Ferrari: differenze tra le versioni

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La '''Scuderia Ferrari''', meglio conosciuta semplicemente come '''Ferrari''' o come '''la Rossa''', è una scuderia [[automobile|automobilistica]] che gareggia nel campionato di [[Formula 1]], con specializzazione in secondi posti.
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'''FERRARI''' è una sigla che sta per '''F'''abbrichiamo '''E'''meriti '''R'''onzini '''R'''aglianti '''A'''utomobili '''R'''icopiate da mcLadren '''I'''ndistruttibili.
'''FERRARI''' è una sigla che sta per '''F'''abbrichiamo '''E'''meriti '''R'''onzini '''R'''aglianti '''A'''utomobili '''R'''icopiate da mcLadren '''I'''ndistruttibili.


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=== Le origini ===
=== Le origini ===
Perché, [[a nessuno importa|a qualcuno importa]] delle origini della Ferrari? Basta sapere, a grandi linee, che la Scuderia Ferrari nacque da una costola sanguinante (da qui il colore rosso) della [[Fiat Panda]] estratta per mano di un tale [[Enzo Ferrari]] per ordine del [[Gianni Agnelli|Grande Capo]]. Tutto ciò avvenne all'incirca all'inizio del secolo. Poi fino al Duemila accadde... beh... qualcosa, insomma.
Perché, [[a nessuno importa|a qualcuno importa]] delle origini della Ferrari? Basta sapere, a grandi linee, che la Scuderia Ferrari nacque da una costola sanguinante (da qui il colore rosso) della [[Fiat Panda]] estratta per mano di un tale [[Enzo Ferrari]] per ordine del [[Gianni Agnelli|Grande Capo]]. Tutto ciò avvenne all'incirca all'inizio del secolo. Poi fino al Duemila accadde... beh... qualcosa, insomma.

Versione delle 00:44, 16 giu 2008

Disambiguazione – Oops! Forse cercavi altre cose che si chiamano "Ferrari", vedi Ferrari (disambigua).
Lo stemma della Ferrari.
« Ormai è fatta, siamo campioni del... ma vaffanculo! »
(Michael Schumacher)
« Io non credo nella sfortuna. »
(Kimi Raikkonen)
« Io non credo nei miracoli »
(Kimi Raikkonen)
« ce li hai i bollini che sto facento la raccolta punti? »
(Michael Schumacher)

La Scuderia Ferrari, meglio conosciuta semplicemente come Ferrari o come la Rossa, è una scuderia automobilistica che gareggia nel campionato di Formula 1, con specializzazione in secondi posti.

Cenni storici

Il nome

FERRARI è una sigla che sta per Fabbrichiamo Emeriti Ronzini Raglianti Automobili Ricopiate da mcLadren Indistruttibili.

Il progetto primo che ispirò la Ferrari.

Le origini

Perché, a qualcuno importa delle origini della Ferrari? Basta sapere, a grandi linee, che la Scuderia Ferrari nacque da una costola sanguinante (da qui il colore rosso) della Fiat Panda estratta per mano di un tale Enzo Ferrari per ordine del Grande Capo. Tutto ciò avvenne all'incirca all'inizio del secolo. Poi fino al Duemila accadde... beh... qualcosa, insomma.

L'arrivo del Calzolaio

Nel 1996 a Maranello approdò un tal Michael Schumacher, ciabattino tedesco che negli anni precedenti aveva ottenuto alcuni mondiali con i simpaticoni della Benetton-Renault, scuderia franco-veneta le cui carrozzerie multicolore venivano cucite a mano sopra il motore (ancora rovente) da bambini poveri stakanovisti. Schumi arrivò alla Ferrari accompagnato dal fedele amico Nigel Stepney.

Gli esordi in rosso del calzolaio furono però ostacolati da un'impiegato finlandese dell'IKEA, un tizio di nome Mika Hakkinen che gareggiava per hobby nella McLaren, la scuderia gemellata alla Ferrari. Calzolaio si prese la dura responsabilità di riportare la scuderia italiana ai fasti dei tempi mai giunti, ma non fece i conti con la leggendaria sfortuna che affliggeva la Rossa fin dall'antichità: nel bel mezzo di una gara importante, il nostro tedesco fece un incidente e salutò il mondiale, con la beffa di farsi perfino superare dal barista irlandese Eddie Irvine, suo compagno di squadra. In compenso la Ferrari si accaparrò il mondiale distruttori.

Il dominio rosso

File:Schumi.jpg
Michael Schumacher guarda fiducioso al futuro della Ferrari.

Nel 2000 la Ferrari cominciò a sfruttare le sue conoscenze nel paddock per accapparrarsi qualcosina come cinque mondiali di fila grazie al Calzolaio. La Ferrari approfittò della mancanza di rivali e del pensionamento di Hakkinen per vincere con relativa facilità i mondiali 2000 e 2001, con la sfiga proverbiale che optò per una bella vacanza.

Nel 2002 il cabarettista colombiano Juan Pablo Montoya con la sua Williams aprì la sua pulitissima carriera: aprofittando del suo solido humor, Montoya cominciò a causare incidenti e fece più volte finire Schumacher fuori pista. I due amiconi si presero più volte a botte durante i GP, ma la Ferrari riuscì comunque a vincere.

Ma nel 2003 un certo Kimi Raikkonen, cugino di Hakkinen e come lui impiegato all'IKEA, cominciò con la sua Mc Laren ad insidiare la Ferrari, che, dato che aveva un buon rivale, ricominciò a rompersi spesso e volentieri. Tuttavia, la sfortuna della Ferrari si scoprì essere inferiore alla colossale iella del buon Kimi, che perse il mondiale per due punti.

Il mondiale del 2004 fu uno dei più avvincenti di sempre. Calzolaio vinse qualcosina come 15 gare su 18, lasciando le briciole rispettivamente al compagno di vita Barrichello e ai due della giovane Renault: un tal Jarno Trulli, futuro campione della F1, e lo sconosciuto spagnolo Fernando "Gastoncino" Alonso.

Lo spagnolo comunista spodesta la Ferrari

Nel 2005 la famosa sfortuna che aveva abbandonato la Ferrari per pietà tornò ad incombere. Colui che la attirò fu il giovane Alonso, ex-militante comunista in patria spagnola che causò il fallimento della Scuderia Ferrari, che in suddetto mondiale non vinse neanche una gara, se non la celebre gara statunitense in cui la maggior parte dei piloti scioperò contro Bush, Alonso compreso.

La gara fu tutta fra il Gastone spagnolo e un ritrovato Kimi Raikkonen, che però dovette fare i conti con la sua iella personale, senza la quale avrebbe matematicamente vinto. Invece, Raikko ruppe il motore con una frequenza che neanche la Ferrari avrebbe mai eguagliato e Alonso vinse il campionato.

Scumacher ebbe uno scatto d'orgoglio e nel 2006 si avvicinò molto a soffiare allo spagnolo filonazista il titolo, ma non ce la fece. E perché? Per colpa del culo di Alonso e della sfiga rossa: alla penultima giornata del mondiale, con Schumi in testa alla classifica iridata, a due metri dall'arrivo si ruppe il motore. E Alonso rivinse.

Tra spionaggi ed androidi inglesi

Con l'addio di Michael Schumacher, il nuovo duetto rosso fu formato da Felipe Massa, ballerino brasiliano di samba con origini pugliesi, e dal buon Kimi, passato dalla McLaren ai rossi della Ferrari. Nella stessa McLaren giunse Alonso, e con lui arrivò il suo culo. Raikkonen (dichiarando che dopo cinque anni alla McLadren gli si era davvero rotto il cambio!) aveva rinunciato a fare coppia con lui: in caso contrario, la sua sfortuna avrebbe inesorabilmente cozzato contro il culo di Fernando, causando una reazione chimica.

Insieme ad Alonso, nella McLaren arrivò un certo Lewis Hamilton (liùiss emilto), un robot mascherato da inglesino di colore che, in barba ad Alonso incazzato nero, cominciò a collezionare nove podi di fila e un sacco di vittorie, senza mai fare un singolo incidente, un singolo sbaglio. Alonso, nonostante il continuo rosicamento, gli stette dietro. E la Ferrari? be', nonostante un numero di vittorie pari a quello della scuderia anglotedesca, non riuscì quasi mai a portare entrambi i piloti a punti. Se uno vinceva, l'altro o rompeva il motore o partiva ventesimo a causa delle qualifiche maiale.

Dopo uno dei GP centrali, però, una strana polverina bianca venne ritrovata sui serbatoi delle rosse. Da qui partì un'indagine che rivelò che il caro amico Nigel Stepney aveva passato informazioni segrete riguardo ai rapporti sessuali di Jean Todt, mascherati da informazioni riguardanti la vettura. Per una cosa simile, dieci anni fa la nipponica Toyota era stata squalificata per due anni. Invece la McLaren, giustamente, fu assolta con scuse.

In seguito, però, grazie agli occultamenti di Jean Todt la Ferrari riuscì ad ottenere nuove sconcertanti prove che incastravano la McLadren e la scuderia d'argento si vide azzerare i punti del campionato costruttori, lasciando così il titolo iridato su un piatto d'argento. I piloti invece furono assolti con un buffetto sulla guancia, nonostante persino quel brav'uomo di Ron Dennis abbia ammesso che Alonso sapeva e godeva. Ma niente, lui è un santo intoccabile. Così il mondiale piloti è ancora aperto.

Alla terzultima gara le rosse decidono di fare una brutta gara e così avviene. Hamilton-D24598P-L1 vince e Alonso cade. Insomma, ormai peggio delle Ferrari c'è solo Alonso. Ma il suo proverbiale culo si sveglia e alla penultima gara Hamilton rompe il motore e Raikko, beneficiando della fortuna di Alonso, 2°, vince e trattiene un barlume di speranza. Certo, sette punti da recuperare in una gara non sono noccioline. Corre voce quindi che per l'ultima gara Kimi si sia affidato ad un esperto nel settore.

Arriva l'ultima gara e Raikkonen pensa solamente alla partita a briscola lasciata in sospeso ieri con Jean Alesi. Che accade? Hamilton ha dei capricci e finisce fuori, Alonso si accontenta di farsi una sega mentale pensando alla sua faccia sconvolta e Raikko è campione del mondo.

La stagione post-barbecue

Nel 2008 sono cambiate molte cose. Il figlio di Gastone lascia li barbecue e se ne va alla Renò, per concludere prematuramente la sua culosa carriera con un'ultima stagione da risate. Al suo posto arriva il cugino minore di Raikkonen, mentre Giancarlo Fisichella fa un salto di qualità e approda nella fortissima ed indomabile Force India.

Nella prima gara non può mancare un bel disastro augurale, con Massa che decide di provare l'ebbrezza dela morte, senza riuscirci, e Raikkonen che, in preda ad una crisi d'identità, si crede Takuma Sato. Poi alla seconda gara Massa, in seconda posizione con un vantaggio di cinque minuti e quaranta secondi sul terzo classificato, sotto stress va ancora fuori. Ma tanto ai tg non gliene freca niente, tanto vince Raikkonen.

Raikkonen, che ci ha preso davvero il gusto a vincere, si rifà nella gara seguente. Dopodiché c'è il GP di Montecarlo, che da sempre porta fortuna e buonaugurio a Maranello. Infatti Raikkonen si ritira. La bella stagione continua in Canada, Gran Premio famoso per la sua sicurezza e per l'assoluta perfezione dell'asfalto. Stranamente, per venti giri nessuno della Ferrari ha un incidente mortale o altro: allora l'anglonegro, dopo il Concilio degli dèi voluto da Poseidone in persona, decide di riparare urtando qualcuno ai box, compiendo il perfetto omicidio-suicidio. E chi può essere se non Raikkonen? Ovviamente è secondario il fatto che Hamilton abbia deciso di svoltare a sinistra quando stava per urtare contro il Cubico a 100 km/h. Non contenta, la Ferrari decide di mettere in mutande anche Massa, confondendo la benzina con l'olio per il barbecue. Massa però arriva quinto, anche se a nessuno importa.

Il futuro

Nel paddock dei freschi campioni del mondo corre voce che Jean Todt abbia assoldato una nuova promessa della F1. Il suo nome, stando ad indiscrezioni, dovrebbe essere Vitantonio Liuzzi. Il giovane talento italico dovrebbe essere affiancato dal pluricampione Takuma Sato.

Ma anche no.

Piloti

Gli attuali piloti

Piloti storici

Voci correlate

Il grande circus della F1; scuderie, cavalli e... buffoni


Piloti Pilota F1Michele CalzolaioBernardo GastonsoChimi RicchionenLuigino AmiltonFilippo PesoEgidio CittànuovaGiacomo CittànuovaMortantonio TruzziTimo GlockSanCarlo PisichellaJarno NuraghiMika AccidentGiovanni Paolo MontrojaRubens SfigatelloBobby CubicoTemeto SotoKaciukko NakakkagimaMark WebberDavide CuloTardoAyrton Fuori di SennoBruno Fuori di SennoAlex "Cambio Automatico" ZanardiNico RobinBenjamin Button (Giasone Bottone)Nelson PiccoloNelson PiccolettoSebastian FetteSebastien BurdellSebastien BueMioDerek "Crash test" WarwickNiki Laudato sii mi' SignoreLuca "Mi fai guidare, papà?" BadoerAdrian SottilettaAlain PuttAlberto AcariHei KivalàAhimè "Come se scrive?" AlghersuariNigel MantellRaffaele CalzolaioRomano GrossogianniScott VelocitàTazio NuvolariKamasutra KobayashiColle DemoniacoBoschi FittiEdoardo InvernoNicolò Heil HitlerLa Pizza brasilianaPietro Monte RosaChris AnoGiacomo CacciaClark KentJack BraveheartMangio FangioMaicol AdressJack "Nemico degli animali" BrabhamColle GranaJochen LindtRaffaele il piccolo firmatoreOggi ideaL'AlanoQuello morto il giorno prima di SennaPastor tedescoCharles Piccolo sfigatoInalain GanzikenyanVitalyzio PietroJody ShaktarGiovanni SuttesSerginho PièdezGutiGutierrez
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