James A. Garfield

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La foto che hanno messo sulla lapide del presidente James Addio Garfield. Per la cronaca: l'hanno rubata insieme alle lettere che formavano il suo nome.
« Non potete farlo, io sono un preside. »
(James A. Garfield mentre viene trascinato al fronte.)
« Chi sa fa, chi non sa insegna, chi non sa insegnare insegna educazione fisica e chi non sa insegnare educazione fisica fa il preside. »
(James A. Garfield cerca invano di convincere l'esercito a lasciarlo andare.)
« Nooo! Lasciatemi in pace! »
(James A. Garfield esprime il suo pensiero sulla candidatura a presidente.)
« Sono uno stalwart degli stalwart! L'ho fatto io e voglio essere arrestato! Arthur è ora presidente!. »
(Charles Guiteau si lascia scappare il possibile nome del suo mandante.)
« Questa brutta pagina della storia americana non sarà mai dimenticata e mai ricapiterà. »
(Chester Arthur pronuncia la frase che in seguito porterà sfiga ad un altro Presidente.)


James Addio Garfield (Colline Morellato, 19 novembre 1831 – Sex on the Branch, 19 settembre 1881) è stato un preside, soldato e politico statunitense. È stato il 20º presidente degli Stati Uniti d'America prima di venire brutalmente sparato.

Storia di un uomo destinato a fare una brutta fine

James A. Garfield era nato a Colline Morellato nella Contea di Cuyahoga in Ohio, un tipico paesino isolato dal resto del mondo abitato per lo più da burberi razziatori di bestiame, ed era il primogenito di Ursus Garfield e Marisa Garfield. Il padre, Marisa, era un ubriacone che picchiava sempre la moglie Ursus e il piccolo James. Il futuro ex-presidente a causa dei continui pestaggi diventerà un perfetto sfigato, e come tale passerà la sua vita sui libri di squola, riuscendo dapprima a diventare maestro e in seguito preside della scuola del paese.

A Garfield non dispiaceva affatto fare il Preside, era pagato profumatamente dallo stato e siccome nella sua scuola non veniva mai nessuno non aveva problemi di bulli che potessero minare la sua, da poco trovata, autostima. Purtroppo per lui le vicissitudini umane posero rapidamente fine a questo idilliaco momento di pace, la guerra di secessione esigeva continui tributi di sangue e un brutto giorno i reclutatori si presentarono a Colline Morellato rastrellando tutti quelli troppo lenti nel darsi alla macchia. Quando arrivarono nei pressi della scuola, i militari buttarono giù tutte le porte dell'edificio fino a quando non arrivarono nell'ufficio del preside, catturando il malcapitato e trascinandolo via per una gamba.

Gli anni della guerra

Garfield venne assegnato alla divisione del generale e anche lui futuro presidente Ulysses Simpson Grant, nel fantomatico Plotone Cazzoni, una squadra composta da dieci uomini i cui compiti erano soprattutto di servizio interno alla guarnigione, come ad esempio: pulire le latrine, togliere le merde dei cavalli e assaggiare i cibi potenzialmente avariati. Gli unici compiti che ricoprivano nelle battaglie erano: l'attacco suicida e il bersaglio mobile per l'artiglieria. L'esperienza sarà devastante e distruggerà completamente quella misera autostima che James si era riuscito a costruire sprecando la sua vita studiando.

Garfield essendo un mingherlino con meno forza di un tordo con le ali rotte si trovò malissimo all'interno del "Plotone", veniva maltrattato e minacciato da tutti, obbligato a fare il lavoro per gli altri e a consegnare la sua merenda e lo stipendio ai suoi perfidi commilitoni, di cui facevano parte individui loschi, spesso invischiati in traffici discutibili[1]. Lo stesso Garfield era subentrato ad un membro deceduto in circostanze misteriose. Secondo gli storici il coinvolgimento del futuro ex-presidente con il "Plotone Cazzoni" potrebbe nascondere il reale motivo della sua prematura dipartita[2].

Per dovere di cronaca ci sentiamo il dovere di elencare di seguito i membri del Plotone Cazzoni anche per dare al lettore la possibilità di sbizzarrirsi nel cercare eventuali complotti che magari non ci sono e farsi delle gran seghe mentali.


Nome e cognome Ruolo Motivo della morte
Jin Ford Ufficiale in comando, era lui che organizzava e gestiva i vari traffici, dopo la guerra aprì un'officina per la costruzione di carretti per cavalli. Venne coinvolto in una sparatoria dopo l'insediamento del Presidente Chester Arthur.
Chester Alan Arthur Ufficiale in seconda, si dice sia stato il mandante della morte di Garfield per diventare presidente a sua volta. Indigestione di danaro pubblico.
William A. Wheeler Wheeler era il manipolatore del gruppo: finita la guerra manipolò le elezioni del 1877 facendo eleggere Rutherford B. Hayes per poi divenirne suo vice e manipolarlo. Morte naturale (purtroppo per gli U.S.A.).
Jesse James Guardia scelta e ladro occasionale, venne congedato per essersi ferito in maniera fin troppo grave pochi giorni prima di un'ispezione, divenne un famoso bandito. Uno della sua banda gli sparò alle spalle mentre pisciava contro un muro.
Irvine Bush L'esportatore di diritti civili e di armi nordiste, dopo la guerra aprì un ranch con i proventi dei traffici, in seguito dalla sua discendenza vennero fuori due criminali peggiori di lui. Trovato suicida con un'ascia piantata nella schiena.
Gustav the Bean Addetto alla degustazione di cibi avariati, dopo la guerra si ritirò in Illinois, morì avvelenato dopo aver mangiato da McDonald's. Avvelenamento da sostanze sconosciute.
Ronald McDonald Cuoco del gruppo e acerrimo rivale di Gustav the Bean, dopo la guerra aprì una catena di ristoranti. Sbranato da una mucca pazza.
John Wilkes Booth Soldato semplice esperto in merde di cavallo, secondo quanto disse Garfield aveva l'abitudine di sniffare le esalazione dello sterco, uccise Abramo Lincoln dopo un overdose di esalazioni. Braccato dalla polizia venne linciato in un fienile.
?????? ????? Nei documenti pervenuti il nome di questo individuo è completamente cancellato, l'unica cosa che si sa è che faceva l'avvocato e il tesoriere per la banda, si dileguò prima della fine della guerra. Sconosciuto[3].
John Vista È il soldato che Garfield dovette sostituire, generalmente faceva la guardia e non si faceva i cazzi suoi. Secondo i rilievi eseguiti dai suoi onesti commilitoni, venne schiacciato da un branco di rinoceronti inferociti.
James Addio Garfield Ed eccoci arrivati al nostro eroe che durante la guerra svolgeva la mansione di soldato merdaccia. Un pazzo scatenato gli tirò quattro revolverate.

Gli anni da senatore e l'elezione

Finita la guerra Garfield, ormai ridotto ad una larva senza volontà, non sapendo come fare a trovare la strada di casa, decise di seguire i suoi compagni Chester Arthur e William Wheeler fino a Washington. I due non si accorsero di essere seguiti fino a quando arrivati in città non notarono Garfield che pisciava come un cane contro un palo della luce.

Wheeler ripugnato da quella visione se ne andò stizzito per la sua strada, mentre invece Arthur, pensò di sfruttare la cosa a suo vantaggio:

- Chester Arthur: “Ehi, vieni qui bello!”
- James Garfield: “Miao, miao.”
- Chester Arthur: “Mi hai seguito fino qui, eh? Bel gattone.”
- James Garfield: “Prrr, Prrrrrr...”
- Chester Arthur: “Che ne diresti di venire con me? Ho dei grandi progetti.”
- James Garfield: “Ma io voglio tonarmene a casa mia.”
- Chester Arthur: “Non ti preoccupare quando avrò finito ti rimanderò a casa.”
- James Garfield: “Grazie.”

Il giorno dopo Arthur e Garfield diventarono membri permanenti del Congresso.

Garfield si stufò presto del suo incarico da pianista parlamentare, era sempre triste e annoiato, passava le giornate scarabocchiando cose senza senso su dei foglietti di carta, persino i suoi colleghi cominciavano a deprimersi vedendolo in quelle condizioni, tanto da presentare un'istanza di rimozione. Arthur non poteva permettere una cosa del genere, la sua pedina doveva rimanere al suo posto, per questo motivo una sera presentò una graziosa signora al vecchio James con la quale potesse iniziare una relazione e tirarsi su il morale.

La terapia ebbe un effetto immediato, James Garfield migliorò le sue condizioni in un battibaleno, divenne talmente scattante da mettere incinta la sua nuova compagna ben sette volte, attirando le attenzioni dei suoi colleghi di partito, che senza pensarci troppo lo candidarono alle elezioni del 1881 che vinse con un consenso senza precedenti.

La morte di un presidente... che non interessa a nessuno

Il gatto Garfield. Si lo sò che è una battuta scontata, ma il buon Presidente avrebbe sicuramente voluto avere le sue 9 vite.

Durante la campagna presidenziale Garfield cominciò a diventare dispotico, non voleva fare il presidente, voleva godersi la sua famiglia in santa pace senza altre rogne, arrivando al punto da fare i capricci come un bambino viziato e non voler più scrivere i suoi discorsi elettorali. Arthur, che sarebbe stato il suo vice in caso di vittoria, decise di delegare questa mansione a un tale di nome Charles Guiteau mentre cercava di convincere Garfiel a fare il bravo. Guiteau era un ottimo scrittore, ma aveva un difetto: era affetto da manie di persecuzione e schizofrenia, era anche solito definirsi uno stalwart, ovvero una "verruca da stalla".

Quando Garfield divenne presidente Guiteau si presentò alla Casa Bianca con la speranza di essere pagato per il suo lavoro, ma ricevette solamente un secco rifiuto e una carica di botte dalle guardie, così decise di ripresentarsi la volta seguente armato di più forti motivazioni, ma ricevette nuovamente un pessimo trattamento. Fu così che il 2 luglio del 1881 Guiteau aggredì il povero Garfield mentre stava aspettando la coincidenza del treno, sparandogli quattro revolverate, due delle quali colpirono un piccione e il muro.

Le condizioni del presidente apparvero subito gravissime e venne portato nella sala mensa dei capotreni, poco dopo arrivò Chester Arthur, portando con sé quelli che lui stesso definì i migliori medici di tutto il continente nordamericano. Questi medici tentarono in diversi modi di salvare James: da prima gli fecero dei salassi, poi tentarono di estrarre i proiettili a mani nude, senza guanti e senza essersele lavate e per ultimo gli amputarono un piede, sperando che la pressione del sangue che usciva avesse potuto far uscire anche i proiettili, ma non ci fu nulla da fare, James Addio Garfield morì due mesi dopo agonizzando brutalmente.

Il corpo del defunto presidente venne riportato nel suo paese natio da Chester Arthur, il quale, in questo modo, mantenne la promessa che gli fece prima di diventare entrambi membri del Congresso[4], la sua lapide recita:

« Qui giace il Presidente James Addio Garfield, che governò per soli quattro mesi. Nonostante la brevità del suo mandato nessuno si dimenticherà mai di lui[5]. »

Un complotto?

In molti sospettano che la morte di James Garfield sia stata accuratamente organizzata dal suo vice presidente Chester Arthur, specialmente in seguito alle dichiarazioni di Charles Guiteau, la cosa però non venne mai dimostrata del tutto, anche perché Guiteau era comunque un malato di mente poco attendibile. Tra l'altro Chester Arthur aveva intenzione di manipolare Garfield come a suo tempo fece William A. Wheeler con il presidente Rutherford B. Hayes[6].

La questione è ancora fortemente dibattuta tra i complottisti, ma a breve Roberto Giacobbo e Daniele Bossari realizzeranno uno special in cui cercheranno di svelare la verità dal titolo "Garfield: da fumetto a film".


Preceduto da:
Quello che di nome faceva "Ruttoforte"
1877 - 1881
James Garfield
Presidente per poco.
1881 - 1881
Succeduto da:
Re Artù
1881 - 1885

Note

  1. ^ Vendita di armi e caramelle dei nordisti ai sudisti.
  2. ^ Ma anche no.
  3. ^ "Paura eh?"
  4. ^ Ti rimanderò a casa. Come non ti è dato saperlo.
  5. ^ Bugia.
  6. ^ Ah, la democrazia americana. Un esempio da invidiare.
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