Jean-Jacques Rousseau: differenze tra le versioni

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{{dialogo|Rousseau|Vi piacciono i gatti?|Boswell|No.|Rousseau|Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l'istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali.|Boswell|Nemmeno mia moglie obbedisce agli ordini.|Rousseau|È perchè non la picchiate abbastanza.|}}
{{dialogo|Rousseau|Vi piacciono i gatti?|Boswell|No.|Rousseau|Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l'istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali.|Boswell|Nemmeno mia moglie obbedisce agli ordini.|Rousseau|È perchè non la picchiate abbastanza.|}}
[[File:Rousseau con bambino al guinzaglio.jpg|250px|thumb|JJ Rousseau con l'amato figlio Bobi.]]
=== Pedagogia ===
=== Pedagogia ===



Versione delle 23:34, 4 gen 2010

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motivo: destub

firma: --Milo Laerte Bagat tra gli alcolisti è l'Alcolista 18:32, gen 4, 2010 (CET)ver
« È contro le leggi di natura che pochi uomini rigurgitino del superfluo mentre le moltitudini affamate mancano del necessario. »
(Jean-Jacques Rousseau pulendosi il culo con una banconota da cinquanta euro)

Jean-Jacques Rousseau (aka JJRed su IRC) è stato un pedante pedagogo, abbastanza popolare da intrattenere centinaia di studenti con la sua oratoria ma non così interessante da venir invitato alle loro feste.
Le sue idee socio-politiche influenzarono la Rivoluzione Francese, i suoi saggi influenzarono i socialisti, la sua parmanente influenzò il look dei Romantici, lo stato d'incuria delle sue mutande influenzò le atmosfere terrifiche del romanzo gotico. L'eredità di pensatore radicale e rivoluzionario di Rousseau è probabilmente espressa al meglio nella sua più celebre frase, trascritta a futura memoria dal suo fedele segretario autistico Gustave Le Pénis:

« L'uovo è nato libero, ma è meglio nella frittata. »

Illazioni

Fin dall'infanzia passata nell'Ospizio delle Suore Irsute di Ginevra Rousseau elaborò strampalate teorie riguardanti il rapporto tra natura e società, il rapporto tra idraulici e rubinetti che perdono e altre rimarchevoli idee che in definitiva avevano l'unico scopo di rompere il cazzo alle suore.
Giovane fervidamente religioso, psichicamente debole e profondamente mentecatto, era capace di alternare colpi di genio a minchiate clamorose: i compagni di corso lo ricordano per le sbalorditive intuizioni in campo sociologico, ma anche per quella volta che si era convinto che nel suo armadietto si annidasse un babau e pur di non aprirlo si portò dietro per un mese cinquanta chili di libri.

Rousseau era un accanito detrattore delle Accademie, che riteneva ieratici custodi di una conoscenza fine a se stessa e priva di una funzione morale e virtuosa. Inoltre non gli andava giù di essere stato segato tre volte in prima ITIS.

Sociologia

- Rousseau: “Vi piacciono i gatti?”
- Boswell: “No.”
- Rousseau: “Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l'istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali.”
- Boswell: “Nemmeno mia moglie obbedisce agli ordini.”
- Rousseau: “È perchè non la picchiate abbastanza.”
JJ Rousseau con l'amato figlio Bobi.

Pedagogia

Nel corso della fugace esperienza come sceneggiatore della versione elvetica della Melevisione Rousseau teorizzò un programma pedagogico basato sul concetto di educazione preventiva, ossia di un'educazione che previene il vizio senza dettare imposizioni. "Se un bambino attraversa la strada mentre passa un tir o mette la testa nel fuoco", diceva Rousseau, "è importante lasciarlo fare, perchè acquisti l'autoconsapevolezza dei propri sbagli. Sempre che sopravviva, ovvio".

L'educatore per Rousseau doveva essere un guardiano in grado di mostrare la strada più veloce per arrivare a una vita migliore, fosse anche quella ultraterrena. Il suo motto era:

« Se un bambino fa un errore, perdonatelo e rispiegategli affinchè non sbagli più. Se fa un secondo errore, sorridete magnanimi. Se fa un terzo errore, avvicinatevi a lui per fargli una carezza. Con un badile. »

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