Il ciclismo è uno sport popolare, fondato sul doping.
La somministrazione spetta ai medici, che la applicano nelle forme e nei limiti dell'elusione dei controlli antidoping.

Succhi di frutta alla Pera, il ciclista moderno ne è ghiotto.
« Questo sarà il tour più pulito della storia. »
(Auro Bulbarelli su il tour del 1998, venti minuti prima che venisse arrestato insieme all'80% dei corridori.)
« Ha un 54 dietro e un 12 davanti. »
(Davide Cassani su un ciclista con un pisellino da 12 cm e con alle spalle un nero con una bestia da 54 cm.)
« Sti cazzo di ciclisti! »
(Automobilista su ciclista qualsiasi.)
« Sti cazzo di automobilisti! »
( Ciclista su automobilista qualsiasi.)
Una moderna bicicletta da corsa, utilizzata nelle cronometro in linea.

Il ciclismo professionistico

Il ciclismo è uno sport molto seguito in tutto il mondo. Esistono corse sparse nei quattro angoli del pianeta. Nel ciclismo professionistico, grazie al massiccio uso di sostanze dopanti, si raggiungono medie dei 120 km/h in salita.

Per una corsa di prestigio internazionale, avere un vincitore non dopato è considerato un grosso disonore, ma questo non è quasi mai successo.

Le corse ciclistiche più importanti

Milano - Sanremo

La Sanremo è una delle corse italiane più famose. Viene tradizionalmente presentata da Mike Bongiorno oppure da Pippo Baudo. La peculiarità che rende unica questa corsa è l'obbligo da parte dei ciclisti di cantare una canzone mentre pedalano e di essere votati da una giuria popolare che ha il potere di squalificare un ciclista particolarmente stonato. Dal settembre 1995 è stato introdotto il televoto. L'ultima edizione della Milano-Sanremo è stata vinta da Frankie Sellino che ha tagliato il traguardo cantando Nessuno mi può superare, nemmeno tu.

Parigi - Roubaix

È una corsa durissima, in quanto sono previsti molti tratti in pavé, nei quali anziché correre su strade asfaltate i corridori percorrono dei sentieri lastricati con dei sampietrini. La corsa diventa durissima quando nelle vicinanze compaiono gruppi di anarchici che lanciano i sampietrini contro i corridori.

Indianapolis

Antica ed estenuante corsa ciclistica suddivisa in 274 tappe, con partenza da Calcutta e arrivo a Scampia. I suggestivi paesaggi della partenza e dell'arrivo facevano ritenere ai ciclisti di aver compiuto un percorso ad anello.

Liegi - Bastogne - Liegi

È una delle corse più famose e antiche. Più di una volta qualche coglione ha cercato di fregare la giuria fermandosi 5 km dopo la partenza, tornando indietro e vincendo a braccia alzate facendo finta di aver staccato tutti.

Viareggio - Bastia - Viareggio

Era una famosa e selettiva corsa che si disputava tutti gli anni nel mese di agosto quando la bassa marea consentiva di percorrere questa tratta in bicicletta. Dall'estate del 1946, con il referendum del 2 giugno, è stata rinominata Triathlon.

Napoli - Pianura

Un tempo completamente pianeggiante, questa corsa, recentemente soprannominata la classica della spazzatura, ha visto cambiare radicalmente le sue caratteristiche, a causa dell'ingente quantità di rifiuti che i corridori devono scalare. L'arrivo in salita (3.750 m) è posto sopra la più grande montagna di rifiuti del mondo. Se il cielo è sereno, dalla cima si riesce a vedere la Groenlandia.

Mille Mila

È la corsa caratterizzata dal non avere un traguardo d'arrivo, infatti per vincere basta arrivare tra i primi mille mila, pedalando in lungo e in largo, verticale, orizzontale e anche obliquo (il cavallo invece muove a "L").

Giro d'Italia

 
Uno dei tratti più facili dello Zooon-cooo-laaan

Il Giro è la corsa a tappe più importante al mondo per gli italiani (così come il Tour de France è la corsa a tappe più importante al mondo per i francesi). Il leader della corsa è costretto a vestire una maglia rosa, a indossare tacchi a spillo, calze a rete e a truccarsi come una battona. Per questo motivo molti grandi campioni decidono spesso di snobbare tale competizione.

Le pagine più belle del Giro d'Italia sono senza dubbio state narrate da Auro Bulbarelli nei mitici tapponi di montagna, in particolare in quelli in cui venivano scalate vette come il Mortirolo e lo Zooon-cooo-laaan, che hanno pendenze che sfiorano il 97% verso destra.

Vuelta a España

Altra grande corsa a tappe, anch'essa molto dura. La tappa più temuta dai corridori è la mitica Valencia - Pamplona, che si conclude nel centro storico della città navarra con i ciclisti inseguiti da una mandria di tori inferociti.

Coppa Cobram

Manifestazione voluta dal potentissimo Megadirettore Visconte Giulio Cobram e patrocinata dalla rinomata Trattoria al Curvone, è il sogno mostruosamente proibito di ogni ciclista che si rispetti. È l'unica competizione ciclistica in cui l'obiettivo non è arrivare primi ma arrivare vivi.

Giro di Lombardia

Gara ciclistica che si svolge dall'epoca dei galli padani, una gara che affronta tutte le montagne possibili ed immaginabili. A tale corsa secondo le normative padane vengano fatte classifiche distinte per terùn, neghèr e stranieri.

Poggio Gold Race

Classica monumento tosco-olandese dove ci si affronta tutte le salite andata e ritorno, pare che un giovane nocerino abbia stradominato le ultime edizioni di questa corsa, pare che per vincere bisogna bere trequarti di beverone della nonna che è un carburante per ciclisti di produzione locale dove si svolge la gara.

I più grandi ciclisti della storia

Ciclismo amatoriale

Molti ritengono che la piaga dominante nel mondo del ciclismo sia la massiccia presenza del doping; si sbagliano: esiste una piaga ben peggiore che da anni e anni tormenta questo nobile sport: i ciclisti. In particolare, i ciclisti amatoriali sono una delle forme di vita più pericolose che si possano trovare in circolazione; ecco alcune curiosità da tenere sempre a mente, perché è meglio conoscere il proprio nemico

1) il termine amatoriale sta a significare che il ciclista imbraccia la sua bicicletta nel tempo libero perché, al contrario del professionista, ha anche un lavoro vero a cui pensare. Questa è l'unica differenza, mentre il consumo massiccio e obbligatorio di epo e creatina e porcherie varie accomuna il professionista all'amatoriale

 
Un ciclista durante il suo allenamento quotidiano.

2) il ciclista amatoriale ha il talento naturale di scegliere sempre i posti e i momenti peggiori per allenarsi; o meglio, i migliori per dare fastidio. I ciclisti amatoriali si allenano solo ed esclusivamente durante l'ora di punta, facendo lo slalom tra le macchine ferme, o dopo che il sole è calato (tanto che viene il sospetto che siano tutti emo), guardandosi bene dall'indossare i giubbotti catararirinfrangenti

 
Non è come sembra.

3) è possibile trovare massicci concentramenti di ciclisti amatoriali che si allenano in questi posti: a)corsia d'emergenza dell'autostrada b)strade particolarmente strette, che si guardando bene dal percorrere in fila indiana; anzi, non appena sentono avvicinarsi uno sventurato automobilista, creano un muro impenetrabile, rallentano il passo e intavolano un discorso sull'andare di corpo c)nei pressi di incroci e semafori; il ciclista amatoriale medio è talmente imbottito di testosterone taurino che quando vede la luce rossa accendersi accelera furiosamente, causando gravi incidenti d)in palestra, dove si divertono a gareggiare contro le cyclette. solitamente riescono a superarne un paio, poi si voltano per controllare il loro vantaggio sulla cicciona dello step... la distrazione risulta fatale e il ciclista va a schiantarsi contro il muro.

4) la domenica, tutti i ciclisti amatoriali escono per l'allenamento. soprattutto la mattina è bene chiudersi in casa (o in chiesa, se si è a messa come i bravi bimbiminkia)

5) che non ti salti in mente di suonare il clacson a un ciclista! Anche se questo sta pedalando in mezzo alla corsia impedendoti in ogni modo di sorpassarlo, o se mentre il semaforo è rosso usa il cofano della tua macchina come uno zerbino; devi fare finta di niente... suonare il clacson significa beccarsi una serie di imprecazione e arcane maledizioni su questi cazzo di automobilisti di merda, ma andate in bici che vi fa bene!

6) se trovate un ciclista esanime al suolo, non fermatevi a soccorrerlo! Probabilmente è stato stroncato dal doping che in corpo, e il doping vorrà trasmettersi a voi (un po' come l'AIDS, per via visiva o telepatica); o peggio, potreste scoprire che l'avete investito voi (ma per colpa sua, perché stava in mezzo ai coglioni). Scappate via e correte a casa: Studio Aperto vi starà dedicando un servizio come pirata della strada!

7) ricordate comunque che il ciclista amatoriale ha in media 86 anni, e che nonostante il doping ha una salute di fottutissimo ferro, che non merita affatto.

8) una recente ricerca dell'Università di Stami ha stabilito che un ciclista amatore per ogni Granfondo spende una media di 100 euro in sostanze dopanti più la quota di iscrizione di 25 euro euro più la benzina e l'autostrada per arrivare alla partenza per sperare di vincere un prosciutto del valore di 30 euro.