La Via Aurelia o SS n° 1 è una strada statale italiana che ripercorre il tracciato dell'antica strada romana omonima, costruita per collegare Roma alla frontiera francese di Ventimiglia. Il numero 1 nella denominazione ufficiale ANAS è corrispondente al numero civico del Palazzo residenziale del Papa, anche se, rispetto a questa, sta dalla parte destra; ci sono diverse ipotesi per questa stranezza toponomastica singolare: la prima e, forse, più attendibile, è il motivo politico.

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motivo: sfoltire lasciando il meglio

firma: GroßJacob 00:01, lug 28, 2013 (CEST)

Il termine della strada si trova dopo i "Balzi Rossi", amena località comunista del comune di Ventimiglia, a ridosso ridosso, ma proprio ridosso con la Francia; anche qui la stranezza si potrebbe spiegare, per un motivo profondamente diverso: il motivo politico. Ecco il perché di cotanta distanza tra il Vatikan e il confine francese.

La storia

 
L'Aurelia Antica, nel tratto che attraversa il parco di Villa Pamphilij a Roma. Riuscite a distinguere le differenze tra il moderno asfalto e l'antica pavimentazione romana?
 
Cecina: le "Pietre Miliari", che con le "miglia" non c'entrano un cazzo.

L'Aurelia è stata fondata dal famoso imperatore romano Caio Giulio Titio Sempronio Aurelium nel 13000 a.c. (corrente alternata), ma, data la sua straordinaria lunghezza, fu terminata soltanto nel 1980 d.c. (in corrente continua, ovviamente) al grido di "Albintimilium", che in latino significa: "Porco D.O., mancano ancora 20 miglia al Confine!",

Il Centurione architetto nonché capo cantiere replicò: "Che cazzo vi lamentate? Appena abbiamo finito dobbiamo rientrare subito a Roma. Occorre costruire in fretta la Cazzia, l'Emilia, la Flaminia, la Nina, la Pinta e la Santa Maria!", le altre famose lunghe vie del nostro amato territorio nazionale. Eh, sì, a quei tempi le Grandi Opere[1] si facevano in fretta, senza maneggi di appalti truccati, mica come oggi.

L'Aurelia fu costruita come tutte le classiche vie romane antiche: ciottoli e pietre, pietre e ciottoli e mai dico mai una mano di asfalto, cosa che peraltro rimane anche oggi nella maggior parte della sua estensione: non stupitevi quindi che sia cambiato molto quando, al ritmo di allegre bestemmie, transitate col vostro motorino in mezzo a quelle che voi ritenete essere le numerose buche dovute alla cattiva manutenzione: le opere storiche sono protette dalle Belle Arti, dopotutto...

Particolari interessanti sono le pietre miliari che gli antichi romani lasciavano a ogni chilometro percorso, con suindicata la distanza dalla Capitale[2]: le riconoscerete subito perché sono dotate di segni incomprensibili, tipo MCDXLVFNQLOLLLXXXII + I[3]. No, lo so che cosa state pensando, non sono stati gli extraterrestri.

Il moderno chilometraggio dell'A.NA.NA.S. inizia al Campidoglio, come per molte altre strade di Roma. Le distanze progressive crescono in direzione del confine italo-francese. Benito Mussolino in persona volle misurare il primo tratto col contachilometri della sua automobile di Stato, scendendo dalla gradinata che congiunge il Campidoglio a piazza Venezia e gridando littoriamente HANOI!! ogni volta che si sentivano collassare gli ammortizzatori.

Divenuta obsoleta per gli standard del traffico moderno, la via Aurelia è stata surclassata negli ultimi decenni da comode autostrade e superstrade.

Allo stato attuale, risulta incompleto il tratto di autostrada che va da Civitavecchia allo svincolo di Grosseto sud. Dopo anni di discorsi sterili, i lavori della nuova autostrada tirrenica sono finalmente partiti. Nonostante non ci sia di mezzo il treno, l'ostacolo peggiore potrebbe essere l'apparizione dei No Tav. È allo studio la possibilità di scavalcarli con un ponte.

Il percorso

 

E80 SS 1 Aurelia

 

Turchia

A DESTRA

dopo il carciofaro
 

Sintesi: La moderna via Aurelia ha origine a Roma e termina alla frontiera di Ventimiglia toccando le città di Civitavecchia, Grosseto, Livorno, Pisa, Viareggio, Massa (comune), Carrara, probabilmente Massacarrara, La Spezia, Genova, Savona e Imperia sempre in quest'ordine.

Il tratto tra Civitavecchia e Rosignano Marittimo fa parte della strada europea E80, che congiunge Lisbona con la frontiera tra la Turchia e l'Iran. Questo itinerario internazionale è stato istituito dall'Unione Europea per alleviare i disagi dei pendolari che quotidianamente si recano dal Portogallo a Teheran con l'automobile per motivi di lavoro.

Nel seguito, descriveremo il percorso di un automobilista che parte dalla Capitale ed arriva al confine di Ventimiglia. Chi vuole seguire l'itinerario contrario, legga la pagina da destra verso sinistra.

Il tratto Roma - Pisa

Attraversamento di Roma

Partendo dalle vicinanze del Vatikan, è possibile uscire da Roma percorrendo sia il moderno tracciato sia l'Aurelia antica, un viottolo percorribile dai muli, dai pedoni in fila indiana e dai tossicodipendenti di notte (ma anche di giorno) che fa allegramente a zigzag tra i prati di villa Pamphilij e il caos cittadino de Trastevere senza manco un cartello che ti faccia capire dove cazzo stai andando. Per tornare alla strada normale bisogna seguire le indicazioni per l'auditorium. A Roma sono da tutte le parti, va sempre bene seguirli. L'Aurelia Antica è citata solamente da Gianni Rodari e si suppone che esista nello stesso modo in cui esiste il Molise.

Il nuovo percorso, invece, prevede il passaggio per piazza Pio XI e via Gregorio VII. All'incrocio fra queste due vie, ci sono tre cartelli in un bel blu sbiadito con le scritte: GROSS.TO, LIV.RNO e G.NOVA che probabilmente risalgono almeno all'era di Cristoforo Colombo e, se non sai che di lì vai per Civitavecchia, sono cazzi tuoi e ti ritrovi a Napoli in meno di un quarto d'ora!

Superate piazza Irnerio, circonvallazione Cornelia e piazza de la Salle, l'Aurelia diventa la strada più importante della zona, con conseguente aumento del traffico e della dose di bestemmie. Il tratto interno alla città di Roma termina in corrispondenza del centro commerciale e del benzinaio, dove c'è un cartello blu con la scritta 'inizio gestione Anas' e un arco commemorativo che sovrasta la strada a forma di passerella-per-andare-dall'altro-lato-alla-fermata-dell'autobus.

La strada, a partire da qui e fino a Torrimpietra, assume la caratteristica configurazione a quattro corsie strette, come il tratto reggino dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il segmento di Aurelia in questione ha un layout simile a quello di un'ordinaria autostrada, con rampe, svincoli, corsie di sorpasso e barriera spartitraffico; tuttavia le quattro corsie così ricavate sono adatte al massimo al transito dei Ténéré Peg Pèrego, se si sa guidarli bene. Sulle corsie d'accelerazione e di decelerazione, c'è passata la Morte con la falce a mozzarne la lunghezza. Sono inoltre presenti dei virtuosismi come fermate dell'autobus in corsia e incroci con stradine non asfaltate. Da queste ultime può sbucare il proverbiale trattore che va a venti all'ora, guidato da un anziano col cappello. La corsia d'emergenza è un sogno lontano, molto lontano.

L'Aurelia lascia Roma Capitale ed entra definitivamente in Burinia oltrepassando con uno svincolo il Grande Parcheggio Anulare .

Roma - Civitavecchia

Tra Aranova e Torrimpietra, l'Aurelia incrocia l'autostrada Roma-Civitavecchia.

Chi decide di lasciare la S.S. n° 1 per proseguire sull'autostrada verso il nord, si troverà a passare per un casello autostradale dove ti chiedono i soldi all'entrata, tipo dazio. L'autostrada Roma-Civitavecchia si paga infatti a forfè, indipendentemente da quanti chilometri si siano percorsi. Questa situazione è simile a quella delle tangenziali milanesi e dell'autostrada Napoli-Salerno. Aspettando che venga tagliata qualche testa, il metodo dell'"ancien régime" a tutt'oggi in vigore produce l'interessante fenomeno degli Esperti: gente che intasa i bar parlando di stradine che schivano questo o quell'altro casello evitando i Dazi.

Se invece si decide di continuare sull'Aurelia, pochi metri prima di entrare nell'abitato di Torrimpietra, la strada perde la configurazione a quattro corsie per tricicli per tornare ad essere strada ordinaria con una sola carreggiata.

In questo tratto, la segnaletica è il pezzo forte perché prima di arrivare a Ladispoli sembra di vagare nell'area del deserto dei tartari. Quando arrivi a Ladispoli, si palesano le caratteristiche fondamentali dell'antica via romana: la tortuosità e le strettoie, anche in pianura, anche se non ce n'è affatto bisogno! Ma si sa, gli antichi romani erano dei giuocherelloni. Numerose possono essere le auto parcheggiate dei romani fuori porta, sopratutto d'estate, caratteristica che aumenta notevolmente l'incazzatura di chi deve transitare.

A Civitavecchia, si può attraversare il centro cittadino da parte a parte. In alternativa, è possibile avventurarsi nella zona del porto, dopo adeguata deviazione e altrettanta perdita di tempo.
Il viaggiatore deve prendere una decisione chiara e, infatti, al ricongiungimento dei due itinerari, incontrerà lo stabilimento della Sambuca Molinari.
Nel caso in cui si scelga la via del porto, all'altezza dei moli di imbarco è possibile trovare un cartello bilingue italiano-francese con la scritta "DOGANA/DOUANE". In realtà, quella dogana funziona solamente per quelli che intraprendono viaggi internazionali via nave. Però come trollata, ammetto che è veramente ben riuscitaa!!1!!1

Oltrepassato il porto, l'Aurelia si divide di nuovo in tratto vecchio e tratto nuovo. Il tratto vecchio attraversa una zona di periferia chiamata, con grande spreco di fantasia, Borgata Aurelia. Il nuovo tratto è invece quello a carreggiate separate, quello che è sempre bello, quello che non paghi mai, quello degli autovelox a go-go. Per ragioni sconosciute ai più, il nome ufficiale di questa variante è raccordo Civitavecchia-Viterbo. Il fatto è che questa superstrada non porta verso il capoluogo della Tuscia ma finisce all'altezza di un mega incrocio a raso nelle vicinanze del Santuario della Madonna che piange! Per andare a Viterbo, in realtà, bisogna utilizzare la strada statale Aurelia bis che piega verso l'entroterra. Non sperate di vederlo scritto su qualche cartello a Civitavecchia. Ora quelli dell'ANAS ti devono pure venire ad avvertire e ti devono pure dimostrare che l'unicorno esiste. Ma via!

A questo incrocio immenso arrivano anche la vecchia Aurelia e l'ultimo tratto dell'autostrada tirrenica, che si interrompe per ricominciare duecento chilometri più a nord così, perché era bello. Superato lo svincolo, la strada assume la denominazione europea E80 e oltrepassa il confine tra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Ora sono affari vostri.

Civitavecchia - Grosseto sud

 
Allagamento di dimensioni medio-piccole ad Orbetello Scalo

È il tratto più pericoloso e bastardo dell'intero itinerario. L'Aurelia si addentra nella Maremma (maiala) laziale, poi toscana col Buttero e raggiunge Grosseto dopo circa cento chilometri. Questo tratto di strada non è affiancato da nessuna autostrada o superstrada. Bisogna farsela piano piano e portare tanta, tanta pazienza.

Uno dei problemi più gravi di questo pezzo di Aurelia è quello degli allagamenti, che sono frequenti: nel caso in cui arrivi una pioggia un po' più forte del normale, le carreggiate riescono ad ospitare anche trenta centimetri d'acqua e qualche pesciolino. La caratteristica tinta della terra toscana fa sì che, durante un allagamento piuttosto forte, la sede stradale si colori di terra di Siena Bruciata. In realtà il vero colore sarebbe ocra rossa ma ho perso il colore e non mi va di ricomprare tutti e 24 i pastelli per uno solo.

Il tratto che congiunge Civitavecchia a Tarquinia è attualmente interessato da lavori in corso. Quando queste opere saranno terminate, questo pezzo di Aurelia verrà promosso ad autostrada. Sono già stati installati cartelli con le indicazioni stradali scritte su sfondo verde. Questa cosa andrebbe spiegata a chi percorre quel tratto di Aurelia in motorino.

Arrivati allo svincolo con l'Aurelia bis per Viterbo, i lavori in corso terminano e la strada diventa di nuovo a quattro corsie con larghezza Peg-Pèrego. Il guidatore che avvisti in lontananza qualcosa di simile ad una corsia d'emergenza rimane spesso deluso quando scopre che quel qualcosa è in realtà una micropiazzola non asfaltata col brecciolino nero. Anche in questo tratto di Aurelia è possibile vedere anziani col cappello che si avventurano sulle quattro corsie col trattore. È l'unica strada importante della zona, e le stradine di campagna prima o poi portano lì.

La zona di Tarquinia e Montalto Di Castro è famosa per i carciofi, le necropoli etrusche e per le centrali nucleari. Nonostante viviamo nel terzo millennio, c'è ancora qualche conservatore che si ostina a dire che i tre fenomeni sono scorrelati.

Oltrepassato il torrente Chiarone, l'Aurelia abbandona il Lazio ed entra nel territorio della regione Toscana. Fino a qualche anno fa, appena si entrava nella regione de' butteri, la strada a quattro corsie terminava e l'Aurelia tornava ad essere strada ordinaria. Invece, lunghi e difficili lavori nel corso degli ultimi anni hanno permesso l'ampliamento della sede stradale per duecento metri più o meno. Si raggiunge in questo modo il mega svincolo di Capalbio, costruito come se già ci fosse l'autostrada. Questo svincolo, di solito, scompare a ottobre per poi materializzarsi di nuovo ad aprile dell'anno successivo con l'arrivo del primo turista svizzero.

Dopo Capalbio, l'Aurelia passa ripetutamente da strada a quattro corsie a strada normale con le case ai bordi e gli incroci a raso con svolta a sinistra consentita. A Orbetello Scalo avviene l'apoteosi: le due carreggiate della superstrada si trasformano in due normalissime strade cittadine a senso unico che attraversano tutto il paese.

La superstrada riprende solo alla fine del centro abitato. Salvo poi interrompersi dopo pochi chilometri all'altezza del bivio di Giannella, dove c'è un ponte stretto sopra un fiume che non è mai stato modernizzato dall'epoca del DVCIE. La speranza è che i lavori dell'autostrada si mangino rapidamente questo raro e meraviglioso angolo di Maremma, così poi il ponte viene rifatto bene. Oltrepassato l'ostacolo, ricomincia l'Aurelia a quattro corsie, proprio nel punto dove è presente il più grosso campeggio della zona, con pineta, piazzole, bungalow ed accesso direkt am Meer.

Il successivo tratto è noioso. Trenta chilometri a cercare di non addormentarsi finché non si avvista in lontananza un cartello gigantesco con la scritta Grosseto sud: a questo punto, il piede destro del viaggiatore, fossilizzato da oltre un'ora, comincia a tremare.

Grosseto sud - Cecina nord

 
Sulla superstrada Grosseto-Livorno, le stazioni di servizio non hanno l'obbligo di rimanere aperte 24 ore su 24, come testimonia questa foto dell'Autogrill Campiglia chiuso per pausa pranzo.

Addio Terronia, benvenuti al Nord!! Questo sembra dire l'Aurelia all'altezza dello svincolo di Grosseto sud, dove inizia la superstrada per Livorno. Questo tratto è una vera manna dal cielo: le corsie hanno la larghezza regolamentare, non ci sono accessi privati. A volte è addirittura presente un accenno di corsia d'emergenza. Il limite di velocità sale: tra il cartello di "fine 90" e quello di "inizio 110", c'è un piccolo tratto di terra di nessuno dove si può andare a qualunque velocità, come in Germania.

Il più grosso difetto della superstrada Grosseto-Livorno sta nel fatto che i locali delle aree di servizio non sono obbligati ad aprire 24 ore su 24 come in autostrada, come potete vedere in figura.

Il moderno tracciato a quattro corsie aggira Grosseto senza mai passare per il centro abitato. Tutto il contrario della vecchia Aurelia, che segue le rampe dello svincolo di Grosseto sud ed entra nel centro cittadino. All'altezza di Roselle, la superstrada incrocia con uno svincolo la moderna via Senese, indicata spesso sui segnali stradali con il nome di Strada europea E78 Grosseto-Fano. Come i più svegli avranno sicuramente intuito, detta superstrada europea non riesce nemmeno ad uscire dalla provincia di Grosseto, terminando sulla vecchia strada statale all'altezza del piccolo paese di Paganico nell'entroterra. La doppia beffa carpiata consiste nella presenza di cartelli grossi così con l'indicazione "GROSSETO" nella città marchigiana di Fano.

La via Senese viene percorsa dai grossetani per fare tutto.

Superata Grosseto, sia l'Aurelia vecchia sia la nuova sia allontanano dal mare verso il nord, per poi riavvicinarsi al Tirreno all'altezza di Follonica. Prima di entrare nel centro abitato, la vecchia Aurelia incrocia sul lato mare la strada provinciale 106 Cassarello: è la strada del Saitta, signori, siete in un luogo considerato mitologico fino ad un'epoca molto recente!!

A Venturina[4] c'è un mega svincolo che pretenderebbe di collegare Aurelia vecchia, Aurelia nuova e superstrada per Piombino porto. Avete presente le spaghetti junction, quegli incroci americani con un milione di rampe che si vedono nelle scene iniziali dei telefilm? Sì, proprio quello che stavate pensando. Chi proviene dal sud ed è diretto agli imbarchi per l'Elba di solito esce a Riotorto. Chi proviene dal nord o s'imbarca a Livorno o esce a San Vincenzo. Pertanto lo svincolo di Venturina viene utilizzato da pochissimi automobilisti, tanto che l'ANAS aveva inizialmente pensato di abbatterlo e di trasformarlo in spaghetti veri.

I cartelli allo svincolo di Cecina sud portano l'indicazione supplementare "La California": è un chiaro omaggio alla Gialappa's Band e al loro film Tutti gli uomini del deficiente. L'uscita di Cecina nord è invece l'ultimo svincolo utile per poter continuare sull'Aurelia senza pedaggio, senza percorrere nemmeno un metro del nuovo tratto di autostrada tirrenica, inaugurato nel 2011. Pertanto, se volete continuare sull'Aurelia, dovete uscire dall'Aurelia.

Cecina nord - Livorno

File:AutostradaA12CecinaNord.png

Già. Fino al 2011, l'autostrada Genova-Rosignano cominciava a Rosignano (ma no).
Invece ora, chi proviene da Roma e si scorda di uscire a Cecina nord, viene catapultato direttamente sull'autostrada senza svoltare sulle rampe di ingresso. Questo perché il tratto di Aurelia nuova che va da Cecina nord a Rosignano è stato promosso ad autostrada A12, sempre nel 2011. Avete mai sentito nella vostra vita di un tratto di strada statale che viene 'promosso' ad autostrada? Alquanto bizzarro.

Attenti perciò a non sbagliare strada. Produce bestemmie supplementari. Una situazione simile ma più bastarda si ripeterà centinaia di chilometri più a nord sulla Sopraelevata di Genova.

L'itinerario internazionale E80 per Lisbona, a partire da questo punto e fino al confine di Ventimiglia, segue l'autostrada e non la strada statale, favorendo i già citati pendolari che devono tornare dall'Iran verso le loro case lusitane per ora di cena.

A causa di questo fatto, tra Cecina nord e Rosignano ora esiste solo la vecchia Aurelia. Che però dà l'emozione di ammirare la famosa fabbrica "Solvay" e le famose spiagge bianche di Vada! Gli accessi al mare sono proprio sul bordo dell'Aurelia. Il colore della sabbia è bianco abbagliante. Potete andare lì col windsurf, filmare un video e pubblicarlo su Youtube scrivendoci sotto 'Barbados': ci crederanno. Tuttavia, uno sguardo più attento noterà che anche l'acqua del mare è bianca, così come sono bianchi anche i ramoscelli portati a riva dalle correnti. Se avete paura di non uscire più dal mare con la pelle che ancora avvolge le vostre delicate interiora, andatevele a vedere per lo meno su Google Maps. Sulla cartina geografica sembra un'esplosione nucleare, ne vale la pena.

A Rosignano ricomincia la nuova Aurelia, che ha quattro corsie, ma per le bici a rotelle. Inoltre, tutti quelli che hanno sbagliato strada a Cecina nord tirando dritti sull'autostrada possono ricongiungersi all'Aurelia proprio qui, transitando per un casello dove si paga di nuovo col sistema del Dazio, senza ritirare il biglietto d'entrata, come nel tratto laziale. State perciò attenti a non uscire e rientrare dall'autostrada altrimenti pagate doppio Dazio, come quando si gioca a Hotel. Il rischio di sbagliare strada è alto per l'elevata presenza di nuove rotonde che, con lo scorrere del tempo, spuntano come funghi velenosi.

Alla Quercianella, la strada entra nel territorio del comune di Livorno. Qui la superstrada termina incrociandosi con la vecchia strada. Siccome le due varianti dell'Aurelia seguono percorsi diversi, all'incrocio tra le due il chilometro 300 appare due volte, in due punti diversi. Un virtuosismo del genere, se ben sfruttato, permetterebbe di dimostrare che uno è uguale a zero in modo metrico.

L'Aurelia diventa quindi il lungomare ufficiale di Livorno. Questo tratto panoramico contiene numerosi ponti, curve sugli scogli a precipizio sul mare e baracchine per i bagnanti piazzate strategicamente nelle piazzole a rischio investimento pedoni. Lo scoglio di Calafuria è famoso per essere il luogo dove è stata girata l'ultima scena del film Il sorpasso. Purtroppo, il successo del film non ha spinto gli spettatori ad imitare le gesta dei protagonisti buttandosi giù dalla scogliera con l'automobile.[5]

Dopo la frazione livornese di Antignano, l'Aurelia storica si mescola nelle vie della città "labrònia"[6]. Esiste tuttavia una lunga galleria che permette di evitare le case di Antignano e di finire sulla variante, detta anche tangenziale dai forestieri. Questa galleria è un'opera d'arte che simboleggia allegoricamente il ritorno alla Civiltà.

Livorno - Pisa

« "Merda!" "Che succede? non siamo ancora a Pisa!" »
(Sfogo del guidatore sulle rampe di Calambrone, seguito da pronta risposta del passeggero livornese.)

Il vecchio tracciato gioca a Pac-Man per le vie del quartiere Ardenza, del centro di Livorno e della zona del porto. La variante Aurelia sfiora invece la zona dello stadio, la stazione centrale e la moderna zona commerciale della Porta a Terra. In questa zona sono presenti grattacieli della CGIL che se la giocano in altezza con certe bandiere propagandistiche nordcoreane. In entrambi i casi, si finisce allo svincolo del porto. Tramite una nuvola di rampe, si può scegliere se continuare sull'Aurelia per Pisa, andare verso il porto, imboccare il ramo livornese della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno oppure un tratto di autostrada declassata con la segnaletica turistica installata sotto il governo Tambroni. Se si sceglie la SS 1 per Pisa, si oltrepassa la zona portuale, lo scalo merci FS di Livorno Calambrone ed una raffineria in stile piattaforma nel Golfo del Messico. Si entra quindi nel territorio della provincia di Pisa.

L'Aurelia, nella piana pisana, torna una delizia. Conscia, nel suo profondo (la perfida...) che l'autostrada è ricominciata da un bel pezzo, è lieta di ripresentarsi a unica carreggiata, con segnaletica sempre più chiara e convincente.

Si arriva così agli incroci per il lungomare di Tirrenia e per la base militare di Camp Darby, che ospita veri soldati dell'aviazione americana. A Camp Derby vengono complottate le peggiori catastrofi mondiali. A Campo Darby ci sono almeno duemila bombe atomiche. A Campo Derby ci sono invischiate anche la massoneria e la lobby ebraica, nonché le lobby gay. Le bombe atomiche di Camp Derbi vengono cacate in fondo al mare alla Meloria durante la notte allo scopo di testarne l'efficienza e, al risveglio, la Capraia, la Gorgona e un pezzo di Corsica cambiano forma. Campoderbi è l'unica espressione della lingua inglese che può essere scritta utilizzando dieci grafie diverse.

Si entra a Pisa città dalla zona dell'aeroporto. Dopo aver incrociato il ramo pisano della superstrada Firenze-Pisa-Livorno e l'ingresso dell'autostrada Pisa centro, l'Aurelia ripete l'esperienza livornese e inizia a giocare a Frogger per le vie della città. Se avete fretta o siete di Livorno, seguite i cartelli VIAREGGIO e uscite da Pisa alla svelta. Se potete permettervi una gita turistica, potete passare davanti al famoso Campo dei Miracoli dove Gesù in persona vi farà ammirare come una torre possa essere fatta cadere con la semplice imposizione delle mani. Un nugolo di giapponesi tutti uguali fra loro sono impegnati a fare fotografie con la famosa "torre" in prospettiva e le mani protese a trattenerla, ma questa è un'altra storia. Vedete pure Pisa, se v'interessa, se no, andate pure qui[7].

Il tratto Pisa - Genova

Pisa - La Spezia

All'altezza di Migliarino Pisano, la SS 1 incrocia il tratto iniziale dell'autostrada A11 "Firenze-Mare". Quest'autostrada è stata appositamente costruita per creare nuovo traffico durante il mese di agosto. La Firenze-Mare termina il suo percorso incrociando l'Aurelia con uno stop tra capo e collo.

Il tratto che attraversa la Versilia è il più frequentato da battone, d'Italia e dell'universo intero, fin dall'epoca della sua costruzione. Si narra, infatti, che gli antichi romani, sulla via del ritorno, si fermarono a riposare a Viareggio e... sapete com'è in questi casi, no? ... Noooooo? Non lo sapete? Ma in che mondo vivete? Beh, non lo so neppure io. Il tratto lucchese è comunque il primo in cui si comincia a respirare sana aria di Padania, forse per via dei turisti milanesi e torinesi che si fanno sentire sempre più forte neh.

Dopo la zona del lago di Massaciuccoli, dove le alluvioni possono essere ordinate su Internet, si attraversano le città di Massa e Carrara. Nonostante i locali sostengano l'esistenza di due città separate, guidando sull'Aurelia le due città non si distinguono e si ha proprio l'impressione di un'unica Massacarrara, come noi forestieri abbiamo sempre pronunciato in vita nostra! La parola Massacarrara, scritta senza spazi, veniva usata nel 1944 dai partigiani per smascherare i repubblichini durante lo smantellamento della vicina linea Gothika. Gli affiliati alla Resistenza, infatti, erano soliti pronunciare "Massa Carrara" con lo spazio[8].

La confusione aumenta quando si esce da Massacarrara città. La successiva città di dimensioni passabili è Sarzana, ormai in territorio ligure: fra le due aree urbane esiste una zona che neanche Dio saprebbe classificare come città o come campagna, visto che le case e i campi sono mescolati tra loro come in un omogeneizzato. A Sarzana inizia la strada statale che conduce al passo della Cisa, amena località appenninica ai confini con l'Emilia-Romagna dove a luglio la temperatura è di ventordici gradi sotto sblero, e i ventordici gradi sotto sblero sono la temperatura massima di mezzogiorno!

Prima del capoluogo spezzino, si attraversa una zona industriale della madonna, con cantieri navali al seguito ed arditi viadotti dell'autostrada per Parma costruiti con i legnetti di Jenga. A questo punto, il viaggiatore entra alla Spezia, fa lo slalom tra le architetture militari, attraversa i larghi viali del centro e si convince che, in fondo in fondo, la costa ligure è pianeggiante.

La Spezia - Genova

 
Il tratto spezzino della via Aurelia è una vera e propria strada di montagna, come si può notare in questa fotografia scattata in loco

Dalla Spezia a Genova ci sono poco più di 100 chilometri, ma la nostra simpatica stradina ne conta almeno 300. È noto che in quella zona, i romani, per complicarsi la vita, e anche un po' per pararsi il culo dalle imboscate dei ribelli liguri, vollero a tutti i costi fare in modo che da un punto della strada si potesse sempre tenerne d'occhio un altro. Cosicché la tortuosità, indispensabile caratteristica della Via Aurelia, in questa zona è davvero entusiasmante. Se vi capitasse di doverla per disgrazia percorrere, aggiungete al tempo stimato di percorrenza da otto a dieci soste per vomitare.

 
Come raggiungere Monterosso spiaggia da Monterosso centro in automobile. Pianta militare.

Meritano una deviazione le Cinque Terre. Per raggiungerle bisogna percorrere strade che franano incessantemente dall'era Mesozoica e che spesso vengono chiuse con transenne, costringendo gli automobilisti a fare inversione e tornare indietro per chilometri in una meravigliosa esperienza di rosicata estrema. Se si riesce a superare l'ostacolo delle frane, spesso bisogna parcheggiare in Cecoslobelgio e percorrere gli ultimi chilometri a piedi prima di arrivare in paese perdendo tanto, tanto tempo. Per andare da Monterosso spiaggia a Monterosso centro a piedi ci vuole un minuto e mezzo, per andarci in macchina ci si impiegano mesi.

Da segnalare sull'itinerario dell'Aurelia anche la scalata del Passo del Bracco, un vero valico appenninico a pochi centimetri dal mare nel territorio di Deiva Marina, con salite di avvicinamento in stile Gran Sasso.

Entrati nella provincia di Genova, la strada scende di quota e si riavvicina al mare, toccando ancora una volta rinomate località di villeggiatura frequentate dai ricconi milanesi come Lavagna[9], Santa Margherita, Camogli e Portofino. Se volete fotografare lo skyline di quest'ultima famosa località, consigliamo di parcheggiare sulle strisce blu e di andare a pagare il parcheggio alle macchinette. È un'esperienza. Dopo aver sborsato cinque euro per venti minuti, impiegherete un po' di tempo per recuperare Nervi, entrando così nella megalopoli genovese.

Attraversamento di Genova

Famoso per il traffico, è il tratto più appestato di scarico di gas e di automobilisti che bestemmiano. Qui gli antichi romani dovettero pagare pegno per poter andare avanti a tutti i costi.

La Sopraelevata di Genova è una via panoramica che congiunge il levante e il ponente della città con vista sui fumi e sulle piazze del porto, dove ogni giorno si recano migliaia di genovesi intenti a scroccare[10]. State attenti al Codice della strada. Evitatelo finché potete. Occupate sempre il lato sinistro della strada altrimenti, se girate a destra al momento meno opportuno, finirete senza via di scampo sull'autostrada Milano-Genova. Chi ha ancora un briciolo di cervello sano a questo punto del viaggio, ricorderà che una situazione simile si verificava a Cecina nord. Questo caso, però, è più bastardo. La Milano-Genova, infatti, oltre a portarvi fuori mano, per i raggi di curvatura, i dislivelli e le scalate in terza, tradisce la vicinanza geografica con Monte Carlo.

Altri svincoli artistici connettono il tratto genovese dell'Aurelia con la rete autostradale. Ad esempio, la rampa che vi permette di entrare in autostrada a Genova est contiene una curva elicoidale ottima e abbondante. Da segnalare anche l'uscita di Genova Aeroporto, sull'autostrada Genova-Ventimiglia: la rampa di uscita inizia in una galleria tatticamente curva e senza corsia d'emergenza. Le piste di atterraggio dell'aeroporto di Genova si gettano direttamente in mare, in un'anticipazione di quello che sarà il tratto finale dell'Aurelia.

Il tratto Genova - Ventimiglia

Quasi giunti alla fine, gli antichi costruttori si trovarono di fronte la popolazione più isterica e avversa del loro lungo peregrinare. Qualcuno di loro disse "Ma che cazzo stiamo andando avanti a fare?" Non c'era scampo, nei progetti era d'obbligo giungere...

In favore di questo tratto di Aurelia, spezziamo comunque un'arancia: il viaggiatore che arriva a questo punto del percorso ha già dribblato il traffico di Roma, bestemmiato nel fango in Maremma e sniffato puro petrolio vergine a Livorno. Ha infine giocato al garage delle Micro Machines con le rampe degli svincoli genovesi. Si gode pertanto l'ultimo rantolo di Aurelia in Italia. In fondo il mare è quasi sempre vicino e le curve non sono così devastanti come quelle del levante ligure. Viene così attraversata Savona dove, convenzionalmente, il viaggiatore dà il benvenuto alle Alpi mandando definitivamente affanculo l'Appennino.

L'ultima provincia italiana incontrata è quella di Imperia, con i suoi abitanti imperii. A San Remo, state attenti perché potreste incontrare Povia.

A Ventimiglia, in un tripudio di cartelli bilingui italo-francesi, potete deviare sulla strada statale 20 del Colle di Tenda. Tale strada ha la particolarità di uscire dal territorio imperioso dirigendosi a Torino, sconfinando per un lungo tratto in territorio francese. La frontiera fra i due paesi, infatti, fu spostata dopo il 1945 in seguito alla sconfitta del Ducie. È uno dei rari casi in cui l'esercito francese abbia vinto qualcosa.

Al confine

 
Mentone, Francia: Una riga bianca e... Fine della Via Aurelia! È proprio così.

Mo' se vogliono, se ne occupa Napoleone. Ma questi era Corso[11], per cui non gliene importava nulla. Piuttosto che entrare nella Francia metropolitana, avrebbe preferito che la strada si fosse gettata in mare. Ecco perché la strada finisce lì, nel pressi della frontiera, che è una riga bianca. Così, nell'abisso, senza neanche un "grazie".

 


MENTON (par N 7):

suivre INMEZZOALMARE

 

In Francia, esiste la Route Nationale 7, detta anche RN 7, oppure N 7, o ancora 7, oppure ancora più brevemente Sè! Questa gemella malriuscita dell'Aurelia inizia a Parigi e, dopo un lunghissimo percorso, arriva alla frontiera di Mentone, dove oltrepassa una linea bianca e si butta in mare nelle vicinanze dell'Aurelia.

Strade grosse collegate all'Aurelia

Strade scarse collegate all'Aurelia

Personalità legate alla via Aurelia

Strada statale 1 bis Via Aurelia

La strada statale 1 bis è uno scherzo contenuto interamente in provincia di Viterbo. Inizia a Tarquinia sull'Aurelia propriamente detta e termina nell'entroterra a Vetralla sulla via Cassia. Da qui si può raggiungere Viterbo città, dove una superstrada munita di teletrasporto vi proietterà istantaneamente al casello autostradale di Orte sull'autostrada del Sole. Non segue il percorso dell'Aurelia e non meriterebbe nemmeno di essere inclusa in questa pagina, se non fosse che il nome ufficiale dell'A.NA.NA.S. è, udite udite, via Aurelia.

L'intento palese della strada dovrebbe essere quello di agevolare gli spostamenti dal porto di Civitavecchia verso il nord Italia e viceversa. L'obiettivo reale, neanche tanto mascherato, è invece quello di combinare uno scherzone agli allegri vacanzieri e agli allegri camionisti. Tali personaggi si ritrovano a transitare su una strada che sembra quella delle 1000 miglia[15], la famosa corsa automobilistica del secolo scorso. Si deve inoltre attraversare un piccolo paesino medievale dove, se si incontrano due moto che procedono in versi opposti, bisogna vedere chi ha la precedenza.

La parte difficile dello scherzo sta nel convincere i turisti e i camionisti provenienti dal Nord a percorrere l'Aurelia bis per andare a imbarcarsi a Civitavecchia, evitando strade alternative più comode. Sull'autostrada del Sole, a tale scopo, sono stati installati appositi segnali turistici sulla carreggiata che proviene dal Nord. Questi cartelli mostrano il pittogramma di una nave che galleggia. Subito a lato, c'è una scritta che dice "SARDEGNA 130 km" o qualcosa di simile. Non significa che camminerete sull'acqua, ma che mancano 130 chilometri al casello di Orte. Come abbiamo visto, questo implica che per raggiungere Civitavecchia bisogna sfruttare dapprima il teletrasporto, poi l'Aurelia bis. Solo che il tipico viaggiatore settentrionale, di solito, è all'oscuro di tutto questo.

Il raccordo Civitavecchia-Viterbo sarebbe la soluzione utopistica. Accorcerebbe i tempi rispetto all'Aurelia bis, distruggerebbe l'ambiente viterbese e ridurrebbe l'inquinamento, tre desideri in una volta sola. Al momento, il raccordo risulta composto da due tronconi sconnessi. Il primo è cortissimo e si trova nella zona del porto di Civitavecchia, il secondo è ancora più corto, si trova nelle campagne viterbesi e termina su una strada osservabile al microscopio.

Voci NON correlate

Note

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  1. ^ L'Aurelia è una grande opera a pieno titolo. In un recente episodio dello Show dei Record, la Via Aurelia è stata messa a confronto con le seguenti meraviglie: il Muro di Berlino, il Nilo, la Grande Muraglia Cinese, il Rio delle Amazzoni, la Transiberiana, la distanza tra la Terra e il Sole e la Nebulosa di Andromeda. Ha sempre vinto lei!
  2. ^ In origine, la strada doveva iniziare a Gerusalemme.
  3. ^ Il 'più uno' finale si riferisce alle centinaia di piedi. I metri dovevano ancora venire, motivo per cui gli antichi Romani ragionavano coi piedi.
  4. ^ Ormai siamo in provincia di Livorno, sicché dé
  5. ^ Ci doveva essere un modo per poter raccontare solo il finale del film, spoilerando come se fosse Antani.
  6. ^ Livornese.
  7. ^ TIME WARP!
  8. ^ Per scrivere questo pezzo su Massacarrara, ho barato guardando su Gogol Strit Viù.
  9. ^ Cercando lavagna su Nonciclopedia, esce come primo risultato Avril Lavigne. Provare per credere (2013)
  10. ^ Non è uno stereotipo, è verissimo, perché De André <3 CIAO FABER!!1!1 lo disse chiaramente in una sua canzone: Nelle vie del porto, la gente muore tirchia!!!!!!!!
  11. ^ nel senso che era Corso Via (haha, gioco di parole)
  12. ^ Incompiuta I è, ovviamente, il soprannome della Salerno-Reggio Calabria.
  13. ^ Non è uno scherzo. (link recuperato il 26 luglio 2013)
  14. ^ Il soprannnome discende dal fatto che l'autostrada buca con gallerie l'unica montagna del circondario.
  15. ^ Una famiglia di strade rovinata dalle miglia. Quella con venti miglia, quest'altra con mille miglia.
  16. ^ Questa pagina contiene più informazioni sull'Aurelia di quante ne contengano cinque pagine di Wikipedia. Andate a quel paese voi e i vostri fini enciclopedici. Pfui!