Lancio del disco
Il lancio del disco è uno sport facente parte dell'atletica leggera le cui radici affondano addirittura nell'atletica leggera.
Storia
Antichità
Lanciare cose è forse lo sport più antico del mondo. Ma su come si sia arrivati ad affinare tale tecnica fino a giungere al lancio del disco è ancora oggetto di discussione. Sicuramente la culla di questa disciplina è l'antica Grecia. L’ipotesi più accreditata riconosce nel maestro di ginnasio Aristerco colui che per primo introdusse questo sport tra gli Ateniesi. Alcuni frammenti apocrifi ci hanno trasmesso la storia di questa scoperta[1]: una sera la moglie di Aristerco stava preparando la tavola, ma non vedendo arrivare il marito a cena, lo andò a cercare nell’andron e colà lo trovò a giacersi con la famosa prostituta Mika Teladogratis. La moglie si arrabbiò tanto che cominciò a lanciargli addosso qualsiasi cosa le capitasse a tiro, come coltelli e piatti. I coltelli andarono a segno, ma i piatti si infransero senza colpirlo, così, da bravo sportivo qual’era, nei pochi minuti che gli rimanevano da vivere, ebbe l’illuminazione di ideare, studiare e perfezionare il lancio del piatto (conosciuto anche come lancio del desco), che i suoi discepoli diffusero con il nome di lancio del disco. Lo sport venne introdotto e praticato nelle Olimpiadi antiche, assieme al salto del peso e al tiro alla quaglia.
Era Moderna
Fu Pierre De Coubertin[2] che decise di introdurre l’atletica leggera quale sport principale nelle Olimpiadi moderne e tra le varie discipline si distingueva il lancio del disco, sport che ritornò fulgidamente in auge. Successivamente, qualche buontempone armato di fucile, con l’idea di dissacrare questo valoroso sport, ebbe la trovata di sparare ad ogni disco che il lanciatore faceva volare nello stadio: i lanciatori non riuscivano più a trovare i dischi e a calcolare le distanze, ma in compenso nacque il tiro al piattello o tiro a volo, da non confondere col tiro al volteggio.
Regolamento
Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: vince chi ce l’ha più lungo.
Per gli uomini il disco pesa 2 kg con un diametro tra i 219 e 221 mm e uno spessore tra 44 e 46 mm, mentre per le donne il peso è sempre un problema, il diametro dell'attrezzo è tra i 3 e i 7 cm e la lunghezza tra i 12 e i 20 cm.
L’atleta deve eseguire il lancio all’interno di una pedana entro la quale deve compiere delle stupide piroette da ubriaco affinché la giuria reputi il lancio valido. A seguito di queste rotazioni con momento angolare costante, il lanciatore è pronto per il decollo. Ciò nonostante, il lanciatore dovrà mollare il suo caro attrezzo e aspettare che esso cada nel prato di fronte (diciassei punti), addosso a uno spettatore (ventordici punti), addosso a più spettatori (strike!), addosso a un membro della giuria (millemila punti). Affinché il lancio sia valido l’atleta non deve uscire dalla pedana fintanto che il disco non abbia toccato uno dei succitati bersagli, motivo per cui attorno alla stessa è collocata una gabbia: solo quando la lunghezza del lancio sarà decretata il concorrente potrà essere liberato.
Curiosità
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- Svariate testimonianze collocano il lancio del disco nell'antichità, come il mito di Giacinto[3] e Xena: quest'ultima ne usava una versione modificata, chiamata cerchio rotante[4].
- Svariate testimonianze collocano il lancio del disco nel futuro, come i film aventi come oggetto dischi volanti.
Note
- ^ Che, anche se verosimile, pare non avrebbe nessun fondamento, oltre che attinenza con la voce, ma noi ce ne sbattiamo.
- ^ Quel francese pervertito che rimpiangeva i tempi in cui i greci se ne andavano in giro sudati a culi nudi.
- ^ Che, tanto per cambiare, dimostra che nell'Antica Grecia erano tutti culattoni
- ^ Ma chi è? Mazinga?