Chimera (mitologia)

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Ricostruzione realistica di una chimera.
« Roabeeesss! »
(Lo spaventoso verso della chimera.)
« Capisco il feroce leone, l'insidiosa serpe... ma la capra a chi dovrebbe far paura? »
(Bellerofonte sulla chimera.)
« ... e per chi, quel giorno lì, inseguiva una sua chimera. »
(Ivano Fossati su chimera domestica scappata di casa.)

La chimera era un tipico animale domestico dell’antica Grecia. Di esso si racconta nella mitologia greca, ma è realmente esistito, come si può evincere da numerosi scheletri ritrovati nelle penisola ellenica. Alcuni studiosi pensano che tali scheletri siano stati composti ad arte per conto di alcuni musei, ma hanno chiaramente i prosciutti sugli occhi.

La chimera era un leone con la testa di una capra sulla schiena ed un serpente al posto della coda. Fu quest’ultimo inquilino a causare l’estinzione della bestia; ad un certo punto, infatti, tutte le code delle chimere femmine generarono un odio spontaneo verso qualsiasi atto sessuale (comprensibilmente, visto dov’erano messe) e cominciarono a mordere lo scroto dei maschi ogni volta che questi provavano a montarle.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Chimera (mitologia)

La chimera nella mitologia greca

Secondo la mitologia greca la chimera faceva parte dell’allegra famigliola di Tifone ed Echidna, composta tutta da creature che sarebbero dovute essere soppresse alla nascita. I suoi fratelli erano:

  • Cerbero: un cane con tre teste; ottimo corista ma con una pessima memoria (aveva tre versioni di ogni ricordo).
  • Ortro: cane bicefalo ma con due cervelli che ne valevano mezzo; restò ucciso cercando di mordersi la coda (che era sempre un serpente velenoso).
  • Idra: un serpente a nove teste, forse con la coda di cane; morì soffocata poiché si aggrovigliò i colli cercando di acchiappare un topo.
  • Sfinge: leonessa alata col volto di donna, amava fare le parole crociate e raccontare barzellette; Edipo non rise ad una di queste e lei si suicidò.

La chimera venne procreata durante un Capodanno che Tifone ed Echidna stavano festeggiando in Turchia, ed entrambi avevano alzato il gomito. Tifone sapeva che quand’era brillo i figli gli venivano particolarmente strani, ma era festa e se ne infischiò. Echidna partorì il giorno dopo, e mostrò la creatura al marito quando questi si alzò per fare colazione. Tifone perse subito l’appetito e abbandonò il figlio nei pressi della città di Patata. La chimera si stabilì in quel luogo, e lì si divertiva molto a fare scherzi e dispetti agli abitanti. Ad esempio, si nascondeva fra l’erba alta facendo emergere solo la testa di capra che aveva sulla schiena; così riusciva spesso ad attirare qualche pastore che, avvicinatosi avidamente, veniva poi arso vivo dal fetido alito del mostro. Ovviamente la chimera era l’unica a ridere delle sue imprese, infatti un giorno Iobate, re della Licia e fan della Colò, assunse il mercenario Bellerofonte per metterla a cuccia.

Bellerofonte, dopo lunghe code agli uffici dell’Olimpo, riuscì a farsi raccomandare da Atena, che gli diede le chiavi di Pegaso, dopo averle rubate a Zeus. Il ragazzo raggiunse la chimera galoppando perché Pegaso, sebbene fosse provvisto di ali, allora aveva messo qualche chilo di troppo, e non riusciva a prendere quota. Infine, dopo aver trovato il comando per fermare il cavallo, Bellerofonte riuscì ad affrontare la bestia. Fu un lungo combattimento, lottarono a mani nude, con i guanti, scatenarono una sparatoria in cui fu coinvolta una gang locale e si sfidarono in una prova di cucina. Alla fine Bellerofonte ebbe la meglio grazie ad un delizioso pan di Spagna, che fece ingurgitare alla chimera con tutta la teglia. Questa si fuse per via dell’alitosi pirica della bestia, che morì per un’occlusione intestinale.

Curiosità

Primo tentativo fallito di clonare una chimera.
  • Nella realtà le chimere erano degli animali domestici molto diffusi; i greci trovavano vantaggioso averne una in casa, poiché fungeva da animale da guardia e forniva il latte per la colazione ogni giorno. La coda-serpente era invece comoda per cacciare i topi.
  • Oggi diversi gruppi di ricerca scientifica stanno cercando di riprodurre la chimera, alcuni tentando con la clonazione, altri cercando di far accoppiare dei leoni con delle capre, ma queste sono riuscite ad introdursi nei felini solo attraverso l’esofago.
  • La parola “chimera” è usata anche per descrivere un desiderio irrealizzabile, come quello di comprendere il processo mentale che ha portato qualcuno ad inventarsi un mostro del genere.
  • Anche l'uomo può essere una chimera, ma non così brutta. Infatti, chi è affetto da eterocromia della pigmentazione oculare è una chimera, mentre chi ha gli occhi gay può considerarsi sano come un pesce. In alcuni casi il soggetto potrebbe anche avere l'abilità di sputare fuoco.


Voci correlate