Piemonte

Da Nonciclopedia, la cosa che cosa.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
QUESTA PAGINA HA BISOGNO DI UN CONTROLLO!
Nonciclopedia ascolta sempre le segnalazioni degli utenti.
Per maggiori informazioni puoi consultare la pagina di discussione.

motivo: Voce tristissima, critiche a caso senza un minimo di umorismo e pochissima satira su cose davvero piemontesi; ci sono sicuramente un sacco di cose da dire sul Piemonte, sarebbe il caso che qualche piemontese di buona volontà si metta sotto a scrivere

firma: --LamentoneVeni vidi WC 20:56, 9 apr 2009 (UTC)
I confini del Piemonte fino al 1989, anno della caduta del muro di Berlino.

Il Piemonte è una strana regione del pianeta Urano, abitata da strani individui che si fanno chiamare piemontesi comandati dal Senatùr. Recentemente invasa dai marocchini, la regione cerca di resistere all'assalto, facendo emergere il suo lato maligno, scatenando nei suoi abitanti:

  • manie inquisitorie modello caccia-alle-streghe
  • Quel sentimento che... guarda, quel sentimento che... fa venire voglia di.... guarda, una roba che.... uhuhuhuh...
  • Microfoni

Storia e battaglie

La storia dei piemontesi è abbastanza variegata, ma tutto sommato comprende:

  • La battaglia della tv: questa lotta non è un'esclusiva della regione padana, tuttavia in essa si svolge con particolare ferocia; il conflitto, risalente più o meno alla nascita di Mike Buongiorno, consiste nel convincere gli astanti a prendere il telecomando lontanissimo per cambiare canale. Questa lotta ha favorito a conferire il titolo di "Bòugià nen" (che non si muove) al fiero popolo, che festeggia questo avvenimento tutti gli anni.
  • L'unità di Itaglia: verificatosi per sbaglio, questo evento ha condannato la gente che travajiava (lavorava) a sorbirsi gli interventi di Roma ladrona.

Garibaldi

Al secolo chiamato comunista per via delle sue maglie rosse e non verdi come da tradizione, partì assieme a Tremille compagni con pignanta bottiglie di liquore (da bravi piemontesi qual erano), perché la nave andava a Marsala, con lo scopo di farsi una gita in Sicilia. Appena arrivato, tutti i Siciliani dell'isola interpretarono il suo gesto come una liberazione dagli spagnoli; Garibaldi invece interpretò il loro dialetto erroneamente: lui aveva capito di essere stato invitato dal re spagnolo per farsi sua figlia ispanica di nome Italia (l'equivoco era derivato anche dallo smaltimento del Marsala avanzato). Da qui il detto:

« O si fà l' italia o si muore »
(Grave errore di Garibaldi sbronzo)

Quando si accorse dell'errore ormai il danno era fatto e non poteva più rimangiarsi la parola data.

Dialetto piemontese

Anziano piemontese smagrito perché ovviamente non sta mangiando in Piemonte. Gli si legge la malinconia negli occhi.

Una via di mezzo tra il Frociese e l'Itagliano, con aggiunta di fonemi arcani derivanti da qualche libro oscuro e di cui neanche i piemontesi d.o.c. hanno la piena padronanza.

I piemontesi di natura sono molto arrendevoli in determinati campi, come per esempio quello della lingua. Difatti non hanno mai parlato fino al 1200 d.c.; dopodiché hanno scelto di imparare a parlare e hanno chiesto aiuto ai toscani. Questi hanno accettato cedendo volentieri i foni che non usavano molto al popolo padano; il risultato è stato una lingua dove la lettera più semplice da pronunciare è ů.

Qui sotto l'esempio (malscritto) di un discorso tra calzolaio e cliente:

Calzolaio: «Ti ch' tachi nen i tac, tac i tac a mi che tac i tac?»
Cliente: «Mi can'tac i tac, tac i tac a ti, che tac'i tac ? Tach'te ti i to tac»

La scrittura e la pronuncia di questo discorso cambiano comunque di città in città

Prodotti piemontesi

Si annovera tra i prodotti piemontesi:

Roba ca's mangia (roba che si mangia)

Il cibo piemontese è composto perlopiù da robetta leggera adatta a una dieta sana e bilanciata degna di Paris Hilton, tra cui si annovera:

  • La Gnutella: da consumarsi a colazione o durante la merenda, questo marrone concentrato di nocciole, cioccolato e burro è tra i dolci più leggeri della cucina tipica: bastano un paio di spalmate su un po' di pane per darti tanta energia da dormire nudo in ghiacciaia, inevitabilmente contrasterai la potenza frigorifera di Mr. Freeze di batman e dormirai sereno anche sotto la neve.
  • La polenta: il cibo dei poveri, svalutata e snobbata dai più, contiene millemila calorie. Casualmente ha lo stesso colore del sole d'autunno, e di solito deve essere ingerita alla stessa temperatura, altrimenti diventa un ottimo collante industriale. Ottima prima delle gare di triathlon e delle scommesse piemontesi, che di solito sono del tipo "dato che siamo a Venezia, che ne dici di vedere chi torna per primo a Torino a nuoto?". Tra le combinazioni più letali troviamo quella con peperonata e salsiccia
  • Il fritto misto: incommentabile congrega di bombe al colesterolo, questo piatto letale annovera, oltre alle parti più inconsuete di ogni animale impanate e fritte, anche dei dolci impanati e fritti, di cui il più leggero è la mela fritta (sisì, proprio fritta, chiedi a mia mamma se non ci credi)
  • La finanziera: strano incrocio tra bollito e minestra, richiede giorni di preparazione e contiene al suo interno verdure e carne in abbondanza. Una cucchiaiata sfama anche Galeazzi.
  • La bagna cauda: leggerissima salsa di acciughe salate fatte friggere in burro ed olio con abbondante quantità di teste d'aglio. È considerata arma di distruzione di massa dall'ONU: pare che Saddam ne fosse ghiotto, e questo avrebbe causato qualche lieve incomprensione

Roba ca's bèiv (cose che si bevono)

« È nàèn pùsibil ca'i sia d'l'eva n'ta gamba. Dev'esi chicadun d'bastard' c'à meischame l'vin »
(Imprecazione incomprensibile di un piemontese dal medico)

« Non è possibile che ci sia dell'acqua nella gamba. Deve esserci qualche bastardo che mi ha mischiato il vino »
(Traduzione della citazione (sentita veramente!!))

Come si evince, il vero piemontese assume esclusivamente vino. Questo ha favorito la diffusione dello stesso, che si è evoluto in millanta modi diversi; tra i più famosi ricordiamo:

  • il barbera (alcol puro non denaturato),
  • il grignolino: probabilmente uno dei nomi piemontesi dell'acqua, questo vino a bassa gradazione viene assunto solo in mancanza d'altro. È anche conosciuto come "l'ultima spiaggia del piemontese"
  • il moscato: memori del cibo da loro prodotto, non poteva mancare nel carnet dei vini un vino dolce, probabilmente fatto da alcol, zucchero, cacca dell'ape maia, romanzi rosa, e storie d'amore. Si pensa che la cifra scritta sulla bottiglia non sia la gradazione alcolica ma la percentuale di non zucchero presente nella mortale bevanda.
  • Martini: richiestissimo dai viaggiatori, dai piloti, dai camionisti e guidatori vari; si pensa sia dovuto al famoso spot: "No Martini, non parti";
  • Cinzano: vino tipico dell'astigiano, ad Asti è una chimera. Mah!


Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!