Benjamin Harrison

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La tipica faccia che faceva Harrison quando si piazzava dietro le persone ad origliare.
« No, pietà, mi arrendo. »
(Benjamin Harrison a uno che gli ha chiesto che ore sono.)
« Tranquilli ragazzi, se stiamo per perdere ci penso io. »
(Harrison mentre lega la bandiera bianca alla sua spada.)


Benjamin Harrison (uscito fuori da un Ovetto Kinder, 20 agosto 1833 – investito da un triciclo mentre evitava una macchina a Indianapolis, 13 marzo 1901) è stato un avvocato e politico statunitense, divenuto in seguito il 23º Presidente degli Stati Uniti d'America, ... la sua presidenza fu in mezzo ai due mandati di Grover Cleveland, ....... era il nipote di William Henry Harrison, ...... aveva la barba, ....... OK, era uno su cui non c'è un cazzo da dire.


Il caso umano

Nel 1892 per contrastare l'abnorme debito accumulato a causa dei ladrocini del Congresso, venne stampata la banconota da 1.000.000 dollari; la faccia di Harrison è da considerarsi una presa per il culo nei confronti dei contribuenti.

Benjamim Harrison era un uomo ascrivibile alla sottospecie dei casi umani e come ogni caso umano che si rispetti, la sua vita è costellata da disgrazie e altre sfighe: sua madre non si accorse di essere incinta di lui, fino a quando non iniziò a vomitare come la bambina de L'esorcista, quando poi Benjamin nacque, il padre cominciò a credere di essere stato cornificato dalla moglie, la quale insisteva di non aver mai tradito il marito quel settembre di nove mesi prima (gli altri mesi dell'anno sì però). Quando poi il test del DNA rivelò che entrambi erano i genitori, i due vennero colti da domande e interrogativi assurdi perché non si ricordavano né quando lo avevano concepito, né l'eventuale sbronza che si potevano essere presi; questi interrogativi li attanagliarono per tutta la vita.

L'infanzia di Harrison fu molto triste, trascurato dai suoi genitori, era il tipico bambino che apre la bocca solo per piangere e implorare pietà, tutti lo prendevano in giro perché era un vigliacco e questo lo portò a chiudersi in sé stesso diventando quel genere di persona che ti ritrovi di fianco mentre stai facendo un discorso con i tuoi amici, senza neanche accorgerti della sua presenza.

Divenuto maggiorenne (non si sa come fece a sopravvivere) si iscrisse all'università dove studiò legge, presumibilmente per diventare, pure lui, avvocato. Gli anni universitari furono, anche quelli, costellati da sfighe di vario genere: il coinquilino con cui divideva la stanza lo sfruttava per copiare durante gli esami, gli altri suoi compagni di dormitorio invece lo detestavano perché quando andavano a mangiare la pizza andava a finire sempre in questo modo:

- Tizio: “Adesso dove andiamo?”
- Caio: “Andiamo al "Mad"; ho sentito che 'sta sera si paga solo 5 euro per entrare.”
- Tizio: “Andata. Visto che siamo in dieci direi di stringerci e andare la con due macchine, così non abbiamo problemi d parcheggio.”
- Sempronio: “Guarda che siamo in undici.”
- Tizio: “Eh!? (si guarda intorno e vede Harrison) Oh porca troia, ci sei anche te?”
- Caio: “Vabbé andiamo là con tre macchine e qualcosa sarà.”

Quando poi arrivavano a destinazione finiva sempre che due macchine trovavano subito parcheggio, mentre la terza finiva a parcheggiare a 2 chilometri di distanza, suscitando le ire dei passeggeri, i quali durante la serata cercavano di fare in modo che Benjamin finisse in mezzo a qualche rissone.

Nonostante tutto e nonostante se stesso

Il colonnello Harrison durante la guerra.

Laureatosi in Legge con un tesi che spiegava i motivi legali per cui bisognava tutelare legalmente gli handicappati, Harrison iniziò a cercare lavoro in qualche studio legale o in qualche altro ufficio, ma la ricerca di un impiego era resa difficile, oltre che dalla sua demenza, anche dalla guerra di secessione, che spingeva la gente a chiudere baracca e burattini e sparire in qualche buco, sperando di non essere sgamati dai terribili reclutatori. Va comunque segnalato che Benjamin Harrison non venne mai arruolato ufficialmente, infatti quando i reclutatori lo videro, si resero subito conto che era meglio lasciarlo dove si trovava e andare a cercare altra carne da macello soldati in qualche altro posto; quando poi i militari tornarono alla base successe l'imprevisto:

- Sergente: “Allora, dove sono le nuove reclute?”
- Reclutatore: “Eccoli qui signore. Guardi che spettacolo, faranno un figurone in uniforme.”
- Sergente: “Sì, sì, ma mi dica dove li avete trovati.”
- Reclutatore: “Allora: questo qua diceva di essere un prete, pensi che quando lo abbiamo preso era in chiesa che faceva finta di ufficiare a un funerale, poi c'è questo qui, che ha implorato di lasciarlo a casa ad accudire sua moglie incinta, ci ha fatto anche vedere il pancione, sembrava proprio vero; e per ultimo questo, che per evitare di essere reclutato si è tagliato le gambe, ma noi lo abbiamo reclutato lo stesso.”
- Sergente: “Ahahah, ci hai provato ragazzo, scommetto che non te lo aspettavi, vero?”
- Soldato mutilato: “No, tornassi indietro mi prenderei a calci in culo da solo.”
- Sergente: “E mi dica quello lì, dietro di lei, invece.”
- Reclutataore: “Eh? (si guarda intorno e vede Harrison), dannazione, lo avevamo scartato per eccesso di idiozia.”
- Sergente: “E come cazzo ha fatto ad arrivare fin qua?”
- Reclutatore: “Vuoi vedere che mentre stavamo parlando tra di noi si è messo ad origliare e poi, quando ce ne siamo andati, ci ha seguito senza che ce ne accorgessimo. Sì, è andata così, non c'è altra spiegazione logica.”

Così, visto che ormai c'era, Benjamin Harrison venne arruolato tra le fila dell'esercito Yankee; anche qui il futuro presidente venne bersagliato da scherzi di ogni genere: dalla schiuma da barba nelle ciabatte, alle pulci della peste tra la carta igienica. In seguito i superiori notando il suo carattere arrendevole lo promossero a "soldato che alza la bandiera bianca in caso di sconfitta" nel 70° Reggimento di Fanteria dei Volontari dell'Indiana[1]; le capacità belliche di Harrison in questo ruolo lo fecero diventare rapidamente "colonnello che alza la bandiera bianca in caso di sconfitta", sempre nel 70° Reggimento di Fanteria dei Volontari dell'Indiana[2].

Finita la guerra, Harrison venne licenziato come tutti gli altri sopravvissuti, con una buonuscita di 10 dollari e i denti d'oro che lui e i suoi avevano sciacallato dai soldati nemici uccisi. A quel punto, non sapendo cosa fare, riprese le sue cattive abitudini: si mise ad origliare i discorsi di alcuni soldati intenzionati ad andare a Washington in cerca di fortuna e quando partirono si aggregò a loro senza che se ne accorgessero.

Un uomo, un perché

Come lo ricordano in America: a cavallo di un porco.

Appunto: perché Benjamin Harrison è stato eletto Presidente degli Stati Uniti d'America? Secondo qualcuno, per diventare Presidente degli Stati Uniti bisogna essere: o una persona molto famosa, o un caso umano patologico. Benjamin Harrison apparteneva ampiamente alla seconda categoria e dato che discende dalla stessa linea evolutiva del suo predecessore William Henry Harrison, si può dire che apparteneva anche alla prima. Comunque Harrison venne eletto senatore esattamente come era stato arruolato: si era messo ad origliare i discorsi di alcuni Senatori Repubblicani fuori dal Congresso, quando questi se ne accorsero tentarono di chiedergli chi era e cosa voleva e lui per tutta risposta si gettò a terra e tirò fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni una bandiera bianca dichiarando la resa. A quel punto i senatori si guardarono tra loro in silenzio e poi con la stessa gentilezza con cui il gatto e la volpe si rivolgevano a Pinocchio, lo invitarono ad alzarsi e ad andare con loro.

Una foto di Harrison che lo coglie in flagrante mentre butta i soldi dei contribuenti nella bocca infernale del Congresso.

L'unica cosa che doveva fare Harrison alle varie sedute era alzare la mano quando glielo indicava il suo vicino di banco, al massimo avrebbe dovuto votare a nome dei colleghi assenti, ma viste le sue capacità non gli venne fatto fare spesso; poi accadde che venne eletto presidente Grover Cleveland, il quale non intendeva farsi mettere i piedi in testa dal Congresso e di conseguenza respingeva tutte le leggi che gli venivano sottoposte. Il comportamento del Presidente fece arrabbiare quelli che comandano davvero in America, che diedero ordine ai repubblicani di trovare un valido sostituto, uno che non facesse valere la sua carica; dopo qualche ripensamento si decise di puntare proprio su Benjamin Harrison, che aveva dimostrato di avere tutti i requisiti richiesti:

  • discendeva da una famiglia importante;
  • era arrendevole;
  • non lo conosceva nessuno, perciò sarebbe stato difficile cercare argomenti per screditarlo;
  • e soprattutto non aveva mai fatto cazzate con la legge, dunque non c'era neanche bisogno di dargli delle "ripulite" alla fedina penale.

Così alle elezioni del 1889, nonostante il popolo non lo avesse votato, divenne il 23º Presidente degli Stati Uniti d'America.

Durante la sua presidenza il Congresso si diede alla pazza gioia con i soldi dei contribuenti: ogni volta che qualcuno voleva attingere dalle casse dello stato, non doveva fare altro che scrivere un legge (anche uno scarabocchio andava bene) e andare a sottoporla al Presidente, il quale, appena vedeva qualcuno avvicinarsi, si gettava sotto la scrivania facendo uscire la sua fantomatica bandiera bianca e in seguito, firmava tutto quello che gli veniva sottoposto. La cosa divenne talmente sistemica che i vari deputati e senatori spendevano e spandevano a più non posso, arrivando pure a farsi costruire le case in "oro massiccio", il tutto col nullaosta del Presidente e da quello che venne ribattezzato dalla popolazione "il Congresso milionario".

Harrison non fece assolutamente nulla per fermare lo sperpero, ad un certo punto i politicanti incominciarono pure a stufarsi di questa cosa; che gusto c'era a fare i propri porci comodi se nessuno cercava di complicarti un po la vita? Così cercarono di stimolare il Presidente ad essere un po più combattivo e qualche piccolo risultato lo ottennero: come ad esempio i vani tentativi di Harrison di far approvare delle leggi contro la discriminazione dei neri e il loro linciaggio senza processo, oppure il tentativo di promuovere una legge antitrust e una per la meritocrazia; tutte cose che il Congresso fu ben felice di respingere. Ma questa nuova fase del gioco durò poco; infatti nel 1892 la moglie di Harrison morì di tubercolosi lasciando il Presidente in uno stato di "resa catatonica incondizionata perpetua"; sì, avete capito bene: Benjamin Harrison era sposato ed ha avuto pure due figli (anche qui, nessuno sa come ci sia riuscito).

Il resto della storia e il decesso

Scaduto il suo mandato, il Partito Repubblicano lo ricandidò di nuovo alla presidenza, ma per la prima volta nella storia degli Sates, l'ex presidente Grover Cleveland si ripresentò alle elezioni, battendo fragorosamente il presidente uscente.

Il triciclo che investì Harrison.

Di solito quando un presidente non viene riconfermato per un secondo mandato, viene buttato fuori dalla Casa Bianca in malo modo e le sue cose gettate in mezzo alla strada, nel caso di Harrison però gli addetti alla defenestrazione ebbero pietà; il Presidente venne gentilmente preso sottobraccio da due inservienti, accompagnato al cancello d'ingresso e fatto salire sul primo autobus che passava di li e che lo scaricò ad Indianapolis, dove si trapiantò.

Harrison non ebbe mai più a che fare con la politica, si ritirò a vita privata e sposò una ricca vedova (i miracoli che gli sono capitati in vita sono roba da Giacobbo), diventando il tipico vecchietto da osteria che si siede intorno al tavolo dei giocatori di briscola a guardare in silenzio le partite. In seguito fece qualche sporadica apparizione, come nel 1899, quando partecipò alla Prima Conferenza di Pace tenutasi a L'Aia benché non fosse stato invitato da nessuno. Con ogni probabilità il suo vizio di origliare deve averlo aiutato come al solito. Ebbe anche l'opportunità di partecipare in qualità di ambasciatore alle trattative territoriali tra Inghilterra e Venezuela; in questo caso venne invitato formalmente dai venezuelani che volevano sfruttare le sue capacità di "alza bandiera bianca" in caso qualcosa fosse andato storto.

Morì il 20 agosto del 1833 a Indianapolis; quel giorno si stava tenendo una gara di rally nelle strade cittadine e il percorso passava proprio davanti alla casa di Harrison; l'ex presidente ormai rimbambito, attraversò la strada senza guardarsi ai lati proprio mentre stava sopraggiungendo una Ford escort rally 4x4, Harrison riuscì a schivarla gettandosi sul marciapiede, ma proprio in quell'istante un triciclo guidato da un quattrenne, lo prese in pieno uccidendolo. In seguito i vari rilievi dimostreranno le negligenze di Harrison in fatto di sicurezza stradale, scagionando da ogni responsabilità il pilota e il triciclorista[3].

Giudizio storico

Il giudizio storico su Benjamin Harrison ha spaccato la comunità dei riesumatori di cadaveri: alcuni lo giudicano un salvatore dello stato e soprattutto uno che ci ha provato, gli altri invece lo considerano inutile, tanto quanto Franklin Pierce, o anche di più. Su questo ultimo punto va comunque precisato che Harrison a differenza di Pierce aveva almeno la decenza di ufficiare a qualche cerimonia, tra l'altro alcune delle ladrate che si sono svolte al Congresso hanno aperto la strada degli Stati Uniti all'industrializzazione, che fino a quel momento era ancora latitante in diversi settori. Quest'ultimo punto è quello che probabilmente porta certi storici avvezzi al consumo di eroina a giudicare Harrison come un "buon Presidente". Il giudizio della popolazione invece si può riassumere in una sola parola:

« Chi? »

Infatti Harrison è uno di quei presidenti di cui nessuno si ricorda, neanche per il fatto di essere stato il Presidente ad aver governato tra i due mandati di Grover Cleveland; quando poi qualcuno capisce (o fa finta di capire) di chi si sta parlando, l'unica risposta che vi può dare sul suo operato è un secco:

« Boh! »
Preceduto da:
Grover Cleveland
primo tempo

1885 - 1889
Benjamin Harrison
Presidente (ahahah) degli Stati Uniti
1889 - 1893
Succeduto da:
Grover Cleveland
secondo tempo

1893 - 1897

Note

  1. ^ Se la scopavano tutti quella lì.
  2. ^ Che a quel punto ebbe modo di scoparsela pure lui.
  3. ^ E va bene: questa parola me la sono inventata.
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