Bruno Cirillo

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« Bruno! Fratello mio! »
(Marco Materazzi su Bruno Cirillo)
« Nun fici mai ‘na partita ‘ntera stu disgraziatu! »
(Tifoso della Reggina che rimembra le nobili gesta di Bruno Cirillo nella esperienza a Reggio Calabria)
« Non ha un minimo di tecnica. Non so come faccia ancora a giocare a calcio e non riesco a capire come ci sia ancora qualcuno interessato a comprarlo »
(Tutti su Bruno Cirillo)
« Sciabolata!! »
(Sandro Piccinini su intervento di Bruno Cirillo con piede a martello sul ginocchio)

Bruno Cirillo è un assassino senza scurpoli pronto a segarti le gambe per placare la sua sete omicida e per ampliare la sua collezione privata di parti umane calciatore nato dall’incrocio tra una motosega accesa e la Morte in carne e ossa. È alto più o meno così e pesa abbastanza.

Carriera

Bruno Cirillo intento a fare un pic-nic da solo

È diventato celebre per la sua spiccata voglia di fare nuove conoscenze e crearsi nuovi amici. Questa sua personalità aperta verso gli altri lo aiuta molto nella sua sanguinosa carriera da macellaio a piede libero.
Infatti, incredibilmente, qualcuno ha dimostrato di avere così tanto fegato da comprarlo e farlo pure giocare! Dopo aver giocato in squadre come il Portogruaro, la Sambonifacese, il Gela e il leggendario Pizzighettone, quel volpone di Massimo Moratti si accorge che Cirillo manca nel suo album degli acquisti (dopo di lui mancano l’Inservinete di Scrubs, Terenzio Collina, Franco Brienza e Roberto Giacobbo) e così decise di comprarlo per 641.481.957.398.624.611 di vecchie lire gettarlo nella mischia nerazzurra. A Milano Bruno incontrò l’amore della sua vita: il giovane taglia-gambe Marco Materazzi.

Riconoscimenti

  • Da quando è nato vince tutti gli anni il premio “Ucciditore”.
  • Segnò il suo primo goal in Serie A alla AS Roma, all'Olimpico, perché, per sua stessa ammissione, calciò male il pallone. Cercò, inoltre, di gemellarsi con gli ultrà romanisti andando ad esultare (frignando come una ragazzina) sotto la Curva Sud, i quali gli lanciarono monetine ed accendini per ringraziarlo.

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