Grover Cleveland: differenze tra le versioni

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==Dopo la morte==
==Dopo la morte==
[[File:Panico.jpg|left|thumb|150px|La tipica faccia di uno studente quando scopre la trappola sull'effettivo numero dei presidenti.]]
[[File:Panico.jpg|right|thumb|150px|La tipica faccia di uno studente quando scopre la trappola sull'effettivo numero dei presidenti.]]
Nonostante sia morto da più di un secolo, Grover Cleveland continua a fare cazzate: essendo stato eletto per due volte non consecutive invece che per due volte di fila, la conta dei [[Presidenti degli Stati Uniti]] risulta essere sballata. Mi spiego meglio: Cleveland è considerato sia il 22º che il 24º [[presidente degli Stati Uniti d'America]], per tanto il numero dei presidenti risulta essere (ora come ora) 44, ma in realtà il numero effettivo di presidenti è 43; questo spinge diversi [[professori]] americani a fare delle gran bastardate ai loro studenti, che ignorando questa stramberia matematica, si ritrovano dei 2 nelle loro pagelle, maledicendo il defunto Grover, ma al tempo stesso ricordandosi della sua esistenza, salvandolo dunque dal [[dimenticatoio]].
Nonostante sia morto da più di un secolo, Grover Cleveland continua a fare cazzate: essendo stato eletto per due volte non consecutive invece che per due volte di fila, la conta dei [[Presidenti degli Stati Uniti]] risulta essere sballata. Mi spiego meglio: Cleveland è considerato sia il 22º che il 24º [[presidente degli Stati Uniti d'America]], per tanto il numero dei presidenti risulta essere (ora come ora) 44, ma in realtà il numero effettivo di presidenti è 43; questo spinge diversi [[professori]] americani a fare delle gran bastardate ai loro studenti, che ignorando questa stramberia matematica, si ritrovano dei 2 nelle loro pagelle, maledicendo il defunto Grover, ma al tempo stesso ricordandosi della sua esistenza, salvandolo dunque dal [[dimenticatoio]].




==Onoreficenze==
==Onoreficenze==
*[[File:|80px]] - '''Cavaliere emerito dell'ordine dei Baffi'''

*[[File:Onoreficenza stelluccia.png|80px]] - '''Gran Cazzaro dell'esercito nordista'''

*[[File:|80px]] - '''Maestro tifoso della Sampdoria'''
*[[File:|80px]] - '''Cavaliere dell' ordine dei Presidenti non consecutivi'''
*[[File:Onoreficenza numerata.PNG|80px]] - '''Riconoscimento al merito civile per aver incasinato il numero effettivo di presidenti americani'''
*[[File:Onoreficenza francese.PNG|80px]] - '''Riconoscimento al merito per aver fatto [[qualcosa]]'''





Versione delle 22:43, 17 ott 2013

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File:Grover Cleveland1.jpg
Grover Cleveland fa sfoggio dei suoi baffi.
« I miei baffi non si discutono! »
(Grover Cleveland mette il punto su un problema che non è stato sollevato da nessuno.)
« Dai, che quest'anno lo vince la Sampdoria lo scudetto. »
(Grover Cleveland annuncia eventi che non si avvereranno mai.)
« Stefano Garibbo? Mai sentito nominare. »
(Grover Cleveland mentre dice una bugia.)


Stephen Grover Cleveland al secolo Stefano Garibbo Schiappacasse Doria (Genova, 18 marzo 1837Princeton, 24 giugno 1908) fu un uomo politico italiano naturalizzato statunitense, 22º e 24º presidente degli Stati Uniti d'America, l'unico, in tutta la storia degli USA e getta, ad essere eletto per due mandati non consecutivi, la prima volta nel quadriennio dal 1885 al 1889, la seconda dal 1893 al 1897; questo è anche l'unico motivo per cui gli americani si ricordano di lui.


Il Presidente italiano

File:Grover Cleveland2.jpg
Grover Cleveland dopo aver mangiato la porchetta alla festa dell'unità di Genova.

Stefano Garibbo nasce a Genova il 18 marzo 1837 come quinto di nove figli, da Riccardo Garibbo Doria e Anna Schiappacasse; il padre faceva il pastore di pecore, mentre la madre vendeva la lana e i formaggi che ricavavano dal gregge, occupandosi nel contempo dei quattro figli piu giovani. Alla morte del padre, avvenuta nel 1854 a causa di un morso di agnello, Stefano dovette pagarsi gli studi da avvocato[1] con il sudore della fronte, svolgendo ogni genere di lavoro: lustra scarpe, pescivendolo, bambinaia, misuratore di testicoli equini, segnalatore spartitraffico e dulcis in fundo, quando tornava a casa doveva badare a quelle pesti dei suoi fratelli minori e fare da mangiare a quelli maggiori.

La vita di Stefano non fu dunque rosa e fiori, i fratelli piu giovani lo facevano dannare, mentre quelli maggiori (che erano dei criminali) lo picchiavano e lo insultavano in continuazione, alla fine esasperato mandò a cagare tutti quanti e scappò di casa giurando vendetta. Solo e senza un tetto sulla testa, andò in cerca di lavoro dalle parti di Marassi, riuscendo a farsi assumere come muratore a tempo determinato nella costruzione di uno stadio di calcio; fu proprio quì che il futuro Presidente degli Stati Uniti maturò la sua passione per lo sport, diventando un accanito tifoso della squadra locale: la Sampdoria.

In poco tempo Stefano Garibbo divenne uno dei volti noti del quartiere Marassi, lui stesso per rendersi ancora piu riconoscibile si fece crescere un paio di folti baffi, che sfoggiava fiero per le vie di Genova con la sua camminata tronfia e inesorabile. Completata la costruzione dello stadio, il futuro Presidente continuò a lavorare nell'edilizia, svolgendo lavori saltuari per le varie ditte del capoluogo Ligure, mettendo insieme un bel gruzzoletto, con il quale iniziò a svolgere delle attività molto meno oneste, ma decisamente piu renumerative: come lo spaccio di caramelle per la tosse e oppio; dopo pochi anni Stefano Garibbo divenne un piccolo boss malavitoso conosciuto con il nome di "Groviera", per la sua abitudine di scaricare un intero caricatore di Kalasnjikov su tutti quelli che gli creavano problemi.

Nel 1856 Giuseppe Garibaldi venne in visita a Genova, il Generale voleva trovare fondi, uomini e altri appoggi per un possibile tentativo di conquista del meridione; fu proprio in questa occasione che Garibbo ebbe modo di conoscerlo. Garibaldi organizzò un incontro con i vari boss della città per valutare possibili accordi strategici; l'idea era quella di far amministrare le città del sud ai boss, permettendogli nel contempo di legalizzare le loro attività per rinforzare ulteriormente un futuro Stato Italiano. Ma Garibbo invece che sfruttare l'opportunità datagli da Generale, preferì informare di nascosto le guardie papali, sperando che queste ultime lo eliminassero insieme a tutti i suoi concorrenti; fortunatamente il complotto non andò a buon fine: Garibaldi riuscì a scappare gettandosi da una finestra e atterrando su una nave carica di rifiuti che proprio in quel momento stava partendo per Roma, minacciando a gran voce il traditore e promettendogli vendetta.

Groviera non si fece intimidire e come ricompensa ottenne dal Papa il titolo di Sceriffo di Genova, con il quale riuscì a far diventare il suo piccolo impero un rullo compressore capace di macinare soldi su soldi; arrivando pure a vendicarsi di tutti i suoi fratelli e ad allacciare accordi con alcune famiglie malavitose in seno alla famiglia Borbone.


Dall'Italia all' America

Lo stemma di Grover Cleveland quando era ancora a Genova.

Il periodo di strapotere di Stefano "Groviera" Garibbo iniziò a vacillare nel 1860, quando Garibaldi sbarcò in Sicilia aprendo il culo ai Borbone e mandando a puttane gli accordi che aveva siglato con loro. Garibbo sperava ancora nell'aiuto di Roma e del Papa, ma quando Garibaldi nel 1862 entrò di prepotenza nella capitale della Santa Sede, il mafioso si sentì il cappio del boia intorno al collo, così saltò sulla prima caravella che gli capitò a tiro ed emigrò nel paese più lontano conosciuto in quel momento: l'America.

La nave però non arrivò direttamente negli States, attraccò in Canada, da lì Stefano entrò illegalmente da nord, su un carro bestiame pieno di maiali (di cui ne sbranò uno), arrivando nella città di Cleveland in Ohio; purtroppo per lui, proprio in quel momento era in atto la Guerra di secessione, non fece in tempo a scendere dal carro e fare dieci metri che i reclutatori lo presero di forza, gli sequestrarono i suoi averi e lo spedirono sul fronte occidentale a combattere contro della gente per un motivo a lui del tutto ignoto.

La guerra comunque fu anche un'opportunità per lui, infatti la coscrizione gli diede il modo di cambiare nome e di far perdere le sue traccie; per prima cosa americanizzò il suo nome in Stephen, poi modificò il suo sprannome Groviera, nel più americaneggiante Grover e in fine sostituì i suoi altisonanti cognomi con il nome della prima città americana su cui aveva messo piede, cioè Cleveland, anche per sottolineare il suo taglio con il passato. E così il genovese Stefano Garibbo Schiappacasse Doria detto "Groviera" divenne l'americano Stephen Grover Cleveland.

Il cambio di nome gli portò pure fortuna: infatti venne nominato capo magazziniere dell'esercito; questo ruolo gli permise di evitare le battaglie in campo aperto e dunque di tenersi la pelle ben attaccata al corpo, oltretutto sfruttò la sua carica per arrotondare lo stipendio, vendendo illegalmente alcune provvigioni all'esterno della base (un metodo questo, utilizzato da altri presidenti americani, come Chester Arthur e James A. Garfield). In seguito, però, venne nominato comandante di divisione, questo perché la guerra si stava portando all'inferno tanto i soldati quanto gli ufficiali; Grover si dimostrò un abile comandante, anche se il suo carattere dispotico lo portava spesso a degli eccessi nei confronti della truppa; pretendeva sempre che i soldati lo salutassero con un perfetto saluto militare quando passava, persino quando stavano cagando alle latrine (che ereno ancora a cielo aperto), esigeva anche che gli facessero da muro umano quando era lui a usare i servizi igienici, oltretutto era solito dare nomignoli cattivi ai suoi sottoposti come ad esempio: "Palla di Lardo", "Letamaio del Texas", "Grifone spennato"[2], e "Poty Poty"[3]. Persino l'allora sergente William McKinley non sfuggì alle brutte abitudini di Grover, che era solito chiamarlo "Sergente Deficiente", pensando che la cosa potesse risultare in qualche modo ilare per i presenti, sollevando il loro morale; inutile dire che ebbe solo effetti ancora più deprimenti.

Grover Cleveland aggiornò il suo stemma durante la campagna elettorale per questioni di marketing.

Finita la guerra Cleveland sfrutto i suoi successi militari per farsi eleggere sindaco della città di "Buffalo", scelse proprio questo posto perché era una vita che voleva assaggiare la famosa "mozzarella di Buffalo" e la "fiorentina di Buffalo", equivocando evidentemente sulla pronuncia del nome della città; quando se ne rese conto pensò tra sè e sè:

« Ah, si pronuncia B"A"ffalo, con la A. Beh, Baffalo richiama i miei baffi, va bene comunque. »

Immaginatevi un genovese mafioso e ignorante ad amministrare un città americana abitata da rozzi pescatori lagunari, ecco, infatti, si trovò malissimo, anche perché ebbe la pessima idea di circuire le contadinotte locali per trombarsele e piantarle facendo finta di niente, ignorando che tipo di paese fosse l'America; pertanto un anno dopo, quando il clima raggiunse un aria pessima, cercò di cambiare posto e guarda caso la sua fottuta fortuna gliene fece trovare uno come Governatore dello Stato di New York. Il lavoro di governatore era decisamente più comodo; poteva delegare il lavoro ai suoi sottoposti e abusarne verbalmente, esattamente come faceva durante la guerra, per di più lavorava in un comodo ufficio all'ultimo piano di un palazzo nel centro della capitale, invece che nel lurido tugurio che gli avevano assegnato a Baffalo. In seguito cominciò a maturare il desiderio di ottenere ancora di più, fu proprio in quel momento che cominciò ad interessarsi di politica, esattamente come un serial killer si interessa della sua prossima vittima prima di ucciderla.

Osservando le strane usanze statunitensi in fatto di elezioni e di potere, arrivò a capire che per essere eletto Presidente doveva semplicemente iscriversi a un partito e poi sparar balle a ripetizione senza sosta; decise di iscriversi al Parito Democratico, perché secondo lui con quel nome poteva instillare maggiore fiducia nella gente, una volta fatto ciò iniziò la sua personale ascesa. Purtroppo per lui la realtà politica americana era "leggermente" diversa da come l'aveva capita lui, infatti in quel periodo i presidenti erano quasi tutti dei fantocci da usare come Capro espiatorio dalle lobby dei poteri forti; questo errore di valutazione era dovuto al fatto che Groover aveva preso come esempio il presidente uscente Chester Arthur, il quale seppe farsi sfruttare guadagnandoci comunque in cima, ma queste sottili arti del raggiro non erano alla portata di una mafiosetto italiota quale era Cleveland.


Il primo mandato

Una stampa d'epoca mostra Grover Cleveland mentre cerca di contrastare il Congresso mandanodgli contro un vecchio ciccione nudo con il corpo coperto di scritte.

Clevelan convinse la sede centrale del suo partito a farsi candidare, in seguito basò tutta la sua campagna elettorale sul denunciare la corruzione che serpeggiava all'interno del Partito Repubblicano, specialmente sul loro candidato James Blaine, accusato di essere il Re dei corrotti. Le accuse di Grover ebbero un'ottima presa sull'elettorato e grazie anche all'appoggio dei Mugwumps (dei repubblicani ultra bigotti e traditori con delle spesse fette di salame sugli occhi) divenne il 22º presidente degli Stati Uniti d'America.

A questo punto Cleveland credeva di avere il mondo ai suoi piedi, ma le lobby erano dietro l'angolo, pronte a fargli fare quello che volevano loro; in un primo momento Grover pensò di sistemare la questione alla vecchia maniera, purtroppo per lui non c'erano Kalashnikov a portata di mano e nessuno degli insrvienti sembrava intenzionato a portargliene uno. Nonostante questo cercò in tutti i modi di mettere i bastoni nelle ruote ai suoi burattinai opponendo il peto, pardon, veto per fermare le varie leggi proposte dal Congresso, come ad esempio: l'utilizzo del rogo nelle esecuzioni capitali, l'aumento delle spese militari nella guerra in Svervegia, l'aumento delle accise sulla benzina per finanziare l'acquisto di lavandini in oro per i parlamentari, l'istituzione di imposte per creare asili nido e centri di assistenza ai mutilati di guerra e tante altre cose più o meno lecite. Ma le sue tattiche non tennero banco a lungo, da solo non poteva farcela, così prese l'elenco telefonico e contattò un'agenzia di escort, la sua idea era quella di trovare una ragazza laureata in qualcosa (dunque più intelligente di lui) per farsi aiutare nelle faccende più delicate e distrarre i suoi nemici più prossimi; già che c'era anche per trombarsela. La scelta ricadde su Frances Folsom, una ventenne diplomata alla Harvard in medicina e finita a fare la escort perché a quei tempi alle donne non era ancora permesso di entrare in un ospedale (né come dottore né come ricoverata).

Grover Cleveland e Frances Folsom convolarono a nozze nel 1886; l'idea del Presidente si rivelò azzeccata, la presenza di una first lady così prosperosa e intelligente gli diede la possibilità di ottenere un certo margine di manovra all'interno del congresso, ma le lobby non erano per niente contente di quello che stava accadendo, così, forti dello scontento popolare verso il presidente, si organizzarono per eliminarlo alle future elezioni.


La prima sconfitta e il quadriennio sabbatico

Alle presidenziali del 1888 Cleveland e Signora credevano di poter vincere senza fatica, purtroppo per loro gli americani non vedevano l'ora di potersi sbarazzare di quel presidente incapace, che per tutto il mandato non aveva fatto altro che respingere leggi e star seduto sul "seggiolone". Il giorno delle votazioni accadde però una cosa imprevista da tutti: lui e lo sfidante Benjamin Harrison arrivarono ad ottenere entrambi il 50% dei voti contro ogni pronostico; la motivazione di tale evento è imputabile al fatto che la sera prima molti americani si ubriacarono per festeggiare la fine del mandato di Grover e conseguentemente, il giorno dopo si sbagliarono a votare a causa dei tremendi postumi a cui furono soggetti.

La situazione di stallo sembrava però potersi risolvere in favore di Cleveland, alla fine della conta il presidente uscente risultò in vantaggio sull'avversario per 51% a 49%, ma proprio a questo punto le lobby calarono la loro perfida rete e grazie ad un'oculata opera di corruzione, riuscirono a ribaltare il risultato, decretando la sconfitta di Cleveland.

Il presidente apprese la notizia mentre era al cesso, rimanendo paralizzato come una statua; voci di corridoio dichiarano che venne portato fuori dalla Casa Bianca di peso, mentre era ancora in posizione seduta, col giornale in mano, la bocca aperta e intento a buttare fuori un enorme prodotto fisiologico. La moglie invece, fece buon viso a cattivo gioco, commentando in questo modo l'avvenuta sconfitta:

« Tra quattro anni ritorneremo. »

Nei quattro anni seguenti i due si presero una pausa di riflessione e si riorganizzarono per affrontare il problema delle lobby con un approccio differente: visto che tanto non potevano toglierseli dai coglioni, allora tanto valeva allearsi con loro e ottenere reciprocamente dei vantaggi. L'accordo prevedeva questo: Cleveland avrebbe approvato solo leggi che non ne minassero la faccia agli occhi della popolazione, in cambio avrebbe ottenuto la possibilità di poter far approvare anche quello che voleva lui, a patto che non intaccasse le lobby. L'accordo venne ritenuto vantaggioso da entrambe le parti, così Cleveland cominciò a preparare una nuova campagna elettorale.

Il secondo mandato

Una stampa propagandistico-patriottica d'epoca mostra Grover Cleveland intento a curare l'orto dello Zio Sam dopo aver sculacciato i suoi nipoti.

Alle elezioni del 1892 Grover Cleveland ottenne la sua vendetta su Benjamin Harrison, sconfiggendolo con il 100% dei voti; questo risultato senza precedenti è dovuto a tre motivi fondamentali:

Il rientro alla Casa Bianca venne fatto in pompa magna, tra gli sguardi atterriti dei presenti, i quali ormai, avevano perso totalmente la fiducia nelle istituzioni; il morale era talmente a terra che scoppiò un'ennesima crisi economica. Cleveland per dimostrarsi all'altezza dell'accordo che aveva fatto con le lobby industriali, pensò bene di affrontare il problema degli scioperi e delle manifestazioni, con l'esercito, che venne autorizzato a sparare sulla folla e ad usare bombe incendiarie per disperdere i manifestanti; nel contempo attuò anche un manovra[4] riguardante il divieto di produzione e emissione illimitate di argento; nella sua testa credeva che il prezioso metallo venisse prodotto direttamente nelle acciaierie fondendo insieme piombo, trucioli di ferro e vernice argentata, invece che trovarsi direttamente in natura.

Ridendo e scherzando Cleveland e sua moglie arrivarono allo scadere del secondo mandato, perciò cominciarono a prepararsi alle future elezioni imbastendo una campagna di "moralizzazione" degli Stati Unti autoreferenziale, in cui il Presidente esaltava la sua figura militare e le sue gesta durante la Guerra di secessione. A tale proposito conviene informare il lettore su una questione poco conosciuta riguardante in numero di volte in cui un presidente può essere eletto: oggi un presidente americano può essere eletto solo per due mandati, ma prima del 1951 vigeva una regola non scritta, varata da George Washington, secondo la quale un presidente pur avendone la possibilità, non dovrebbe mai farsi eleggere piu di due volte, questo per evitare un'eccessiva esposizione al potere; Cleveland lo sapeva perfettamente, ma siccome era arrogante se ne sbatté altamente di questa storia.

E così arrivò il giorno delle elezioni, il Presidente uscente se la sarebbe dovuta vedere nientepopodimeno che con il suo vecchio sottoposto William McKinley; quando Grover lo venne a sapere si sbellicò dalle risate, credeva di avere la vittoria in pugno, ma purtroppo per lui l'America non era più il paese di prima. Ormai il secolo stava finendo, gli americani erano arci stufi dei presidenti fantoccio che avevano tenuto piede per più di cinquant'anni, così come lo erano della Guerra di secessione e dei soldati vanagloriosi che non facevano altro che rompere i coglioni con le loro storie; gli Stati Uniti si stavano arricchendo e le prospettive per divenatre una super potenza c'erano tutte, persino le lobby delle grandi industrie se ne erano accorte e di conseguenza scaricando Grover e sua moglie, ma senza dirgli nulla.

Quando poi arrivò il giorno del voto Grover Cleveland si presentò ridendo come un veneziano ubriaco, dal suo vecchio sergente William McKinley, prendendolo a pacche sulla schiena e pronunciando frasi ridicole e indegne persino di un bullo da scuola elementare:

« E tanto vinco io. »
« Non mi faccia lo scherzo di vincere "sergente deficiente". »
« Dai, dai, che se perdi ti offro da bere. »

McKinley non disse nulla e non reagì, tra lo stupore della folla, la quale a sua volta restava ammutolita di fronte a quello spettacolo indecoroso; quando poi Cleveland se ne andò, McKinley fece spallucce e invitò i presenti a non farsi prendere dal panico: la sua prossima vittoria era definitivamente certa.

La seconda sconfitta e la dipartita

Visto che quelle erano le ultime elezioni del '800, venne organizzato per la prima ed unica volta uno speciale palco in cui i due contendenti avrebbero assistito alla conta delle schede, Grover continuava a ridere come un deficiente, mentre McKinley stava fermo immobile; dopo circa 6 ore la conta terminò decretando la sconfitta di Cleveland; su 10.000.000 schede prese solo 5 voti:

  • uno dello stesso Cleveland;
  • quello di sua moglie;
  • quello di un tizio che ebbe pietà;
  • quello di Benjamin Harrison che si era sbagliato a scrivere;
  • e in fine, una scheda gli venne data buona perché avevano sputato proprio sul simbolo di Grover (su cui c'era la sua faccia).
Un disegnatore bastardo immortala Grover Cleveland mentre cerca una via di fuga dopo aver capito di essere ormai spacciato.

Preso dalla disperazione l'ex presidente scappò via, andando a rifugiarsi all'interno della Casa Bianca; McKinley senza scomporsi se la prese comoda: prima prestò giuramento, poi strinse la mano alle persone sul palco, salutò i presenti, in fine prese una spranga e si diresse verso la sua futura abitazione. Quando arrivò non incontrò alcuna resistenza, infatti gli inservienti gli aprirono tutte le porte indicandogli anche l'armadio in cui si era nascosto Cleveland; una volta stanato McKinley lo afferrò per i baffi e lo trascinò fuori dall'abitazione, quando furono dal cancello esterno lo mise in posizione e con un sonoro schiaffo lo fece volare dall'altro lato della strada, facendolo finire su una pozza d'olio motori; quando poi si rialzò in piedi vide il cancello della tenuta presidenziale chiudersi e il neo Presidente che rientrava in casa accompagnato da Frances Folsom, sua moglie aveva infatti deciso di non rimanere al capezzale di Grover un minuto di piu.

Vauro: Cleveland mentre importuna un neonato.

I testimoni che videro la scena affermarono che Grover una volta rialzatosi dalla pozza d'olio, sembrava un nero americano, da questa scena 120 anni dopo, un tizio di nome Seth MacFarlane, creò una sitcom animata chiamata The Cleveland Show, con protagonista proprio un nero ameicano con un bel paio di corna in testa; il programma risultò sorprendentemente uguale agli 8 anni di governo del vero Cleveland: cioè un autentico schifo.

Comunque le sfighe dell'ex presidente non finirono li; un mese dopo la sconfitta, Grover cominciò a maturare l'idea di ritornarsene nella sua Genova, tanto ormai Garibaldi era morto e probabilmente nessuno si ricordava piu di lui, ma la sfiga si ripresentò sotto forma di una contadinotta che teneva per mano un tredicenne; era una delle tante contadinotte che Grover si era fatto quando era sindaco di Baffalo. Lo scandalo scoppiò subito e i varri gruppi cattolico-talebani di Washington iniziarono preparare dei roghi su cui abbrustolire le chiappe di Grover; il quale onde evitare un brutto modo di passare al Creatore; divorziò ufficialmente da sua moglie e sposò la contadinotta riconoscendo ufficialmente suo figlio e di conseguenza scongiurando il linciaggio.

Grover Cleveland non lasciò mai piu gli Stati Uniti; la moglie lo mise sotto, obbligandolo a lavorare come professore universitario per mantenere lei e il figlio, esattamente come faceva quando era sotto il tetto dei suoi genitori, in quella che sembrava assurda punizione del karma. Quando poi apprese la notizia dell'omicidio di McKinley (ignorando completamente il fatto che quando un Presidente muore gli succede il vice) ebbe l'idea di organizzare una campagna elettorale per tornare al potere, ma quando si diresse in cartoleria per comprare i festoni si rese conto che ormai gli Stati Uniti non erano piu il paese che aveva conosciuto anni prima. Tutto intorno a lui c'erano operai salariati, imprenditori rampanti, lavanderie cinesi e pizzerie Bella Napoli, lui invece era solo un relitto di un mondo a cui si poteva interessare solo qualche regista di B-movies. Amreggiato, lasciò perdere l'idea delle elezioni, evitando così una sicura figura di merda[5]; passò il resto della sua vita mantenendo sua moglie e suo figlio, la sua unica soddisfazione era l'abbonamento alla Pay tv, con il quale poteva seguire le partite della sua squadra del cuore.

Cleveland morì all'università di Princeton il 24 giugno del 1908 all'eta di 71 anni mentra stava spiegando come mai Vincenzo Montella aveva abbandonato la Samp nel '99, nessuno si accorse subito dell'accaduto, perché i pochi studenti che seguivano la lezione o erano andati al bagno o stavano dormendo; in seguito visto che nessuno andava a reclamare il cadavere, il Magnifico Rettore ordinò che venisse seppellito nel giardino dell'Università come concime per le piante.

Dopo la morte

La tipica faccia di uno studente quando scopre la trappola sull'effettivo numero dei presidenti.

Nonostante sia morto da più di un secolo, Grover Cleveland continua a fare cazzate: essendo stato eletto per due volte non consecutive invece che per due volte di fila, la conta dei Presidenti degli Stati Uniti risulta essere sballata. Mi spiego meglio: Cleveland è considerato sia il 22º che il 24º presidente degli Stati Uniti d'America, per tanto il numero dei presidenti risulta essere (ora come ora) 44, ma in realtà il numero effettivo di presidenti è 43; questo spinge diversi professori americani a fare delle gran bastardate ai loro studenti, che ignorando questa stramberia matematica, si ritrovano dei 2 nelle loro pagelle, maledicendo il defunto Grover, ma al tempo stesso ricordandosi della sua esistenza, salvandolo dunque dal dimenticatoio.


Onoreficenze

  • [[File:|80px]] - Cavaliere emerito dell'ordine dei Baffi
  • - Gran Cazzaro dell'esercito nordista
  • [[File:|80px]] - Maestro tifoso della Sampdoria
  • [[File:|80px]] - Cavaliere dell' ordine dei Presidenti non consecutivi
  • - Riconoscimento al merito civile per aver incasinato il numero effettivo di presidenti americani
  • - Riconoscimento al merito per aver fatto qualcosa



Preceduto da:
Arthur Pendragon 1853 - 1857
e
Beniamino Harrison 1889 - 1893
Grover Cleveland
Presidente non consecutivo degli Stati Uniti
1885 - 1889 e 1893 - 1897
Succeduto da:
Quello di prima 1889 - 1893
e
McDevastatore 1897 - 1901

Note

Template:Legginote

  1. ^ Oh, non c'è ne uno che non abbia fatto l'avvocato
  2. ^ Con evidente riferimento all'odiato Genoa.
  3. ^ 'Sto sopranome lo diede ad un soldato che amava tormentare pizzicandogli le guancie.
  4. ^ Di retromarcia.
  5. ^ Questa fu una delle poche cose intelligenti che fece in vita.


Presidenti degli Stati Uniti Sigillo del Presidente degli Stati Uniti d'America
Washington (1789-1797) - J. Adams (1797-1801) - Jefferson (1801-1809) - Madison (1809-1817) - Monroe (1817-1825) - J.Q. Adams (1825-1829) - Jackson (1829-1837) - Van Buren (1837-1841) - W.H. Harrison (1841) - Tyler (1841-1845) - Polk (1845-1849) - Taylor (1849-1850) - Fillmore (1850-1853) - Pierce (1853-1857) - Buchanan (1857-1861) - Lincoln (1861-1865) - A. Johnson (1865-1869) - Grant (1869-1877) - Hayes (1877-1881) - Garfield (1881) - Arthur (1881-1885) - G. Cleveland (1885-1889) - B. Harrison (1889-1893) - G. Cleveland bis (1893-1897) - McKinley (1897-1901) - T. Roosevelt (1901-1909) - Taft (1909-1913) - Wilson (1913-1921) - Harding (1921-1923) - Coolidge (1923-1929) - Hoover (1929-1933) - F.D. Roosevelt (1933-1945) - Truman (1945-1953) - Eisenhower (1953-1961) - Kennedy (1961-1963) - L.B. Johnson (1963-1969) - Nixon (1969-1974) - Ford (1974-1977) - Carter (1977-1981) - Reagan (1981-1989) - G.H.W. Bush (1989-1993) - Clinton (1993-2001) - G.W. Bush (2001-2009) - Obama (2009-2017) - Trump (2017-2021)- Biden (2021-?)