Cartagine

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Cartagine fu un’antica città, nota principalmente per essere stata distrutta dai Romani, secondariamente per essere stata distrutta dai Vandali, ma anche per essere stata distrutta dagli Arabi (questo ci spiega perché gli abitanti venivano detti “punici”, in virtù della loro masochistica vocazione a farsi punire dai popoli di passaggio).

Contrariamente a quanto suggerisca il suo nome, Cartagine non era fatta di carta (però bruciava ugualmente bene) e neppure di cartilagine.

Fondazione di Cartagine

Il mondo raffigurato da un cartaginese leghista.

La città di Cartagine fu fondata a sua insaputa nell’826 a.c., attraverso appalti truccati da una certa Didone, su cui stanno ancora indagando le fiamme gialle e la Procura di Milano (le prime condanne sono attese per il prossimo millennio, assieme a quelle del processo Ruby).

Nel V secolo a.c. Cartagine era già il centro abitato più importante di tutto il Nord Africa Occidentale, forse perché l'unico.

Religione

In antichità Cartagine godeva di una fama malvagia, dovuta, a seconda del credo religioso di appartenenza, all'uso indiscriminato del preservativo in città, all'offrire rifugio ai comunisti, all'usanza cartaginese di cucinare e ingerire maiale, in rari casi ai sacrifici di bambini trucidati in onore del dio Baal, il simpatico patrono della città. Dopo la conquista di Cartagine il senato romano fece lentamente piazza pulita di questi culti infami, ma le aberrazioni religiose della città erano ben lungi dal finire. Infatti successivamente la città cadrà di nuovo nell'oblio, riscoprendosi convertita al cristianesimo (che dio ci scampi!).

Espansionismo militare

I cartaginesi promossero un numero impressionante di guerre, combattute contro i sardi, contro i greci, contro l'Epiro e contro i romani. E le persero tutte quante. Non c'è da stupirsi considerando che la strategia bellica cartaginese era incentrata sugli elefanti, dal dorso dei quali i guerrieri lanciavano ovviamente banane. L'attrazione dei generali cartaginesi per gli elefanti fu a dir poco morbosa, probabilmente originata dall'invidia che nutrivano nei confronti della proboscide.

Guerre sardo-puniche

La campagna fu guidata da Asdrubale I, generale particolarmente brillante che anni prima annientò una spedizione di Sparta in Sicilia. Ma in Sardegna cadde ucciso insieme al suo esercito (colpito da un pastore fu), perché nulla poté contro la ben più lunga, lunghissima esperienza dei sardi in fatto di banane e di elefanti.

Guerre siculo-puniche

Contrariamente al suo significato intuitivo, l'aggettivo "siculo-punico" non si riferisce a un filmaccio sadomaso, ma all'invasione cartaginese della Sicilia (sempre che a qualcuno interessi la differenza).

Anche questa avventura militare fu segnata da insuccesso, dato che il corpo di spedizione punico scomparve nel nulla. Poco sappiamo, ma sembra che dopo essere sbarcati vittoriosi presso Trapani, i soldati cartaginesi presero la direzione di Messina, probabilmente in treno; quindi si suppone che siano ancora in viaggio.

Annibale dopo aver avuto uno sfortunato incidente con un elefante.

Guerre romano-puniche

In quest'epoca la flotta di Cartagine era considerata la più potente del Mondo, per questo motivo il creativo generale Annibale non ne fece uso (troppo banale!), volendo invece fregare i romani con una mossa a sorpresa. Egli trascinò quindi un popolo di marinai e di beduini per i ghiacciai delle Alpi, naturalmente con al seguito l'immancabile scorta di elefanti e di banane: una mossa talmente idiota che nessuno avrebbe mai potuto prevederla, così geniale che metà del suo esercitò morì nel viaggio. Una strategia diabolica per fregare i romani, un po' come fregare la moglie tagliandosi il pisello. Ma non si può biasimare Annibale, perché dopotutto pure lui era morbosamente ossessionato dagli elefanti, al punto che poco prima di impazzire si sposò con Rosy Bindi (ma non è sicuro che fosse prima di impazzire).

La caduta

Contrariamente a quanto si pensi l'antica città non cadde per mano dei romani, ma scivolando su una delle tante bucce di banana gettate in terra dai suoi abitanti.

Il genocidio

Dopo la conquista della città, i romani cancellarono la civiltà cartaginese dalla faccia dell'Africa. Probabilmente lo fecero perché invidiosi della proboscide dei cartaginesi.

Come dimostrano queste immagini emblematiche, a Cartagine si navigava anche per le strade.

Il negazionismo del genocidio

Secondo alcuni studiosi la presunta ferocia dei romani su Cartagine è frutto di esagerazione e propaganda. I romani non sterminarono ne deportarono i cartaginesi, li trasferirono soltanto in strutture di accoglienza per curarli dal loro scabroso e un po' schifoso attaccamento agli elefanti. Dicono che alcuni furono ridotti in schiavitù, ma che cos'è la schiavitù se non un posto di lavoro fisso. I romani intendevano solo combattere il precariato tra i giovani, gli hanno fatto un favore. Alcuni sostengono che i romani abbiano smontato la città pezzo per pezzo, insabbiato il porto, massacrato donne e bambini, cosparso sale nei campi per non farci crescere più neppure l'erba, un po' come fecero quando distrussero Israele. Ma a differenza di quanto fatto con gli ebrei, con i cartaginesi il senato romano ordinò un lavoretto pulito, senza superstiti che un domani potessero lamentarsi, perciò oggi a nessuno importa più una sega.

Curiosità

  • Cartagine fu in seguito ricostruita, però sui criteri della grande civiltà romana. Quindi i disgustosi culti barbarici incentrati sul sacrificio umano furono aboliti. Al posto del raccapricciante altare di Baal fu edificata una gioiosa arena in cui le minoranze religiose venivano gettate in pasto ai leoni per il divertimento di grandi e piccini.
  • Cartagine fu capitale del regno dei Vandali, prima di essere nuovamente distrutta durante una retata dei carabinieri.
  • Nella località di Cartagine si incontrarono nel 1943 il Primo ministro inglese Winston Churchill e il Presidente americano Franklin D. Roosevelt per progettare lo sbarco alleato in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. A causa della innaturale prospettiva del mondo visto da quel punto, ai due parve ragionevole far arrivare i marines a Roma attraverso la Spagna e poi giù per le Alpi. Invece gli Americani sbarcarono ad Anzio perché gli si guastò la bussola. Solo per questo caso fortuito, a differenza di Annibale, vinsero la guerra.