James Knox Polk

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James Knox Polk mentre scruta il vuoto e pensa a quale altro Stato conquistare.
« Posso parlare per ore senza dire nulla. »
(Il motto di Polk, rubato a Forlani[1].)
« Ditemi che quello che imita una scimmia agganciato al lampadario non è il Presidente. »
(Il vice presidente George M. Dallas si rivolge ai suoi colleghi.)
« Eppure la sua TAC non rileva anomalie. »
(Il medico curante di Polk cerca di dissipare gli interrogativi di alcuni ministri, aggravandoli.)


James Knox Polk (Villa dei Pini, 2 novembre 1795 – Villa di Nash Bridges, 15 giugno 1849) è stato l'11º presidente degli Stati Uniti d'America, in carica dal 1845 al 1849 e, nonostante gli evidenti problemi mentali, è considerato uno dei 10, 11, 12 (a seconda del sondaggio) migliori presidenti americani.

Secondo Wikipedia Polk "fu il primo presidente degli Stati Uniti ad essere fotografato, anche se un'immagine di Andrew Jackson in tarda età era stata precedentemente realizzata attraverso il sistema della dagherrotipia"; e allora come cazzo fa a essere stato il primo presidente a farsi fotografare?

Biografia

James Knox Polk da giovane. E non dite che non assomigliava a Ezio Greggio.

James Knox Polk nacque il 2 novembre del 1795 in un posto chiamato Villa dei Pini, nella Carolina del Nord. Quando compì 10 anni i suoi genitori si resero conto di quanto fosse stupido il nome dello Stato in cui vivevano, così decisero di trasferirsi nel Tennessee. Il padre era un geometra con la passione per gli schiavi; ne aveva a centinaia e si divertiva a collezionarli nella sua piantagione di cotone e a scambiarli coi suoi colleghi dopo la messa domenicale; la madre invece era una bigotta invasata.

Polk da giovane assomigliava in maniera fin troppo imbarazzante a Ezio Greggio, la cosa, per sua fortuna, andò scemando con l'avanzare dell'età, arrivando ad assomigliare a Dr. Jekyll e Mr. Hyde contemporaneamente. Per il resto, non c'è niente di interessante da raccontare della vita di Polk prima che diventasse Presidente degli Stati Uniti; la cosa più entusiasmante che gli poteva succedere da giovane era di ammalarsi di qualcosa, e da questo punto di vista ebbe un'infanzia parecchio entusiasmante. Siccome era sempre malaticcio, i genitori lo fecero studiare al CEPU, dove riuscì a conseguire il diploma agrario a soli 34 anni; poi per recuperare il tempo perduto gli comprarono una laurea in legge e gli aprirono anche uno studio legale. Naturalmente da avvocato a politico il passo è breve e infatti pochi mesi dopo venne nominato governatore dell'intero Tennesee, dimostrando una notevole capacità oratoria, tanto che fu definito il "Napoleone dei comizi", anche se il modello a cui si ispirava era Arnaldo Forlani.

Grazie alla sua abilità di parlare a vanvera senza interruzioni per periodi prolungati, Polk riuscì ad avere una brillante carriera politica, che proseguì quando diventò presidente della Camera dei rappresentanti di classe.


L'elezione al soglio presidenziale e le prime turbe mentali

James Knox Polk ti saluta.

Quando scadde il mandato del suo predecessore John Tyler, i partiti politici erano in totale fermento; il Partito Wigh (predecessore del Partito Repubblicano) si era dimostrato una pippa, il loro pupillo William Henry Harrison era morto un mese dopo l'elezione senza riuscire a fare niente per portare un po d'acqua al loro mulino e il suo successore John Tyler si preoccupò solo di curare i suoi interessi sessuali. Questa situazione era estremamente favorevole per il Partito Democratico, a cui mancava solo un candidato credibile; non riuscendo a trovarne uno, molti big del partito, temendo di arrivare alle elezioni impreparati, cominciarono a spingere su Polk, esaltandone la figura di avvocato e la sua profonda conoscenza del "politichese".

Knox Polk fu subito entusiasta della nomina e cominciò a preparare il suo programma di governo basandosi sui videogiochi di strategia che gli piacevano tanto: era nelle sue intenzioni conquistare tutto il nord America e se ce ne fosse stata la possibilità pure il Sud America. Il programma venne accolto favorevolmente dall'elettorato americano permettendo a James Knox Polk di diventare Presidente degli Stati Uniti con un margine di vantaggio talmente alto, che stroncò ulteriormente il Partito Wigh, frammentandolo come un bicchiere di puro cristallo boero che casca per terra.

Ma subito dopo l'ingresso nella Casa bianca il neo presidente cominciò a manifestare i primi problemi mentali: durante il suo primo discorso al Congresso rivendicò l'intero territorio dell'Oregon e dichiarò che il primo stato che avrebbe annesso sarebbe stato il Texas; la cosa lasciò di stucco tutti, perché il Texas era già stato annesso dal suo predecessore, anche se per il rotto della cuffia. Nessuno diede troppo peso alla cosa, dopotutto le televisioni non esistevano ancora, dunque era normale che qualcuno non sapesse di questo fatto, ma la questione non sarebbe comunque finita lì.

La guerra col Messico e l'aggravarsi delle turbe

James Knox Polk e gentile Signora mentre stanno guardando il "vuoto".

L'ingresso del Texas negli USA fece comunque arrabbiare il vicino Messico che cominciò a lanciare minacce, Polk utilizzo una tattica molto astuta, ma moralmente spregiudicata per neutralizzare il nemico: rivendicando (a torto) l'annessione dei territori del Texas fino al Rio Grande, Polk schierò una divisione dell'esercito, capitanata da Zachary Taylor, alla frontiera; al minimo disguido con i messicani avrebbe dichiarato che il Messico aveva aggredito gli Stati Uniti d'America, scatenando il finimondo.

Com'è ovvio aspettarsi scoppiò una guerra che guarda caso vide gli Stati Uniti vincitori, mentre il Messico si vide costretto a cedere un territorio vastissimo, quasi quanto Perugia. La conquista del Texas accentuò la spinta verso l'Ovest dei coloni americani, che erano composti prevalentemente da criminali, calvinisti bigotti e minatori rincoglioniti. Polk, in seguito, inviò delle truppe a conquistare l'Oregon come aveva promesso, ma arrivati a metà dell'opera fece ritirare l'esercito; questo fatto contribuì a spaccare l'alleanza tra gli interessi del Sud schiavista e dell'Ovest mezzadro. Le motivazioni di tale scelta sono imputabili all'aggravarsi delle condizioni mentali del Presidente; Polk cominciava infatti a manifestare comportamenti bizzarri, come ad esempio presentarsi al lavoro senza pantaloni o con un cappello con l'elica in cima; per non parlare delle affermazioni senza senso che faceva quando qualcuno gli parlava:

- Senatore X: “Signore, perché ha deciso di interrompere l'attacco in Oregon?”
- Knox Polk: “E sì, i gatti sono meglio dei cani.”
- Senatore Y: “La vittoria in Texas è stata grandiosa signore.”
- Knox Polk: “Ahahah. Porti un sanguinaccio alla vedova e le faccia i miei complimenti.”
- Senatore Z: “Il comandante Taylor chiede se può ritirarsi dal Rio Grande.”
- Knox Polk: “Eeeeh, è troppo grande, sarà meglio sgonfiarlo un po'.”
- Senatore W: “Presidente, i coloni chiedono l'invio di scorte armate per esplorare l'ovest.”
- Knox Polk: “Allora, l'ho detto mille volte: io a messa non ci vado!”
- Senatore K: “Ma signor Presidente, lei non ha i pantaloni.”
- Knox Polk: “Non mi dica queste brutte cose, che poi i muri si offendono.”
- Senatore J: “Presidente si sente bene?”
- Knox Polk: “Mi potrebbe passare il coso, come si chiama, ... il, ... eeehh, ... ah! Domani c'ho freddo.”
- Senatore Ω: “Vuole che le vada a chiamare un medico?”
- Knox Polk: “I tubi del gas devono stare lontani dai tubi luminosi, altrimenti si litigano.”
- Senatore Π: “Stiamo seriamente pensando di sollevarla dall'incarico.”
- Knox Polk: “Metteteci un po' di cemento in quel brodo, che resta più buono.”

Verso neanche la metà del suo mandato i senatori stavano seriamente pensando di aprire contro di lui una procedura di impeachment per evidenti demenze mentali, ma la cosa non ebbe seguito per due ragioni: primo, per quanto potesse essere strano le sue politiche stavano rafforzando gli Stati Uniti e secondo, le affermazioni deliranti avevano l'effetto di spiazzare talmente tanto le persone, che a volte si fermavano a ripensarci per qualche giorno, impedendogli di prendere in esame qualsiasi altra decisione.

Dalla corsa all'oro alla corsa al cimitero

Ogni tanto diceva anche cose intelligenti.

A un certo punto alcuni minatori californiani ubriachi fecero scoppiare della dinamite nella valle del fiume Sacramento per puro divertimento. Quando andarono a vedere il cratere trovarono per caso dei filoni d'oro; questo evento fece scoppiare la grande corsa all'oro in California. L'amministrazione Polk non si fece scappare l'occasione e inviò un enorme contingente militare a conquistare la zona, già che c'era conquistò pure parte del New Mexico, dando agli Stati Uniti d'America il tanto agognato sbocco sul Pacifico.

Questo evento contribuì ad aumentare l'importanza di Polk agli occhi degli americani, ma ebbe anche conseguenze molto negative: infatti, la forte disputa riguardante ancora una volta lo schiavismo, che accompagnò l'annessione, mise in moto anche l'irreversibile processo che in seguito porterà alla guerra di secessione; il Presidente non fu in grado di affrontare l'argomento a causa dell'aggravarsi delle sue turbe mentali: era arrivato a un punto tale che ormai si esprimeva solo a gesti e grugniti. Nonostante tutto Polk riuscì a creare un tesoro federale composto da monete di cioccolato, il Dipartimento degli Interni, competente anche in esterni e infissi, e abbassò pure le tariffe sui tariffari e le sementi di gramigna; tutto con il nullaosta del Congresso, rimasto paralizzato dalla sua ultima performance: agitare le braccia fingendo di voler spiccare il volo per poi pisciarsi addosso.

Il mandato del Presidente Polk finì il 4 marzo 1849, e morì il 15 giugno dello stesso anno, cercando di farsi la barba con una motosega.

Venne sepolto presso la Villa di Nash Bridges in Califonia, anche se qualche ignorante sostine che si trovi in Tennessee.

Preceduto da:
Quello che c'è finito per caso
1841 - 1845
James Knox Polk
Conquistatore degli Stati
non ancora del tutto Uniti

1845 - 1849
Succeduto da:
Mutande bagnate
1849 - 1850

Note

  1. ^ Lui in seguito si vendicò derubando un intero paese.
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