Ronald Reagan

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Reagan cerca di risollevare il morale degli americani durante la crisi economica.
« Non preoccupatevi troppo per il futuro. Se la caverà benissimo anche senza di voi. »
(Ronald Reagan sulla crisi economica)
« -Doc: allora dimmi, ragazzo del futuro: chi è il presidente degli Stati Uniti nel 1985?

-Marty: Ronald Reagan.

-Doc: Ronald Reagan?! L'attore? Hah! E il vicepresidente chi è, Jerry Lewis? »
(Ritorno al futuro)


Ronald Wilson Reagan è stato un celebre attore televisivo che ha interpretato moltissimi ruoli; la sua performance migliore rimane tuttavia l’interpretazione del presidente degli Stati Uniti d’America.

Il suo stile oratorio persuasivo e accattivante riusciva a guadagnarsi la simpatia e il consenso delle famiglie americane con un grado di istruzione inferiore alla terza classe, che vedendolo in Tv sempre prima di cena lo scambiavano per il colonnello delle previsioni del tempo.

Personalità arguta quanto un criceto con la meningite, Ronald Reagan è sempre stato per i repubblicani un modello a cui ispirarsi: spirito fiero, linguaggio diretto, faccia da culo, insomma il politico perfetto.

Per tutto il resto del mondo Ronald Reagan è stato più semplicemente quello che ha demolito i sindacati, quello che con la scusa della trickle down economy ha portato l’America ad 8 anni di recessione (in buona compagnia col Bangladesh e con la Costa d’Avorio) e quello che ha inventato il Mc Bacon con salsa al curry e pancetta affumicata: ah no, quello era Ronald Mc Donald, ho confuso un clown con un altro.

Ronald Reagan nacque il 6 febbraio 1911, a Tampico, nell'Illinois (si legge Illinuà), terzogenito dei due figli di John Edward Reagan, di origini irlandesi e di Nellie Wilson, la quale aveva antenati scozzesi, canadesi e inglesi e forse anche uno zio sumero.

Nel 1920, dopo essersi spostata ripetutamente per anni, la famiglia Reagan si stabilì nella città di Dixan, la capitale del detersivo al fluoro. Durante l'estate del 1926, Reagan lavora come bagnino e salva 77 persone dall'annegamento, compreso un giovane squalo che non sapeva ancora nuotare. Divertito, Reagan ricorderà che nessuno lo aveva mai ringraziato; non sappiamo il perché di sicuro si venne a sapere che lo squalo in questione votava per i democratici.

Hollywood

Reagan giura fedeltà all'America secondo il tradizionale rito dei vulcaniani

Nel 1937, mentre si trovava in California dopo essersi perso mentre cercava una toilette, Reagan fece un provino che lo portò a firmare un contratto di sette anni con la Warner Bros e poi un provino per Amici di Maria de Filippi dove venne subito scartato in quanto non aveva i requisiti giusti per il programma (non sapeva ballare, non sapeva cantare e non sapeva sbagliare i congiuntivi).
Il suo primo ruolo importante fu quello del protagonista Love nel film Love is on the Air e, dopo soli due anni grazie ad abili fotomontaggi era già apparso in 19 film, compreso un documentario sulla vita notturna del Papa.

La sua voce chiara e il fisico atletico (1,85 di statura e questo senza neanche alzarsi dalla sedia) lo resero subito popolare tra il pubblico. Non divenne comunque una star e la maggior parte dei suoi ruoli cinematografici lo videro quasi sempre protagonista di B movies, quei film a basso costo dove il doppiaggio è in differita e fa sembrare gli attori degli ottimi ventriloqui.

Tra le altre sue migliori interpretazioni vi furono il melodramma Tramonto, La regina del Far West e Natale a Dallas. Gli è stata anche dedicata una stella nell'Hollywood Walk of Fame, tra Paperino e Renzo Montagnani.

Ufficiale della Riserva nel 1935, venne poi dichiarato inabile a ruoli di combattimento a causa della sua rara forma di astigmatismo cerebrale. Il lavoro cinematografico di Reagan si diradò verso la fine degli anni '50, quando i produttori cominciarono ad inventare le scuse più assurde pur di non lavorare con lui (Ronald, non lo sapevi? Il regista è stato rapito dagli alieni e non può più scritturarti per quel film. Come? Sì, volano davvero!)

I primi passi (falsi) nella politica

Reagan originariamente era un democratico simpatizzante di Franklin D. Roosevelt e dei film di Pippo Franco. Negli ultimi anni '40 fu uno dei pochissimi sostenitori di Harry Truman in un periodo in cui persino Harry Truman disprezzava Harry Truman.
Era un periodo caratterizzato da una vera e propria psicosi per il cosiddetto “pericolo rosso”, talmente sentito che in quegli anni perfino i semafori erano settati sempre sul verde.
Reagan si persuase che il Partito repubblicano fosse il più efficace a combattere il comunismo. Si schierò così a favore della candidatura alla presidenza di Dwight D. Eisenhower e fu uno dei pochi a non ridere in sala quando Richard Nixon annunciò al convegno repubblicano la propria candidatura.

La regina Elisabetta espone le sue idee per risanare l'economia mondiale.

In quegli anni Reagan si convertì alle teorie economiche del liberalismo classico, influenzato dalla lettura di autori come Milton Friedman, un ex benzinaio che scriveva i suoi libri in bagno perché soffriva di stitichezza.
Nel 1966 il Partito repubblicano candidò Reagan a governatore della California. La California, non informata dei fatti, non ebbe il tempo di protestare.
Durante la campagna elettorale Reagan insistette su due temi principali, convincere i favoriti dallo stato sociale a tornare al lavoro e risolvere il problema del morale basso dei soldati in Vietnam organizzando corsi di yoga in funzione antistress. Venne eletto, sconfiggendo il governatore democratico uscente Pat Brown, un uomo che per farsi rieleggere aveva pronunciato queste parole:

« Qualunque cosa sia successa, non sono stato io! »

Una vittoria facile.

Reagan prese possesso della carica di governatore il 3 gennaio 1967. Di fronte allo stato di difficoltà in cui si trovavano le finanze dello Stato, decise di tagliare le spese del 10% e di bloccare le assunzioni. Dal momento che i tagli non fecero effetto, per riequilibrare il bilancio aumentò le tasse. Reagan credeva ciecamente alla legge dei grandi numeri, della serie: se faccio un mucchio di cazzate, una cosa buona prima o poi uscirà. È la statistica.

Nel 1968 tentò di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, ma Richard Nixon grazie alla sua abilità nell’imitare personaggi famosi non ebbe problemi a riconquistare la nomination repubblicana. Durante il suo primo mandato di governatore venne spesso coinvolto in scontri con i movimenti di protesta dell'epoca ma Reagan aveva un suo metodo per sedare le rivolte: minacciava di far intervenire Giuliano Ferrara in completo sadomaso ed armato di frusta: di solito si arrendevano tutti.
Nel 1967 era ormai iniziato il dibattito nazionale riguardante l'aborto. Il Senato della California approvò il "Therapeutic Abortion Act" che permetteva alle donne di scegliere l’aborto a patto di rimanere di nuovo incinta dello stesso uomo entro 30 giorni.
Reagan fu inoltre un forte sostenitore della pena di morte, ma i suoi sforzi in questo senso furono ostacolati dalla Corte Suprema della California, assolutamente contraria alla barbarie della pena capitale e molto più incline a sfregiare il volto dei colpevoli col vetriolo.

Campagna presidenziale del 1976

1954: Ronald Reagan diventa papà.

Nel 1976 Ronald Arachide Blindson Wellister Crowell Neil Chat Sandwich Dentificio Reagan, detto Ron, il politico con la faccia come il culo di un babbuino sfida Gerald Ford, l’uomo che credeva che il Wyoming fosse il gerundio di un verbo irregolare.
Dopo la sconfitta di Barry il cane parlante il partito Repubblicano era a corto di candidati e Reagan divenne ben presto la figura più importante del movimento conservatore degli Stati Uniti. Durante la campagna elettorale Reagan tentò - senza successo – di dibattere alle argomentazioni di Ford ma passò tutto il tempo a spingere contro la porta dell’ufficio dove si tenevano i comizi, una porta con una targa che diceva: TIRARE.
Ford era molto bravo a stilare cifre e a svelare i finali delle barzellette e perciò partiva molto avvantaggiato, tuttavia la strategia di Reagan prevedeva di vincere fin dall'inizio alcune primarie in modo da riaprire la partita. Reagan si affermò infatti in North Carolina, Texas e California, ma offrire carne di dobermann alla convention annuale dei vegetariani cinofili fu un clamoroso passo falso, che lo fece perdere in New Hampshire, in Florida e nei canili municipali di tutto il Minnesota.
Alla fine Ford vinse grazie alla straziante storia di suo padre che aveva perso un braccio durante la seconda guerra mondiale e non l’aveva più ritrovato. Reagan venne sconfitto ma si ripresentò alle presidenziali dell’80 con un nuovo slogan: Un buon motivo per votarmi? Avete votato persino Ford!

Campagna presidenziale del 1980

Ford, Nixon, Bush, Reagan e Carter in una foto di gruppo alla Casa Bianca.

Nel 1980, due fattori permisero a Reagan di ottenere la presidenza degli Stati Uniti: il malessere economico nazionale che spinse la Convenzione Repubblicana a candidarlo alla Casa Bianca e l’invenzione delle porte girevoli.

La campagna presidenziale del 1980, fu condizionata dalla crisi degli ostaggi con l'Iran: un gruppo di turisti americani che avevano perso la strada mentre erano in viaggio per arrivare a Porto Cervo. Jimmy Carter aveva rischiato di mandare all’aria tutte la trattative offrendo ai rapitori alcool e carne di maiale in cambio degli ostaggi. Ma era chiaro che Carter era ormai sempre meno popolare fra i cittadini americani. Perfino i consiglieri della Casa Bianca con la scusa di dargli pacche amichevoli gli appiccicavano bigliettini con la scritta “KICK ME” dietro le spalle.

Alle presidenziali del 1980 Reagan sconfisse il presidente in carica Jimmy Carter. Come per il confronto tra Nixon e Kennedy anche in questo caso il duello televisivo fu dirimente: Reagan tenne banco per un’ora e mezza parlando di economia, sviluppo delle imprese e dei pronostici per il prossimo Superbowl. Carter, un uomo che a 52 anni era quasi in grado di vestirsi da solo, non aveva preparato alcun discorso per il confronto televisivo, forse perché sicuro di vincere, forse perché l’avevano avvistato 12 minuti prima forse perché non sapeva scrivere. Decise quindi di rispolverare lo stesso discorso fatto in occasione della cena del 24 dicembre davanti all’imperatore del Giappone:

« Signori, buon Natale a tutti, Dio benedica l’America e il Giappone, due nazioni unite dalla voglia di monopolizzare l’economia mondiale e dalla passione per i porno amatoriali. Sushi, sushi, banzai! Sayonara! »

La vittoria del partito Repubblicano fu così schiacciante che secondo i sondaggi dell’epoca perfino i democratici votarono repubblicano e per la prima volta nella storia delle elezioni politiche non fu il candidato sconfitto a telefonare al vincente per complimentarsi ma fu lo stesso Reagan a telefonare a Jimmy Carter per ringraziarlo.
Il partito repubblicano ottenne al Senato una maggioranza così netta che l’IUCN, l’unione mondiale per la conservazione della natura dichiarò il deputato democratico come specie a rischio, al pari dei condor, del lupo messicano e della foca monaca.

La presidenza – il primo governo Reagan (1981-1985)

1981: Reagan firma davanti al conduttore televisivo Brown Wasp il celebre contratto con gli americani.

Reagan si insediò alla Casa Bianca il 20 gennaio 1981; nel suo discorso inaugurale pose come priorità i problemi economici del paese e il proprio desiderio di iscriversi in palestra per smaltire qualche chilo di troppo. Espresse poi le sue concezioni economiche con questa formula: "Il governo non è la soluzione del nostro problema, il governo è il problema. Quindi fate il cazzo che vi pare, io sono un genitore permissivo”. Il Partito Repubblicano cambiò quindi il suo nome in “La Casa Bianca delle Libertà”.

Gli effetti benefici del governo Reagan si videro subito, nello stesso giorno i 52 ostaggi americani ancora detenuti in Iran furono rilasciati. In un pozzo artesiano nei pressi di Teheran.

La politica interna: arraffa ciò che vuoi finché puoi

La sua politica economica basata sull'offerta (ovvero quello che vuoi te lo prendi) fu caratterizzata dal taglio del 25% dell'imposta sul reddito, dalla riduzione dei tassi d'interesse, dall'aumento delle spese militari e anche del deficit e del debito pubblico cercando di addossarne però la colpa ai precedenti governi democratici, una strategia destinata ad aver largo seguito anche nel nostro paese.

L'economia statunitense conobbe così una rapida ripresa, che non si vedeva nel continente americano dai tempi in cui Cavallo Pazzo vendeva autografi per pagarsi gli studi da geometra. Reagan venne quindi rieletto in maniera trionfale nel 1984 vincendo in 56 stati, un ottimo risultato se si pensa che gli Stati americani sono soltanto 50.

In altri argomenti di politica interna non riuscì a cambiare in maniera significativa le politiche riguardanti l'assistenza pubblica e l'aborto, ma riuscì comunque far passare un decreto che prevedeva l’impressione di una lettera scarlatta sul braccio delle donne che abortivano in modo che chiunque potesse discriminarle agevolmente.

Spostò inoltre a destra l'asse del sistema giudiziario federale, nominando giudici conservatori e ripristinando pratiche cadute in disuso come la pubblica gogna, il taglio della mano e le impiccagioni della domenica pomeriggio prima delle partite di baseball.

Tentativo di assassinio

1982: Reagan incontra Papa Giovanni Paolo II.

Il 30 marzo 1981 a Washington D.C. (Washington Democrazia Cristiana) John Hinkey Jr., un neonazista paleo-testa di cazzo (che si era a lungo esercitato sparando ai gabbiani) sparò stavolta a Reagan, perforandogli il polmone sinistro.

Il presidente fu subito condotto all’“Ospedale della Madonna Addolorata che già si Dispera perché Sa come Va a Finire”, dove fu operato. In sala operatoria, disse scherzando all'équipe di medici: "Spero che siate tutti repubblicani". Il chirurgo fu molto franco:

- Chirurgo: “Presidente, ho per lei una notizia buona ed una cattiva.”
- Reagan: “Mi dica.”
- Chirurgo: “La prima è che lei rischia seriamente di morire.”
- Reagan: “Ah...mi dica quella buona.”
- Chirurgo: “Questa era quella buona.”

Nonostante i notevoli sforzi da parte dell’equipe l'intervento andò bene comunque e l'11 aprile Reagan fu dimesso dall'ospedale.
Bei tempi quelli in cui per ammazzare un presidente dovevi armarti di un fucile di precisione. Oggi basta un salatino per attentare alla vita di un capo dello Stato. Non osiamo pensare come sarà facile eliminare il Presidente del 2020: probabilmente basterà scoreggiargli in faccia.

Sciopero dei controllori di volo

Reagan stava appena rimettendosi dall’incidente quando una nuova gatta da depilare lo fece pentire di non essere morto durante l’attentato: lo sciopero dei controllori di volo. Questo episodio, che da noi in Italia è praticamente una tradizione, era invece del tutto nuovo e inatteso in America dove pure era consentito lo sciopero, ma soltanto fuori dall’orario di lavoro. Reagan scelse la linea dura, sostituendo ai controllori di volo civili gli analoghi militari incivili (per i quali non esisteva alcun diritto: se dovevano fare pipì, la facevano del cestino della carta) ed il 5 agosto licenziò 11345 scioperanti, liberandosi così del sindacato.
Diritto di sciopero abolito, opposizione inesistente, sindacati distrutti: ciò che in Italia è stato raggiunto da poco Reagan lo aveva già fatto negli anni ottanta: questo sì che significa avere le idee chiare su come fottere la classe lavoratrice.

Politica economica

Reagan ripassa in mente le balle da dire nel suo discorso alla nazione.
« La politica economica di Reagan, il cavallo di battaglia di molti comici alla loro prima esibizione su un palco. »
(Woody Allen)

Quando Reagan entrò in carica, l'inflazione era all'11,83% e la disoccupazione al 7,5%, quindi la crisi in cui lasciò l’America dopo il suo mandato è tutto merito suo.
Egli era un convinto sostenitore di una nuova teoria economica chiamata "Reaganomics": questa si basava sulla Curva di Laffer, un modello che studiava la relazione fra aliquota, gettito fiscale e numero dei giorni fertili di una donna: Laffer la elaborò durante una festa di addio al celibato, sotto una sbornia epocale: mai s’immaginava che qualcuno avrebbe potuto prenderlo sul serio.

La mappa del mondo vista da Reagan.

La teoria Reagan-Laffer era molto semplice talmente semplice che Reagan la capì senza che nessuno gliela spiegasse a gesti.

Supponendo che, quando le tasse sono pari a 0 le entrate sono 0, e che, quando sono pari a 100 le entrate sono pari a 100, c’è un punto della curva in cui aumentare le tasse farebbe paradossalmente diminuire le entrate, ma solo in agosto e durante i monsoni. Diminuendo le tasse la gente spende di più con un aumento delle entrate e con un effetto benefico per l'economia. Tuttavia senza aumentare i salari e il potere d’acquisto la teoria di Reagan era meno valida della prestazione di un cieco alle semifinali olimpiche di tiro con l’arco, amministrare un paese non è come giocare a Sim City, ma nessuno osò dirlo a Reagan proprio ora che anche il suo cane aveva cominciato finalmente a rispettarlo.
Questa sua politica provocò inoltre un forte incremento del deficit, che tra il 1981 ed il 1982 raddoppiò. Reagan ai giornalisti:

« State tranquilli, la situazione è sotto controllo, abbiamo già un piano sicuro per far rientrare la crisi. Nel frattempo se avete dei suggerimenti validi, questo è il mio numero privato, vi prego chiamatemi a qualunque ora!! »

Enfatizzò inoltre il suo scetticismo riguardo la capacità del governo federale di risolvere i problemi, soprattutto economici. La sua soluzione fu di ritirare l'impegno governativo a controllare e pianificare l'economia, riducendo le imposte e le regolamentazioni, per consentire alle forze del libero mercato di autoregolarsi, proprio come disse Woodrow Wilson alla stampa all’indomani dell’ottobre del ‘29: perché preoccuparsi per l’economia? Il mercato sa disciplinarsi da solo! Siete i soliti allarmisti del cazzo!

Politica estera

I rapporti con l'Unione sovietica si erano già deteriorati durante la presidenza Carter, che in occasione delle cene ufficiali alla Casa Bianca faceva mangiare Gorbacev vicino al fotografo.

Durante il primo mandato di Reagan raggiunsero però livelli bassissimi. Il primo incontro avvenne nel 1986; Reagan stringendo la mano a Gorbacev disse:

« Ha dello sporco sulla fronte, bisogna che si pulisca. Cos’è, le ha cagato in testa un piccione? »

Questa prima riunione non si poté certo definire un successo considerando che appena finito l’incontro la Russia decise di raddoppiare gli armamenti nucleari.
Il secondo incontro però andò molto meglio; Reagan stringendo la mano a Gorbacev disse:

« lieto finalmente di riverderla, sento che avvieremo una cooperazione proficua tra le nostre due superpotenze basata sulla concordia e sul reciproco rispetto. A proposito, le ha ricagato in testa un piccione. »

Un evento simbolo della volontà da parte dell'America di vincere la contrapposizione con il tradizionale avversario della Guerra Fredda fu l’iniziativa di difesa strategica indicata col termine Guerre Stellari, in riferimento alla celebre saga cinematografica di fantascienza ma anche al fatto che il Ministro della difesa americano di allora somigliava in modo impressionante a Chewbecca.
Tuttavia il 24 marzo del 1987 Reagan negoziò con Michail Gorbačëv una grande riduzione degli armamenti atomici. Poi si telefonarono la sera stessa:

I rapporti tra America ed Unione Sovietica avevano alti e bassi.
Gorbaciov : Ho detto al mio paese che abbiamo ridotto il numero delle nostre testate nucleari e che inizieremo una grande fase di collaborazione e di pace tra le nostre due potenze.
Reagan : Sì, gli ho mentito anch’io.

Nel primo anno di presidenza, comunque, i negoziati continuarono ma con molta difficoltà perché Reagan pur di non parlare col primo ministro russo imitava al telefono la voce della segreteria telefonica. Tra uno scherzo e l’altro tuttavia il presidente degli Stati Uniti si rese disponibile a trattare un disarmo nucleare, formulando comunque una proposta (l'opzione “O così o ti fotti") irricevibile da parte dell'URSS, in quanto chiedeva sostanzialmente il disarmo soltanto dell’Unione Sovietica con in più una postilla che obbligava Gorbacev ad agitare le braccia e a fare il verso del pollo davanti alle televisioni russe tutti i Giovedì pomeriggio. I rapporti tra le due potenze toccarono il picco negativo nel 1983, quando Reagan si riferì all'Unione sovietica con l'espressione Impero del Male. Successivamente il presidente si scusò dicendo di non aver mai pronunciato l'espressione "Impero del male" ma di aver detto solo: “quei quattro comunisti di merda”. La Russia accettò le scuse con un comunicato video in cui il ministro degli esteri russo parlava alle telecamere mentre passava una bandiera americana nel trinciacarte.

Intanto in Medio Oriente la situazione era molto critica: nel 1982 Israele aveva invaso il Libano e gli Stati Uniti inizialmente decisero di intervenire inviando una forza di pace. Nel 1983 però, le spese di guerra erano diventate talmente alte che Reagan fu costretto a tagliare sul costo delle armi e i marines si trovarono a combattere con le pistole ad acqua. Negli anni successivi, visti i costi, egli si guardò bene dall’inviare nuove truppe in Libano, limitandosi ad interventi molto blandi e poco impegnativi (“Fate i bravi o vi sculaccio tutti.”)

Masochismo americano: il secondo governo Reagan

George Bush jr. rende l'estremo saluto alla salma di Reagan.

Ronald Arachide Blindson Wellister Crowell Neil Chat Sandwich Dentificio Reagan, anche detto Ronny, fu rieletto trionfalmente nelle elezioni del 1984; queste elezioni furono caratterizzate da una disorganizzazione imbarazzante da parte dei democratici, basti pensare che il loro candidato, Walter Mondale, venne a sapere di essere in lizza per la presidenza dalla televisione, quattro giorni prima del voto, dopo che il cane aveva pestato per sbaglio il telecomando.

Il suo secondo mandato fu caratterizzato dalla distensione con l'URSS: a partire dal 1985 Reagan dimostrando buona volontà promosse una serie di incontri con Gorbaciov, col quale non accennò mai più alla sua voglia sulla fronte, limitandosi a ridere quando era sicuro di non essere visto.

Il mandato fu anche interessato da una serie di scandali, fuori e dentro l'amministrazione. L'episodio più clamoroso lo si ebbe con lo scandalo Irangate: gli USA avevano segretamente venduto armi all'Iran in cambio della liberazione di alcuni ostaggi in mano a dei terroristi libanesi; i dollari ottenuti dalla vendita erano stati usati per finanziare i Contras del Nicaragua e il prossimo Superbowl. Per il popolo americano fu una vergogna nazionale, uno scandalo indecente: mancavano i soldi per il Superbowl!

Alle elezioni del 1988 a Reagan successe George H. W. Bush; pochi mesi dopo il suo insediamento l'impero sovietico iniziò a collassare e il neopresidente ancor prima di poggiare il suo fermacarte in bronzo a forma di pozzo di petrolio sulla scrivania presidenziale fu salutato come un eroe in molti paesi dell'Europa Orientale, ma è tipico dei Bush trovarsi nel posto sbagliato al momento giusto: George Bush junior era in una scuola elementare quando l’America venne attaccata; alcuni avrebbero voluto vederlo all’opera alla casa Bianca in quel momento, moltissimi avrebbero voluto vederlo invece dentro le torri gemelle, sempre in quel momento. L’America divenne quindi l’unica superpotenza mondiale, se si escludono le isole Barbados ovviamente.

Gli ultimi anni

Fino a quel momento Nancy Reagan non si era ancora chiesta dove fosse finito il cellulare del marito...

Reagan si ritirò a vita privata nel 1989 e come premio pensione gli venne regalato il Texas e un portachiavi uscito dall'uovo di Pasqua.
Nelle sue ultime apparizioni in pubblico annunciò di essere malato di Alzheimer e di alitosi.
Ronald Reagan si spegnerà nel 2004, quando la malattia lo aveva prostrato al punto da fargli credere di essere un ateo democristiano. Ai funerali parteciparono tutti i grandi capi di stato, tra cui il presidente francese, lo zar della Russia e il sindaco di Busto Arsizio.
George Bush junior, allora presidente degli Stati Uniti lo ricordò così:

« Salve a tutti, io ho un problema. Siccome Ronald mi doveva venti dollari ed è morto senza restituirmeli adesso a chi li devo chiedere? »

Voci correlate


Preceduto da:
Jimmy "toothpaste" Carter
1977 - 1981
Ronald Reagan
Presidente degli Stati Uniti
1981 - 1989
Succeduto da:
Il bombarolo
1989 - 1993
Presidenti degli Stati Uniti Sigillo del Presidente degli Stati Uniti d'America
Washington (1789-1797) - J. Adams (1797-1801) - Jefferson (1801-1809) - Madison (1809-1817) - Monroe (1817-1825) - J.Q. Adams (1825-1829) - Jackson (1829-1837) - Van Buren (1837-1841) - W.H. Harrison (1841) - Tyler (1841-1845) - Polk (1845-1849) - Taylor (1849-1850) - Fillmore (1850-1853) - Pierce (1853-1857) - Buchanan (1857-1861) - Lincoln (1861-1865) - A. Johnson (1865-1869) - Grant (1869-1877) - Hayes (1877-1881) - Garfield (1881) - Arthur (1881-1885) - G. Cleveland (1885-1889) - B. Harrison (1889-1893) - G. Cleveland bis (1893-1897) - McKinley (1897-1901) - T. Roosevelt (1901-1909) - Taft (1909-1913) - Wilson (1913-1921) - Harding (1921-1923) - Coolidge (1923-1929) - Hoover (1929-1933) - F.D. Roosevelt (1933-1945) - Truman (1945-1953) - Eisenhower (1953-1961) - Kennedy (1961-1963) - L.B. Johnson (1963-1969) - Nixon (1969-1974) - Ford (1974-1977) - Carter (1977-1981) - Reagan (1981-1989) - G.H.W. Bush (1989-1993) - Clinton (1993-2001) - G.W. Bush (2001-2009) - Obama (2009-2017) - Trump (2017-2021)- Biden (2021-?)