Emanuele Calaiò

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« Il mio calciatore preferito »
(Emo)


« Ci conosciamo da anni ormai, ho condiviso con lui i momenti più emozionanti della sua vita »
(sedia, divano, poltrona, seggiolino o panchina)

Emanuele Calaiò è un noto bimbominkia che attualmente ricopre la carica di pirla nella SSC Napoli.

Calaiò in versione puffo.

Biografia

Non si sa né dove né quando nasce poiché a nessuno importa, in realtà sono molte le cose sulla vita di Calaiò a noi sconosciute poiché a nessuno importa, nemmeno a se stesso. Ad ogni modo, visto che ormai la cazzata di aver iniziato quest'articolo l'ho fatta, vediamo di fare ordine:

  • a 30 anni dice la sua prima parolina "panchina".
  • a 32 anni inizia a piangere perché la mamma, vedendo che non è in grado di camminare lo mette seduto sul divano per tutta la sua infanzia. A questo punto chiede l'adozione da parte di un altra famiglia.
  • a 34 anni La sua maestra d'asilo, vedendo che non è in grado di fare le paginette lo mette seduto all'ultimo banco per tutto l'anno scolastico. A questo punto chiede lo spostamento in un altra sezione.
  • a 52 anni la sua prima ragazza, vedendo che non è in grado nemmeno di farlo alzare di rispetto all'asse della spina dorsale, lo mette seduto sulla sella del suo motorino per tutta la durata della storia, durante la quale Calaiò ha assistito alle estreme prestazioni sessuali della ragazza con Marcelo (potrebbe trattarsi di Zalayeta, e in quel caso non solo il suo ginocchio si sarebbe rotto..), 28enne uruguagio di colore. A questo punto chiede di lasciarsi.

Calcio

Esordi

A 83 anni, stufo dalle delusioni della vita, e soprattutto stufo di tenere il sedere incollato su qualcosa (un qualcosa che al momento sarà ancora piatto, orizzontale e non contundente) decide di seguire il suo sogno: quello di diventare un grande pirla. Realizza il suo desiderio superando il provino al Barçelona FC (Frigittoria Criscuolo), la squadra più prestigiosa di Purchiano dove diventerà attaccante. Tuttavia dopo 3 minuti di inutili finte l'allenatore inventa per lui un nuovo ruolo, nel quale il nostro Manu capisce che potrà rendere al massimo delle sue capacità: venditore di sciarpe fuori allo stadio. tuttavia dopo la decima rapina nell'arco del primo giono di lavoro (di cui una finita con la sodomizzazione da parte del famoso Abù) lo mettono seduto in panchina per tutta la stagione. A questo punto chiede di essere trasferito in un altro club

Milan

IL suo talento nell'essere incapace per definizione convince il presidente dell' AC(cirete) Milan P.S. Berlusconi (PsicoNano) ad aquistarlo, tuttavia dopo le visite mediche e prima del primo allenamento (quindi mentre entrava in campo) capiscono che era troppo incapace anche per giocare nel Milan e così viene riciclato come cavia di laboratiorio per Milan Lab Qui gli scenziati del crudele Dottor B. useranno Calaiò per alcuni esperimenti sugli OGM: inseriranno in lui fibre muscolari di Ronaldo (tolte dopo che si accorserò che si stiravano ad ogni scorreggia o rutto). Cellule con Alzheimer di Paolo Maldini, geni assortiti di alcuni dei più patetici calciatori della storia come Crasson, Calderon, Asanovic, Freddy Rincon (conosciuto come Freddy Rinco), Freddy Spencer, Freddy Kruger, Prunier, Fourier e Puttanier. Lo scopo dichiarato era quello di portare questo terribile mostro alla corte di Aurelio De Laurentiis, patron della SSC Napoli che negli anni addietro rubò uno scudetto al milan chiudendo negli spogliatoi il talento Culovic (all'epoca il DG del Napoli era Moggi) per poi perpretare la truffa della monetina di Alemao.

Napoli

File:Calaioema.png
Emanuele Calaiò in ritiro con la squadra dopo un rave party.

Il Calaiò OGM viene così venduto al Napoli per un quarto di vino, una gazosa e tre etti di parmacotto. Dopo il suo arrivo Calaiò mette a segno 876 gol in Due stagioni portando il Napoli dalla serie Sfiga alla serie A. Gli scenziati di Milan lab, increduli per il proprio errore (ma tanto lo sappiamo che sono una massa di imbranati) escogitano un metodo per rimpippirlo nuovamente: fanno leva su un vecchio trauma di Calaiò (chiamato dai tifosi l'arciere per essere simpaticamente trafitto da freccie avvelenate ad ogni suo gol dalla splendida e calorosa tifoseria partenopea), ovvero la sevizia di Abù durante la sua parentesi come venditorie di sciarpe e così sotto mentite spoglie Abù (che d'ora in poi si farà chiamare da tutti Marcelo Zalayeta) viene introdotto nella rosa del Napoli e tutte le saponette e bottiglie di bagnoschiuma di Calaiò sostituite con altre in materiali a basso coefficiente di attrito con la pelle delle mani.

Da quel momento la vita di Calaiò diventa un inferno (non che prima fosse Disneyland): oltre al suo vasto assortimento di complessi e turbe psichiche in uno show room da 5000 metri quadri, inizia ad avere una serie di ameni tick nervosi: sbattimento frenetico delle palpebre, movimento del dito mignolo sincronizzato all'orecchio sinistro ecc. Come è facile immaginare, inizierà a lisciare tutti i palloni ed azzerare il suo rendimento in campo; intanto Abù dopo la ragazza e la verginità gli frega anche il posto in squadra con l'aiuto di Edy Reja, è l'inizio del suo malessere che sarà testimoniato da una famosa conferenza stampa ufficiale dove Calaiò risponde alle domande dei giornalisti

« Siete tt degli stronzi xke nn capite 1 kazzo di calcio xke se avrestive capito qlcs di calcio sarebbete kapito ke io sn il + miglore calciatore di tutti i calciatori. Andate a vaffanculo brutti pz d merda morite precititando da sopra a 1 aereo e andate a finire col culo su un palo della luce e chiamate l'ambulanza col cellulare ma il cellulare non ha campo ma se avrebbe campo potreste solo kiamare a casa d vostra madre e sentirla mentre scopa con l'idraulico che ha ammazzato quel ricchione di vostro padre »
(Calaiò)

Dopo questa conferenza la società capì che bimbominkia fosse il giocatore e dopo avergli inserito nel cervello il template grammatica è stato Calciorotato nel glorioso Genoa di proprietà di Giochi E. Preziosi (la "E" sta per Enrico, il suo secondo nome) che a quell'epoca lottava per la scemons league contro lo Sparta (non lo Sparta Praga fesso) e nella leggendaria finale vinta ai danni dell'FC Atlantide.