Psicologia inversa

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Uff..è una vita che ti dico che non mi interessa fare sesso con te...adesso piegati un po'...
« Secondo me non ce la fai a trombarmi senza preservativo »
(Ragazza povera ma furba su Uomo ricco che se la scopa)
« Tagliati i capelli, disgraziato! »
« Se ti tagli i capelli ti metto in punizione: stai veramente bene così! »

La psicologia inversa è l'arte di dire, fare o far capire qualcosa per ottenere un comportamento in qualche maniera inversamente relato alla iniziale nostra azione o atto comunicativo.

Brevi premesse essenziali

In gran parte dell'arte della psicologia inversa teoria e pratica sono strettamente legate, di conseguenza nel definine l'essenza se ne chiarifica anche il funzionamento.
Questo discende dal particolare status epistemologico della disciplina: infatti, forse ancora più che di disciplina è il caso di chiamarla tecnica.
Per una dissertazione più approfondita ed esaustiva riguardo alla natura della psicologia inversa, si rimanda comunque alla voce "Profonde, complesse e intelligenti discussioni sull'epistemologia, l'ontologia e la metafisica nello studio della mente umana"

Ambiti d'applicazione:

"Scommetto che due sciacquette come voi non ce la fanno a fare sesso con me dopo che mi hanno spinto la moto fino al prossimo hotel!"

La prima cosa da ricordare nella pratica della psicologia inversa è che questa funziona soltanto con gli esseri umani, ferma restando l'unica arma infallibile durante il loro accoppiamento, infatti secondo l'Istat il 98% degli esseri umani resta convinto che pure un cesso è meglio se questo è più restio con noi, causa ne è un recondito messaggio nell'ipotalamo che è lo stesso meccanismo che sta alla base della sindrome di Stoccolma. Ci sono alcune teorie che indicano la possibilità che questa pratica sia un fenomeno consistente anche per alcuni primati, ma gli unici studi fatti in questo campo hanno ottenuto risultati abbastanza controversi. [1]

Il primo ovvio corollario di quest'affermazione è che non riuscirete a far partire la vostra macchina con frasi tipo "Beh, non hai le palle per riaccenderti" o "Cavolo, perfortuna che ti sei spenta perché proprio io NON volevo andare a quell'orgia di modelle minorenni e bisessuali a cui mi hanno invitato!!"

E ancora, non vi salverete la vita sfidando l'Ak-47 del terrorista che sta per fucilarvi a espellere il proiettile dal calcio anziché dalla canna.

Non si ha inoltre notizia di nessuno che sia mai riuscito a trasformare una sigaretta in una canna dicendo in presenza di un pacchetto di Marlboro: "Bah, io davvero NON vorrei MAI che queste sigarette diventassero CANNE!!"

Come usarla: due vie

Tecnica della Sfida

Haha, dai, tanto non hai le palle per sparare!
Merda...le avevi...

Prima modalità d'applicazione della psicologia inversa è quella della sfida. Il punto chiave è questo: dovete convincere la persona che volete manipolare che se NON fa una certa cosa, il suo ego o l'opinione che gli altri hanno di lui ne risulterà danneggiata.

Per fare questo non è necessario accattivarsi le simpatie del soggetto; o almeno dar l'idea che la propria impressione sia importante. Diciamo che è sufficiente essere molto convincenti nel modificare - almeno temporaneamente- il suo Super-Io.

Più semplicemente, concentratevi sulla sua rappresentazione del mondo: cosa gli piace, cosa vorrebbe diventare, quali sono le persone di cui vorrebbe conquistare la stima, cosa ama e cosa odia. Fate leva su uno di questi fattori, convincetelo che se farà quello che dite, allora la tal persona lo stimerà di più, oppure sarà più in pace con sé stesso, o semplicemente avrà dimostrato fino in fondo tutto il suo coraggio.

Tecnica del "Mi stai troppo sui coglioni!"

Se l'applicazione sopra riportata fa leva sull'ego, questa invece poggia su un più istintivo sentimento di avversione. La tecnica del "mi stai troppo sui coglioni" è composta da due semplici passi:

  1. Convincete il vostro soggetto da manipolare che un atto contro di voi porta sempre e comunque più svantaggi che vantaggi, facendovi odiare nella maniera che più ritenete opportuna.
  2. Fategli credere che quello che voi volete che lui faccia sia terribilmente dannoso per voi.



Non è necessario, in realtà, che il soggetto provi una reale e profonda avversione per voi. Se i vostri scopi sono a breve termine, in generale basta anche solo un piccolo fastidio passeggero. Talvolta basta anche soltanto una frecciatina, per innescare una piccola dose di fastidio a breve termine che poi voi potrete rivolgere, una volta raggiunta la necessaria abilità, a vostro favore.


Alcuni esempi

Come già riportato sopra, nell'arte della psicologia inversa pratica e teoria sono indissolubilmente legate l'una all'altra: i più arguti potranno cogliere interessanti parallelismi con il metodo etnografico e la psicoanalisi. [2]

Qui sotto riportiamo qualche esempio per entrambe le due modalità della disciplina contemplate.

Non ho detto , ma !!

Tecnica della sfida

  • Manipolazione a scopo ludico:

"Secondo me non hai il coraggio di mangiare merda di cane"
"Forza, infilati una bottiglia se ci riesci!"


  • Manipolazione a scopo sessuale:

"Non credo tu sia un granché a letto..."
"Secondo me ce l'hai piccolo/sei frigida"

Tecnica del "Mi stai troppo sui coglioni"

NON VOGLIO I TUOI LURIDI SOLDI!! NON DARMELI! CHE SCHIFO!
  • Manipolazione a scopo ludico:

"No, ti prego, non entrare nel mio cortile per provocare il mio enorme e rabbioso cane...è una cosa che mi farebbe stare male...poverino..."
"Ti vieto di bere questa bottiglia di grappa tutta d'un fiato!"

  • Manipolazione a scopo sessuale:

"Non sopporto le ragazze che me la danno senza neanche presentarsi!"
"Oh no, il sesso va contro la mia religione!!"

Voci Correlate

Note

  1. ^ Per approfondire vedi qui, qui e qui.
  2. ^ I meno arguti possono andare qui ad affilare il loro intelletto.