John Quincy Adams

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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J.Q. ci mostra il suo nuovo semi-parrucchino con annesse basette, realizzato in lana di pecora e capra; rigorosamente pagato con i soldi dei neonati contribuenti americani.
« Crapa pelada la fà i turtei. Ghe nè dà minga ai soi fradei, Oh! oh! oh! oh! »
(La canzone elettorale di John Quincy Adams.)
« L'essere il figlio di un ex Presidente è una certificazione della mia professionalità. »
(John Quincy Adams frega gli elettori.)
« La retorica è l'arte di persuadere mediante i discorsi. »
(John Quincy Adams ci spiega come è riuscito a farsi eleggere.)


John Quincy Adams (A nessuno importa, 11 luglio 1767Washington, 23 febbraio 1848) è stato un politico statunitense, sesto Presidente degli Stati Uniti d'America nonché il primo e più grosso raccomandato tra tutti i presidenti U.S.A. essendo figlio di John Adams, secondo Presidente degli Stati Uniti.


Biografia

Un dettaglio della testa di J.Q.

Non serve spendere troppe parole per descrivere la vita di un raccomandato di ferro come John Quincy Adams, o "J.Q." come si firmava di solito. Figlio del ben più noto e importante John Adams, Quincy già a 14 anni venne affiancato a un diplomatico in viaggio verso la Russia; in molti si sono chiesti che razza di qualifiche può avere un quattordicenne per accompagnare un diplomatico, ma nessuno ha mai trovato una risposta convincente. In seguito venne spedito a studiare nelle più prestigiose università europee, naturalmente a spese dei neonati contribuenti americani. Al ritorno negli USA completò gli studi ad Harvard, sempre a spese dei neonati contribuenti americani; laureatosi entrò in politica tra le fila del partito federalista e in seguito nel partito democratico-repubblicano. La sua naturale predisposizione per il combinare stupidate, spinse i suoi colleghi al Senato a spedirlo nuovamente all'estero in qualità di ambasciatore; qui non si sa in base a quali artifici corruttivi venne nominato ministro, badate bene ministro nei seguenti stati: Olanda, Russia, Prussia, Portogallo e Inghilterra. A molti venne e viene ancora spontaneo domandarsi: ma come cazzo ha fatto?

Fu soprattutto uno studioso e un teorico della politica[1] e tra il 1806 e il 1809 insegnò retorica ad Harvard, sempre grazie alle raccomandazioni del babbo e anche a spese dei neonati contribuenti americani.

Fisicamente J.Q. era pelato e basta!

Campagna elettorale

J.Q. decise di seguire le orme del babbo diventando pure lui presidente; per riuscirci mise a frutto le sue conoscenze di retorica, che per chi non lo sapesse è l'arte di persuadere mediante i discorsi infarcendoli anche di una sonora dose di politichese stretto. Come se non bastasse la sua campagna elettorale fu scandita dall'impiego massiccio di slogan musicali, uno dei quali venne scritto dal Quartetto Cetra e in seguito riarrangiato da Francesco Salvi:


La presidenza

"Smettila di specchiarti sulla mia pelata".
J.Q. mentre cerca di imitare Piero Angela.

Essendo finito a fare il presidente solo e soltanto grazie all'aiuto del babbo e dei neonati contribuenti americani, J.Q. non si sprecò più di quel tanto a formulare nuove leggi o regole, limitandosi a portare avanti la politica del suo predecessore James Monroe. Tale politica conosciuta col nome di "Dottrina Monroe" prevedeva, tra le altre cose, che gli Stati Uniti non avrebbero tollerato alcuna intromissione negli affari americani da parte delle potenze del vecchio continente, ma al tempo stesso loro avrebbero potuto intromettersi negli affaracci del vecchio continente e del resto del mondo facendo finta di non volersi intromettere. In pratica la "Dottrina Monroe" era la base legale dell'imperialismo Americano moderno.

I risultati delle sue politiche si tradussero in un rafforzamento della presenza statunitense in America Latina, ottenendo l'ammissione delle portaerei americane nei porti delle Indie occidentali e anche la possibilità di costruire qualche base militare. L'idea del Presidente era quella di tenere sotto controllo la Russia, la quale non era ancora la nazione comunista e anti-americana che conosciamo, ma Adams pensò di portarsi avanti col lavoro. Oltre a questo, come ogni buon Presidente americano dell'800 che si rispetti, fece deportare qualche tribù indiana non si sa dove, inculandogli le terre.

Allo scadere del mandato J.Q. non venne rieletto, ma non si diede comunque per vinto e grazie all'aiuto del babbo e al sostegno dei neonati contribuenti americani fondò un partito tutto suo, il Partito Whig. Questo nuovo partito si contrapponeva allo strapotere del tiranno Andrew Jackson ed anche al libero scambio di merci e figurine. Ma a conti fatti si rivelò un fiasco colossale, perché dei quattro presidenti eletti con questo partito, due sono morti in meno di un petosecondo, gli altri due erano degli idioti.

Dopo la fondazione del suo nuovo partito continuò l'attività di deputato ricoprendo diversi altri incarichi ben remunerati, tra i quali quello di "presidente del Committee on Manifactures" redigendo e approvando il famigerato "Tariffario del 1832". In pratica J.Q. si mise a giocare con le tariffe dei prodotti manifatturieri creando un mezzo macello, ad esempio se si comprava un 1 kg di pane negli stati a nord si pagavano 2,34 dollari, mentre se ci si trovava negli stati a sud si spendeva, a parità di peso, 37,649 dollari; non per nulla questa manovra viene considerata la miccia che fece scoppiare in seguito la guerra di secessione.

Morì nel 1848 e venne sepolto presso un gigantesco mausoleo in stile neo raccomandanico accanto alla madre ed al babbo, naturalmente a spese dei neonati contribuenti americani.

Il caso Amistad

Nessuno ha mai saputo che fine ha fatto la nave Amistad dopo il sequestro, ma si possono formulare delle ipotesi.

Accade una sera che alcuni africani vennero prelevati dalla loro terra natale per essere assunti come lavoratori sub-salariati in America. Ma arrivati sulle coste statunitensi quegli ingrati decisero di togliersi le catene e gettarle in mare, aggredendo l'equipaggio e privando il capitano della nave di quell'ingombrante peso che si portava sopra il collo. Quando poi sbarcarono, i riottosi figuri vennero arrestati e condannati a morte per ammutinamento. La questione sembrava essere stata risolta, ma dopo la sentenza incominciarono a farsi vive diverse persone che sostenevano che quei tizi fossero mano d'opera altamente qualificata regolarmente assunta, rivendicandone per tanto il possesso diritto d'ingaggio. Alla lunga la questione si trasformò in una di quelle tiritere giudiziarie che quotidianamente vengono propinate dai telegiornali ai poveri telespettatori, spingendo diversi avvocati e giuristi da salotto a mettere bocca sulla questione e complicando ulteriormente l'intero iter processuale.

Per evitare ulteriori casini e non dover prendere una decisione in merito, l'allora presidente Martin Van Buren se ne lavò le mani[2], delegando la decisione finale alla Corte Suprema Statunitense; fu allora che il giovane avvocato Roger Baldwin decise di chiedere aiuto all'ex presidente J.Q. Adams, che era noto per essere un fervente anti-schiavista:

- Roger Baldwin: “Salve signor Adams, ho bisogno del vostro aiuto per una cosa importante.”
- J.Q.Adams: “Niente è più importante di questo buon brandy irlandese, vero Brighella?”
- Martin Van Buren: “Eheheh (risata alla Rupert Sciamenna).”
- Roger Baldwin: “Signor Adams, si tratta di quegli schiavi che hanno deciso di impiccare.”
- J.Q. Adams: “Embè? Che dovrei farci io?”
- Roger Baldwin: “Lei dovrebbe fare un discorso alla Corte Suprema e convincerli a liberarli. Magari facendo leva sulle angherie che hanno subito. Quei poveretti sono stati rapiti, caricati su una nave e privati di tutto, persino dei vestiti.”
- J.Q.Adams: “Aspetta un attimo. Mi stai dicendo che dei neri, donne e uomini sono stati caricati nudi su una nave? Ci sono dei video?”
- Roger Baldwin: “Beh, presumo di si, ma non sono stati ancora trovati e...”
- J.Q.Adams: “E allora che cazzo aspetti, valli a cercare, mentre io preparo il discorso. Van Burino, tu resta qui e continua a tenere alto il morale.”
- Martin Van Buren: “Eheheh (risata alla Rupert Sciamenna.”

J.Q. tenne il suo discorso alla Corte Suprema e a sorpresissima riuscì a convincere tutti a liberare gli schiavi; la vicenda lasciò comunque l'ex presidente con l'amaro in bocca, soprattutto quando scoprì che le telecamere non erano ancora state inventate e non c'erano i video della traversata.

Preceduto da:
Marilyn
1817 - 1825
John Quincy Adams
Presidente raccomandato degli Stati Uniti
1825 - 1829
Succeduto da:
Michael
1929 - 1937

Note

  1. ^ E che cazzo c'è da studiare? Come inculare i contribuenti? Oops.
  2. ^ Nella grappa.
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