René Eijkelkamp: differenze tra le versioni

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==Carriera==
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===Primi passi nel mondo del calcio===
===Primi passi nel mondo del calcio===
La sua carriera iniziò al trotto, sulle note di "Hop hop somarello" (cavallo... o scecco... di battaglia del prode [[Paolo Barabani]]) che, mentre lui calcava i suoi primi campi, spaccava in quel di Sanremo.
La sua carriera iniziò al trotto, sulle note di "Hop hop somarello" (cavallo... o scecco... di battaglia del prode [[Paolo Barabani]]) che, mentre lui calcava i suoi primi campi, spaccava in quel di Sanremo.
Il suo straripante talento calcistico lo portò addirittura a vestire la casacca della nazionale (ma non i pantaloncini N.d.R.), che con lui riuscì a non vincere proprio niente. Altrettante soddisfazioni [[René Eijkelkamp|Eijkelkamp]] ricevette dai suoi clubs, che lo scaricavano puntualmente dopo un tot di tempo.
Il suo straripante talento calcistico lo portò addirittura a vestire la casacca della nazionale (ma non i pantaloncini N.d.R.), che con lui riuscì a non vincere proprio niente. Altrettante soddisfazioni Eijkelkamp ricevette dai suoi clubs, che lo scaricavano puntualmente dopo un tot di tempo.
In fine di carriera, tuttavia, il cavolo sotto cui era nato ebbe finalmente modo di sentirsi REALMENTE fiero di lui (e non come quando i vostri genitori vi dicono "Siamo fieri di te" dopo che vi fate la comunione) quando [[René Eijkelkamp|René]] realizzò il goal più importante della sua vita, che lo consegnò alle pagine della storia: riuscì infatti dopo avere effettuato un cross con molta parabola (dalla sinistra) a correre rapidissimo nel cuore dell'area e segnare in tuffo di testa facendosi quindi l'assist da solo e ottenendo per la prima volta un punteggio superiore a 10 nel fantacalcio. Il goal decise fra l'altro la finale di coppa Equina.
In fine di carriera, tuttavia, il cavolo sotto cui era nato ebbe finalmente modo di sentirsi REALMENTE fiero di lui (e non come quando i vostri genitori vi dicono "Siamo fieri di te" dopo che vi fate la comunione) quando René realizzò il goal più importante della sua vita, che lo consegnò alle pagine della storia: riuscì infatti dopo avere effettuato un cross con molta parabola (dalla sinistra) a correre rapidissimo nel cuore dell'area e segnare in tuffo di testa facendosi quindi l'assist da solo e ottenendo per la prima volta un punteggio superiore a 10 nel fantacalcio. Il goal decise fra l'altro la finale di coppa Equina.


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Versione delle 19:33, 23 set 2008

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« Il più grande attaccante olandese della storia. »
(Eijkelkamp su Eijkelkamp)

Carriera

Gli esordi

René muove i primi passi nel campetto dell'oratorio vicino casa, dove viene battezzato "het jikte". In olandese, lo pseudonimo significa approssimativamente "colui che spesso e volentieri guarda giocare gli amici di gran lunga più bravi di lui e ne deriva un intenso sentimento di frustrazione". Nella stagione '69/'70 René si impegna al massimo per conquistare una maglia da titolare, e la ottiene, sudata, dal suo migliore amico Jan Bekkere, alla fine della partitella Sant Jerolamus vs. Hollandia Christi.

« Non intendevo questo »
« Sembrava deluso. Eppure era quello che aveva sempre voluto. Io ero un titolare e la mia era una maglia.  »
(Jan Bekkere, in un intervista rilasciata a The Herald Tribune, 2 agosto 1989)

Primi passi nel mondo del calcio

La sua carriera iniziò al trotto, sulle note di "Hop hop somarello" (cavallo... o scecco... di battaglia del prode Paolo Barabani) che, mentre lui calcava i suoi primi campi, spaccava in quel di Sanremo. Il suo straripante talento calcistico lo portò addirittura a vestire la casacca della nazionale (ma non i pantaloncini N.d.R.), che con lui riuscì a non vincere proprio niente. Altrettante soddisfazioni Eijkelkamp ricevette dai suoi clubs, che lo scaricavano puntualmente dopo un tot di tempo. In fine di carriera, tuttavia, il cavolo sotto cui era nato ebbe finalmente modo di sentirsi REALMENTE fiero di lui (e non come quando i vostri genitori vi dicono "Siamo fieri di te" dopo che vi fate la comunione) quando René realizzò il goal più importante della sua vita, che lo consegnò alle pagine della storia: riuscì infatti dopo avere effettuato un cross con molta parabola (dalla sinistra) a correre rapidissimo nel cuore dell'area e segnare in tuffo di testa facendosi quindi l'assist da solo e ottenendo per la prima volta un punteggio superiore a 10 nel fantacalcio. Il goal decise fra l'altro la finale di coppa Equina.

« Ero nato per questo »
(Eijkelkamp su il goal di Eijkelkamp)
« Sono fiero di lui »
(Il cavolo di Bruxelles su Eijkelkamp)