Martin Heidegger: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia liberatoria.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
m (Bot: inversione accenti)
Riga 2: Riga 2:


== Vita ==
== Vita ==
[[File:9a 1.JPG|right|thumb|260px|Martin rinunciò a tutto questo per filosofeggiare.]]

Martino Heidegger , mastro birraio come ogni bravo [[tedesco]], nacque a [[Germania|Cruccolandia]], in un giorno imprecisato, e morì nel medesimo posto, in un altro giorno imprecisato. Questo perché era così [[sfigato]] da essere totalmente indegno di nota, tant'è che il famosissimo [[filosofo]] Nicola Abbagnano<ref>Ah, non lo conoscevate? strano...</ref> si domandò a lungo se fosse il caso di inserirlo nella sua divina enciclopedia del sapere filosofico, [[bibbia]] (ahimè) di ogni [[liceo]] sfigato d'Italia. Il dilemma si risolse quando Giovanni Fornero, [[ex ragazza|ex fidanzato]] di Abbagnano desideroso di fargliela pagare per il modo in cui era stato scaricato, fece l'infelice scelta di infilare Heidegger nell'opera.
Martino Heidegger , mastro birraio come ogni bravo [[tedesco]], nacque a [[Germania|Cruccolandia]], in un giorno imprecisato, e morì nel medesimo posto, in un altro giorno imprecisato. Questo perché era così [[sfigato]] da essere totalmente indegno di nota, tant'è che il famosissimo [[filosofo]] Nicola Abbagnano<ref>Ah, non lo conoscevate? strano...</ref> si domandò a lungo se fosse il caso di inserirlo nella sua divina enciclopedia del sapere filosofico, [[bibbia]] (ahimè) di ogni [[liceo]] sfigato d'Italia. Il dilemma si risolse quando Giovanni Fornero, [[ex ragazza|ex fidanzato]] di Abbagnano desideroso di fargliela pagare per il modo in cui era stato scaricato, fece l'infelice scelta di infilare Heidegger nell'opera.



Versione delle 10:48, 8 ago 2009

Martin Heidegger è tristemente noto come uno dei padri di una delle più tristi correnti di pensiero mai elaborate: l'Esistenzialismo, i cui adepti erano riconoscibili per via dell'abitudine di indossare maglioni neri a collo alto e fumare sigarette di segatura.

Vita

File:9a 1.JPG
Martin rinunciò a tutto questo per filosofeggiare.

Martino Heidegger , mastro birraio come ogni bravo tedesco, nacque a Cruccolandia, in un giorno imprecisato, e morì nel medesimo posto, in un altro giorno imprecisato. Questo perché era così sfigato da essere totalmente indegno di nota, tant'è che il famosissimo filosofo Nicola Abbagnano[1] si domandò a lungo se fosse il caso di inserirlo nella sua divina enciclopedia del sapere filosofico, bibbia (ahimè) di ogni liceo sfigato d'Italia. Il dilemma si risolse quando Giovanni Fornero, ex fidanzato di Abbagnano desideroso di fargliela pagare per il modo in cui era stato scaricato, fece l'infelice scelta di infilare Heidegger nell'opera.

Martino, infatti, dopo aver sfondato giovanissimo nell'industria della birra, e aver tentato di sfondare come cantante partecipando a X Factor con la lirica autobiografica da lui composta, Fra Martino, diede una festa per i suoi super sweet sixteen, cui partecipò anche Hegel, desideroso di combinare un ménage à trois; lui e Martino trovarono subito un'intesa perfetta e cercarono un compagno per poi appartarsi. I vani tentativi di convincere Kierkegaard, che oscillava nell'oblio dell'angoscia perché posto davanti a una scelta, mandarono in crisi Hegel, che a causa di quel ménage à trois malriuscito iniziò a tripartire tutto, realtà compresa, in tre. Martino, scioccato dalla pazzia del mancato amante, iniziò a fingere di riflettere sull'esistenza, abbandonò il birrificio di famiglia e si diede alla filosofia.

Il primo Heidegger

Dopo mille giri di parole assolutamente incomprensibili e davvero senza senso, Martino arrivò alla conclusione che la vita è basata sul nulla (considerazione poi non del tutto errata, se si pensa che si ispirava alla propria insulsa e patetica vita) e che l'unico modo per vivere davvero era fare una scelta autentica, cioè la morte.
A questo punto tutti si aspettavano che si sarebbe messo un paio di pattini a rotelle per lanciarsi giù dalla scalinata di un tempio Maya, così da incontrare questa santissima scelta autentica. Invece lo stronzo, formulato questo positivissimo pensiero (perché nella storia della filosofia effettivamente mancava un altro maniaco psicodepresso), decise di campare fino a ottantasette anni. Fu così che diventò il caso per antonomasia di colui che predica bene ma razzola male.

Heidegger passò anche alla storia per aver formulato l'aulico concetto del ma ci sei o ci fai, altresì conosciuto come Essere e Esserci. Milioni di studenti si sono lambiccati il cervello per arrivare a questa conclusione, perché il suo pensiero era così contorto da poter quasi essere paragonabile a quel figliolo di madre ignota, Hegel.


Il secondo Heidegger

Rimase molto impressionato dal regalo di compleanno ricevuto dalla nonna, con cui convisse per tutta la vita[2]: un dizionario di sinonimi, che la vecchia gli regalò dopo aver notato come il nipote usasse nelle sue opere così tante volte le parole "essere", "esserci", "esistenza", "esistenziale", "essenza", "essenziale", "essenzialmente" nella stessa frase, al punto da aver provocato una metamorfosi al povero Kafka, che aveva già abbastanza problemi di suo.

In seguito, Martino subì un'evoluzione di pensiero, di cui non frega niente a nessuno.
È quindi inutile riportare le false promesse illusorie di un infame che avrebbe allettato tutti con l'idea di una sua vicina morte, per poi vivere a oltranza, con l'aggravante di continuare a scrivere opere che gli studenti saranno costretti a studiare.

Opere

  • Essere e Tempo: Martino si interroga sull'utilità di vivere, concentrandosi sul legame tra impotenza e metereopatia.
  • Nietzsche: Martino e Nietzsche si incontrano davanti all'asilo nido, disquisendo amabilmente sulla morte come apportatrice di Verità e Gioia, aspettando i propri figlioli prodigio: Super Uomo e Dasein.

Note

Template:Legginote

  1. ^ Ah, non lo conoscevate? strano...
  2. ^ Con la nonna, non con il regalo.