Zachary Taylor

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Zachary Taylor scruta da una collina i messicani che muoiono su un campo minato da lui precedemtemente sistemato.
« Oggi non ho ancora ucciso nessuno. »
(Zachary Taylor scimmiotta Will Smith in Bad Boys 2.)
« Negri, indiani, l'importante è metterseli sotto i piedi. »
(Taylor in tutta la sua sensibilità.)

Zachary Liz Taylor Swift (Barboniville, 24 novembre 1784Washington Dio Cristo, 9 luglio 1850) è stato il 12º presidente degli Stati Uniti d'America. Fin qui niente di strano, ma il suo mandato è durato poco più di un anno, a causa dell'improvvisa morte provocata da un violento attacco di "diarrea sonica".

Biografia in breve

Un manifesto elettorale mostra Zachary Taylor mentre vola in sella al suo destriero.

Taylor era il rampollo di una spocchiosa famiglia aristocratica e nacque presso Barboniville (Vaginia, cioè, Virginia). Da piccolo la famiglia comprò una piantagione di cotone con tanto di villa in Kentucky, in cui si trasferirono per tenere sotto controllo la situazione; qui gli schiavi chiamavano affettuosamente Taylor: "Little Achary" (La piccola piattola).

Nel 1808 Taylor entrò nell'Esercito degli Stati Uniti, dove ricevette subito i gradi di tenente che aveva precedentemente ordinato da casa. Subito dopo fu assegnato al fronte occidentale nel Territorio dell'Indiana, la quale si vide espropriata delle sue proprietà e cacciata via a pedate. In seguito ebbe modo di massacrare diverse tribù indiane, spingendo l'allora Presidente James Knox Polk a inviarlo al Rio Grande, con l'ordine di uccidere sistematicamente tutti i peones che osavano entrare illegalmente nei democratici Stati Uniti.

I crimini di guerra commessi dall'esercito americano spinsero i messicani ad attaccare le truppe di Taylor come rappresaglia, ma il vecchio volpone riuscì a spuntarla nonostante il rapporto per lui sfavorevole di 4 a 1; infatti ebbe l'accortezza di tappezzare il terreno con delle mine Claymore, che tra l'altro erano pure vietate sia dalla convenzione internazionale, sia dal buon senso morale.

Polk non apprezzava il sistema di comando poco formale (per non dire illegale) di Taylor e neanche la sua adesione al Partito Whig, ma in quel momento aveva bisogno di un comandante con un buon paio di balle dato che aveva appena dichiarato guerra al Messico, dunque nominò Taylor Comandante Generale; ruolo che gli permise di vincere altre importanti battaglie a Monterrey e a Buena Vista, diventando un eroe nazionale[1].

Elezione e presidenza

Zachary Taylor seduto sui teschi dei suoi nemici; in seguito essi si vendicheranno del suo culo in un modo molto crudele.

Malgrado non si fosse mai preso la briga di andare a votare o di prendere parte a qualche riunione del suo partito, Taylor ricevette comunque dai Whig la candidatura per le presidenziali nel 1848. I motivi di questa scelta furono sostanzialmente questi:

  • era l'unica persona all'interno del partito conosciuta dal resto della popolazione;
  • aveva una semplice visione delle cose: per lui il cielo era blu, l'erba verde e il latte bianco, se qualcuno aveva qualcosa da ridire gli sparava;
  • la sua lunga carriera militare poteva piacere al Nord guerrafondaio e il fatto di possedere schiavi poteva attirare i voti del Sud schiavista;
  • non era mai stato coinvolto in precedenza in affari poco chiari: infatti quando doveva uccidere qualcuno, lo faceva alla luce del sole e davanti a tutti.

Corse contro il candidato democratico Lewis Cass, uno che evidentemente non aveva una gran voglia di sbattersi con la campagna elettorale, infatti si limitò ad attaccare un paio di manifesti in cui diceva che avrebbe lasciato ai residenti dei territori la possibilità di decidere autonomamente se volevano mantenere la schiavitù o meno.

Le elezioni si rivelarono comunque problematiche; infatti alcuni abitanti del Nord che si opponevano all'estensione della schiavitù nei Territori dell'Ovest, costituirono il "Partito Liberi tutti" col motto:

« Free soil, free speech, free labour, free drug, free Mandela and free men »

Questo terzo partito aveva come candidato Martin Van Buren (in pratica era un partito nato solo per perdere) e da un certo punto di vista assomigliava all'italico Partito Democratico; infatti il suo scopo era quello di intercettare i voti dei democratici scippandoli di conseguenza a Lewis Cass, con il risultato che alla fine hanno perso entrambi, consegnando così la vittoria a Taylor, che oltre ad essere un Whig Repubblicano era un pro schiavi (quando si dice essere idioti).

Siccome Taylor non aveva alcuna capacità a livello politico, quelli del Partito Winx, ... Whig, ... o come cazzo si chiama, pensavano di poter controllare il neo Presidente come un burattino, facendogli credere che avrebbero pensato a tutto loro, purtroppo le cose non andarono come avevano previsto. Taylor infatti non ci stava a fare il pupazzo da mensola, voleva poter fare come cazzo gli pareva a lui, questo lo portò ad agire come fosse al di sopra dei partiti, del Congresso e più in generale di chiunque.

Questo suo modo di intendere la politica, unita alle sue personali incapacità a livello amministrativo, lo portarono all'imbarazzante situazione di dover "improvvisare", esattamente come aveva fatto quando aveva combattuto i nativi americani; sotto l'amministrazione Taylor il Dipartimento di Stato e quello degli Interni furono organizzati come se fossero dei reparti militari, con l'ordine tassativo di risolvere con la forza ogni genere di problema, anche quelli riguardanti gli asili nido e i canili. Per quanto concerne le crescenti dispute in fatto di schiavitù invece, ricorse ad uno stratagemma molto pratico: per tradizione, la gente poteva decidere cosa preferire a proposito della schiavitù allorché progettava di istituire nuovi Stati; Taylor esortò i coloni dei neonati New Mexico e California a redigere costituzioni in cui specificassero quello che volevano fare, assumendosene nel contempo la totale responsabilità e scaricando il Presidente da ogni obbligo e, di conseguenza, da ogni ritorsione.

E poi arrivò il cagotto

Che coppia.

Le politiche strampalate di Taylor portarono immediatamente il malcontento in tutti gli Stati Uniti:

  • gli abitanti del Sud erano furiosi perché nessuna costituzione statale era favorevole alla schiavitù, tra l'altro richiedevano una legge per gli schiavi fuggiaschi più severa, che permettesse ai padroni di poter scuoiare chi scappava e appenderlo lungo le strade come monito;
  • gli abitanti del Nord avversavano il mercato di schiavi, specialmente quello del venerdì, perché intralciava il traffico e per il troppo rumore, rendendo invivibili i quartieri; quando poi venne aperto il supermercato dedicato alla compravendita schiavistica "District of Columbia", scoppiarono violente proteste, con lancio di uova marce e slogan no-supermercato;
  • gli abitanti del centro temevano invece che soluzioni adottate dal Presidente avrebbero portato al crollo dell'indotto derivante dal commercio di schiavi;
  • gli abitanti delle isole erano impauriti dalla possibilità che finisse la schiavitù e, di conseguenza, che i loro centri di smistamento sarebbero andati in malora;
  • in fine i membri del Congresso restarono sgomenti, perché pensavano che il Presidente stesse usurpando le loro prerogative d'iniziativa politica, specialmente dopo che Taylor fece pervenire loro un manualetto intitolato: "Qui comando solo io!", con prefazione di Nerone.

Alla lunga le politiche astruse di Taylor portarono i leader del Sud a minacciare la secessione, il Presidente cercò di arginare la cosa indicendo una conferenza in cui spiegò che avrebbe impiccato personalmente chiunque avesse osato ribellarsi all'Unione (era così che aveva ribattezzato gli States) e avrebbe pure inchiodato i cadaveri lungo i confini dei vari stati, esattamente come fece tempo addietro con i messicani che sconfinavano.

La rabbia nei confronti di Taylor, si inasprì ulteriormente, tanto da spingere diverse persone, sia del nord che del sud, a complottare per ucciderlo; in molti ci provarono, anche con i metodi più stravaganti, ma nessuno riuscì mai a farlo fuori. Il Presidente uscì sempre illeso da ogni genere di attentato:

La famiglia di Taylor al capezzale del Presidente.

Nessun sistema funzionò, ma alla fine Taylor tirò comunque le cuoia, ucciso dalla sua stessa idiozia.

Il 4 luglio del 1850, venne organizzata la consueta fiera per festeggiare il giorno dell'indipendenza; il Presidente si avvicinò ad uno dei banchetti che vendevano la frutta e si comprò 27 chili di ciliegie, che cominciò a mangiare avidamente, non ascoltando gli avvertimenti del fruttivendolo che lo esortava a lavare la frutta con l'Ammuchina prima di consumarla. Oltre a questo, Taylor ebbe la pessima idea di trincarci insieme del latte di vacca appena munto e di conseguenza non pastorizzato. Come se non bastasse, siccome c'era una temperatura di 45° all'ombra, Zachary volle mettere del ghiaccio nella sua bevanda (che essendo appena munta risultava caldognola), ma siccome non c'erano bancarelle che vendevano il ghiaccio ebbe la malsana idea di aprire un freezer dei gelati e grattare dentro il suo bicchiere un po della brina che si era formata al suo interno. Neanche un'ora dopo, proprio durante la cerimonia Zachary Taylor si cagò addosso mentre parlava, producendo anche dei ripugnanti rumori, lui non si accorse di nulla e continuò a parlare come niente fosse, nonostante avesse i pantaloni gonfi come uova di Pasqua.

Quella situazione suscitò imbarazzo nei presenti, soprattutto quando Taylor scese dal palco e si mise a camminare in mezzo alla folla incredula, a ogni passo che faceva buttava fuori merda liquida accompagnata da fragorose scorregge, i suoi pantaloni, il cui orlo era inserito nelle scarpe, si gonfiavano sempre di più, assumendo un vomitevole colorito marrone bagnato; la puzza poi era un misto tra merda di gallina, frutta marcia, latte rancido e carogna in avanzato stato di putrefazione.

La morte e l'eredità

Un disegno d'epoca mostra le orrende mutazioni che hanno subito alcuni polli entrati casualmente a contatto con la diarrea di Taylor.

Taylor si rese conto di quello che gli era successo solo quando rientrò alla Casa Bianca in tarda serata; continuò a scagazzare fino alla mattina seguente, i medici che lo visitarono dovettero mettersi delle tute anti-contaminazione e alla fine informarono il Presidente che il cocktail di frutta e latte che aveva assunto nel pomeriggio gli aveva fatto venire una malattia sconosciuta nata dall'incrocio tra tifo e colera. Il supplizio durò per altri cinque giorni, durante i quali un infermiere corrotto passò i bollettini medici di Taylor a una radio privata, che ogni giorno eseguiva una perfida radiocronaca su quello che stava succedendo al Presidente, suscitando lo sdegno degli alleati, ma anche le perfide risate di tutti i suoi avversari (che erano la stragrande maggioranza).

Il cesso di Taylor dopo pochi secondi di "espulsione".

Il 12º presidente degli Stati Uniti d'America Zachary Taylor schiattò del tutto il 9 luglio 1850, il cadavere puzzava talmente tanto che venne bruciato con tutto il letto e la mobilia che si trovavano nella stanza in cui aveva passato i suoi ultimi giorni.

In seguito molti mitomani affermarono, vantandosi, di essere stati i fautori della morte del Presidente e di averlo avvelenato con i più disparati veleni, la cosa a lungo andare portò gli storici a cercare complotti e complottisti, ma nel 1990 vennero recuperati e analizzati alcuni resti di Taylor non del tutto bruciati: i risultati patologici legali hanno confermarono la morte in seguito all'ingestione di cibi non sterilizzati, confermando nel contempo la deficienza del Presidente.

Nonostante abbia governato per un anno o poco più, l'eredità politica lasciata da Taylor accese la miccia che in seguito porterà alla guerra di secessione. La sua ignoranza, unita con il suo modo di governare come un colonnello africano, portarono i grandi gruppi di potere americani e i partiti ad una più severa selezione dei canditati alla presidenza, aprendo al famigerato "cinquantennio dei Presidenti fantoccio", di cui Ulysses Simpson Grant, Rutherford B. Hayes, James A. Garfield e Benjamin Harrison furono i maggiori rappresentanti.

Il giorno senza Presidente

Prima ancora di prendere servizio, Taylor ebbe modo di combinarne una delle sue: il giorno in cui avrebbe dovuto giurare cadeva proprio di domenica, ma Zachary rifiutò di prestare giuramento perché aveva da vedere la Champions, lo stesso vale per il suo vice Millard Fillmore; questo comporta che quella maledetta domenica gli Stati Uniti non avevano tecnicamente un Presidente e fu anche l'unico giorno in cui l'intero pianeta poté tirare un sospiro di sollievo.

Preceduto da:
Balla la polka James!
1845 - 1849
Zachary Taylor
Presidente durato poco
1849 - 1850
Succeduto da:
Steven Seagal
1850 - 1853

Note

  1. ^ Sì, proprio uno di cui essere orgogliosi.
Presidenti degli Stati Uniti Sigillo del Presidente degli Stati Uniti d'America
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