Catania

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Catania

(Stemma)

"Cu' di sceccu ni fa mulu 'u primu cauciu è ddo' so'[1]"

(Motto)

Posizione geografica Comodamente e in tutta serenità adagiata sotto l'Etna, un vulcano
Anno di fondazione Ai tempi dei tempi
Abitanti 20240420 milioni, in costante crescita
Etnia principale Etnei
Lingua Blu, come i Chow-chow
Sistema di governo Misto frutta
Moneta quannu cci nné, sempri picca è (quando ce n'è, sempre poca è)
Attività principale Stranamente risultano tutti disoccupati
Patrono Sant'Ajta
Gemellaggio Catania
« Non offendere la patria di Agata! Ciò che farai ti sarà ritorto contro[2] »
(Nitto Santapaola difende la sua città)
« Ti amo Catania!!! »
(Qualunque star musicale internazionale ad un concerto in città)
« Che schifo di città! »
(Lo stesso artista sul volo di ritorno)

Catania, per gli amici /kaˈtanja/, è la seconda città di Sicilia dopo sé stessa. Sorge ai piedi di un vulcano, l'Etna, si affaccia sul mare, è piena di palme, ma stranamente non si trova nelle Hawaii. È anche capoluogo dell'omonima provincia, nonostante sia pensiero comune che in realtà la provincia non esista, ma si tratterebbe di un'unica grande periferia della stessa città di Catania.

Storia

Un'attendibile ricostruzione della città in epoca egizia.

Le origini di questa città si perdono nella notte dei tempi, ovviamente per questo si usa fare il tour di Catania by night. Certa è la sua esistenza in epoca egizia: tra i famosi Popoli del mare combattuti da Ramesse II compaiono anche i Šekleš, identificati dagli studiosi con i Catanesi che ancora oggi si auto-definiscono Siculi appunto. Altra prova del legame con l'Egitto è l'obelisco di piazza Duomo, eretto da Cheope, sovrano di Siene, l'attuale Assuan, in persona[3].
A quei tempi la città era così ricca e imponente che oggi non ne rimane nulla, se non le farneticazioni di qualche vecchio pazzo, convinto che la città fosse fondata da Abramo[4]. Poi, non si sa come, sparì e fu sostituita da un villaggetto preistorico di poche capanne, qualche santuario e una piccola sala bingo di provincia con tavolo da biliardo. Di questo villaggio, stranamente, i resti archeologici sono invece stati ritrovati. Oggi sono stati sostituiti dalle fondamenta del comodissimo parcheggio multipiano in centro.

Epoca Greca

Statua rappresentante un essere mitologico, metà coccodrillo e metà SUV, ritrovata in uno scavo in centro.

Il villaggio preistorico fu conquistato da un gruppo di conquistadores Greci che in cambio di collanine in finta plastica ottennero grossi lotti di terreno ricacciando gli abitanti originari in riserve sempre più ridotte. Gli indigeni si diedero così all'alcolismo e sopravvissero con i proventi delle scommesse clandestine delle lotte tra galli.
In questo periodo si sviluppa un'importante polis ricca di edifici pubblici quali il boulouterion, il teatro, le terme, il cinema multisala. La città diventa talmente tanto potente e ben difesa che nel 476 a.C. viene conquistata facilmente dal tiranno di Siracusa Gerone, che la prese semplicemente bussando alle sue porte. In questo periodo viene ribattezzata Aitna, ma non per assonanza con l'Etna, bensì perché esso è l'anagramma di Atena, la santa protettrice di Gerone. Tuttavia questo stato di cose durò appena undici anni - il tempo della settima stagione di Lost, che i catanesi seguivano con grande entusiasmo - e, al grido di "Questa è CATANIAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!" gli antichi abitanti ripresero la città cacciando i siracusani e vincendo così il derby. Tuttavia la città durò poco, il tempo che i Romani finissero di seguire I Soprano e decidessero - ispirati dal serial - di conquistare mezzo mondo.

Epoca Romana

Questa è bella. Ma è divertente proprio perché vera. M. Valerio Messalla dai capelli corvini conquistò la Sicilia, occupando prima Messina (grazie: veniva da Roma...) e in seguito Catania. Qui trovò un oggetto che i Romani non avevano mai visto prima: una meridiana! Uno strumento che con l'aiuto del sole misurava il tempo e poteva dire esattamente che ora fosse! Per Messalla fu una bella sorpresa: egli era sempre in ritardo agli appuntamenti, con quell'aggeggio avrebbe potuto essere sempre in orario, così decise di portarla con sé e, per essere sicuro di vederla da casa sua, la appese alla colonna rostrata del foro, di fronte al suo balcone. Peccato che in verticale non funzionasse[5]! Per questo ricordiamo le sue storiche parole a riguardo:

« Dannati isolani truffatori! Mi hanno rifilato un orologio taroccato! »
(Lucio Anneo Seneca - De Brevitate Vitae)

Divenuta colonia romana ebbe un buon profumo[6] che attirò l'attenzione di diversi imperatori, tra cui Augusto che la definì "sempre meglio che niente" e di Adriano che la preferì all'Inter. Siccome i Catanesi sono sempre stati furbi, inventarono una speciale tassa sugli accompagnatori. Sembra niente, ma quando un imperatore andava in visita in un qualche paese portava sempre con sé una marasma di gente, tra guardie del corpo, cortigiani, infermieri, truccatori e parrucchieri... bastava un solo sesterzio a capoccia con una sola visita per accumulare quanto Bill Gates ha faticosamente ottenuto solo dopo decenni. Figuratevi quanto riuscirono a guadagnare quando organizzarono il primo "Raduno degli ex-Imperatori"! Fu così che un villaggetto preistorico, divenuto polis di poche anime, crebbe al punto di essere considerata tra le città più ricche dell'Impero. Ettecredo!!! Con un capitale così grosso si rifornì dei lussi di cui una città romana non poteva essere sprovvista: l'anfiteatro, il circo, le naumachie, i centri commerciali, gli autosaloni... Questi ultimi erano forniti delle bighe più in voga a quei tempi, full-optional, tre e cinque porte, con ABS e climatizzatori di serie.

Epoca Medievale

La residenza estiva di Federico II di Svevia a Catania. Il lampione è l'unico residuo dell'edificio originario.

Con la caduta dell'Impero Romano l'economia della città subì un drastico crollo, sia per l'enorme svalutazione del sesterzio, sia per l'assenza di imperatori che con le loro corti visitavano la città. Così Catania dovette impegnarsi molti edifici pubblici, l'anfiteatro fu dato a nolo per le trasferte della Champions League ma dovette chiudere per fallimento, il circo fu venduto alla gens di origine celtica dei Togni che da allora si dettero all'arte circense.
Viene così facilmente conquistata dai Mussulmani che la ribattezzano Balad el Fil, città dell'elefante, in quanto era abitudine dei Catanesi passeggiare per la città in compagnia di questi mammiferi, vezzo tramandato dal paragrafo precedente e perpetuato nonostante la crisi finanziaria[7]. Tuttavia i Mussulmani non lasciarono traccia del loro passaggio in città se non nell'abitudine di dire cose sconce alle ragazze in abiti succinti che passeggiano lungo il corso.
In epoca Normanna fu realizzata la Cattedrale riciclando il vecchio anfiteatro. Infatti si possono tutt'ora vedere all'interno della chiesa pregevoli catene, grate, elmi da gladiatore, paleocristiani e leoni usati come collante tra un mattone e l'altro. L'ultimo re Normanno, quando se ne andò via da Catania, dichiarò "È mai possibile che ogni volta che vengo in visita in questa città non c'è mai nessuno disposto ad accompagnarmi?", segno evidente che i Catanesi erano piuttosto affezionati alle sane tradizioni d'un tempo. Fu Federico II di Svevia a mettere fine a questa tradizione, stanziando in pianta stabile una truppa di cortigiani in città, ospiti al Castello Ursino fatto erigere per tale occasione, in modo da non dover pagare ogni volta. Quasi a voler sottolineare l'evento fece realizzare una nicchia sulla facciata del castello in cui alloggiare un avvoltoio che sgozza una pecora che, tradotto dal linguaggio iconografico medievale, significa appunto: "LADRI!!!". La città passò poi ai francesi, a causa di una mano sfortunata a Risiko. Ma i francesi, si sa, non sono avvezzi a visitare Catania, forse per la tassa sugli accompagnatori[8]. Fu così che gli Aragonesi occuparono facilmente la città e, per essere certi di non dover pagare 'sta benedetta tassa fecero di Catania la Capitale del Regno di Sicilia, dove importarono la figura del Parlamento, che qui viene ad essere il primo in Italia[9], appositamente per far abrogare la tassa sugli accompagnatori. Solo dopo un secolo però le diverse fazioni parlamentari si misero d'accordo e venne definitivamente abolito il dazio. In virtù di tale conquista la capitale del Regno di Sicilia fu spostata a Madrid, ma per dimostrare di essere magnanimo il re aragonese Alfonso, detto appunto Il Magnanimo, vi fondò un'Università, la prima in Sicilia, che avrebbe fornito nuove entrate alla città grazie alle tasse universitarie, onero che grava tutt'ora su chiunque voglia entrare nell'Ateneo catanese.

Epoca Moderna

Gli effetti del terremoto del 1693 alla città, in una foto d'epoca.

Nel Rinascimento, per dimostrare a tutti di essere una città pacifica, si dota di un complesso sistema fortilizio, comprendente muraglioni, bastioni, contrafforti e cannoni ad ampia e media gittata. Tale sistema difensivo è stato oggi sostituito dalle pessime barzellette di Giuseppe Castiglia, capaci di far fuggire chiunque voglia entrare in città. Quasi a voler testare la resistenza delle mura civiche un'improvvisa eruzione, nel 1669, colpì la città circondandola fino a raggiungere il mare. La lava si fermò lì, probabilmente per farsi un bel bagno. Le mura resistettero. Forse per questo nel 1693 vi fu il Terremoto del Val di Noto. Le altre città siciliane ringraziano.
La città vide nella ricostruzione una grossa opportunità per rammodernarsi, creare nuovi stili architettonici, riattivare la tassa sugli accompagnatori. Infatti proprio nel XVIII secolo nasceva il Grand Tour, un fenomeno di turismo di massa in cui giovani ricchi andavano in giro per il mondo accompagnati dalla loro servitù. Uno dei più celebri fu Patrick Brydone, inizialmente accompagnato da una ventina tra portantini, truccatori, stilisti, disegnatori e comparse, che si ritrovò a tornare in Inghilterra con appena tre accompagnatori. Nel XIX secolo si dotò di uno dei più importanti e fiorenti settori economici, la Mafia. Oggi non ha più un nome così demodè, pertanto si usano termini più raffinati e galanti, come ad esempio «quella cosa lì...», «le attività diversamente lecite» o «ci siamo capiti». Dal 1861, infine, fa parte del Regno d'Italia, come a dire che le disgrazie non vengono mai sole. Nell'epoca fascista fu visitata dal duce i cui unici accompagnatori però erano due cavalli. Questo perché Mussolini, informato della famosa tassa, volle provare a vedere cosa i Catanesi avrebbero chiesto ai due animali come dazio. Ebbene, i Catanesi, che scemi non erano, accopparono i cavalli per poi venderli nelle macellerie equine del centro[10].

Epoca Odierna

Una via a caso di Catania, dopo le recenti riqualificazioni ad opera della giunta comunale. Schampagnino.
Come il traffico veicolare è migliorato dopo le recenti amministrazioni.

Oggi la città vanta l'essere Capitale del Mediterraneo, delle Isole Falkland e del Congo Belga, è una città di 57 milioni di abitanti, 26 dei quali neri dotati. La sua area metropolitana comprende i comuni di Reggio Calabria di Sicilia e di Milano. A sud confina con l' Egitto, a est con il Vietnam e a ovest con Cuba. A nord è possibile trovare il Circolo Polare Artico. Le temperature variano durante l'anno da -50° C a +45° C. Ovviamente vi stiamo prendendo in giro, ma mentre leggevate queste quattro righe di stupidaggini siamo riusciti a risalire al vostro codice bancario e abbiamo devoluto il vostro ultimo stipendio alla causa nonciclopediana.
Dal 2001 è gioiosamente amministrata da Schampagnino[11], infermierina personale di Berlusconi. Schampagnino ha fatto ripavimentare le vie e le piazze del centro storico, ha rammodernato gli ospedali della città, ha rimosso le buche dalle strade trasformandole in seminterrati, ha migliorato il flusso viario per il centro storico, ha diviso pani e pesci e ha camminato sulle acque. È proprio per questo che la città è in dissesto finanziario, ha dichiarato la bancarotta e soprattutto ha l'aspetto di Baghdad dopo un'incursione dell'aviazione statunitense. Dopo un'amministrazione del genere ci si aspetterebbe un cambio di rotta con l'elezione di un rappresentante di un partito diverso da quello del novello Nerone. Invece no! Il nuovo sindaco della città, un signor nessuno, è dello stesso identico partito di Schampagnino. Questo può significare solo due cose:

  • o i Catanesi sono masochisti;
  • o i voti sono stati truccati.

Ovviamente è più ragionevole la prima ipotesi, in quanto la mafia non esiste, i bambini li porta la cicogna e la mia ragazza vorrà fare l'ammore con me stasera.


Per ovviare al dissesto economico la giunta comunale si è inventata di tutto: ha continuato a sperperare il denaro pubblico finanziando le stesse ditte-fantasma della giunta precedente, ha approvato gli stessi progetti, ha venduto il Liotru, il simbolo della città[12] e non ha pagato la bolletta della luce[13].

Santi e non

Un aspetto da non trascurare della vita civica è il rapporto particolare che ha con Sant'Agata, la sua patrona. Di solito i fedeli alla santa sono appena una dozzina, ma improvvisamente, come una sorta di esplosione, durante le festività patronali tutta la città si riempie di ferventi devoti che al grido di Semu tutti divoti tutti (siamo tutti devoti tutti) si scoprono improvvisamente religiosissimi.

Ma la cosa divertente è che Sant'Agata non è la sola santa del pantheon civico: esistono infatti diverse figure beate sfornate dal capoluogo etneo di cui in città va molto fiera. Primo tra tutti Sant'Euplio, co-patrono della città che nessun Catanese conosce.

Altre mistiche figure nate in questa città sono:

Economia

Catania è piuttosto fiorente dal punto di vista economico. Le attività più diffuse sono il commercio, il trasporto, l'edilizia e i servizi. Ma la cosa strana è che i catanesi risultano essere tutti iscritti nella lista di disoccupazione.

Trasporti

Un mezzo dell'Azienda Municipale Trasporti (AMT), colto nel cambio di marcia

Da sempre a Catania si vive in funzione dei cavalli: ci si sposta a cavallo, si fanno scommesse sui cavalli, si organizzano corse clandestine, ci si nutre della carne di cavallo. Quello che altrove si dice del maiale a Catania lo si dice del cavallo. Persino le automobili hanno i cavalli - vivi - nel motore, e nitriscono persino. Tuttavia dall'Unità d'Italia in poi si è diffusa questa malsana idea del mezzo pubblico, nonostante le strenue opposizioni dei Catanesi che preferiscono spostarsi sempre col proprio mezzo, anche per fare i cento metri da casa propria al panificio giù ad angolo.
Così a Catania fu creato il servizio di tramvia, ma non funzionò per la facile battuta "Ma attacchiti ô trammi!!!" (trad. "Ma attaccati al tram" o, se preferite, "Vedi di andartene a quel paese"). Si provò con il filobus, ma anche qui si facevano battute scontate rivolte al conducente, del tipo: "'Sto gran filibustiere!!!". Si provò persino con il teletrasporto, ma i cittadini lo usavano per far esplodere le miccette a Capodanno. Così un bel giorno fu inventata l'AMT, che non è la sigla di Azienda Municipale Trasporti, come sperate, bensì l'abbreviazione di AMmuTta!!!, imperativo del verbo ammuttari (=spingere), riferito al fatto che i mezzi sono talmente lenti che i passeggeri sono invitati a spingere se vogliono arrivare dove vorrebbero andare. I mezzi di questa azienda, vuoi perché dipinti di giallo canarino, vuoi perché tempestati di pubblicità di ammiccanti signorine e aitanti giovinotti, ancora non sono falliti.
Infine negli ultimi decenni è arrivata, novità assoluta, la metropolitana!!! Proprio mentre tutte le città del mondo si sono accorte che è il mezzo meno sicuro e meno frequentato in assoluto, Catania si dota del servizio metropolitana! Che talenti sprecati in queste amministrazioni. Dico, per l'agricoltura.

Usanze

Facciamo il punto del carattere finora dedotto del catanese medio «.».
Bene. Appurato che non è servito a nulla cercheremo di fare chiarezza del Catanese tipo elencando prima i tipi riscontrabili e riconoscibili, in seguito elencando i loro caratteri più simili.

A Catania esistono diverse tipologie di animali da città, di cui i più noti - se escludiamo le persone normali, tra cui gli onesti cittadini, gli studenti, gli operai, laureati e/o di buona cultura - sono essenzialmente due: i monfiani e i mammoriani. Tutto il resto è noia.

Monfiani

Devono il nome alla strada più "in" che conoscono, Via Monfalcone, detta comunemente Via Monfi. Amano essenzialmente due cose: i vestiti di marca e la parlantina nasale. Tutto il resto li spaventa. Una sorta di bozzolo degli emo, se vogliamo. La frase più sensata di cui sia capace un monfiano è "Ciao". Seguono di solito farfugliamenti intervallati dal costante uso di espressioni quali "cioè", "tipo", "dai". Il bello del monfiano tipo è che vive in un mondo parallelo in cui le sigarette si chiamano fumo, gli orologi macchina del tempo e la Piazza del Duomo (nota anche come "Piazza degli Elefanti" per la fontana dell'elefante al centro della piazza e i bassorilievi che lo ripropongono negli edifici tutt'intorno) si chiama Piazza Eminflex.

Mammoriani

Paccheggiatore abbbbusivo autorizzato[14]. Questo oscuro figuro non è "mammoriano", ma trattasi di un semplice zaurdo: è infatti risaputo che i mammoriani non sono avvezzi al lavoro.

Devono il nome ad un loro modus dicendi, ripetuto alla stessa stregua dei "cioè" dell'esemplare di cui sopra, una sorta di verso apotropaico denso di significati scaramantico-mistici: M'ha mmoriri me'o ma' , letteralmente "deve morirmi la madre (se è così)". Una minchiata, ma loro ci tengono. Amano essenzialmente due cose: la carne di cavallo e la violenza gratuita. Una forma regressa di truzzo se vogliamo, ma con una spranga in più. La frase più sensata... La frase più sensata... La frase più sensata...[15] Ovviamente riuscire a capirne i grugniti sarebbe un'impresa da premio nobel, ma noi non miriamo a tanto e ci limitiamo a riportare un verso tipico, usato di solito per fare un complimento alla propria ragazza: "A 'stasira si' 'na pocca, 'a comu ti facissi 5.000 ieuri 'i dannu!!!" (="Questa sera sei una porca, ma come ti farei 5.000 euro di danno").

Caratteri comuni

Ecco le tradizioni tipiche comuni a qualsiasi catanese, in qualsiasi latitudine essi possono:

  • dire «ma si' spacchiusu» (= ma sei "parola random traducibile con cool") per complimentarsi con qualcuno
  • ma anche «troppo sbrex» o «sbrechisi» o «sbrégghisi», derivato dall'americano sbreks
  • sapere che l'asso di mazze non è solo una carta
  • ogni fine settimana fare passeggiate ai centri commerciali Centro Sicilia, Porte di Catania, Etnapolis, Le Zagare, I Portali o nei vari negozi di via Etnea o via Umberto senza comprare mai nulla perché «soddi 'un cci nn'è!» (= "c'è la crisi").
  • pagare le bollette della luce da 2 , ma con 5 condizionatori, forno e piastra elettrica, e con la luce del balcone accesa notte e giorno
  • ritenere che per guarire da qualsivoglia malattia basta spargere dell'alcol etilico, noto come "spirito", sulla parte interessata e strofinare
  • chiamare i lupini «luppini»
  • essere sempre e comunque devoto a due cose principalmente: il Calcio Catania e Sant'Agata
  • riuscire a fare tutti i punti precedenti contemporaneamente e, se gli va, anche a testa in giù

Notarelle

  1. ^ Chi dello asino ne fa mulo lo primo caucio è dello suo
  2. ^ Traduzione dal latino di Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est
  3. ^ Non ci credete, eh? Altrimenti non stareste leggendo la nota. Ma dato che non le spariamo grosse leggete un po' qua.
  4. ^ Strano, ma vero! Il tizio si chiama Giuseppe Resina e trova mesopotamici ovunque... leggere per credere.
  5. ^ Che vi dicevamo?
  6. ^ Sì, lo so, questa è pietosa...
  7. ^ Qui un raro filmato di repertorio mostra questa attività tanto amata a Catania.
  8. ^ Ricordate Luigi XVI di Francia? Secondo voi fu il solo ad avere tutto quel seguito?
  9. ^ Assolutamente vero. Persino Wikipedia, che a volte le spara davvero grosse, lo ammette.
  10. ^ Anche questa è vera. Sì, la realtà è più divertente della fantasia.
  11. ^ Lo Schampagnino è una bibita rinfrescante in vendita nei vari chioschi della città, a base di Champagne e cazzate da centro destra. Lo agiti e tutto ciò che ne esce sono solo bolle d'aria. Un'espressione tipica in merito è 'U Schampaginu iè megghiu dda birra!!! (=lo schiampagnino disseta più della birra).
  12. ^ Non è stata la prima volta, d'accordo, ma stavolta è seria!
  13. ^ Come logica conseguenza l'Enel ha staccato l'erogazione.
  14. ^ Parcheggiatore regolarmente abusivo.
  15. ^ Non si è incantato il disco: non riusciamo proprio a trovarla una frase sensata detta da parte di un mammoriano. Ce ne dispiace.

Voci correlate

Collegamenti esterni