Mario Frick

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia che ci libera dal male.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Bidone

« il mio più grande sogno è giocare in coppia con Luca Toni »
(Mario Frick intervistato dalle televisioni liechsteiniane (ci riuscirà nel 2034, quando entrambi verranno assunti dall'Enel in qualità di lampioni.)
« Voglio quattro uomini fissi su Mario Frick. Non deve toccare il pallone »
(Allenatore di Mario Frick)
« Mario Frick è il nostro asso nella manica. »
(Avversari su Mario Frick)

Frick è un ex-giocatore di bocce spinto dagli anziani compagni di squadra, stufi di perdere le partite, a cambiare sport. Per vent'anni dichiarato specie protetta dal WWF, rispunterà qui e là ogni tanto sulle panchine di trenta diverse squadre di calcio italiane, senza che nessuno lo abbia mai acquistato o ceduto. Si ritiene che Frick sia una specie di servo della gleba, che si acquista insieme alla promozione in serie A. Attualmente milita nell'azienda casearia Grunt&associati, del Lisch...lehtc...Liesh...Lescht...insomma, fa la vacca da latte.

Giovinezza

Uno stanco Mario Frick con la maglia del Liechstein.

Dopo una breve carriera da giocatore di bocce e poi di Bowling, finalmente il nostro campione diventa Cacciatore, qui conoscerà il suo mentore Roberto Baggio, il quale, durante una battuta di caccia alla tenera età di quattro anni, scova le indiscusse qualità del ragazzo mentre, restituendo un pallone con un passaggio ad alcuni ragazzi che l'avevano smarrito, colpisce una colomba facendola cadere in terra morta. Roberto Baggio è stupito dalle qualità del ragazzo e non tarda a segnalarlo al sempre attivissimo nella scoperta di bidoni Massimo Moratti. Dopo un giorno e una notte di trattative, è però la squadra locale dei Balzers a metterlo sotto contratto, avendo il padre rifiutato di trasferirsi con il figlio a Milano. Il trasferimento in Italia non tarderà e dopo 12 anni di giovanili, 4 anni in prima squadra dei Balzers e un girovagare continuo in Svizzera, finalmente il nostro campione approda in Italia nell'arezzo. E' l'apoteosi, il calciatore ha una mira precisa avendo una media di 1,2 pennuti ammazzati ogni partita. Quando il nostro campione sembra ormai è arrivato, a chiudere ancora la sua strada ci pensa il WWF asserendo che Mario Frick era la principale causa della scomparsa delle colombe nel territorio Aretino. Il nostro campione è così costretto a girovagare per il mondo senza una meta.

Verona

Dopo tanto girovagare, il nostro Mario Frick scopre la giusta strada da percorrere: sposa la causa dei criceti nel medio-oriente , abbandonando la sua natura da cacciatore. i miti Pastorelli, allora presidenti dell'Hellas Verona rimangono commossi e decidono di metterlo sotto contratto in cambio di una mangiata di pesce stocco. Il nostro campione, stranamente non delude e sigla addirittura 7 reti divenendo famoso con la sua maglia "la vie c'est fantastique quando segna mario frick".

Il declino e la rinascita

Il verona dopo neanche un anno, decide di abbandonare il ragazzo, e mandarlo alla Ternana in cambio di un assegno scoperto di 10€. La Ternana ha progetti ambiziosi la promozione in A e infatti il primo anno sfiora la retrocessione in serie C. Mario accusa il colpo e torna alla sua vita da cacciatore migliorando la sua media ottenuta nell'arezzo a 1,8 uccelli dilaniati ogni partita. Sembra la fine, ma per sua fortuna il mai poco compianto De Luca amante della caccia lo acquista offrendogli con il siena calcio l'opportunità di tornare in serie A. Alla fine saranno poco più di 13 gli uccelli ammazzati dallo stesso in 88 partite... una delusione.

Il ritorno in Svizzera

Pieno di soldi e non volendo pagare le tasse, Mario Frick decide di tornare in svizzera.