Riccardo Montolivo: differenze tra le versioni

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Versione delle 19:34, 26 ott 2012

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« Questo è il mio anno, me lo sento, sono pronto a dimostrare a tutti il mio vero valore »
(Riccardo Montolivo, ogni agosto.)

Riccardo Montolivo è un calciatore che milita nelle file dell' A. C. Silvio e da 20 anni consecutivi è il vincitore del premio "Miglior astro nascente del calcio italiano". Infatti è da quando aveva 17 anni che il buon Riccardo è il futuro della Nazionale, quello da cui si dovrà ripartire per la rinascita azzurra[citazione necessaria]. Puntualmente si ritrova a disputare una stagione di merda e solitamente si giustifica con le scuse più disparate, tipo sfortuna, infortuni, problemi tattici e dissenteria.

Carriera

Riccardo cresce nell'Atalanta, dove arriva a causa di una deviazione lungo la strada verso casa. Il legame con la città e con la squadra e con la società è talmente forte che i tifosi chiedono a gran voce di inserirlo nello stemma societario, al posto della ormai noiosa e superata Dea Atalanta: la soluzione fa contenti un po' tutti visto che nessuno si è accorto che ora nello stemma della squadra nerazzurra c'è un giovine femmineo con vaghe tendenze metrosexual. Passa tre anni nelle giovanili bergamasche insieme a Giampaolo Pazzini, disputando due splendidi campionati, caratterizzati da altrettante retrocessioni. Grazie a tali performance, Montolivo e Pazzini vengono acquistati dalla Fiorentina per una bistecca di carne chianina e un buono sconto di 10€ dell'Ipercoop. Anche a Firenze si rendono conto della grande intelligenza tattica di Montolivo, dei movimenti senza palla, dei tagli tra le maglie avversarie: in pratica, finché la palla non la toccava, andava tutto a meraviglia. Però il Riccardaccio - come lo chiamavano i tifosi viola - non poteva limitare così il suo estro e iniziò a inventare gioco, portando la Fiorentina a sfiorare la retrocessione in Serie B.

Curiosità

Montolivo è stato per molto tempo ritenuto l'erede di Giancarlo Antognoni, che dal canto suo ha citato per diffamazione l'autore di questa affermazione.