Luc Besson

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« Voglio vederlo morto! »
(Martin Scorsese su Luc Besson)

Luc Besson (Parigi-Dakar, 18 marzo 1959) è un cineasta, sceneggiatore e aspirante sosia di Ivan Cattaneo.
È considerato il più grande regista francese, proprio perché non è francese.

Vita

Filmografia

Nato da un calcolo renale di François Truffaut, abiura ben presto il soporifero cinema paterno e si cimenta nella regia di adrenalinici spot pubblicitari per Chanel, L'Oréal e Saclà: è suo il famoso spot in cui Emanuele Filiberto di Savoia, travestito da cetriolo gigante, declama il proprio amore per i sottaceti a colpi di rap.

Jean Reno in una scena di Léon.

Il suo primo film degno di nota è Le Grand Bleu, un cortometraggio di cinque minuti su un apneista che si dimentica di trattenere il respiro. A causa di pesanti debiti di gioco contratti con il clan dei marsigliesi, Besson è costretto ad affidare la parte del protagonista a Jean Reno, un ex-sergente della Legione straniera espulso per i suoi metodi troppo brutali. Le Grand Bleu è un flop a Cannes ma negli anni a venire si rivela un cult tra le subculture giovanili alternative e polverizza i record di vendite nei cestoni degli autogrill.
Da lì in poi si specializza in spudorati plagi di Taxi Driver con l'unica differenza che al posto di Robert De Niro c'è Jean Reno che borbotta e grugnisce. Dirige:

  • Subway, la storia di una lolita che viene istruita all'uso delle armi da fuoco e compie una carneficina.
  • Nikita, la storia di una lolita che viene istruita all'uso delle armi da fuoco e compie una carneficina.
  • Léon, la storia di una lolita che viene istruita all'uso delle armi da fuoco e compie una carneficina.

A ogni première si giustifica ripetendo come un mantra:

« Il mio n'est pas un plagiò, est un omaggiò! »
Jean Reno mentre imita Luc Besson.

Nel 1997 Luc Besson sposa Milla Jovovich, la sua colf ucraina, che lo pianta subito dopo il pranzo di nozze, una volta ottenuta la cittadinanza francese. Nello stesso anno dirige Il quinto elemento, un ambizioso progetto di fantascienza, girato negli USA e arricchito dalla partecipazione di Bruce Willis. Interpretato da Jean Reno con una finta pelata di gomma in testa.

Nel 1999 Besson cambia totalmente registro e spiazza tutti con Giovanna d'Arco, la storia di una lolita che viene istruita all'uso delle armi da fuoco e compie una carneficina. Le novità sono l'ambientazione (la guerra dei cent'anni) e la protagonista (Milla Jovovich con un ridicolo taglio di capelli a scodella).

Nel 2002 viene aggredito a colpi di giornale arrotolato da un sicario ninja, con buone probabilità assoldato da Martin Scorsese. Nell'agguato Besson riporta un graffio alla guancia guaribile in 15 giorni e lesioni irreversibili al lobo parietale, senza accusare particolari conseguenze. Il ninja, arrestato dalla gendarmerie, si suicida prima di rivelare il nome del mandante ingoiando una copia Blu-ray di Taxi Driver.

Sciovinismo bessoniano

Nonostante il prestigio di cui gode all'estero (la rivista People lo ha incluso nella lista dei 50 rigurgiti postprandiali più sexy), Luc Besson è malvisto dalla critica d'oltralpe, che lo ha spesso accusato di sciatteria, pedopornografia, irsutismo, ingiustificato abuso di Jean Reno e soprattutto sciovinismo. I suoi film infatti sono solenni, smielate, magniloquenti leccate di culo alla Francia. Ne è un esempio il film Giovanna d'Arco, in cui:

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Ha in progetto una collaborazione con Michael Bay: già scritturato Jean Reno nel ruolo di un'esplosione.
  • Ha dichiarato di non riguardare mai i propri film, perché non sa usare il lettore DVD.
  • Nel 2004 ha tirato le somme della sua trentennale carriera con un'autobiografia intitolata 1001 modi per inquadrare una vulva.