Stan Lee: differenze tra le versioni

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*Secondo altri, il parrucchino di Stan Lee sarebbe un alieno Skrull ben mimetizzato
*Secondo altri, il parrucchino di Stan Lee sarebbe un alieno Skrull ben mimetizzato
*In realtà Stan Lee non porta il parrucchino: a 86 anni ha ancora tutti i suoi capelli. È la testa che è finta.
*In realtà Stan Lee non porta il parrucchino: a 86 anni ha ancora tutti i suoi capelli. È la testa che è finta.
*È un incallito satanista
*Gli occhiali di Stan Lee hanno lenti in quarzo rubino, senza di esse sparerebbe raggi dagli occhi
*Gli occhiali di Stan Lee hanno lenti in quarzo rubino, senza di esse sparerebbe raggi dagli occhi
*Si favoleggia che [[Bob Kane]], il creatore di [[Batman]], sia in realtà figlio di Stan Lee, tornato indietro nel tempo dall'[[anno]] [[2012]]
*Si favoleggia che [[Bob Kane]], il creatore di [[Batman]], sia in realtà figlio di Stan Lee, tornato indietro nel tempo dall'[[anno]] [[2012]]

Versione delle 18:48, 21 mag 2013

Stan Lee da giovane, in una foto di repertorio della Marvel
« SHAZAM... cioè, no, EXCELSIOR! »
(Stan Lee su originalità)
« ...e a quel punto si scopre che sua zia non è morta e che sua moglie è un clone... »
(Stan Lee su trama di un fumetto a caso)
« Ma perché mi hai fatto così sfigato?! »
(Peter Parker su Stan Lee)


Stan Lee (Gotham City, 31 febbraio 1776), detto "Il Sorridente" perché non ride mai, è un malvagio fumettaro statunitense, un celebre ladro di idee nonché un artista che ha portato al suo estremo la sottile arte del plagio.

È noto per aver creato i cosiddetti "supereroi con superproblemi". Devil lo sta ancora cercando per chiedergli i danni.

È famoso pure per essere il fratello nerd di Bruce Lee, il fratello bianco di Spike Lee e sposato con Amy Lee, come ha detto lui in un intervista alla sagra della Maria di Pescia.

Biografia

Infanzia e adolescenza

Stan nacque a New York[1] e crebbe nella malfamata Yancy street, dove veniva continuamente preso in giro dai bulli del quartiere.

Tuttavia, ben presto capì di avere degli straordinari poteri: diventava verde quando si infuriava (anche se i dottori continuavano a parlare di problemi legati alla bile) e verso i tredici anni scopri di essere in grado di allungarsi (anche se solo di quattro o cinque centimetri). Da quel momento iniziò a chiudersi sempre più spesso in bagno con la donna invisibile.

Continuava però a essere un ragazzo piuttosto solo: aveva pochi amici anche a scuola, poiché i compagni non sopportavano che copiasse durante i compiti in classe, spacciando per proprie idee i temi altrui.

Nel tentativo di stupirli, a diciassette anni scalò l'Empire State Building vestito solo di una ridicola calzamaglia e, al grido di Flame on!!, si diede fuoco dopo essersi cosparso di cherosene e si buttò di sotto. Volò per 300 metri nel vuoto, ma per fortuna il marciapiede interruppe la sua caduta. Moltissimi bambini, entusiasti, lo imitarono, e dal suo letto di ospedale Stan capì che forse aveva trovato un modo per far felici i suoi piccoli amici. Ma soprattutto per fare soldi.

Il successo

Stan Lee e il suo proverbiale sorriso

A vent'anni[2] Stan fondò una storica casa editrice, la Marvel, insieme a due fidati collaboratori: il brutale e collerico Jack Kirby e il pavido, goffo e aracnofobico Steve Dikto. Lee fece firmare un contratto assai onesto e vantaggioso che in clausole minuscole stabiliva come i due ci avrebbero messo i disegni, le storie, i testi, il talento, l'inventiva, l'immaginazione, la cretività, e avrebbero coperto finanziariamente le spese. Stan ci avrebbe messo la scrivania, ma solo una volta a settimana perché le altre serviva a suo padre.

Così, il dinamico trio iniziò a sfornare storie su storie di personaggi memorabili quali

Spiderman, Hulk, X-Men, Asterix... ... ... l'ho già detto Hulk? Insomma, moltissime storie.

Le riunioni di redazione andavano così: Kirby (o Dikto) esponeva un'idea, Stan Lee non lo ascoltava, poi giudicava l'idea pessima. Dikto (o Kirby) iniziava a scrivere tutto da capo mentre Lee andava al bar. Al suo ritorno bocciava la nuova idea senza leggerla; il tutto si ripeteva per varie volte finché il disegnatore non tirava di nuovo fuori la prima idea, Lee la giudicava buona, anche se lui avrebbe potuto fare di meglio, e il fumetto veniva realizzato. Alla fine vendeva milioni di copie e Lee prendeva il merito rimproverando i disegnatori di non aver creduto a quell'idea fin dall'inizio. Tutto questo è andato avanti per circa vent'anni[3].

Presente

Stan Lee saluta affettuosamente il suo vecchio amico Jack Kirby

All'inizio degli anni '90 Stan licenziò Kirby e Dikto che osavano pretendere trent'anni di stipendi arretrati, e li sostituì con nuovi talenti quali Joe Quesada, Alan Moore, Leo Ortolani e Neil Buchanan. I rapporti con fra i tre rimasero comunque cordiali e amichevoli[citazione necessaria], e gli stessi disegnatori non mancarono mai di dichiarare in pubblico tutta la stima e il loro affetto quasi filiale[citazione necessaria] per quello che continuavano a ritenere il loro maestro[citazione necessaria].

Lee, dal canto suo, passò dal settore creativo a quello amministrativo della Casa delle Idee, continuando in sostanza a prendere soldi senza fare un cazzo, ma almeno apertamente. Furono comunque sue iniziative editoriali coraggiose e innovative, quali Heroes Reborn, Heroes Return e World War Hulk, che contribuirono ad accelerare la crisi del fumetto americano per la gioia di giapponesi e nippomani.

Sempre del Sorridente fu l'idea di

affidare ad Hollywood i diritti dei suoi[citazione necessaria] fumetti, rendendo così possibile la realizzazione di meraviglie cinematografiche quali Daredevil o I Fantastici Quattro e Silver Surfer che, grazie a sapienti registi come Pelo Ponneso o Ennio Annio, hanno ormai sostituito la lavanda gastrica negli ospedali.

Stan Lee Style

Stan Lee è noto per aver creato una propria lingua artificiale, con la quale era solito rivolgersi ai lettori nelle note a fondo pagina degli albi[4]

Fra queste espressioni ricordiamo:

  • EXCELSIOR! - dal nome dell'albergo di Manhattan in cui era solito alloggiare
  • Face Front! - oscura frase di indubbia profondità filosofica
  • IMPERIVS REX - perché nessuno può sentirsi veramente figo senza un motto in finto latino
  • 'Nuff Said - frase che ormai viene spammata in centinaia di forum, perlopiù da bimbominkia che non hanno la più pallida idea di cosa significhi[5]
  • This is MARVEEEEL! - la sua risposta tipica a chi gli faceva notare errori grossolani e inconguenze cronologiche nella continuty
  • True Believers - l'epiteto con cui Stan era solito appellare i lettori. Per essere un vero True Believer™ è necessario porsi davanti a uno specchio con un albo di Capitan America in mano, respirare a fondo e ripetere il mantra Stan Lee ha creato l'universo Marvel, Kirby e Dikto hanno solo disegnato. Stan Lee ha creato l'universo Marvel, Kirby e Dikto hanno solo disegnato. Stan Lee ha creato l'universo Marvel, Kirby e Dikto hanno solo disegnato...

Curiosità

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  • Il parrucchino di Stan Lee è in realtà un'entità vivente simbionte che da anni parassita il suo cuoio capelluto. Pare che Stan si rivolga a lui per avere idee.
  • Secondo altri, il parrucchino di Stan Lee sarebbe un alieno Skrull ben mimetizzato
  • In realtà Stan Lee non porta il parrucchino: a 86 anni ha ancora tutti i suoi capelli. È la testa che è finta.
  • Gli occhiali di Stan Lee hanno lenti in quarzo rubino, senza di esse sparerebbe raggi dagli occhi
  • Si favoleggia che Bob Kane, il creatore di Batman, sia in realtà figlio di Stan Lee, tornato indietro nel tempo dall'anno 2012
  • Nonostante l'età, possiede ancora una memoria di ferro: è in grado di ricostruire perfettamente la biografia di uno qualsiasi dei personaggi Marvel, con tutte le avventure accadute dalla sua creazione negli anni '60 fino a oggi. Sfortunatamente però ha dimenticato il proprio nome.

Voci correlate

Note

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  1. ^ Nell'indimenticabile anno 1922
  2. ^ Ve lo ricordate? È successo negli stupefacenti anni '60!
  3. ^ Fino agli ormai storici anni '80
  4. ^ Come mirabilmente raccontato in questo articolo!
  5. ^ E che, se interrogati, rispondono che si tratta di una frase tipica di Spike Lee