Tipi di truzzo (origine geografica): differenze tra le versioni

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Si tratta di una varietà romana di proto[[Truzzo]], diffusa sul finire degli anni '90 fino ai primi anni del 2000, con epicentro il quartiere Prati di [[Roma]]. Il Cosone era caratterizzato dall'abbandono della propria iniziativa personale per seguire la moda e la massa, e sfoggiava il tipico atteggiamento dell’aggregazione in più o meno grossi branchi in cui si formava una struttura gerarchica definita; tratti caratteristici di un cosone erano il bigottismo e la passione per tutto ciò che seguiva la moda del momento.
Si tratta di una varietà romana di proto[[Truzzo]], diffusa sul finire degli anni '90 fino ai primi anni del 2000, con epicentro il quartiere Prati di [[Roma]]. Il Cosone era caratterizzato dall'abbandono della propria iniziativa personale per seguire la moda e la massa, e sfoggiava il tipico atteggiamento dell’aggregazione in più o meno grossi branchi in cui si formava una struttura gerarchica definita; tratti caratteristici di un cosone erano il bigottismo e la passione per tutto ciò che seguiva la moda del momento.
La rapida diffusione dei cosoni ha fatto crescere l’interesse sul loro modo singolare di riprodursi: pare infatti che il cosone utilizzasse un episoma per la strutturazione dei suoi meccanismi cerebrali. Questo episoma veniva trasmesso da un individuo ad un altro tramite dei microscopici pili estendibili: una volta penetrato nell’ospite, l’episoma si attivava producendo molte copie di se stesso e cambiando irreversibilmente le strutture cerebrali dell'infettato. Vi sono evidenze di individui in cui l’episoma non riusciva ad attivarsi per ragioni ancora ignote, forse per la presenza di una proteina antagonista (S-Fighina). Alcuni ricercatori credono che alcuni cosoni potessero attuare una mitosi, teoria che spiegherebbe il rapido diffondersi della contaminazione negli ultimi anni '90.
La rapida diffusione dei cosoni ha fatto crescere l’interesse sul loro modo singolare di riprodursi: pare infatti che il cosone utilizzasse un episoma per la strutturazione dei suoi meccanismi cerebrali. Questo episoma veniva trasmesso da un individuo ad un altro tramite dei microscopici pili estendibili: una volta penetrato nell’ospite, l’episoma si attivava producendo molte copie di stesso e cambiando irreversibilmente le strutture cerebrali dell'infettato. Vi sono evidenze di individui in cui l’episoma non riusciva ad attivarsi per ragioni ancora ignote, forse per la presenza di una proteina antagonista (S-Fighina). Alcuni ricercatori credono che alcuni cosoni potessero attuare una mitosi, teoria che spiegherebbe il rapido diffondersi della contaminazione negli ultimi anni '90.
Al giorno d'oggi il ceppo dei Cosoni è stato quasi totalmente assorbito dalla varietà dominante dei truzzi romani.
Al giorno d'oggi il ceppo dei Cosoni è stato quasi totalmente assorbito dalla varietà dominante dei truzzi romani.



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Vengono qui di seguito riportati in ordine alfabetico alcune sottospecie dell'animale homo tamarrensis, volgarmente chiamato truzzo.

Truzzus cinisellesis

Specie di truzzo che va sviluppandosi nell'area a nord di Milano (dove ricordiamo è presente pure la (sotto)specie Monzesis) in un luogo dove non sono presenti luoghi di culto; infatti per questo motivo il Truzzus Cinisellesis è costretto a migrare verso altri lidi e elemosinare un ingresso nei loro luoghi di ritrovo, spesso ricevendo rifiuti e prendendole. L'evoluzione e l'emersione di questa specie è avvenuta in un tempo estremamente breve: chi scrive è cresciuto in una città dove erano presenti solo persone NORMALI (quindi metallari e affini) vedendosi, nell'arco del periodo delle scuole superiori (che ricordiamo essere luogo di riposo e spaccio per il truzzo in generale) diminuire attorno a se il numero di metallari, punk, rocker, rapper a favore di questa brutta piaga. Purtoppo il numero è destinato a crescere, essendo tutti i già presenti VERMI in grado di contaminare solo con lo sguardo (capacità caduta per puro errore dalle tasche di Chuck Norris mentre distribiuva come caramelle talenti ai metallari) i poveri bambini che vengono al mondo con buone intenzioni. Non hanno versi proprio, essendo totalmente incapaci di generare qualcosa dalla loro testa. Preferiscono copiare lo stile che fa "tendenza" dalle altre città. Chiunque risieda in quella città faccia attenzione, io stesso ho assistito al cambiamento della mentalità del 99% della gente residente (ovviamente in negativo) nell'arco di un solo giorno. La percentuale di metallari e punk del posto purtroppo è troppo bassa per tener testa alle orde di truzzi (un metallaro ogni 70 tamarri) anche se quei pochi che ci sono le danno di santa ragione quando possono, cioè sempre. È quindi constatato che un metallaro, punk, dark o affini, anche da solo riesce ad inquietare tutti i soggetti che incrocia e spesso si diverte come un maiale a guardare male coloro che lo fissano, che nei casi migliori cambiano addirittura strada (non sto scherzando! lol). L'effetto viene moltiplicato in modo esponenziale se il soggetto intelligente è accompagnato da amici del suo stesso genere e accessoriati a dovere. Ciò sta a significare che il truzzus cinisellesis è estremamente vigliacco e non è in grado di fare na beneamata mazza senza l'aiuto della loro feccia amica; può capitare che anche in gruppo questi si sentano minacciati da una singola persona, sentendosi inconsciamente costretti a romperti i coglioni.

File:Cazzone.jpg
Tipico svago del Truzzo Cinisellesis, data la vicinanza di luoghi di culto come l'Hollywood, il Tocqueville, il The Sad e altri capannoni prossimi al rogo (si spera).

Truzzo apriliano

Habitat naturale: Aprilia (non il motore, ignorante!).

Parente stretto del truzzo romano, si riproduce e si moltiplica con incredibile rapidità a causa dell'aumento della popolazione giovanile. Come tutti i truzzi, portano vestiti che sembrano disegnati da uno stilista sadico in un giorno di diarrea fulminante quali mutande neon, pantaloni scesi e scarpe color oro/argento. Usano ritrovarsi in un locale truzzo detto "40 grados" e hanno nomi truzzi quali "Skizzo" e "Superfichetto". I truzzi apriliani odiano a morte i romeni ("rumeno" è ormai diventato un insulto). IMPORTANTE: la foto in alto (che poi è quella di questa pagina qui) è stata scattata ad Aprilia!

Truzzo avezzanese

Habitat naturale: Avezzano e dintorni.. ma soprattutto i dintorni.

Riprende più o meno le caratteristiche di tutti gli altri truzzi, ma si distingue da questi per una semplice frase di circostanza ripetuta da esso fino all'estremo davanti a qualcosa che l'ha meravigliato: "'Ncule, vajò!" - tradotto "Caspita, ragazzi!". In generale il truzzo marsicano è solito passare il proprio sabato pomeriggio davanti GiancarloD (noto negozio di abbigliamento truzzo avezzanese), oppure viaggiando per ore lungo la piazza facendo numerose vasche e sfiorando anche i 10 Km in 2 ore!! Il momento più bello della loro giornata si concretizza quando qualcuno reagisce (basta un' occhiata) alle loro continue spallate aprendo la loro mente(sempre se ne sono dotati) e mostrandogli la vera vita che loro svolgono, cioè da falliti, cazzoni, cellotti (termine usato dal truzzo di San Benedetto, e lì ne sono molti, per indicate un sempliciotto) e inutili alla società presente e futura. A questo punto si fa avanti il truzzetto che ha ricevuto l'oltraggio: "jamm' a fa a pet' a pet' arret' alla Cattedrale!" - tradotto: "sbrighiamocela da soli in un posto dove nessuno ci vede!". Ma in reltà il truzzo avezzanese non vuole questo, no! Egli cerca,..e sfortunatamente trova, la scenata davanti a tutti proprio lì, in piazza! Perché forse gode a sentirsi dire dietro da tutti che è un deficiente, un fallito, un sempliciotto! E quindi in pochi minuti la scena si riempie di tutti giovincelli sedicenni, il più alto dei quali raggiunge il metro e sessantotto d'altezza, che mirano ad ampliare la rissa a tutti i gruppi di ragazzi che li disprezzano. Ma ovviamente non possono nulla..anche se si presentano in non meno di 25. E quindi esce fuori la magica frase di rito che tutti aspettano per ridergli in faccia: "A mì me basta che faccio na chiamata pè riggiravve tutte le macchine come cav'zini!" - tradotto: "mi basta che chiamo altre 100 persone più grandi e più possenti per riggirare tutte le vostre macchine come calzini!" ed infine il momento più aspettato da loro: gridare al mondo le loro parentele del tutto prive di vanto: "guarda che j' so amico de Morelli" (zingaro trapiantato ad Avezzano), oppure: "fratemo è Ranieri!" altro deficiente, truzzo, che ha come marca preferita di jeans e giacca JHON rigorosamente con tutti brillantini che lo mettono ancora più in risalto..e con la sua figura anche la sua stupidità! Però c'è anche da dire che, come per un condizionamento pavloviano, il truzzo avezzanese dopo averle ripetutamente prese, evita la rissa col (un po' più!) truzzo celanese, che esce dal paesello con animo tranquillo per poi rientrarvi sempre nervoso per aver preso parte a risse ad esso estranee. Ovviamente man mano che vanno avanti con l' età allargano il loro bacino d' utenza, promuovendo risse anche in quel di L' Aquila, Pescara e Roma. Finita la rissa, si dirigono verso pizzerie al taglio, la più gettonata è la pizzeria-bunker vicino Oviesse, per poi aspettare l' una di notte per andare in discoteca e lì far scatenare una nuova rissa... e così il ciclo della loro inutile vita è senza fine! Quando invece non trovano la rissa si rifugiano dento il parcheggio (circondato da palazzine, quindi chiuso a palesi visioni) davanti a Les Chevaliers (pub frequentato sia da fasci che da zecche), e lì coltivano la loro passione di spacciatori. E se un' affare va storto.. nessun problema: si sfogano distruggendo la macchina del malcapitato che si è permesso di parcheggiare nella loro zona. Tra l' altro dietro la palazzina del parcheggio c'è la Caserma dei Carabinieri, ma ahimè, anch' essi, forse, sono troppo impegnati ad occupare il posto macchina al prorpio collega invece di far smettere questi vandali che continuano imperterriti la loro opera nella LORO ZONA!Per quanto riguarda invece le attività principalmente praticate dal truzzo avezzanese,una che merita particolare attenzione è la prova sub dell'impianto stereo. Tale pratica consiste nel passare e ripassare più e più volte in Piazza Risorgimento con la musica raeggeton a palla per cercare di ipnotizzare la folla che lì sosta un po' come fece il pifferaio magico con i topi. Solitamente tale attività viene praticata nella stagione estiva in quanto, la piazza principale della città è un po' più popolata rispetto alla stagione invernale. Dagli studi di numerosi antropologi è infatti emerso che il truzzo avezzanese, durante la stagione fredda, non sapendo come impiegare il proprio tempo, si sollazza, in particolare durante le giornate di pioggia o neve, a mettere in atto un altro rituale comportamentale ossia il "testacoda" o la maglio nota sgommata a secco!!!


Altro tipo di truzzo avezzanese è il cosiddetto "cachino",nella fattispecie quella particolare razza che cresce tra il gran caffè il living e il reverso,che malgrado cerchi di distanziarsi dal truzzo convenzionale sfocia nella quasi totalità dei casi ad un livello superiore. il ritratto del truzzo "cachino" è tipico: circa 30 anni senza lavoro o con impiego precario nell'edilizia o nella ditta di famiglia,griffato dsquared d&g baci & abbracci,spendono tutto il loro denaro in vestiti aperitivi e lampade,passa 2/3 della giornata davanti al bar nella piazza centrale a parlare di fighe 16enni pantaloni e magliette e guardare con disdegno chi non è come loro. Peculiarità del "cachino" è il fancazzismo legato al millantare cose e/o fatti a loro inerenti ma che non li hanno mai visti come protagonisti Es. "ieri so jit aje revers e so beccat na fregna(ieri mi sn recato al reverso e ho fatto la piacevole conoscienza di una donzella) oppure "oh so jit a vedè l'sl nn costa un cazz 90mila eur mo me la compr"mi sn recato dal concessionario per visionare una sl ed è molto economica penso che la comprero')...con 500 euro al mese o senza lavoro ti resta solo la twingo scassomobile del '92 che guidi fallito!!! Questo singolare tipo di truzzo si impegna in relazioni con ragazzine 16enni(le uniche che forse li cagano),squadra tutti dall'alto in basso con chiari riferimenti al loro sedicente potere economico,e SOPRATTUTTO si scanna frequentemente con i suoi simili per riavere la quota di 10 euro prestati al compagno la sera prima per prendere una bottiglia di crystal in 30. Spesso viene malmenato dallo sbroccone di turno che sfortunatamente ahimè mosso a pietà non lo finisce,è una razza in via d'estinzione(si spera che gli ultimi esemplari una volta troppo vecchi per frequentare certi posti si rifugino a vita privata e vadano fuori dalle palle finalmente). Il "cachino" porta il suo corpo in giro per avezzano smalloppandosi le palle ancheggiando e masticando chewingum a bocca aperta oppure in sella ad automobili superschifodeluxe da 200 euro,essendo uno squattrinato. Frasi tipiche del "cachino" sono: "ncul' che fregna" (urca che bella ragazza!) "i so ricc e me ne freg" (io sono benestante del resto non mi interesso) "che città de merda" (preferirei andare in un altro luogo) "quela fa i bucchin" (quella ragazza è decisamente un tipo dai facili costumi) "Je vì ste stordolone" (ma tu guarda questo tipetto!) Uno degli attegiamenti più riprovevoli del truzzo "cachino" è quella di divertirsi alle spalle di poveri individui con palesi problemi mentali(forse li fa sentire superiori alle amebe o i platelminti), prendendoli in giro e divertendosi a mettere a dura prova la pazienza dei malcapitati con frasi del tipo:"pappagòòò ve po ecc che te voj vede' si propria brutt". Il branco del "cachino" è forte quando è unito e abbastanza aggressivo con le parole e le movenze,ma ahimè presi singolarmente i cachini hanno la consistenza di gelatine di frutta e spesso non escono di casa per non confrontarsi con quelli che in gruppo hanno cercato di rendere ridicoli ,cosi' lo "stordolo'" diventa "stemm a scherzà tu te la si pijata",mentre dai pantaloni d&g comincia a trasudare acido urico misto ad uno strano odore Quando sn finiti i soldi del papa' non escono di casa per timore di sembrare poveri. Un saluto affettuoso a Centolippe e a Mario je suitt!!!

Truzzus brescianinus

Habitat naturale: Brescia.

Questo tipo di truzzo è presente soprattutto nella città ma si possono anche trovare emuli nella provincia.

Il truzzo bresciano è altolocato, è presente all'happy hour al Piazzale Arnaldo e mischiandosi tra la folla cerca di assomigliare ai ben più noti "figli di papà" che arrivano in Porsche. La bevanda preferita è "Il Pirlo" che non è altro che:

  • Ghiaccio 90%
  • Vino d'alta classe 5% (ciò conferirà valore al drink portandolo alla soglia dei 10€)
  • Aperol o Campari 5%

Per la sera il truzzo bresciano non macina chilometri, infatti si limita ad andare al circo appena prima del confine, dove ballerà inneggiando a DJ sconosciuti che però verranno osannati come dèi, il tutto sempre condito con 30€ d'ingresso. In quanto a bere si può far riferimento al punto precedente (cambiate gli ingredienti) e aggiungete ancora 15€.

La scelta dell'abbigliamento è come quella del truzzo comune, prezzo alto e uno stile più 30enne dovuto al fatto che quando egli cerca la passera deve dimostrare di avere un BMW nel parcheggio.

Esso comunque non è da confondere con il fighetto. Il fighetto di Brescia si distingue su due cose.

-La pila -L'auto comprata con la pila

Il truzzo brescianinus non potendo frequentare i più famosi Pervert o Diabolika si trova spaesato e dunque per non distinguersi dalla massa opta per una linea più fighetta. Infatti, lo troverete sempre con la maglia D&G, il pantanlone Armani e tutto quanto ne concerne. Ovviamente non essendo fighetto lo si troverà a bordo di Porsche, ma su una più tabboz Punto, Smart, 147.

La parlata, ovviamente, è quella tipica del campagnolo/montanaro bresciano ma con qualche sfumatura d'alta borghesia come

  • Oh Vecio!
  • Cè Figa!

Il truzzo brescianinus odia la droga, ma beve. Convinto che il suo spasmodico consumo di pirli, cocktail e altri intrugli non sia altro che acqua santa e di conseguenza prolunghi la sua vita di 5 minuti ogni bicchiere lo si sente spesso evincere frasi ad altri truzzi o, peggio, Lucignolo quali:

  • Io non mi drogo. Bevo! Ma non bevo per desfarmi, bevo solo 6 Gin-lemon e quando mi sento brillo mi fermo
  • Andare in una disco dove ti passa in parte uno sfatto, o peggio, qualcuno che ti chiede pasticche non è divertirsi.
  • Guarda quello come è "pippato" non so perché facciano entrare certa gente.

Tali frasi hanno delle normali quali ovvie conseguenze come:

  • Fermo puntuale da parte della polizia e conseguente ritiro della patente (Io bevo poco!)
  • Figure di merda televisive
  • Figure di merda comunque
  • Raccolta punti con come primo premio Epatie e Cirrosi

L'aspetto intellettuale ovviamente è tipico del truzzo. Calcio Brescia, Auto da alte prestazioni e alti orgasmi, belle tope, Uhe Vecio!, orologio e maglietta.

Truzzo mantuà

Habitat naturale: Mantova.

Il truzzo Mantovano (detto anche cagone) è solito radunarsi intorno a determinati bar che per qualche sconosciuto motivo vengono considerati "di tendenza". Tali locali smettono di essere di tendenza quando il proprietario ha speso tutto quello che ha guadagnato per rinnovare il locale, quando ciò avviene i branchi di truzzi mantovani compiono migrazioni di massa che li porta a abbandonare il suddetto locale in quanto "troppo pieno di cagoni". Il truzzo mantovano DEVE frequentare il locale di moda anche se questo è troppo piccolo e non è in grado di contenere l'orda inumana di truzzi, si assiste perciò al fenomeno per cui in serate invernali con temperature artiche decine di truzzi sorseggiano aperitivi ghiacciati fuori da un bar. I più gettonati attualmente sono il GrandCafè, ex trogolo, dove puntualmente alle 3 di notte si compie il simpatico rito del lancio delle palle di merda e/o fango attaccati sotto le scarpe e della distribuzione dalla console degli starlight caduti a terra, e, nel periodo estivo, il glamorous Mint dove ci si può far sodomizzare dalla squadra di rugby viadanese mentre si sorseggia una pinacolada al muco di barista depresso.

Truzzus baresens

Habitat naturale: Bari e dintorn.

Grande ballerino di balli latino americani, è famoso per la proprnsione alla spesa in negozi il cui capo più economico equivale allo stipendio del padre. Proliferano sul versante est di Corso Vittorio Emanuele, non escono prima delle 23.30 per tornare a casa all'una, sono tutti iscritti al sito Barinigt.it e vanno in vacanza a Corfù o Ibiza. Parlano italiano con un accento improponibile, sono fan di tutte le serie di Muccino etc, la loro auto preferita è la Volkswagen Golf GT. Ritengono grandi uomini coloro che possono permettersi una grande macchina, sporcano il circondario con qualsiasi tipo di rifiuto gettato direttamente dal finestrino, si divertono in discoteche come il Divinae Follie, il Gorgeus e covi del genere. Il sabato pomeriggio non li si può toccare, devono assorbire da Maria de Filippi l'argomento di discussione per un'intera settimana. La Palestra è il loro ideale di sport. Altro sport preferito è "a sci a sfott l femmn", attività ludico culturale di mandrie di 10 o più sfigati nel chiamare le donne "ue bella, uè la biò" etc etc

Truzzus buddacius / Zauddo

Habitat naturale: Messina e dintorni, Monti Peloritani.

Sottospecie autoctona dell'homo inutilis. Il truzzus buddacius, volgarmente detto Zallo o Zaùrdo dagli abitanti del luogo non appertenti alla categoria, è prevalentemente inquadrato nella zona che si estende alle pendici dei Monti Peloritani. Come tutti gli altri truzzi veste in modo esageratamente squallido con accostamenti alla cazzo di cane nonché pettinature al limite della decenza e cappelli della minchia messi in modo sempre più assurdo, ma la principale caratteristica è il continuo intercalare "bella zio" (se proveniente dal Liceo Archimede) o "minkia kompare" (se proveniente dal Liceo G. Seguenza).

È un tipo di truzzo che possiamo definire "trasversale". Esso infatti, ad un occhio poco esperto, può essere confuso con lo snobbino (leggasi anche fighetto) poiché a differenza di altri truzzi, esprime concetti di senso compiuto (sempre accompagnati dalle immancabili espressioni "bella zio" e "minkia kompare") ed inoltre ha un, seppur minimo, bagaglio culturale (e questo è l'aspetto che più sbalordisce gli studiosi). Questo progredire del t. buddacius è però completamente vanificato dalla pochezza degli argomenti che affronta:

  • Il numero di cannoni fatti la sera prima.
  • Tutta la house elettronica che ascolta.
  • Le interminabili partite a PES giocate la notte prima a casa del capobranco.
  • Altre cazzate del genere.

Il rituale di accoppiamento è sconosciuto, ma si presume che gli esemplari di (presunto) sesso opposto, entrino in contatto, su MSN e dopo innumerevoli cazzate (del genere "Ti aMoRo Trpp") si incontrino nella zona preferita del t. buddacius: accanto al municipio, di fronte al Quick.

In questo fazzoletto di asfalto essi svolgono le loro principali attività:

  • Parlare di stronzate.
  • Esprimersi attraverso espressioni incomprensibili ai molti.
  • Giocare a calcio in mezzo alla strada (fino a quando, si spera, i vigili urbani di servizio al municipio non li arresteranno per averli trovati all'interno del cortile mentre cercavano di recuperare il pallone).

Il t. buddacius, a differenza degli altri truzzi, non si riconosce in questa categoria, ed è per questo che denigra tutti gli altri truzzi e sopratutto evita di entrare in contatto con la sottospecie di truzzo più pericolosa presente a Messina: lo zauddo (o zallo, Homo Inutilis Buddacius Ignorantus)

I numerosi punti di contatto con gli altri truzzi (parlata alla cazzo, abbigliamento assurdo a detta loro "fèscion", non che la musica "haus") permettono comunque un agevole accostamento alla specie truzza a cui appartiene.

Accanto alla semimerda del T.Buddacius, come già detto, si trova la sua naturale involuzione: lo Zauddo (o Zallo). Costui, conosciuto con il nome scientifico di "Homo Inutilis Buddacius Ignorantus" è la versione estremizzata in peggio del T. Buddacius. Si sposta in branchi (data la scarsa dotazione di neuroni individuale, fa gruppo come un banco di sardine, o nello specifico caso messinese come un banco di maiatica) ed è riconoscibile dai ridicoli tagli di capelli modello "scopino del cesso" spesso accompagnate da ridicole mash bionde che lo fanno sembrare come un coglione a cui uno stormo di piccioni ha appena cagato in testa. Utilizza la Smart o la Lancia Y come mezzo di locomozione (ciò è dettato dal fatto che non ne capisce un cazzo di auto) che puntualmente tamarrizza con megaimpianti stereo da far impallidire le discoteche della costa ionico-messinese. Caratterizzato da una spiccatissima ignoranza (gli esemplari più istruiti hanno la licenza media) e da una totale ignoranza nell'uso dell'italico idioma, passa il suo tempo rompendo i coglioni a chi lavora, salvo poi finire a lavorare dietro uno dei banchi del mercato rionale, segno che la sua vita sarà segnata per sempre da questa sua pochezza nella scala gerarchica e sociale della comunità peloritana. Gli esemplari più giovani infestano le piazze cittadine, facendo di tutto per provocare risse o comunque rompere i coglioni. Seguono esempi dell'approccio dello Zauddo verso l'ignaro malcapitato oggetto delle sue attenzioni:

  • Ou, chi hai chi vaddi?
  • C'è questioni?
  • Mi dissiru chi ci miscasti a me cumpari
  • Etc etc

Questi assurdi pretesti sono l'elemento scatenante della furia distruttiva dello Zauddo, che possono essere comunque facilmente placati dall'arrivo di adulti in caso di "sciarre" tra giovani truzzi, o dall'intervento del predatore naturale dello zauddo: il poliziotto (a quistura). Nell'ordine predatorio, al poliziotto segue il metallaro che, essendo però localizzato solo davanti piazza municipio, ne assicura comunque la sterilizzazione nella zona.

Truzzo cagliaritano

   La stessa cosa ma di più: Is truzzus callonisi.
Habitat naturale: Cagliari,Quartu Sant'Elena,Selargius e tutte le bidde del Campidano.

Peculiarità di questo uomo-truzzo sono sicuramente l'abbronzatura tendente al viola («ce ma scnd t m dv mttr la crm?? sesi scimpru??» (sei scemo??), gli occhiali da sole D&G enormi e scadenti, il coraggio d'aver visto tutti i film Boldi-De Sica, e il tipico linguaggio denominato slang-sardesco («ceeeee!ma là ghe sesi scimpru!»). Lo slang-sardesco è completamente diverso dal sardo (infatti la "c" sarda è molto lieve e simile alla "g" italiana): quindi quando parlano pronunciano "g" al posto di "c" e invece di "sesi calloni" (sei mio amico) scrivono "sesi galloni" (sei galloni, si pensa). Oppure parlano semplicemente il sardo unendolo all'italiano "là ghè ti scoppio eh?" (guarda che ti scoppio). Solitamente racconta di aver partecipato a numerose risse e scazzottate in giro per la città, di aver picchiato qualcuno con una spranga di ferro e di essersi ubriacato di mirto. Nei suoi discorsi racconta anche le storie con miliardi di ragazze supergnocche e di essersele fatte tutte. Le truzze non sono da confondere con le "grezze"(truzze paesane),che affermano sempre di esser state chiamate egua,troia,zingara bagassa. http://it.youtube.com/watch?v=OqzrXhKmPv4 documentario che mostra che tipi di gente si possono incontrare in Sardegna.

Truzzus casertanus

   La stessa cosa ma di più: Truzzus casertanus .
Habitat naturale: Caserta.

Truzzus Casertanus Il Truzzus Casertanus è uno dei tipi di truzzo (homo inutilis)più particolari in circolazione. Camminano sempre in branchi, mentre uno di loro, con il cellulare al massimo volume fa ascoltare agli altri individui odiosissime canzoni napoletane (di artisti - si fa per dire- come Alessio o Giggi D'Alessio) o le ultime demenziali musichette house. L'inno dei truzzi casertani può essere considerato "Rock this Party" di Bob Sinclair (invito mai seguito per altro),anche se non vengono disdegnate canzoni come "Elegibò","Magic Destination" e, soprattutto,quella che i truzzi casertani cantano nei momenti di gioia:"Put your hands up for Detroit", generalmente accompagnata da un balletto idiota che simula un rapporto orale. Il truzzo esce per il proprio paese, spesso con il motorino, o con la macchina (di questo parleremo più avanti), gira per le vie finché non incontra qualcuno, ci parla dieci minuti, poi prende il motorino e continua il ciclo. I truzzi senza motorino (infatti per il truzzo casertano questa macchina infernale non è la ragione principale di vita) di solito stanno nei bar a bere e a ballare house, e poi escono solo per andare a giocare a calcetto. L'abbigliamento tipico dei Truzzi Casertani consiste principalmente in pantaloni a vita bassissima(quasi sempre al di sotto delle mutande rigorosamente firmate)ed in orribili felpe chiuse munite di cappuccio(mai usato)e decorate generalmente con tinte viola,oro od arancioni,alle quali però viene alternata una camicia nelle occasioni più importanti. Nel comportamento di questo tipo di truzzo è da segnalare anche una morbosa attenzione ai capelli,infatti se volete far arrabbiare un'esemplare di questa specie basterà anche solo sfiorargli quella capigliatura(molto spesso una specie di cresta)che essi portano con tanta vanteria. I truzzi casertani inoltre sono soliti portare alle dita degli anelli metallici,di cui tuttora non si è capita l'utilità. Il loro atteggiamento per le strade è sempre lo stesso: faccia da mongoloide padrone della strada, braccia ritte a formare una specie di "arco" (che poi quando tornano a casa hanno dei crampi tremendi) e piedi che striscino per terra. Verso i 15/16 anni i truzzi cercano di fare amicizia con truzzi più grandi che hanno la macchina, cosicché possano andare negli altri vicini paesi a conoscere altri truzzi e truzze. Chissà per quale motivo, le due principali città della provincia di Caserta (quest'ultima e Capua) vengono evitate dai truzzi, e solo alcuni di loro frequentano le zone più malfamate delle sopracitate città. Il più vasto agglomerato urbano dove i truzzi si aggirino ancora indisturbati è situato nell' agro aversano,dove le comunità di rocker e metallari sono ancora poco numerose

Truzzo catanese\mammoriano

Habitat naturale: Catania.

Il truzzo catanese\mammoriano (conosciuto anche come "zzauddo") è uno dei più pericolosi,e non si definisce tale se non frequenta paninari, non mangia carne di cavallo e ha il berretto fisso in testa. Il 99% porta berretti appoggiati sulla punta della testa, forse per far credere di averla più grande grazie al loro superiore cervello.

Le loro abitudini sono cercare litigi per dare manate, note anche come coppa, senza motivo, insultare la gente senza vestiti firmati, o semplicemente coi capelli lunghi, oppure iri a fimmini lungo il breve tratto della Via Etnea che va dalla Piazza del Duomo alla Villa Bellini (quartier generale truzzo).

Il rito di accoppiamento del Truzzo Mammoriano consiste nell'attaccare la truzza in branco con versi tipo "IIIIIH", "TTTRRRR","A KKI È TUMA?!?!?", "MALAPOCCA" o fischi vari; in genere la femmina scappa. Nel caso contrario, significa che il cervello non esiste quindi è mammoriana e probabilmente ci starà. Sempre più spesso però accade che siano le truzze a cercarsi il maschio con atteggiamento e abbigliamento provocanti e qualche chilo di stucco sulle guance.

Vederne uno camminare da solo è raro come trovare una banconota da 300 euro sul marciapiede.

I mammoriani ascoltano principalmente merda, altresì conosciuta come musica napoletana o musica house. Gli artisti (scusate il termine) che riscuotono più successo tra di loro sono Gigi D'Alessio, Gianni Vezzosi, Tony Colombo e Gianni Celeste e qualsiasi altro idiota che li imiti (e, purtroppo, sono sempre di più).

I litigi senza motivo avvengono mediante la seguente procedura:

  • Fase 1: Cercano qualcuno che si fa gli affari suoi.
  • Fase 2: Aspettano il momento giusto camminando a cerchio attorno all'obiettivo (raramente più di 3 o 4 persone).
  • Fase 3: Approfittano di una scusa qualunque (solitamente un inesistente problema che hai avuto con qualche loro amico oppure perché li hai guardati per troppo tempo).
  • Fase 4: Vengono pronunciate le frasi rituali del tipo: " Mbare tu u sai cu su i cristiani", "au, ma cchi spacchiu voi?", "c'è pobblema?", "viri ca ti spaccu i conna", "Ti tagghi'a facci a ferr'i cavaddu" ecc.
  • Fase 5: iniziano con le spinte e gli schiaffetti provocatori, cercando una qualche reazione.

In una situazione del genere:

  • Se i mammoriani sono di più di voi dite: "staju tunnannu" vi allontanate e chiamate rinforzi.
  • Se i mammoriani sono meno di voi e attaccano briga state attenti: vuol dire che hanno il culo parato da qualcuno di più serio.

O più semplicemente evitate di girare la sera in luoghi troppo isolati (a meno che ci siano adulti, che per loro sono efficaci repellenti).


Qui di seguito riporteremo delle frasi topiche,cosiddette da "scerra" catanese.

-CCHI SPACCHIU TALII?

-AUUU A TU U SAI CU SU I CHISTIANI?

-MAMMORIRI MAO MAAAAA! (mi dovesse morire mia madre. Da qui trae derivazione il termine "mammoriano")

-TI FAZZU NCULU A CAPPEDDII PARRINU!

-TI TAGGHIU A FACCI A FANTASIA\A FERR'II CAVADDU

-TI RAPU NAUTRU SURRISU CU NA CUTIDDATA

-T'AMMACCU I CONNA

-TI PIGGHIU A PIRATI NDO CULU.

-TAZZICCU RU SCAPPI NDO CULU.

-TI PIGGHIU P'ARIKKI E TI ISU A USU COPPA CAMPIONI!


Qui di seguito invece, potrete trovare alcune delle espressioni idiomatiche del mammoriano.

-MBARE!!! CHI MI CUNTI?

-MBARE IEMU A SPURUGGHIARE QUACCHIE COSSSA..

-NI NNI EMU NDI JONATHAN?

-NI NNI EMU A TALIARI PACCHIU?

-MI CAFUDDAI MPANINU CCA CANNI I CAVADDU.

-MINCHIA MBARE CHI MALA POCCA! A STA VIRENNU A CHIDDA?

-C'ANFILASSI\T'ANFILASSI

-NI NNI EMU NDA NA VANEDDA CA T'AZZICCU

-NNI NNI EMU O' CIMINA?

-MBARE C'È UN MIO AMIGO CHE OGGANIZZA SERATE O MANTEGA, E NI FA TRASIRI SENZA PAVARI.MMMOOOOSTRRU

-A CCHI È TUMA?!?!?!?!?!?!!

-MBARE AMUNINNI CA C'È PILU!!



ATTENZIONE! In presenza di Mammoriani nei paraggi evitate di:

1.Gettare un mozzicone di sigaretta per terra. 2.Perdere le scarpe (potrebbero avvicinarsi con la loro camminata da vibratore di gomma oscillante, e accusarti di aver perso le scarpe nel loro territorio). 3.Ridere.

Queste sono solo tre delle cose da non fare in presenza di Mammoriani.

I Mammoriani,come precedentemente citato, portano il berretto Gucci poggiato sulla testa (non si conosce ancora il motivo preciso per cui lo facciano, ma recenti studi hanno ipotizzato che viene fatto per evidenziare la grandezza del loro cervello), la cintura D&G,anche se la maggior parte dei Mammoriani la comprano al Corso Sicilia dai vari "marocchini", d'estate la canottiera per mettere in evidenza la loro muscolatura. I capelli sono fondamentali. La maggior parte li portano con la frangetta che può coprire tutta la fronte o solo una parte, mentre nella parte superiore della testa, ci sono delle vere e proprie spine di istrice, che hanno la funzione di proteggere il loro delicatissimo cervello da eventuali attacchi aerei. Le scarpe più comuni che indossano sono Gucci (taroccate),Nike Shox, Nike Silver, Paciotti (taroccate pure queste). Altri particolari possono essere trovati nelle loro belle facce, sempre incazzate e pronte a localizzare un povero fighettino che ha la sola colpa di "avere i soldi". Immancabile per esempio l'orecchino al lobo sinistro, o il sopracciglio tagliato con il rasoio o con Microtouch Magic, si pensa per emulare una cicatrice.

Inoltre camminano sempre con passo più veloce degli altri, per dimostrare in qualche modo la loro superiorità, e se dovessi camminare come loro sei fottuto.


Potete vedere un illustre rappresentante della specia trattata su myspace all'indirizzo http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=210805302 capace di adattarsi in habitat nuovi e insoliti...

Truzzo cosentino

   La stessa cosa ma di più: Truzzo cosentino.
Habitat naturale: Cosenza.

Appartenente alla grande comunità truzza calabrese, se ne distingue per una fortissima aggressività, proporzionale alla sua deficienza cognitiva e mentale. Nella località cosentina viene anche denominato come "zimmaru".

Truzzo dell'Alta Marca

Habitat naturale: Marche del nord.

Tipologia di truzzo diffuso soprattutto nelle Marche del Nord, i cui esemplari migrano da città come Pesaro (notoriamente sprovviste di discoteche e simili luoghi sacrificati ai loro turpi divertimenti) verso la ben più ospitale Emilia Romagna, ricca invece di questo tipo di attrazioni. Il truzzo dell'Alta Marca non disdegna però un giro in centro a Pesaro, soprattutto in Via Branca, la via principale della città. Il tipico saluto di questa specie è per la verità un po' difficile da sintetizzare per iscritto: la mano stretta a pugno protesa in avanti con tutte le dita ad eccezione del pollice che eseguono un leggero scatto verso l'interno, sincronico con il tipico schiocco della lingua unito ad un piccolo movimento della testa verso l'alto.

Ultimo dato rilevante, è il riscontro, almeno nell'area del pesarese, di una migrazione di questi esseri dalla Baia Flaminia (in inverno), concentrato di pub e locali con musica messa da DJ ultraquarantenni, a viale Trieste (in estate) ovvero un lungo viale sul mare che permette al truzzo dell'Alta Marca di pavoneggiarsi ed eseguire il suo saluto.

Truzzo di Luna e Sole

Habitat naturale: Sassari.

Il truzzo di Luna e Sole è una razza molto particolare. essendo abitante di Luna e Sole "quartiere migliore di sassari" si crede il più figo del mondo. Veste rigorosamente di marca scarpe minimo al costo di 100 euro. Dotati alla nascita di un radar in grado di identificare il mondezzino di latte dolce lo snobbano senza alcuna pietà. Inoltre sono dotati anche di un radar che permette di identificare le cose taroccate. Dopo aver preso in giro a morte il soggetto che possiede tali oggetti si sentono molto realizzati e possono continuare la loro vita da truzzo. Chiamati normalmente "borghesini" o "snobbini" tale razza è un incrocio tra un emo e un milanese. Tendono a portare pantaloni molto stretti con elastici che li stringono ancora di più fino alle ginocchia e scarpe converse All-Star oppure pacciotti Prada o Hogan i capelli rigorosamente con il ciuffo EMO che copre tutta la faccia e in più il piercing ad un lato della bocca. Usano espressioni come "bellaaaaaaaaaaa" oppure "troppo serio" ma anche "seccccccanteeeeeee" ancora non decifrati dalla popolazione umana.

Truzzus Frusinatis

Habitat naturale: Frosinone, ma non solo...

Questa variante regionale di truzzo è un pericoloso ibrido tra un tamarro e un tascio. Se riesce a fare in meno di vestire firmato, non può assolutamente evitare di portare ai piedi 200 euri di scarpe luccicose e stylose. Le sue maggiori aspirazioni sono: fidanzarsi (secondo le abitudini truzze) con la più figa del mondo (dicono loro...), riuscire a bere la quantità vertiginosa di 2 cl di birra senza sbandare (utopia, se solo sapessero cosa significa), vincere il torneo inter-scolastico di scoregge (in mancanza di questo, calcetto va benissimo...) e altre amenità. Sebbene la maggior parte di essi siano assolutamente innocui, ve n'è una temibile minoranza che si annida in una zona chiamata del Casermone: segni di riconoscimento sono i capelli cortissimi (ma perennemente gellati), jeans sulle ginocchia, uso improprio del dialetto ciociaro e espressione da ebete che si crede ccccattivo; vanno in giro in branchi di 40/50 persone, con un taglierino in tasca, inneggiando al duce (perché Frosinone è fascista!) ed emettendo strani versi animali non appena avvistano un gruppo di zecche (è eccessivo per loro lo sforzo di distinguere tra metallari, punk, rocker, rapper, jazzer, ecc.), sperando di scatenare una rissa: naturalmente i secondi ignorano le provocazioni e tirano dritto, lasciando ai primi l'illusione di averli spaventati a morte.
Tutti gli altri struzzi della città, sono soltanto esseri inutili (non perché quelli del Casermone siano utili, eh...) che ogni Santo Sabato Sera del Signore vagano come raminghi per Via Aldo Moro (in branco, ovviamente), vestiti come manichini ambulanti e camminando come una sottospecie di protoscimmia, oppure, quando papà gli concede la paghetta per aver fatto il bravo bambino ragazzo, si ritrovano in discoteca o in un pub a spendere tutto in birre e coctail allungati; tutti gli altri giorni, quando non sono a scuola (ossia sempre...), montano sul proprio bolide da millemila cavalli svegliando tutti i neonati nel raggio di 80 miglia, nell'attesa di schiantarsi contro il primo lampione o, magari, contro la macchina di un death metaller in ritardo per il concerto dei Vader.

Frasi tipiche:
·«Che cazzo vuò, eh, vuò fa a botte, eh, eh, eh, che vuò fa' a botte, eh [...]?»
·«Ma vuò pensa' alla fica
·«Basta co' 'ste pippe: tu te devi fa' una bella scopata!»


Truzzo Folignate (Fulginiensis)

Habitat naturale: Foligno

Città Umbra di circa 52000 abitanti, Foligno "vanta" un numero incredibile di esemplari truzzi. Dopo mesi di studio siamo riusciti ad avere un quadro completo del Truzzo Fulginiensis. Come ogni esemplare della specie che si rispetti, il suddetto individuo veste rigorosamente griffato. Si stima che un truzzo fulginiensis in stato avanzato possa indossare fino a 1000/1500 € di roba. Ed è proprio per questo motivo che egli viene anche detto "Truzzo Ridiculus". I capi più in voga nella moda truzza folignate sono (nomi riportati come essi stessi li pronunciano): Jeans Dishquared € 500, Mutanne Dieggì € 50, Shcarpe Dishquared (quelle che sembrano da poliomelitico) € 300, Camicia de Frenky Morellu € 150, Cintura Dishquared con fibbia di diametro cm. 60 € 100, Giaccone de Moncler € 600, RayBan uniti € 120. Molta gente afferma inoltre che la parte più scioccante sia la loro pettinatura, che può andare dai capelli dritti solo dietro con una frangetta accennata, sino ad una mega frangetta che gli arriva alla bocca, rigorosamente piastrata (così che sembrino dei cani di razza Yorkshire). Il truzzo fulginiensis lo si può incontrare il sabato pomeriggio (l'inverno è la loro stagione prediletta) dalle 5.00 alle 7.30 pm presso via Cavour (detto da loro "Lu corsu"), intento ad ammirare le vetrine dei costosissimi negozi,a fumare, a bestemmiare, ad imprecare, a lanciare colpi ed altre malattie. Il loro idioma è perlopiù incomprensibile alla razza umana. Studiosi della specie sono riusciti a comprendere le loro parole e frasi più comuni, tra le quali elenchiamo espressioni del tipo: - Guarda quillu che non c'ha le shcarpe de Gucci quantu è tuntu! = Guarda quello che non indossa delle scarpe di Gucci come è ridicolo. - Quant'è bbona quella fica = Quanto è graziosa quella ragazza - Cioè, ragà, cioè, ma l'ete vistu lu vocalist dei diabolika, dio ca, ma quant'è tuntu, dio ca! = Gente, ma l'avete visto il vocalist dei diabolika? Come si mette in ridicolo di fronte la platea! - Ragà seconno me il top del top è la cintura de dieggì! = Gente, nelle mie opinioni la migliore cintura è quella di D&G

Solitamente la fascia d'età che coinvolge il fenomeno truzzo si aggira dagli 11 ai 20 anni. È consigiabile tenere una distanza adeguata, poiché si può rimanere sconvolti dai loro ragionamenti politici, quasi sempre estremisti, il più delle volte fascisti, addirittura nazisti.

Truzzo genovese

   La stessa cosa ma di più: Truzzo genovese.

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Habitat naturale: Genova.

Sottospecie di truzzo dai vestiti ambigui e attillatissimi. Cervello ristretto come i suoi simili, ma meno sviluppato in altezza. adora vivere sulle piante di canapa e masticarne le foglie che gli provocano forti attacchi di diarrea psicosomatica. si servono di frasi come: vai!spacca il mondo! e la risposta che a una persona normale subito verrebbe in mente è: spacca il mondo, spacca la terra,tutti giù per terra!! ma andatevelo a prendere in culo! Il truzzo genovese ha come habitat naturale preferito i quartieri di S.Eusebio, Molassana, Marassi, Struppa, Begato, CEP e altri posti dello stesso calibro in quanto predilige il clima fresco e continentale di quelle zone per mantenere il suo bellissimo e alla modissima taglio di capelli al riparo dagli agenti atmosferici e dai metallari.


Truzzo longobardo

   La stessa cosa ma di più: Zarro.
Habitat naturale: Padania.

Il truzzo longobardo è una sottofamiglia della razza dei truzzi, strettamente imparentata con le triglie, come si evince dallo sguardo languido che spesso ti mette voglia di imbalsamarlo vivo nel suo stesso catarro per poi seppellirlo insieme alla sua inutile macchina griffata stile Fast and Furious.

L'attività privilegiata dal truzzo longobardo è andare a fare il figo in città piene di suoi simili e di wakkone frigide come Legnano. Per bullarsi della propria figosità il truzzo usa principalmente due stratagemmi.

Il primo è camminare per le vie del centro e sperperando i propri risparmi comprando cose inutili che lo renderanno feishion. Ovviamente durante la camminata mantiene il suo sguardo da triglione e continua a ciondolare a destra e a sinistra, perché questa è considerata una camminata da vero duro, anche se dà l'impressione che il peso del suo scroto penzolante lo faccia sbandare di continuo. Durante le camminate il truzzo veste solitamente abiti da gay e si mette la cipria; stranamente a volte questi tipi di agghindamento riscuotono un certo successo nel gentil sesso, soprattutto tra le minorenni arrapate e ansiose di darla via. Ma la maggior parte delle volte, grazie anche allo sguardo da triglia, il truzzo crede di fissare una ragazza ma in realtà ha gli occhi puntati su un buttafuori che lo mena di sana pianta.

Particolarmente chic sono considerati i famosissimi pantaloni strizzapalle, molto in voga tra i truzzi perché mettono in risalto il pacco, che spesso in realtà è un fagiolino, anche se è inspiegabile come facciano a camminare lasciando circa un centimetro cubo di spazio vitale al sopracitato pacco, che viene strizzato e oppresso dai pantaloni, causando spesso la necrosi dello scroto.

L'altro stratagemma, usato dai quelli che si ritengono i più fichi in assoluto, è quello di recarsi nei grandi centri urbani a bordo della propria fiammante vettura, che è sempre lucida coma una sborrata di cammello, in quanto il truzzo spende mediamente 300 euro a settimana per lavarla.

Pratica molto diffusa tra i truzzi motorizzati è quella di farsi le vasche, ovvero di fare circa 56 volte di fila il giro di un isolato della città sgasando a manetta e consumando così ingenti quantità di benzina, ma è una spesa necessaria perché consente al truzzo di mettersi in mostra pompando a manetta la musica, spesso del livello di canzoni dello Zecchino d'oro remixate da balordi tipo Fargetta o Bin Laden, e causando l'implosione del proprio apparato uditivo.

Segno di figosità assoluta è sgommare con la macchina di fronte a un gruppo di truzzette arrapate, che in genere rimangono ai bordi delle strade (ricordando in qualche modo le mignotte) spargendo i loro ormoni nella speranza che qualche bel maranzone con l'occhio trigliato le abbordi per portarle nelle strade attigue alla discarica di Cerro Maggiore per fare le cosacce.

Alcuni tra i maranza più allupati girano per la città nei momenti di maggiore confusione sventolando dal proprio finestrino una bigliettone gigante con su scritto a caratteri cubitali il proprio numero di telefono. Malgrado questa usanza sia piuttosto patetica sembra essere molto apprezzate nell'ambiente truzzo.

Alcuni truzzi tra i più impavidi a volte di notte si lanciano in pericolose sfide in macchina, facendo gareggiare vetture del livello della Punto o della Golf, e raggiungendo le strepitose velocità di 80-90 all'ora in discesa. Spesso però l'occhio trigliato si blocca, e ciò è causa di numerosi incidenti, che però purtroppo quasi mai si rivelano fatali per il triglione.

Truzzo magliese

Habitat naturale: Maglie.
File:Coppia Truzza2.jpg
Ecco il tipico esempio di truzzo magliese con femmina addietro. Esso ha un furetto morto sulle spalle. Il furetto però è il minore dei problemi, visto che ha una vacca viva di fianco che si lecca.
Assistiamo con orrore alla dissacrazione di un marchio Fender, miserabilmente dato in pasto a una massa di truzzi modaioli.

Questo genere di escremento rosa è reperibile solo in massa concentrata sulla villa dei pesci di Maglie. È decisamente più coglione dei normali truzzi d'appartamento, lo dimostra il suo modo di camminare, non avendo le capacità cerebrali per indossare una cinta (escluse quelle con enormi marchi "D&G" fatti di finto oro finto), questi muove le gambe come un'anatra, per evitare di mostrare le sue mutande rosa fèscion. Che alla fine mostra comunque, dato che i pantaloni scendono inevitabilmente al di sotto della vita.

La sottospecie di Truzzo magliese non può fare a meno di immortalarsi continuamente in migliaia di fotografie, convinto di essere fotogenico, quando è peggio di una puntura di vespa in un occhio. È da notare il modo in cui atteggiano la bocca, detto "u musu", posa simile ad un bacio ma ancora più simile ad un imminente rapporto orale.

I truzzi magliesi si possono ritrovare in massiccia quantità il sabato sera nella villa dei pesci di Maglie oppure allo stadio di Nardò a picchiarsi coi truzzi suoi pari, o come sempre a Bari. Sono soliti ritrovarsi anche alla discoteca "Living" di Maglie vicino alla CoperSalento a rimpinzarsi le narici di coca e a limonare a tre mentre il noto DJ Carlo Agrosì emette muggiti e ululati dalla consolle. Amano il colore rosa e vanno in giro vestiti da Barbie.

La sua attività preferita è chattare e si ritrova coi suoi simili nella chat di "Fallasa.it" ovvero "la + grande kommiuniti dl salento" dove trattano argomenti di alto livello culturale come l'ultima puntata di The O.C. oppure il numero dei brufoli che si ritrovano sulla faccia.

È più che normale che in quella "kommiuniti" i truzzi comunichino con il loro linguaggio "speciale" che causando incomprensioni fa sempre insorgere liti di ogni tipo ks kzz st a dr ll m skuter e + bll figl d puttan'.

I truzzi magliesi e la distruzione del pianeta

Una teoria neo-positivista conferma che l'Apocalisse sarà causata dallo scarso uso del cervello di questo particolare tipo di truzzo. L'imminente peso causato dalla concentrazione dei truzzi sulla Fontana dei Pesci causerà lo spostamento del mondo dalla sua attuale orbita dirigendolo sempre più vicino al Sole.

File:Tempo-spazio.gif
Lo schema mostra sia lo spostamento del pianeta che quello di un truzzo su un autoveicolo ad una sola ruota con due casse da 15w che ascolta l'album di Madonna.

Ai pochi truzzi a cui è stata rilevata tale scoperta sembra non importare, dichiarano di possedere occhiali talmente grandi da coprire fino al busto e una crema solare rosa che può anche essere usata come gel per capelli.

Truzzo majettino/olbiese

   La stessa cosa ma di più: Truzzo majettino.
Habitat naturale: Olbia.

Truzzo olbiese, olbiano, olbitens... insomma di Olbia. Facilmente riconoscibili per il loro fare altezzoso, puzzano di cozze e fumo della tirrenia. Si credono milanesi ma sono solo olbiesi, quindi terra terra! Hanno il più grande parco auto usate della sardegna, perché le devono rivenderle dopo un mese di barra perché non riescono a pagarla!.Odiano i tempiesi e i "shassharesi", il tipico olbiese non bada ad altro se non al capo firmato e alla pettinatura fashion, facendo dell' apparire e non dell' essere il loro grido di battaglia. Sono affascinati dalle bombe che ogni poco fanno scoppiare qua e là per il paese. Non parlano nè sardo nè gallurese, ma usano termini che solo loro hanno coniato per l' occasione.

Truzzo marchigiano

   La stessa cosa ma di più: Truzzo marchigiano.
Habitat naturale: area centrale adriatica dell'Italia.

Il truzzo marchigiano è diffuso nelle città principali delle Marche ma anche nelle piccole città, nei comuni e nei paesi.

Truzz matarrais

   La stessa cosa ma di più: Truzz matarrais.
Habitat naturale: Matera.

Questo tipo di truzzo (anche soprannominato fashion) è sconosciuto ai più a causa della scarsa raggiungibilità della città di Matera, la Raccoon City dei truzzi.

Truzzo modenese o di Formigine

   La stessa cosa ma di più: Truzzo modenese.
Habitat naturale: Provincia di Modena.

Questa è una specie che prolifera generalmente nei piccoli paesini sparsi per l'Italia, tra cui Formigine in provincia di Modena. È estremamente ostile ad altre sottospecie quali il truzzo di Castelfranco o il temutissimo truzzo di montagna.

Truzzus monzesis

Habitat naturale: Monza.

Il truzzo monzese sta prendendo purtroppo il sopravvento nella città. Questo esemplare, oltre alle altre caratteristiche truzze standard, ha una particolare predisposizione a picchiare bambini più piccoli di loro o totalmente indifesi. Il loro passatempo preferito è quello di andare in giro a cazzeggiare tutto il giorno, fumando dieci pacchetti di sigarette, camminando come un cerebroleso, e mostrando il suo fondoschiena protetto da fantastiche mutande color rosa shocking.

La curiosità è l'abnorme quantità di femmine truzze, tutte facilmente riconoscibili:

  • faccia coperta da venti strati di fondotinta, che comunque non si vedono data l'enorme ampiezza degli occhiali da sole;
  • vestiti ridicoli, con abbinamenti ancora più orrendi, come pantaloni neri attillatissimi, magliettina fucsia scollata e che mostra i pluri-rotoli di ciccia strabordante;
  • bizzarre collane di perle finte grandi quanto loro;
  • deliziosi fiocchetti rosa sui capelli;
  • borsette di ogni genere e tipo, completamente inutili, data la microscopica ampiezza.

Molto frequenti sono anche i litigi fra truzze, dove ognuna accusa l'altra di essere troia, senza capire che sono tutte esattamente uguali.

Un'altra usanza molto in voga è diventare truzzo all'età di circa sei anni: bambini del tutto identici, incapaci ancora di parlare (ma visto il loro futuro probabilmente non ci riusciranno mai), tutti che giocano in qualche società calcistica, e tutti, ma proprio tutti, che fanno gli spacconi. Sono infatti molto bravi a insultare ogni persona, che non sia considerata accettabile. Il rito dell'accoppiamento è iniziato del maschio, che usa un qualsiasi pretesto per tirarsela davanti al gentil sesso. Quando queste sono arrapate, il maschio se la fa per bene e poi la molla cercandone un'altra.

Come gli altri esemplari della sottospecie sono presenti a migliaia, e hanno un'insolita capacità di romperti i coglioni soltanto con la loro vista. Sono soliti essere di destra, dal gentil sesso che approva esplicitamente lo psiconano, ai (presunti) maschi, che militano più che altro in Forza Nuova. I truzzi di solito si salutano con il braccio destro alzato, e sono soliti parlare di argomenti utili alla comunità, per esempio la lunghezza del rutto fatto a pranzo, la puzza della scoreggia appena liberata, quante troie s'è fatto il giorno prima ecc.

Attenzione: vengono regalati 100 euri a chi capisce subito il sesso del truzzo/a. Non è valido chiedere. La "musica" ascoltata dal truzzo medio è di solito la solita zarrata da discoteca oppure il rap.

Truzzus partenopeum

   La stessa cosa ma di più: Cuozzo.
Habitat naturale: Napoli.

Questa specie di truzzo, conosciuta anche con il nume di cuozzi, vive e prolifera all'interno della popolazione terronica napoletana. Anzi, per essere precisi sono i napoletani a vivere tra i truzzi in quanto i cuozzi rappresentano il 2838478% della popolazione partenopea. IL cuozzo sceglie come ecosistema dove stabilirsi le montagne di immondizia che per tale motivo sono state considerate dal WWF come parchi naturali dal 1993. Durante la stagione degli amori si sposta nelle discoteche della città per poi accoppiarsi nelle "curve" dello stadio S.Paolo. I musicisti più apprezzati dai truzzi sono, in questo caso, i cosidetti "cantanti" neomelodici del tipo Alessio,Raffaello,Miraggio ecc...

Truzzus novesis

Habitat naturale: Novi Ligure.

Truzzo particolare sotto due punti di vista: il primo è che in questa città il truzzo ha solo due fasi di sviluppo (ricordiamo che la norma è di quattro fasi, vedi la voce "evoluzione del truzzo") per la precisione la seconda e la terza. il buono di questo è che non ci sono bambini (il che può essere un male per i comunisti, costretti a cibarsi d'altro, e di Chuck Norris, costretto a non mangiare comunisti) e non ci sono truzzi di quarto livello.

Purtroppo la loro somiglianza a un motore due tempi li costringe a pensare in grande (cosa mai successa) e a utilizzare come mezzo di trasporto una macchina. non tutti ne fanno uso, però il 90% della popolazione truzza sì. Disgraziatamente la percentuale di gente normale si riduce a un numero ChuckNorrisamente basso (notare il termine coniato da lui in persona). Tornando al truzzo, anche il Novesis non ha particolari versi, è tutto sommato una delle specie più calme in assoluto. Ciò non vuol dire che deve però continuare a esistere.

Truzzus piemuntes

Habitat naturale: originario di Torino, poi diffusosi in tutta la regione Piemonte.

Questa razza di truzzo si è sviluppata al tempo del Sacro Romano Impero nei pressi di Torino e lentamente negli anni si è diffuso in tutta la regione, solo da poco si sono avventurati nel Piemonte più orientale.

I truzzi piemontesi derivano tutti da popolazioni del sud impiantate nel nord per "lavorare". Nel vestire non si differenziano dalle altre regioni, prediligono "Dolce e Garbata", "Armadi" o "Phony", e il loro guardaroba copre tutta la gamma di rosa e fucsia. Negli ultimi periodi si sta diffondendo la moda delle righe e delle stelle, naturalmente indossate insieme ed anche i colori fluo sono ampiamente apprezzati. Ciò gioca a favore dei cacciatori di truzzi che possono così mirarli da lunga distanza e raggiungere più velocemente la quota di pulizia giornaliera. Il giorno migliore per la caccia è il sabato in centro a Torino, quando i truzzus limitrofis e perifericis si recano nella grande metropoli per il grande esodo del sabato pomeriggio che ha come fine ultimo il vagare per la città ostentando gli abiti sopra citati.

Mago nell'arte dell'imbucarsi è in tutte le feste più "in (culo)", mettersi i tipici occhiali da piscina e attaccare bottone con la prima ragazza che incontra, che sia bella o brutta non gli interessa.

Non c'è da essere indulgenti affatto per quanto riguarda gli esemplari femminili. Si vestono uguali identiche al maschio truzzo, infatti visti da dietro non si capisce il loro sesso, da davanti l'unica differenza è che l'individuo di sesso femminile ha le tette.

Sanno essere pericolosi, si dice che Saddam avesse tra le sue armi di distruzione di massa alcuni esemplari di truzzus piemuntes.

Truzzo potentino

Habitat naturale: Potenza.

In questo buco sono molto, anzi troppo, presenti i truzzi o anche "cusci" infatti sono numerosissimi i branchi di queste sottospecie umane che popolano i nostri quartieri. Come in tutte le altre parti della terra il truzzo sente il bisogno di pavoneggiarsi e di fare risse circa ogni tre secondi della loro inutile vita.

Il truzzo qui si ritrova in dei veri e propri "borghi del truzzo" infatti hanno una postazione in tutte quelle piazze e vie dove si riversano tutte le ragazzine arrapate e vogliose di cazzo (piccolissimo cazzino per i truzzi) e che devono far vedere i loro culo con pantaloni bianchi trasparenti e perizomi da sotto. Il modo di apparire per il truzzo è fondamentale, fanno un uso esagerato di gel, così adesso sembrano dei veri duri e dei fighi della madonna, ma tra 3 anni non avranno più capelli.

L'abbigliamento è identico a tutti gli altri truzzi nazionali ma qui anche quando ci sono 30 gradi girano con il giubbotto pesante con il pellicciotto sul cappuccio per far vedere che ci sono. Se cambiano nessuno li riconosce.

I giovani truzzi ponentini devono possedere il motorino più potente e veloce possibile (velocità di punta 60 km\h) perché così si può passare più velocemente e impennando il più possibile vicino gli altri branchi per attaccare rissa, vicino i pochi punk presenti e per raggiungere il prima possibile i loro ritrovi (disco-bar-corso della città).

Non potete immaginare come soffre l'orecchio di una persona comune quando passa il motorino di un truzzo potentino, infatti loro cercano di spendere il maggior numero di euro per mettere la Malossi o la ZX (marmitta per motorini che essendo cromata fa pandan con il loro vestiario ma che non altera le prestazioni della moto). Naturalmente controllano continuamente il motorino, guai se qualcuno lo sfiora anche solo con lo sguardo.

C'è infine da dire che i truzzi potentini sono 40 volte più fifoni degli altri perché quando passano vicino il punto di ritrovo dei rapper, metallari, jazzer,rocker o punk non si azzardano nemmeno a tenere la testa alta ma camminano aumentando il passo (anche se sono in 40). Inoltre sono soliti gridare il loro grido di battaglia: "Roma provincia Torino capitale".

Espressioni tipiche del truzzo potentino:

  • Wagliò chi amma fa a i a figliol?
  • Wagliò la mota mia n'penna psant.
  • Chi cazz t guard coglion!!!!! (da notare i punti esclamativi perché loro sono sicuri di vincere)
  • Wagliò vien qua ca t spacc u cul ki te muort.
  • Ma tagliat sti capell ki te muort.
  • Ma cum cazz t vest, ma stu coglion...
  • Gnaaaaaaaaaa!
  • (Utilizzo smoderato dei fischi come per richiamare le pecore)
  • Wagliò INGHIANAMM sopa putenz a fa a mazzat'.
  • Wagliò tu vuliv fa a mazzat? e ia 'iamm, vir quanta gent m so purtat.

Truzzus reatinum

Habitat naturale: Rieti.

Oltre al vestiario assurdo come felpe con stelline, pantaloni strizzapalle e Paciotti tutte uguali, il truzzus reatinum è molto orgoglioso della sua città, quasi completamente invasa dal morbo di Trunz.

Questo tipo di truzzi sono gli 8/6 della popolazione reatina, dato che i pochi punk, i pochissimi metallari, rarissimi skinhead e i quasi introvabili jazzer sono soppiantati dai truzzi di montagna che passano il loro pomeriggio a fare i coglioni per la città. Data la stragrande maggioranza di questa sottospecie umana, Rieti è stata dichiarata la città con la più alta concentrazione per mm2 di A.U.S.

I truzzus reatinum sono tutti (e dico tutti) molto danarosi e questo fa sì che i vestiti ultra firmati che a Roma costano 300 euri, a Rieti costano 900 e questi non battono ciglio quando prosciugano i conti dei genitori più truzzi dei figli.

Sono tutti esperti di basket da quando la squadra di Rieti è passata in A1 e si ostinano tutti a giocare e ad ogni tiro, passaggio, contropiede e chi più ne ha più ne metta dicono: “Shaq!!! È lui!!!”. E lo dicono pure se perdono palla, fanno un fallo o si sporcano la Shox da 9.999 euri limited edition.

Tengono molto anche all’apparenza e alla velocità (almeno questi lo sanno modificare il motorino) del proprio mezzo anch’esso limited edition (120-130 km/h cronometrati) e per farsi riconoscere attaccano orribili scacchi fosforescenti multicolori ai lati del mezzo credendosi fighi e mettendo neon sotto il motorino che il più delle volte disintegrano dopo aver preso una buca ad alta velocità, perché portando occhiali scuri grandi 8 volte il viso hanno perso 11 decimi di vista. Adorano farla in barba ai vigili urbani che come dei coglioni si mettono al 2° incrocio e i motorini modificati all’esasperazione passano tra le stradine accanto a quelle principali.

I principali luoghi di ritrovo sono Via Roma, La Piazzetta, La Piazza e Il Parcone. Il principale passatempo è guardare le vetrine anche dei cinesi, fare più vasche possibili (la stessa strada più volte di seguito) e ad ogni passo grattarsi il pacco se è l'esemplare è maschio o tirarsi su i pantaloni se è femmina.

Durante questi raduni, le frasi più ricorrenti sono:

  • Bestemmie a S.Antonio;
  • Bestemmie in generale;
  • Frehate
  • Bhè frehate
  • Bhò frehate
  • Ma que staddi?!
  • Ma que veramenDe?!
  • Ma que stascherSa?!
  • Te icu dde shi!
  • non ce pozzo cree!!
  • sitti 'mbò!
  • 'nfatti sci oh!!

E naturalemente pettegolezzi più o meno realistici su tutti quelli che vedono passare. Non si sa come ma sanno vita morte e miracoli di tutti.

Oltre al truzzo "normale" si sta facendo notare anche il gruppo crescente dei "diabolici", i quali hanno più o meno gli stessi modi di fare degli altri ma si distinguono per due particolarità:

  1. Frangetta lunga 5 metri, ultrapiastrata e ricoperta da chili e chili di gelatina (si dice che un diabolico senza gelatina pesi quasi 10 chili di meno), completamente appiccicata sulla faccia compresi gli occhi. Quelli più acuti lasciano lo spazietto su un occhio per vedere nitidamente almeno con uno, ma la maggior parte copre entrambi gli occhi. Inoltre indossano pantaloni a vita bassa come i rapper ma alle caviglie mettono delle spillette fino a stringerli, creando così una specie di sacchi dell'immondizia.
  2. All'uscita delle scuole si posizionano davanti alla porta con la loro macchina deturpata con orribili adesivi, marmitte, minigonne, etc., mettono quella musica spaccatimpani (e spaccapalle) a palla e incominciano a "ballare" facendo passi sempre più idioti e degni di essere paragonati a chi è affetto da sindrome di down.

Truzzo reggino

   La stessa cosa ma di più: Truzzu rriggitanu.
Habitat naturale: Reggio Calabria.

Sottospecie del truzzo calabrese. Tamarri fino al midollo (con tanto di globuli rossi e bianchi dotati di sciarpa della Reggina ad hoc), sono chiamati Natural per il loro luogo di incontro vicino all'omonimo negozio di moda. Da notare nel truzzo reggino la parlata cadenzata, accompagnata da un "mpare" e preceduta da frasi in pseudo-italiano(infatti il truzzo reggino si differenzia dagli altri abitanti della zona d'origine per l'alta arroganza che possiede, tradotta nell'autoconvincimento di non parlare in dialetto del luogo d'origine). Anche se nemico naturale del truzzo messinese( o truzzo buddace), tanta diferenza con quest'ultimo il truzzo reggino non ha(eccetto per la parola "masticante" che in buddacesimo significa chewing gum, gingomma); tale somiglianza tra le due tipologie di truzzo sta nell'altro nome con cui è identificato il truzzo reggino, truzzo piscistoccaru, o più comunemente piscistoccaru, che significa venditore, consumatore di pescestocco . Comunemente il truzzo reggino dalla popolazione indigena della provincia di Reggio Calabria viene definito altamente cazzuni causa la peculiarità propria dell'apparire piuttosto quella dell'essere, infatti il truzzo reggino, per sembrare alla moda, è disposto ad andare avanti a pane e cipolle pur di comprarsi l'ultimo berrettino di seta di Roberto Cavalli.

Truzzo romano

   La stessa cosa ma di più: Truzzo romano.
Habitat naturale: Roma.

Il truzzo romano, apogeo di ogni altro genere di truzzo, a causa di irrisolvibili carenze neuronali congenite, soffre di manie di onnipotenza.

Si crede ancora al tempo degli antichi romani e, non essendo al corrente dei fatti accaduti successivamente al 476 d.C., esclusi gli annali del campionato di calcio, pensa che Roma sia ancora la capitale del mondo conosciuto, per questo si sente molto fiero di essere romano, o meglio truzzo romano, ignorando totalmente il fatto di portare solamente vergogna e desiderio di suicidio nei suoi concittadini normali.

Cosone Romano

Si tratta di una varietà romana di protoTruzzo, diffusa sul finire degli anni '90 fino ai primi anni del 2000, con epicentro il quartiere Prati di Roma. Il Cosone era caratterizzato dall'abbandono della propria iniziativa personale per seguire la moda e la massa, e sfoggiava il tipico atteggiamento dell’aggregazione in più o meno grossi branchi in cui si formava una struttura gerarchica definita; tratti caratteristici di un cosone erano il bigottismo e la passione per tutto ciò che seguiva la moda del momento. La rapida diffusione dei cosoni ha fatto crescere l’interesse sul loro modo singolare di riprodursi: pare infatti che il cosone utilizzasse un episoma per la strutturazione dei suoi meccanismi cerebrali. Questo episoma veniva trasmesso da un individuo ad un altro tramite dei microscopici pili estendibili: una volta penetrato nell’ospite, l’episoma si attivava producendo molte copie di sé stesso e cambiando irreversibilmente le strutture cerebrali dell'infettato. Vi sono evidenze di individui in cui l’episoma non riusciva ad attivarsi per ragioni ancora ignote, forse per la presenza di una proteina antagonista (S-Fighina). Alcuni ricercatori credono che alcuni cosoni potessero attuare una mitosi, teoria che spiegherebbe il rapido diffondersi della contaminazione negli ultimi anni '90. Al giorno d'oggi il ceppo dei Cosoni è stato quasi totalmente assorbito dalla varietà dominante dei truzzi romani.

Truzzo sassarese (mondezzino)

   La stessa cosa ma di più: truzzo sassarese.
Habitat naturale: Sassari.

Secondo recenti studi delle teorie evoluzionistiche di Darwin, l'anello mancante tra l'homo sapiens sapiens e l'homo di Cromagnon potrebbe collocarsi nella figura del "mondezzino" sassarese.

Recenti studi hanno dimostrato che la sua provenienza è collocabile intorno alla zona del Monte Alto, anche se l'evoluzione ha dato i maggiori frutti sopratutto nelle zone periferiche quali S. Maria di Pisa e Latte Dolce, con un inconsueto quanto prolifico addensamento in via Ugo la Malfa. Inoltre è riscontrato un alto tasso mondezzino al quadrato di Piazzale Segni, ove si riuniscono le varie greffe che passano le serate a squadrare le persone che passano in moto.

Truzzus scrotoniensis

Habitat naturale: Crotone.

Tra questi una citazione particolare va per il truzzo crotonese, che è antesignano del truzzo calabrese dei dintorni. Analizzando questo particolare esemplare si può notare come il truzzo agisce in gruppo, ma ha delle regole ferree da rispettare trovate su Internet e scritte da un gruppo di skinhead che lo volevano prendere per il culo (e ci sono riusciti): non restare con una ragazza per più di 24 ore, cercare il più possibile la lotta col padre della suddetta, specie se muratore palestrato (gli skinhead sono proprio bastardi), sfruttare al più possibile la lacca della nonna come rinfresca-alito (lasciamo alla vostra fantasia le conseguenze), andare in discoteca quando ti dicono che è chiusa, usare detti che li fanno sembrare menomati come "ohììì" e "miao" (soprattutto per i discendenti pugliesi).

Per il resto sono assimilabili agli altri generi di truzzo, con la prerogativa di essere sempre senza un soldo ma di riuscire a vestire comunque Dolce&Gabbana (resta questo tuttora un insoluto mistero dell'umanità) e di camminare con andatura barcollante, testa all'infuori come un galletto e gambe incrociate che sembrano rincorrersi.

Il truzzo calabrese (quindi crotonese) è attratto dalle ragazzine di 13 anni massimo 14 ,specie se egli è diciottenne, che possano garantire la sopravvivenza della specie senza troppe storie (a volte basta una scritta come "3 metri sopra il cielo" su una qualsiasi macchina, o difronte la palazzina del quartiere povero dove abita lei) e che abbiano il cervello di dimensioni ancor più ridotte rispetto al loro in modo da poterle iniziare presto alla truzzeria.

Le ragazze invece come tratto distintivo portano la frangetta lunga più o meno fino al basso ventre, occhiali nerissimi e grandi al punto da poter ricoprire la coltivazione illegale di brufoli, e cappelli rosa che vivono in simbiosi garantendo la morte lenta e dolorosa delle poche cellule neurali che si ribellavano al loro infausto destino.

Caratteristica tipica del gruppo di truzzi di Crotone è quello di avere come sogno nel cassetto essere il tronista di Mario De Filippi nonchè quella di emulare la truzzaggine di quel programma costantemente nella vita, abbandonandosi a ipotetiche sfilate di passerella durante la tradizionale processione, al fine di attirare la curiosità delle ROM locali per allargare gli orizzonti culturali della specie. Ancora più a fondo, altra caratteristica del truzzo è quella di ripetere in continuità frasi tipo "guagliò" o anche "ragà ma io c'ho il pisello grande" oppure "ohìì ca iu sugn i Cutroooonoooon", dette a raffica più volte in un minuto, così da rendere più presenti le frasi idiote che il senso del discorso.

Tipico del truzzo di Crotone è vestirsi di rosa, con i jeans bianchi macchiati dall'olio della fiat uno rubata al nonno paraplegico che sta a Poggio Pudano, io cappellino fasullo di Dolce&Gabbana. egli usa tale abbigliamento molto femminile, per accostarsi all'altro sesso. La tipica giornata di un truzzo di Crotone consta di semplici momenti:

  • 1) il truzzo si sveglia alle 12:00, dovendo essere a scuola alle 8:00
  • 2) il truzzo entra a scuola e scrocca la prima sigaretta all'autista del pullman (ovviamente non ha timbrato il biglietto perché ha lo zio che lavora in quella ditta)
  • 3) il truzzo arriva a scuola e scrocca la seconda sigaretta al bidello pappone
  • 4) il truzzo entra in classe (ore 8:45) -anomalia temporale di crotone-
  • 5) il truzzo deve uscire per fumarsi la sigaretta scroccata alla compagna sfigata (ore 8:46)
  • 6) il truzzo rientra in classe poiché c'è il prof che lo può bocciare
  • 7) il truzzo esce da scuola e va alla sala giochi per una riunione culturale con gli altri truzzi ai quali scrocca una sigaretta ciascuno.

Truzzo tarantino

   La stessa cosa ma di più: Truzzo Tarantino.
Habitat naturale: Taranto.

Questi truzzi si dividono comunemente in "cozzari" e "zacchei".

Truzzo tarantino cozzaro

I cozzari si differenziano dal resto dei truzzi per essere particolarmente aggressivi e rompicoglioni, girando in branchi di 20 persone o più, sfottendo e attaccando briga con chiunque non gli vada a genio. A scuola si atteggiano a grandi pezzi grossi mafiosi, parlando di grandi imprese con la droga o tutte cose piuttosto improbabili, dicendo in giro di essere "i boss della scuola" nonostante vengano menati ogni giorno da quelli di una classe avanti a loro.

Il loro abbigliamento comprende maglie firmate (o con lo stemma della prodigiosa squadra cittadina che milita in serie C1), pantaloni strappati, o comunque brillantinati con la scritta RICH sul culo, e scarpe Nike Shox o Prada. I più temerari, invece, sono soliti girare con orride maglie, rigorosamente dei colori della squadra cittadina, con su stampate frasi o motti inventati da loro stessi per rendersi più fighi ai loro occhi e a quelli degli altri. Un altra loro caratteristica è l'uso spassionato e ininterrotto del dialetto cittadino, andare in giro con il loro motorino, impennando e facendo cazzate varie (finendo sempre nel pronto soccorso più vicino) e, tra coloro che vivono in periferia, sacrificare la loro vita sociale rimanendo a giocare a pallone sotto casa come quattro coglioni.

Questi individui inutili passano la loro vita nelle rinomate discoteche del posto uccidendosi di pasticche, per poi ritrovarsi la mattina dopo fingendosi stanchi morti per migliorare la loro immagine. Quando non si tratta di discoteca, di solito si sistemano nelle piazzette e nei luoghi deserti delle periferie, sfottendo e prendendo per il culo chiunque passi.

Le cozzare (molte volte paesane tamarre) al femminile sono animali che popolano tutta la città. Vestono firmate al massimo, con scollature e minigonne (per mostrare i loro 60kg di pancia) anche a scuola, portando ai piedi tacchi o quelle sottospecie di ciabatte chiamate ballerine. La loro socialità non è molto ampia, si impegnano a rifiutare i ragazzi della loro età per prenderlo in culo dai cozzari dai 7 anni in poi più grandi. Provano estremo piacere nel farsi violentare e vengono usate come merci di scambio dai loro compagni di branco. Le truzze tarantine vanno incontro a una deformazione della mascella in età adulta, in quanto per pronunciare correttamente le parole in dialetto tarantino occorre portare il mento in fuori per così riprodurre il tipico richiamo "ohù menomà" di cui abusano.

Truzzo tarantino zaccheo

Gli zacchei si muovono in branco, si riproducono nello stadio cittadino o all'Auchan ed hanno una alimentazione costituita per il 90% di birra Raffo, 5% di orecchiette al sugo, 5% di cozze. Un'alimentazione così squilibrata provoca gravi malattie come il Morbo del Dissesto Finanziario, il quale complice il celestiale effluvio di diossina che permea l'area di Taranto e il costume dei tarantini di fumare almeno 30 sigarette aromatizzate alle cozze pelose "fresche" al giorno, ha già dimezzato la popolazione del bel capoluogo.

Gli zacchei in genere infestano la litoranea limitrofa a Taranto, in spiagge come Porto Pirrone o Saturo, (leggere: Sàtùrò, proprio perché saturo, ovvero pieno, di questa specie) o il centro cittadino.

Quelli ancora "junior" trascinano il loro corpo maleodorante per mezzo di pullman o motorini, mentre quelli digievoluti sono addirittura in possesso di macchina (che usano per trasportare casse di birra Raffo e per limonare con gli zacchei di sesso opposto).

Truzzo ternano

Habitat naturale: Terni.

Come non aprire una parentesi sul quel piccolo gioiello di fauna truzza che è la splendida e ridente cittadina di Terni: seconda provincia dell'Umbria e uno dei centri nevralgici per lo sviluppo e l'allevamento in cattività dei giovani truzzi.

Qui i giovani tamarri vengono indottrinati sin da piccoli a venerare il sabato pomeriggio e le vetrine dei negozi più fèscion del centro tutti radunati in un'unica via, il fatidico "Corso", il cui nome i truzzi sono tenuti a non nominare invano.

L'età d'oro per i truzzi ternani è indubbiamente quella che va dagli 11 ai 25-30 anni, in quanto in essi il gene truzzo si manifesta piuttosto precocemente, anche i più giovani e sfigati tra di loro sono dotati di telefono cellulare D&G dorato, zainetto della Guess da portare vuoto sulle spalle, gli immancabili Ray Ban a goccia e i pantaloni stracciati con il cavallo al ginocchio tenuti miracolosamente su da una cinta a scacchi che di solito è bicolore, anche se ultimante i più coraggiosi osano accostarsi ad un sobrissimo arcobaleno.

Per i truzzi ternani è di fondamentale importanza che tutti sappiano che loro "possono permettersi di vestire nel negozio più costoso della città" e di dire cazzate davanti ai locali di Via Fratini dove risiede uno dei negozi più scandalosi di abbigliamento, in caso contrario cadono facilmente preda di sudorazione spontanea, vomito e diarrea settimanale, attacchi di panico, cistite e convulsioni finché non vi pongono rimedio convincendo i genitori a ricomprare almeno i 3/4 del guardaroba estivo se siamo in Gennaio.

La situazione è particolarmente critica poiché il numero di qualsivoglia creature viventi con un quoziente di intelligenza superiore ad un'ameba, nella zona è spaventosamente basso, (non si arriva al 3% contando le province), il truzzo sembra dunque aver trovato in questa conca nel cuore verde dell'Italia l'habitat ideale per moltiplicarsi incontrastato.

Segue breve glossario dei termini più comunemente usati dal Truzzo Ternano:

  • Ammazza se si n'zacco bona lè
  • 'Zzì murì
  • Mò n'amo a rimorchià
  • Sì c'arprovi te faccio lu culo più grossu della fonDana de Piazza Tacito
  • Voi quarcosa de fresco? N'corbo che te geli!
  • Pozzi fa nò sbocco de sangue
  • Singaso ce sendimo più dopo pè mettece d'accordo
  • Daje amò
  • Te corGo
  • No me guardassi che me conZumi
  • Ho sciallato n'zacco tutto lu pommmmeriggio (il sintagma "scialo" o "sciallo" è inteso tra il "non fare un cazzo" e il "divertirsi")

N.B. Spesso a causa della sua parlata in truzzo ternano viene erroneamente scambiato per il suo simile abitante nella capitale, il quale palesemente non gradisce essere confuso con quello che considera un mero "tamarro di provincia".

I truzzi ternani sono spesso intenti a piccole risse e discussioni con truzzetti di paesi vicini, soprattutto vicino alle zone "a figa alta" (a detta loro), risse che finiscono con la dispersione dei truzzetti paesani, grazie alla schiacciante superiorità numerica del truzzo ternano, che non perde l'occasione per pavoneggiarsi poi con la sua "compa", spesso ricorrendo a delle impennate sul suo Phantom smarmittato.

Truzzo umbro

Habitat naturale: Perugia e dintorni.

Gli esemplari di truzzo sono facilmente rinvenibili anche nelle regioni centrali della penisola italiana. Nella provincia di Perugia la più alta concentrazione si ha nel comune di Bastia Umbra: questa ridente cittadina composta da una strada ed una piazza può vantare un numero impressionante di negozi altamente fashion. Per questo motivo i bastioli cominciano sin da giovanissimi ad avvicinare quel mondo di abiti firmati e motorini truccati che li condurrà inevitabilmente verso il morbo della truzzite.

Il termine esatto per indicare un rappresentante di questa sottospecie è "billo", termine usato dai contadini per riferirsi al tacchino. Dove scovare i billi (informazione utile per chi abbia voglia di sfogare il proprio odio verso questi individui inutili):

  • Sabato pomeriggio, corso Vannucci a Perugia. La loro occupazione è camminare incessantemente avanti e indietro per mostrare il colore delle proprie mutande a chi sta dietro ed il pacco-reggi-pantaloni a chi ha la sfortuna di incrociarli di fronte.
  • Sabato sera, nelle varie discoteche della zona, in preferenza quelle situate in aperta campagna e frequentate da minorenni camuffate da tardone (specialmente Follia e Maddalena).
  • Giorni feriali, presso il centro commerciale Gherlinda a rimirare vetrine piene di inguardabili oggetti firmati e, ovviamente, costosissimi.

Un altra categoria sono i "truzzi del parco": sono presenti in tutta Italia, ma a Perugia data la notevole presenza di parchi sono molto comuni, soprattutto nel parco Santa Giuliana. Originariamente adibito a far divertire i bambini, è progressivamente degenerato il luogo di cacata per i cani, rifugio per tossicomani extracomunitari, base per incursioni al vicino stadio di atletica leggera per rubare portafogli e mutande D&G sporche nelle borse dei poveri atleti.

Ma la massima degenerazione è stata raggiunta ultimamente: in questo luogo ameno dove non esiste più erba ma solo un terreno estremamente arido composto soprattutto da mozziconi, i truzzi dodici-sedicenni (soprattutto neri, o bianchi rincoglioniti ultrasecchi) spacciano "la ganja" o la "maria", come a dir si voglia, e fanno stupide risse insensate circa ogni quarto d'ora. Alcuni esemplari di "marocchino sdentato ventenne truzzo" armati di coltellino sporco di feci (non possiedono fazzoletti), smeugma (idem) e bolo dentale (non possiedono neanche spazzolini) chiedono alla gente di poter fare una chiamata. I più stupidi truzzetti quindicenni accettano sperando di poter sfoggiare il loro cellulare all'ultimissima moda (pare che abbiano una versione speciale dei Nokia detta "Fabrizio Corona"), e vengono derubati di tutto ciò che hanno.

Ovviamente lottano duramente per difendere le loro mutande firmate. La polizia non entra mai in questo luogo: è territorio dei vari branchi truzzi. Secondo il trend attuale, presto si estingueranno viste le frequenti risse causate dalle varie "femmine" o il possesso delle varie droghe.

Il mezzo di locomozione preferito dal truzzo umbro è il motorino, tipicamente adornato come un carretto siciliano e con motore da Formula1 che alla prima sgassata il motorino parte e il truzzo rimane lì in piedi come un idiota.

Truzzo veneto

   La stessa cosa ma di più: Truzzo veneto.
Habitat naturale: Venezia e dintorni.

Sottospecie celebre per le gigantesche mutande ascellari.

Truzzus versilicus

Habitat naturale: Versilia.

Questa varietà di truzzo popola il litorale versiliese toscano per spingersi anche nell'immediato entroterra, soprattutto negli ultimi decenni. Comunemente alle altre specie il truzzus versilicus è obbligato dal proprio istinto primordiale all'acquisto di vestiti ed accessori firmati e vistosissimi, spesso anche tarocchi, rinvenuti nelle bancarelle dei senegalesi.

I capi di vestiario più comuni, con i quali riconoscere il truzzus versilicus dagli altri sono le famose felpe con le stelline sempre di colori sgargianti e al limite del ridicolo, le magliette/canottiere aderenti di D&G rigorosamente acquistate dagli ambulanti e anch'esse di [colori quantomeno osceni, i jeans D&G o Gucci tarocchi sorretti da cinture altrettanto fasulle o in alternativa i detestabili pantaloni con le ali stampate sulle chiappe, talvolta sostituite da una vistosissima ed enorme scritta "JOHN" di paiettes dorate.

Festaiolo e mondano, il truzzus versilicus ama radunarsi nelle discoteche più "fèscion" della zona (in particolare il Kama Kama), dove si esibisce in balli dai movimenti caratteristici, enfatizzati talvolta dai cappellini appoggiati sulla nuca e dagli occhiali da sole grandi quanto il parabrezza di un camion; i più importanti addirittura, come segno di riconoscimento di sovente si ficcano in bocca quelle capsulette fosforescenti usate per la pesca notturna, quasi a significare la loro natura derivata dalle triglie e non dall'uomo come si pensava.

Pseudotruzzi

   La stessa cosa ma di più: Pseudotruzzo.

Gli pseudotruzzi hanno caratteristiche a metà tra un truzzo e altre specie animali. La classificazione precisa di tali organismi "ibridi" è controversa.

Truzzo Bastigliese (Modena)

Questa razza, altro non è che un insediamento di truzzi Terroni napoletani che sfuggirono dalla loro amata patria in seguito a liti interne, i quali motivi non sono ancora stati conosciuti. Si narra che si insediarono in un piccolo comune situato nella Bassa modenese dopo la seconda venuta di Chuck Norris, che a colpi di Miracle Blade li confinò in tale luogo. Oggi giorno non è raro udire le loro urla (simili a versi di pavoni), durante gli avvenimenti da loro considerati storici, come la vittoria della nazionale italiana, e altre cazzate simili. il loro vestiario è composto da abiti, apparentemente firmati, tempestati di pajiette, ma che in fonti attendibili ci confessano che siano acquistati al mercato o alle bancarelle di vucumprà situate sulla spiaggia amalfitana. Non possono mancare gli okkiali in stile (Maurizio Mosca©) che indossano persino durante i rapporti sessuali, adorati dagli individui femminili, e i dadi spugnosi appesi alla cintura di DIANGI (anche questa contraffatta) in modo da renderla, come dicono loro, Sparaflashiosa. Le marche da loro più usate sono D&G (Doccia&Gabinetto) ARMADI, Versace e Divani&Divani, anche se molti tendono a vestirsi Gaudì, Angel Devil, Papete, tutti col cinturone luccicante ben in vista attaccato ai coglioni. Abbiamo intervistato il Capostipite di questà tribù, e corrompendolo, spacciando un dado da brodo per un pezzo di fumo (fate CISTI!!!! come dicono loro stessi), ci ha confessato di possedere un solo testicolo, e di soffrire di eiculazione precoce . Tale razza, spesso si diverte a giocare al "piccolo camorrista" lungo le vie del paese, sparandosi con pistole a salve, e vantandosi di conoscere i CAPI dello spaccio di Pongo Modenese. Talvolta si ritrovano a casa di uno di loro per fumarsi sedie, tavoli, soprammobili, e, fatti più che mai, la sera escono a mangiare un boccone al messicano "ASTALAVISTAVISTOCHEASTA", dove, armati di sombrero e lubrificante (olio di peperoncino) iniziano a sodomizzarsi l'un l'altro. I Truzzi Bastigliesi sono una razza molto scontrosa, basta degnarli di uno sguardo, che quelli ti mandano sotto casa, per ammazzarti di botte, Duffy Duck, BugsBunny, Tom e Jerry, Emilio Fede, la swat, la ghestapo, il kgb, per non parlare dei loro "CUGGINI", che descritti dalle loro bocche sono gli esseri più infidi e malvagi, stupratori, pregiudicati, Culattoni, di tutta Modena. Vanno spesso a ballare al cenerentola, travestiti da malafemmine, per concludere la giornata in bellezza danzando sensualmente attorno ad un palo della luce, ove estremisti nazisti gabber skin punk metallari, giocano a "m'ama non m'ama" con i peli dei loro viscidi culi.

Truzzo brindisino

Dalla predisposizione del sesso femminile originario di Brindisi (diciamo...ehm...aperta!!!), nasce l'indole violenta del maschio brindisino truzzo, meglio noto al mondo con l'aggettivo di cacafave. Il tipico cacafave si atteggia a persona erudita, frequenta i locali più in della città, veste solo Prada, D&G, Richmond, Gucci (Tutti ovviamente taroccati), adorna la sua automobile con fari al neon dei colori più sgargianti e sveglia tutta la città con canzoni napoletane propagate nell'aria dai subwoofer posti nel vano posteriore dell'auto più diffusa sul territorio adriatico: la Golf nera, degna erede delle ormai estinte Uno Turbo e Punto GT e ancora prima la mitica Alfetta.

Tutto ciò avviene solo al sabato sera, allorquando l'onestissima amministrazione comunale apre le gabbie dei ghetti dove i cacafave sono stati confinati sin dai tempi di Virgilio. Ovvero, i quartieri Paradiso, Perrino, Sant'Elia, Sant'Angelo, La Rosa, Minnuta, Villaggio San Paolo e San Pietro Vernotico nonché Tuturano (gloriosa frazione di contadini e truzzi); fortunatamente resistono a danni irreversibili da infestazione di Cacafave i quartieri Centro, Casale e parte del quartiere Commenda. Il luogo di maggior proliferazione naturale di questa specie è la Curva Sud del campo sportivo della città, dove, ogni domenica, avviene il raduno cittadino dei cacafave per fare il tifo per la squadra locale che milita in serie D, oppure al campo da basket, la squadra milita in serie A2. La riunione speciale con cadenza annuale avviene, invece, durante la prima settimana di settembre allorquando il truzzo brindisino sfoggia tutta la sua bravura nel corso della festa patronale. Appostatosi nei pressi delle giostre (attese per 364 giorni), aspetta il suo turno per esibirsi nel "salto sul tagadà in movimento", lo sport più praticato in città e il miglior metodo di rimorchio vista le innumerevoli ricottare che sbavano sotto la giostra per accaparrarsi il saltatore di tagadà più bravo.

Va ricordato che nella maggior parte dei casi chi si cimenta in questo sport estremo finisce nel pronto soccorso cittadino dopo essere stato deriso, picchiato ed oltraggiato (con la tipica frase:" mannagghia chitestramuèrtu ma fattu cateri puru a mei!") dagli altri cacafave; vittime a loro volta della stessa sorte appena 5 minuti dopo.