Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico

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File:Claudio Bisio.jpg
No... non è di questo Claudio che si parla.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Claudio
« Boni, 'sti funghi! »
(L'imperatore Claudio durante la sua ultima cena.)
« Ma quanto ci mette a crepare? »
(Agrippina durante quella cena.)
« Xxxxx, tu non sei mia moglie, in realtà io sono tuo nonno! »
(Discorso udibile tra i membri della dinastia Giulio-Claudia, ma anche su Beautiful.)

Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (latino Tiberius Claudius Cæsar Augustus Germanicus), per gli amici Klaus, per i detrattori Merdaccia, fu un imperatore burino, anche se lui se ne rese conto solo il giorno prima di morire[1]. Variamente giudicato nel corso dei secoli, è stato recentemente rivalutato grazie ad approfondite analisi della moderna critica storica. Ciononostante, il resto del mondo continua a vivere la sua vita fottendosi serenamente di tutto ciò.

Ma chi era veramente Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico?

Preambolo essenziale: la Dinastia Giulio-Claudia. Caratteri generali

Giulio Cesare, il capostipite della Dinastia Giulio-Claudia.
Nerone, la fine ingloriosa della Dinastia Giulio-Claudia. Non si nota alcuna somiglianza con l'illustre avo.

Prima di addentrarsi nel dettagliato resoconto della vita di Claudio imperatore, è necessario[ma davvero?] effettuare un sia pur fugace excursus sulla sua famiglia, o meglio, sulla sua Gens. La Dinastia Giulio-Claudia (da qui in avanti DGC) inizia con Caio Giulio Cesare e finisce con Tiberio Claudio Nerone, e così abbiamo dato un senso al suo nome. La DGC si distingue dalle altre gentes romane perché pare che uno dei bisbisavoli di Giulio Cesare[2], di passaggio nell'Africa nera, si sia trattenuto alquanto tempo come ospite presso una tribù di scimpanzè Bonobo, assimilandone usi e costumi, che trasmise alla sua stirpe e che diffuse per Roma. A cagione di ciò, la DGC non è altro che un guazzabuglio di accoppiamenti, unioni, incesti tale che ne è stata tratta ispirazione per realizzare la soap opera Beautiful, facendo la fortuna dei suoi sceneggiatori. Al tirar delle somme, la DGC non è stata la peggiore dinastia di imperatori romani, anche se tutto il popolo era costretto a sottoporsi alle attenzioni dei loro principi, i quali facevano rapire dalla milizia coloro che gli ispiravano desideri goderecci[3]. Si riporta qui un solo dato statistico: durante il periodo della DGC si avrà un'impennata inaudita nel consumo di strutto di maiale, usato come lubrificante nei cosiddetti rapporti contro natura.


Cenni biografici

Dalla nascita alle prime polluzioni

Claudio nacque pretermine di ventordici giorni tramite parto anale, nell'anno in cui Berta filava con Mario, da Sisinnio Scrofolo e Flavia Vento, due lontani cugini di campagna di Ottaviano Augusto, che lui non poteva sopportare in quanto rozzi, sguaiati e puzzolenti[citazione necessaria]. Quando andavano a rendergli visita, pareva che a Roma si fossero dati appuntamento tutti i grossisti di letame dell'impero. Il piccolo Claudio non capiva perché, spesso, il lontano zio Augusto lo prendesse in braccio indossando un sovracamice da macellaio, un doppio strato di guanti di pelle e una vistosa molletta sul naso. All'età di otto anni, il suo pisellino iniziò a funzionare per conto suo, nei momenti meno opportuni: a lezione di grammatica, a tavola, nei funerali, durante il saggio artistico di fine anno scolastico. D'improvviso e senza preavviso, il suo membro si ergeva e schizzava notevoli quantità di liquido seminale in tutte le direzioni, con conseguenti scene di imbarazzo generale. Questa singolare disfunzione sarà un tratto distintivo dell'imperatore Claudio per tutta la vita.

Le malattie giovanili

Una scheggia di sebo prodotta da Claudio durante un attacco di dermatite seborroica.
File:Coglioni con orchite.jpg
Lo scroto di Claudio un istante prima di quello starnuto.

Alla tenera età di ventuno giorni, Claudio aveva già passato tutti i CEI[4], e fu sottoposto ad intervento di protesi d'anca destra all'età di quattro anni, per una grave forma di coxartrosi. A tredici anni fu colpito da una forma particolarmente farmaco-resistente di dermatite seborroica, che gli faceva produrre grandi quantità di scaglie secche di sebo che

"olebant sicut veteris pedes".[5]

(Puzzavano come piede vecchio)

Tale problema si ripresenterà periodicamente per tutta la vita, costringendo Claudio all'abuso di creme esfolianti, che a loro volta provocheranno reazioni allergiche da trattare con massicce dosi di Zirtec. A sedici anni, durante una rinite allergica, starnutì così forte che gli esplose il coglione sinistro, che peraltro ricrebbe spontaneamente nel giro di quattro giorni. A diciotto anni iniziò a crescergli la coda, simile a quella di Goku[6]. Oltre a spuntarla periodicamente, per non esporla al pubblico fu costretto a nasconderla nell'intestino retto.

Gli studi ed il Cursus honorum

Claudio non fu certo uno studente modello: pigro, svogliato e poco incline al rispetto della disciplina, si diplomò perito agrario solo a trentaquattro anni, col minimo dei voti, e con un grosso aiuto da parte dell'ormai anziano zio Augusto. Non volle sfruttare il diploma e per qualche tempo chiese spiccioli davanti al tempio di Giove Incontinente, minacciando i passanti tirchi di contagiargli la sua dermatite seborroica. Spacciava anche hashish davanti al Circo Massimo durante i campionati di biga e i tornei di gladiatori. In questo periodo inizia ad interessarsi al gioco dei dadi che diventerà, come vedremo più avanti, una delle sue passioni più coinvolgenti. Avrebbe trascorso il resto della sua vita in queste condizioni, se un giorno qualcuno non gli avesse rammentato la sua appartenenza alla DGC, di cui lui non aveva finora tenuto conto. Assillò il vecchio zio Augusto fino al punto che questi, un istante prima di esalare l'ultimo respiro, gli concesse, a trentasette anni suonati, la toga virile. Durante la cerimonia ufficiale Claudio imbrattò la toga con una delle sue improvvise polluzioni, lo zio Augusto trasecolò, e cadde stecchito all'istante. Ma a questo punto, Claudio era ormai pronto per darsi alla politica.

La carriera politica

Un senatore romano al lavoro.

Claudio aveva notato, con un certo disappunto, che tanti altri rampolli della Roma-bene avevano avuto un cursus honorum e una carriera politica abbastanza in discesa: ognuno era stato via via pretore, propretore, edile, censore, console[7], proconsole e infine senatore entro il quarantesimo anno di vita. Egli, invece, alla stessa età, si ritrovava ancora fermo al palo, con una toga tutta macchiata, e nemmeno una collaborazione a progetto come usciere. Ma aveva un'altra possibilità: il 95% dei senatori si riforniva di hashish da lui. Per questo motivo, Claudio si ritrovò a sedere sugli scranni senatoriali nel giro di due giorni, bruciando in un battibaleno tutte le tappe intermedie. Poiché l'attività di senatore gli consentiva di trascorrere tutta la giornata senza avere un cazzo da fare, si dedicò anima e corpo alla nuova passione che lo stava divorando: il gioco dei dadi. Si presume che in tutta la sua vita abbia gettato i dadi per dodici fantastiliardi di volte, e propose un teorema, valido ancora oggi, secondo il quale ogni volta che si getta un dado con le facce numerate da 1 a 6, immancabilmente uscirà un numero da 1 a 6. Sull'argomento scrisse anche un voluminoso trattato, che impose come testo scolastico, dopo aver reso il gioco dei dadi materia fondamentale di studio e disciplina olimpica. Gli altri senatori, perennemente fumati, non si curavano di lui se non per rinnovare le scorte, ed in breve tempo Claudio divenne ricchissimo. Quando i soldi non bastarono più, i senatori iniziarono a pagarlo in natura, offrendogli mogli, figli, fidanzate/i, ed offrendosi essi stessi. Per Claudio era un toccasana: poteva finalmente dare sfogo a tutte le sue polluzioni spontanee senza che ciò fosse motivo di vergogna o di scandalo[8]. Nello stesso periodo, il suo caro nipote Caligola, appena acclamato imperatore, dava il meglio di sé, per lasciare ai posteri un degno ricordo fino alla consumazione dei secoli.

Imperatore!

La morte

L'imperato da operatore L'operato da imperatore

« Vertere oportet patonza![9] »
(La prima disposizione legislativa di Claudio, appena diventato imperatore.)

Questo fu il primo ordine di Claudio, e fu prontamente eseguito. Ma non come aveva inteso l'imperatore: accadde infatti che i suoi centurioni e i suoi pretoriani, un'accozzaglia di individui che, messi tutti insieme, non avrebbero raggiunto la metà del Q.I. di Costantino Vitagliano, fecero effettivamente "girare la patonza", ma nella seguente maniera: radunarono tutte le donne di Roma e dintorni dagli undici ai settantacinque anni, le stiparono su interminabili carovane, e le mandarono in giro per tutto l'impero, compresi i luoghi più sperduti e sfigati, come la Pannonia, la Tettonia, la Caccadocia, la Patatonia, Macomer e Poggio Rusco. Dunque, la patonza girò ovunque, tranne che dalle parti di Claudio. Dovettero trascorrere due anni prima che l'imperatore, che nel frattempo si era letteralmente liquefatto a forza di pippe, si decidesse a modificare il suo ordine:

« Vertere oportet patonza APUD ME! »

Solo allora i suoi uomini capirono.

Le disavventure private

Giudizi su Claudio

Non si sa perché, ma dall'antichità ad oggi un sacco, ma davvero un sacco di gente ha ritenuto di dover dire la sua su questo personaggio storico, suscitando profonde crisi di latte alle ginocchia e smartellamento scrotale in chi ha avuto la sfortuna di ascoltarli. Non è chiaro l'intento di tutta questa moltitudine di esegeti, a parte una velata tendenza a logorare la pazienza altrui, tuttavia si ritiene giusto, in questa sede, riportare almeno alcuni di questi giudizi, sì da poter avere un quadro il più possibile articolato e preciso.[qui si studia sul serio, mica pippe!]

La critica storica tradizionale

La moderna critica storica

Curiosità

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Preceduto da:
Caligola

Imperatore Romano

41 - 54
Succeduto da:
Nerone


Note

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  1. ^ Nel senso che si, sapeva di essere imperatore, ma si rese conto di essere anche burino solo il giorno prima di morire.
  2. ^ La questione è molto controversa: di questo personaggio si saprebbe anche il nome, ma le testimonianze a riguardo sarebbero insufficienti, frammentarie, ed anche piuttosto arbitrarie. Ad ogni modo, pare che si chiamasse <Anonimo>.
  3. ^ Sesso, età e status sociale non erano determinanti ai fini di questa scelta.
  4. ^ Non è la Conferenza Episcopale Italiana, ma i Comuni Esantemi dell'Infanzia nella nomenclatura della scienza di Esculapio , ossia morbillo, varicella, rosolia ed orecchioni. E questo non è uno sfoggio di cultura.
  5. ^ Come leggiamo nel Cessum Latinorum, opera assai discussa, di dubbia collocazione stilistico-temporale, di autore ignoto, scoperta ierlaltro in un monastero transiberiano.
  6. ^ Ma Claudio, come abbiamo visto, non era un Sayian.
  7. ^ No, in effetti questo link non c'entra una mazza.
  8. ^ D'altronde, abbiamo visto quanto fossero morigerati i costumi romani di quegli anni.
  9. ^ Suvvìa, non ditemi che non sapete la traduzione! C'è anche su Google translator . In ogni caso, questa frase dimostra che la storia si ripete e che non c'è niente di nuovo sotto il sole.