Jan Ullrich

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Jan Ullrich sorride felice alla partenza del Tour. Durerà poco.
« Quest'anno il Tour de France sarà mio! »
(Ullrich prima di arrivare per la 47esima volta secondo al Tour de France)
« Ma porco Dio! »
(Ullrich piantandosi all'ennesimo scatto dell'avversario)
« Jan chi? Ah, quello! Ah ah ah ah! »
(Lance Armstrong su Jan Ullrich)
« È una vergogna! »
(Eufemiano Fuentes che giustamente non riesce a capacitarsi)
Jan Ullrich. Olio d'oliva su plastica, di Anton Van Dick.

Jan Ullrich (Alpe d'Huez 15 Termidoro Millenovecentosettantadieci - Operaciòn Puerto 2006), detto l'Elefante Rosa, è stato il ciclista dopato più scarso della storia, capace di perdere nei confronti di chiunque: Marco Pantani, Lance Armstrong, Ivan Basso, Richard Virenque, la salma di Fausto Coppi, Eddy Merckx a piedi e mia nonna in carriola. Ogni volta che si ricordano grandissime imprese di qualche ciclista, lo sconfitto - sempre in modo ignobile e sanguinoso - è immancabilmente lui! Per le caratteristiche di potenza nella progressione in salita e le doti di cronoman[citazione necessaria] è stato accostato a Miguel Indurain. Indurain ha fatto sapere di aver sporto querela contro idioti ignoti per diffamazione.

Gli esordi

Dopo un'infanzia trascorsa giocando a calcio nel ruolo di palla, suo nonno Heinrich gli regala una bicicletta. È amore a prima vista, nonostante tolga le rotelle e il cestello solo a 22 anni. Nonostante pesasse circa 328 kg a dieta si convince di poter diventare un professionista, avendo vinto molte prestigiose gare a livello dilettantistico, come il Giro dei sei formaggi, il Tour dello Swaziland e il Criterium sine criterio. Viene ingaggiato dalla Deutsche Telekom, prima come centralinista, poi come passista-scalatore.

Le mirabolanti avventure di Jan Ullrich al Tour de France

Tour 1996: C'è del marcio in Danimarca

Il bel Bjarne bloccato. E non dai crampi.

I dolori del giovane Jan cominciano nel 1996, quando giunge secondo in classifica generale alle spalle del suo capitano Bjarne Riis. La vittoria finale, peraltro, sarebbe andata facilmente a lui se i dirigenti della Deutsche Telekom, per non compromettere la maglia gialla del pelato capitano danese (che all'età di 82 anni un altro Tour, altrimenti, quando l'avrebbe vinto?) non gli avessero sparato alle gomme nell'ultima tappa. Sfiga nella sfiga: la vittoria stava per essere revocata ex officio a Riis per uso di doping, ma il TAS non emise la sentenza perché in quel momento non ne aveva voglia.

Tour 1997: L'allucinazione di massa

Le cronache ciclistiche riportano la vittoria di Ullrich al Tour del 1997, ma si tratta solo di una diceria messa in giro da qualcuno.

Tour 1998: Festina e vecchi merletti

Tipico corridore Festina nel 1998.

Il Tour de France 1998 è funestato dall'affaire Festina, che vede coinvolti ciclisti del calibro di Alex Zulle e Richard Virenque. Dall'inchiesta risultò quello che in seguito venne ribattezzato "doping di squadra", altimenti detto "bukkake di epo". Per la prima volta nella storia[citazione necessaria] il doping non era più appannaggio del singolo corridore[citazione necessaria], ma assurgeva a precisa strategia di corsa da parte di una squadra professionistica. Come si legge nello statuto della Festina, si incoraggiano fortemente le iniezioni di epo, le autoemotrasfusioni e l'ingestione di interi barattoli di anfetamine. Assolutamente vietato e non etico l'uso della bicicletta come mezzo di allenamento. In questo clima avvelenato (ma sarebbe meglio dire dopato) Jan Ullrich si sente già la vittoria in tasca, anche perché è l'unico corridore rimasto. All'ultimo momento però, fresco della vittoria al Giro d'Italia, entra in scena Marco Pantani, detto "o' Pirata", per via di una benda sull'occhio, di un uncino al posto della mano destra e dell'abitudine di correre con un coltello tra i denti. La corsa si svolge tra loro due e nella tappa Grenoble - Kazakistan - Egitto - Les Deux Alpes, sul Col du Galibier, nelle tipiche condizioni climatiche estive francesi (una bufera di neve al 27 di Luglio), Pantani scatta in faccia al povero Jan che non riesce a reagire a causa di una crisi di fame: la particolare costituzione fisica di Ullrich non gli consentiva di restare a digiuno per più di dieci minuti. Il Tour viene vinto da Pantani con un vantaggio di 2 giorni, 8 ore e 34 minuti su Ullrich, che stava ancora scendendo dal Galibier quando Pantani festeggiava agli Champs Elysees.

Disse di quella tappa uno spettatore:

« Ullrich andava talmente piano che stava per essere superato dalla sua stessa bicicletta »

E un altro:

« Era talmente grasso che in mezzo a tutta quell'acqua assomigliava a un canotto »

Tour 2000: Chiare fresce e dolci acque

Nel 1999 vince una corsa semi-dilettantistica minore, la cosiddetta Vuelta, ma giustamente a nessuno importa.

Jan Ullrich visto dalla prospettiva di Armstrong e Pantani quando si voltano

Nel 2000 decide di fare un altro tour al Tour e partecipa alla corsa con voglia di rivincita, ma la sua prestazione è ricordata solo in funzione delle vittorie altrui. Sul Mont Ventoux, tappa vinta da Pantani e Armstrong, si fa staccare da chiunque e non riesce a fare altro che guardare i suoi due principali rivali darsele di santa ragione, tanto che a un certo punto, durante un'allucinazione a sfondo mistico in cui vede Francesco Petrarca che lo persuade a fermarsi per non insozzare col sudore la montagna a lui

Icona classica del Tour de France dei primi anni 2000: Armstrong davanti e Ullrich dietro

sacra, lascia la bici e si mette a guardare la tappa sul maxischermo. Nella tappa di Courchevel stravinta da Pantani risulta come "non pervenuto". Nessuno ha mai saputo cosa abbia fatto durante quella tappa. In classifica generale arriva secondo con 16 ore di ritardo da Lance Armstrong, che dice di lui:

« È un avversario silenzioso ma leale, c'è grande rispetto tra noi... ora scusate ma mi scappa da ridere »

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2001: Odissea al Giro d'Italia

Nel 2001 decide di fare una comparsata al Giro. Ai giornalisti dichiara:

« Io afere zentito che in Italien manciare pene, ja! »

È la sua condanna: arriva ultimo e viene trovato positivo alle lasagne e ai cannelloni. In più deve sorbirsi un Gilberto Simoni in versione Nelson Muntz che lo addita con un beffardo: ah ah!

Tour de France 2001, 2003, 2004, 2005: L'inganno del sacchetto giallo

Stavolta non mi fotti, Lance!.

Le ultime partecipazioni alla corsa più importante di Francia non fanno registrare cambiamenti nella triste carriera di Jan Kaiser. Nel 2003, nella tappa di Luz Ardiden, prova a giocare sporco e paga un tifoso per tendere un trabocchetto a Lance Armstrong, che si avviava a vincere il suo 27563877554834esimo Tour de France. Inizialmente aveva pensato a dei chiodi da spargere sulla strada, ma la cosa sarebbe stata troppo appariscente, così escogita un piano geniale: sull'ultima salita piazza suo fratello Rudolf con un sacchetto giallo in mano. Armstrong, attirato dal giallo della maglia gialla, si impiglia nel sacchetto come una quaglia dei boschi e frana a terra rovinosamente portandosi dietro anche il povero Iban Mayo che non c'entra niente. Jan però, come al solito, non riesce minimamente a sfruttare la situazione a lui favorevole, andando ovviamente in crisi di fame e subendo il rientro incazzato di Armstrong che parte al suo inseguimento e lo supera a velocità tripla. Senza bicicletta.

L'Operaciòn Puerto e la fine di un non-mito

In quell'estate del 2006, quando il calcio italiano veniva scosso dallo scandalo Paperopoli e i dirigenti delle squadre provavano a prendere alla lettera il detto "o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra", anche il ciclismo veniva messo sotto accusa a causa della scoperta dei Dossier Segreti del dottor Eufemiano Fuentes, specialista in dopingologia e paella presso l'ospedale "So cazzi vostri Fratelli" di Valencia. Nell'elenco dei nomi risultano esserci tutti i ciclisti dal 1902 al 2006, adombrati sotto contorti pseudonimi. Ullrich risulterà essere "El gordo". Dopo il suo coinvolgimento nella vicenda scompare dalla storia.

Record personali

A tutta birra! Jan Ullrich riusciva a esprimere tutto il suo potenziale solo quando il ciclismo non c'entrava niente. Qui ritratto all'Oktober Fest dopo il sedicesimo boccale.
  • È stato capace di mangiare sette teglie di lasagna consecutivamente in soli 3 minuti e 56 secondi
  • È stato il ciclista più grasso della storia
  • È stato il passista scalatore più improbabile della storia
  • Con Raymond Poulidor e Felice Gimondi forma la cosiddetta Trinità Perdente
  • È stato il ciclista che ha impiegato più tempo a finire una tappa
  • Era capace di tenere in bocca cinque palle da biliardo

Palmarès

  • 1 Giro della Siberia con cani da slitta
  • Quarta tappa del Tour Gastronomico della Val di Chiana (1995)
  • Sesta e settima tappa della Settimana Enigmistica Coppi e Bartali (1996)
  • 1/2 Parigi-Roubaix
  • 5 Patè de foie-gras consecutivi
  • 1 Giro del Delfino (1926)
  • 3 Scoponi scientifici
  • 2 Briscole a chiamata
  • 46 Coppe Cobram
  • 2 Giri della Namibia
  • 8 Circuiti elettrici
  • 1 materasso con doghe in legno