Riccardo Montolivo

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« Questo è il mio anno, me lo sento, sono pronto a dimostrare a tutti il mio vero valore »
(Riccardo Montolivo, ogni agosto.)
« ... »
(Classico pensiero di Riccardo Montolivo.)
Riccardo Montolivo in tutta la sua mascolinità.

Riccardo Montolivo è un calciatore che milita nelle file dell' A. C. Silvio e da 20 anni consecutivi è il vincitore del premio "Miglior astro nascente del calcio italiano". Infatti è da quando aveva 17 anni che il buon Riccardo è il futuro della Nazionale, quello da cui si dovrà ripartire per la rinascita azzurra[citazione necessaria]. Puntualmente si ritrova a disputare una stagione di merda e solitamente si giustifica con le scuse più disparate, tipo sfortuna, infortuni, problemi tattici e dissenteria. Non a caso è il giocatore preferito di Cesare Prandelli, ideatore della rinascita azzurra[citazione necessaria].

Carriera

Riccardo cresce nell'Atalanta, dove arriva a causa di una deviazione lungo la strada verso casa. Il legame con la città e con la squadra e con la società è talmente forte che i tifosi chiedono a gran voce di inserirlo nello stemma societario, al posto della ormai noiosa e superata Dea Atalanta: la soluzione fa contenti un po' tutti visto che nessuno si è accorto che ora nello stemma della squadra nerazzurra c'è un giovine femmineo con vaghe tendenze metrosexual. Passa tre anni nelle giovanili bergamasche insieme a Giampaolo Pazzini, disputando due splendidi campionati, caratterizzati da altrettante retrocessioni. Grazie a tali performance, Montolivo e Pazzini vengono acquistati dalla Fiorentina per una bistecca di carne chianina e un buono sconto di 10€ dell'Ipercoop. Anche a Firenze si rendono conto della grande intelligenza tattica di Montolivo, dei movimenti senza palla, dei tagli tra le maglie avversarie: in pratica, finché la palla non la toccava, andava tutto a meraviglia. Però il Riccardaccio - come lo chiamavano i tifosi viola - non poteva limitare così il suo estro e iniziò a inventare gioco, portando la Fiorentina a sfiorare la retrocessione in Serie B. Ma dalla stagione 2006/07 inizia il momento d'oro per la Viola: Riccardo si infortuna durante un allenamento [1] e la Fiorentina inizia un cammino irresistibile in Coppa UEFA e un insperato quinto posto in campionato. A questo punto molti dei lettori si chiederanno chi fosse quell'amabile giovincello che mandava in estasi la tifoseria toscana in quegli anni con gol e assist. Ebbene la società, per evitare la sommossa popolare, ingaggiò un sosia di Montolivo che lo sostituì in tutto e per tutto. L'epopea della Fiorentina finisce nel 2010, quando il vero Montolivo rientra dall'infortunio, abbatte il talentuoso impostore e rigetta la Fiorentina nel baratro. A quel punto la squadra vive un periodo di bassi e bassi (gli alti non sono contemplati), ma Riccardo continua ad essere ottimista verso il futuro. Lo stesso anno infatti il dittatore supremo dell'Italia lo scambia per una bella donna da portare al suo fianco in parlamento. Quando si accorge del malinteso, decide di mandare Riccardo alla corte del fido cagnolino Galliani (inoltre si fotte la moglie e se la porta in parlamento). In questa nuova squadra Montolivo riesce a dare il melgio di se, con ben 3 gol in 18 presenze in partitella. Per quanto riguarda la prima squadra ricopre il famigerato ruolo del "raccoglitore di saponette" nelle docce, dove le sue tendenze metrosexual vengono prontamente soddisfatte dai ben dotati Mario Balotelli e Muntari.

Curiosità

Montolivo è stato per molto tempo ritenuto l'erede di Giancarlo Antognoni, che dal canto suo ha citato per diffamazione l'autore di questa affermazione.

Note

  1. ^ ferita da arma da fuoco al polpaccio, il proiettile pare esser stato sparato da Sebastien Frey