Topolino (fumetto)

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Topolino in occasione della presa al potere di Hitler


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Topolino (fumetto)
« Nel 2029 il prezzo di Topolino sarà pari a quello di un Windows 7 »
« Sinceramente preferisco Diabolik. »
(Walt Disney su Topolino)
« Alla fiera dell'est, per tre euro, un Topolino mio padre comprò. »
« Non è vero che ho copiato da Topolino, lo giuro! »
(Autore della Bibbia su Topolino)
« Perché non inseriamo del gossip per ragazzi? »
(Direttore demente che ha dato il via al fallimento del giornale)

Topolino è un noto giornaletto distribuito, con gran dispiacere di tutti, con cadenza settimanale a incolumi bimbetti ignari, o forse no, del potenziale subliminal-massonico del fumetto[1].

Il giornalino si chiama Topolino, sì, proprio come l'omonimo topo insopportabile di cui narra le storie, nonostante altri personaggi come Paperino, Pippo, Pluto e Luca Giurato siano ben più presenti del topo, che però la fa da padrone. Notare perciò la forte componente berlusconiana del fumetto.

Il mondo immaginario di Topolino

Città e paesi

Vista turistica di Topolinia.

I personaggi del fumetto vivono in un ristretto mondo immaginario a loro consono, che nonostante qualche delirante eccezione si esaurisce perlopiù nel duopolio Paperopoli-Topolinia. La seconda città pare essere la capitale del mondo incantato del fumetto, nonostante Paperopoli appaia più operosa e produttiva, la qual cosa provoca malcontento fra i paperopolesi nei confronti dell'autorità centrale di Topolinia: non è raro, infatti, anche nel mondo Disneyano, vedere paperopolesi in giro con abiti verdi che urlano a gran voce "Topolinia ladrona" rivolti verso ignari passanti topolinesi, definiti con evidente sprezzo razzista come "toponi" o, peggio, "topini".

Ambedue le città prendono il nome, rispettivamente, da quella che dovrebbe essere la classe dominante del borgo. In realtà, è dimostrabile che a Paperopoli il ceto di paperi si riduce ai soli protagonisti e a qualche ignaro papero capitato lì per caso, probabilmente una comparsa; anche il sindaco è un maiale. Peggiore è la situazione a Topolinia, dove, eccetto Topolino, Minni e i due nipoti, non vi sono altri topi.[2][3]

In ambedue le città, la popolazione predominante in numero è composta da strani tipi dalle fattezze umane ma dal naso simile a una boccia da biliardo, identificabili, sempre secondo gli autori, come cani; ciò nonostante vi sono anche cani normalmente quadrupedi. Non è perciò raro, durante una gita al parco, imbattersi in un cane portato al guinzaglio da un altro cane. Pippo porta a spasso Pluto. Tale situazione di predominanza di un ceto ristretto fa pensare non poche volte a Sparta.

L'eterna rivalità fra Paperopoli da bere e Topolinia ladrona fa sì che i due abitanti non s'incontrino mai, non parlino mai gli uni degli/con gli altri e non sappiano dell'esistenza altrui. Tale lontananza è giustificata con il fatto che le due città "sono molto lontane". Così lontane da avere anche due diverse reti internet, quali Papernet/Ducknet e Mousenet/Toponet. Si può perciò concludere che Paperopoli e Topolinia siano due poleis governate da feroci oligarchie di roditori e pennuti in eterno conflitto l'una con l'altra, e la guerra dovrebbe avvenire a breve.

Rapporti di parentela

Per uno strano motivo, nel mondo di Topolino i rapporti di parentela non conoscono la maternità. Non vi è infatti alcun padre o madre fra i personaggi, ma solo zii, che accudiscono i figli di inesistenti fratelli.[4]

Sembra inoltre che, oltre all'oscura mancanza di madri nel mondo disneyano, topi e paperi incentivino i concepimenti in provetta e che abbiano numerose cure anti-sterilità. Oppure la clonazione. Ciò spiegherebbe il fatto che vi siano numerose coppie o trii di gemelli. Si pensi a Qui, Quo e Qua, a Tip e Tap, ad Ely, Emy ed Evy e a Pierino e Pieretto[5]. Inoltre coloro che tengono in custodia tali gemelli non si degnano neanche di cercare di distinguerli: anzi, nella loro immensa pigrizia danno loro nomi pressoché identici e li vestono alla stessa maniera. Magari con il cappellino di diverso colore.

È tuttora oggetto di discussione il rapporto di parentela fra Nonna Papera e Paperone. Sono fratelli? Coniugi? L'uno è zio dell'altro? Una fonte autorevole[6][citazione necessaria]ci narra di uno dei figli di questa,tal Quackmore Duck,che, in preda ad un raptus dovuto forse ad un indigestione di mais , riconosce in Ortensia, sorella di De' Paperoni, creatura rozza e a dir poco rivoltante, l'amore della sua vita. Contro il consenso di tutti la sposerà, e dopo qualche mese lei darà alla luce due orridi gemelli, Della Duck e Paperino, che verranno poi riconosciuti per la loro vita depravata. Quackmore, riavutosi dall'abbaglio, forse alla vista della doppietta, scapperà subito oltre confine dove si dice sia infine morto per overdose.

Doppie identità

Nel mondo di Topolino, la polizia esercita un ruolo del tutto secondario: il controllo dell'ordine pubblico è infatti affidato ad alcuni tizi in mantello, quali i supereroi. Sia fra topi che fra paperi, diventare un supereroe è una cosa facile e di poche spese. Quasi tutti i personaggi, infatti, dispongono di un qualche strano strumento che offre loro la possibilità di rubare il lavoro all'inesistente corpo di polizia della propria città.

La trasformazione in supereroe comporta, tra l'altro, l'istantanea perdita delle caratteristiche negative o comunque dannose del personaggio in questione. Così Paperino, che nel suo stato naturale è posseduto dalla sfiga e dalla pigrizia, vestendosi da Paperinik non trova alcuna difficoltà a sconfiggere ogni sorta di ladri, assassini (che non esistono, il crimine più cruento mai realizzato a Paperopoli è stato uno sparticulo al sindaco) o cyborg malari (questi ultimi solo con il plugin PK); idem per Pippo, che normalmente trova fatica ad abbassare la tavoletta del water ma che, mangiando strane arachidi contenenti chissà quale tipo di droga è capacissimo di salvare pianeti dalla distruzione e chissà che altro, sotto la falsa identità di Superpippo.

Per concludere l'argomento, bisogna precisare che Topolino, pur essendo un fumetto visibilmente nostrano, presenta caratteristiche affini ai manga, come il fatto che basta mettersi addosso un costume o un pigiama per rendersi irriconoscibili a parenti, amici e fidanzate. Si pensi a Superpippo, privo perfino di quel briciolo di buonsenso necessario per pensare che mettere la parola "super" davanti al nome non basti per rendersi irriconoscibile, soprattutto con un nome di così chiara derivazione onanistica come Pippo. Gli autori del fumetto, nella loro magnanimità interiore, trovano ogni sorta di scusa per giustificare il fatto che Topolino, capace di salvare il mondo, non sia capace di identificare il suo migliore amico per il solo fatto che porti un pigiama rosso. Talvolta lasciandosi sfuggire che Babbo Natale non esiste. Infatti è così, bambini.

Nomi

Particolare importanza nel fumetto è data ai nomi propri. Sappiamo infatti che i protagonisti, essendo la classe dominante, possono fregiarsi dei nomi più banali: così il protagonista papero sarà Paperino, la fidanzata sarà Paperina, il prozio o quello che è Paperone, e via dicendo. Stesso discorso a Topolinia, dove abbiamo Topolino. La fantasia della Disney è incommensurabile.

Oltre ciò, è abitudine che tutti gli altri personaggi abbiano un cognome che ritrae il loro lavoro o la loro attività primaria. Così un poliziotto si chiamerà Manetta, un fabbro si chiamerà John Incudine, un dotto si chiamerà Dottor Dottis, un perito informatico si chiamerà Paul Macintosh e così via.

Uso del voi

Topolinia e Paperopoli sono le uniche due città del mondo conosciuto a utilizzare, come formula cortese, il voi. E questo anche fra persone che si conoscono da una vita, come Topolino e Basettoni. Si può concludere che paperi e topi abbiano in realtà superato l'ottantina da un bel po' di anni ma che gli autori li costringano a lavorare senza uno straccio di pensione.

Sport

Paperopolesi e topolinesi sono assidui praticanti di vari sport: prima di tutto il calcio, ma anche il calcio, il calcio, il football inglese e il Soccer. Entrambe le città posseggono sia una squadra di club sia una nazionale: le ragioni di tale concessioni sono ignote. Joseph Blatter ne avrebbe da ridire, ma a nessuno importa.

Il colore delle squadre, come sinistro richiamo alla Sinistra Arcobaleno[7], cambia a ogni vignetta, passando dal giallo-verde moccio al marrone Ubuntu. È d'uopo che a ogni partita importante i nostri eroi abbiano sempre un posto in tribuna d'onore, pur essendo in gran parte disoccupati (come esplicato di seguente); allo stesso tempo, metà dei giocatori avranno nomi storpiati male da quelli dei veri giocatori italici, solitamente del Milan.

Lavoro

Il lavoro non esiste. O, almeno, non per i protagonisti. Infatti molti dei personaggi principali (Paperino, Paperina, Pippo, Topolino, Minni, Clarabella, Gastone, Paperoga, Brigitta e via dicendo) sono tutti disoccupati sin da quando sono usciti da scuola: fanno rara eccezione l'imprenditore Paperon de' Paperoni, maniaco del lavoro con punte di malattia mentale, gli inventori (????) Orazio Cavezza e Archimede Pitagorico, l'agente pubblicitario Paperina e la riparatrice di cellulari Minni. Nonostante ciò, essi dispongono a proprio piacimento di un'abitazione a due o tre piani con tutti i migliori comfort. Vien da pensare un po' al Grande Fratello, insomma.

In particolare Paperino, anche se ha una marea di debiti, non ha un'occupazione che sia fissa per più di tre giorni ed è universalmente noto come il papero più sfortunato del mondo, può tranquillamente trascorrere le giornate disteso sull'amaca del suo giardino privato o, in alternativa, sulla poltrona. E ha anche il tempo e il denaro di far costruire un rifugio segreto nel sottosuolo della sua cantina.

Sempre in riguardo al lavoro, può benissimo capitare che un personaggio (solitamente lo sfigatissimo Paperino) sia in grado di svolgere un lavoro alla perfezione, e di riuscire a raggiungere la fama per la sua abilità in tutta la città e oltre, salvo poi ritrovarsi nella storia seguente nuovamente disoccupato ed incapace di svolgere tale attività che gli riusciva tanto bene fino ad un secondo prima.

Conclusione

Alla fine il noto scrittore Pier Paolo Pasolini è riuscito a capire su cosa si basa la vita dei protagonisti di Topolino, grazie alla consulenza personale di Bruno Vespa:

« I personaggi di Topolino hanno un seggio in Parlamento. »
(P.P.P.)

Ora si spiega tutto.

Personaggi

Il mondo malato di Topolino conta un numero limitato di personaggi principali e di infiniti personaggi secondari di cui a nessuno importa. In ogni puntata, uno dei cosiddetti protagonisti raggiungerà la fama nazionale-mondiale grazie a chissà quale bravata per poi tornare nel più completo anonimato la settimana dopo. Ecco un elenco di personaggi.

Topi e co.

Topolino

   La stessa cosa ma di più: Topolino (personaggio).
L'augurio di chiunque legga una sola pagina delle imprese di Topolino.

Topolino non ha bisogno di presentazioni. Egli è il protagonista buono, gentile, coraggioso, audace, tenace, retorico quasi quanto l'altro topo, sagace, mordace, procace, precoce, bello, famoso e così via. Simpatico più o meno come un calcio nelle palle di prima mattina con scarpette da calcio con tacchetti di piombo puro, egli è il personaggio la cui utilità—oltre a essere nominato dai VIP, che non hanno mai aperto un fumetto, quando viene chiesto loro qual è il loro personaggio preferito—è nulla. Ama Minni alla follia e in un occasione, credendo che la zoccola lo tradisse con Topesio, tentò più volte il suicidio: per sua fortuna (e per nostra sfortuna), tutti i tentativi fallirono, e il topastro riuscì (purtroppo) a riconquistare Minni. Altre parole son vane. Questo Topo è praticamente il gran Puffo Nero ma non selvaggio, forse vicino al pignolo.

Minni

Minni è l'equivalente topesco della donna di facili costumi: ella è la classica figura femminile posta accanto al protagonista per celare la sua repressa gaiezza interiore e, essendo tale, avrà come unico compito quello di offrirsi in dono a Topolino, che non la caga. A differenza dell'amica e compagna di battute, Paperina, lei non è dovuta ad allietare altre persone all'infuori di Topolino causa evidente mancanza di altri simili della stessa specie, anche se le voci che parlano di un possibile rapporto saffico con Clarabella sono insistenti. Per il resto non fa niente dalla mattina alla sera.

Pippo

   La stessa cosa ma di più: Pippo.
Pippo è rimasto l'unico difensore del marxismo dopo la scomparsa della Sinistra Arcobaleno dal Parlamento.

Pippo è la tipica figura che viene affiancata al protagonista per esaltarne le doti positive: Pippo, infatti, è il tipico esempio di ritardato mentale afflitto da insuperabili problemi psicologici, ma Topolino se la fa con lui appunto per mettersi in bella mostra. Anche Pippo è perennemente impegnato nella lucrosa attività denominata disoccupazione, ma, sprovvisto com'è di figa, è costretto ad appagarsi con altri tipi di svago, come suggerito dal nome.


Gancio

Gancio è il vero migliore amico di Pippo, non Topolino, questo lo sanno tutti. Egli è molto in vista a Topolina per il fatto di essere l'unico pennuto presente, probabilmente suo nonno emigrò a Topolinia dopo aver avuto risse con un paperopolese, dopo incomprensioni per una partita a poker. Spetta a Gancio il compito di mandare avanti la specie dei tucani e ci riuscirá molto bene.


Indiana Pipps

Indiana è un avventuriero simile ad Indiana Jones. Già, chi l'avrebbe mai detto, con un nome così astruso. Invece è così. Fa parte della famiglia dei Pippi, incestuoso clan caratterizzato da pratiche auto-sessuali e rapporti interfamiliari: tutti, ma proprio tutti, condividono la radice Pipp* con diverse desinenze e/o alterazioni (Zio Pippetto, zia Pippona, il cugino McPippis dalla Scozia ecc.). È un accanito consumatore di negritas, delle palline di liquirizia dal gusto orrendo, rivoltante, nauseante, vomitevole, schifoso ma anche orrendo e rivoltante. La ditta che le produce, la Calcutta Autospurghi srl ha ammesso di avere solo due clienti: il braccio della morte del carcere di Sing Sing (che sta sperimentando le negritas come alternativa all'iniezione letale) e Indiana.

Indiana fin da piccolo adora vivere nella natura, specialmente vicino a quelle rigogliose piante verdi dalle fiorescenze profumatissime saltando di albero in albero cercando di imitare le bertucce. Pipps, che di lavoro fa il tombarolo (messaggio a favore della conservazione dei beni culturali), vive in una specie di giungla-palude situata poco lontana da Topolinia, in un maniero infestato da coccodrilli, pitoni del Congo meridionale, pipistrelli vampiri dell'Africa sub-sahariana, tigri zigrinate dal Mozambico continentale e zebre juventine in trasferta. Indiana Pipps è infatti pesantemente invischiato nei traffici di animali rari e nei commerci illegali di avorio e pellicce, oltre che nei già menzionati furti di manufatti antichi in oro od argento, che custodisce in casa sua.

Il mezzo di locomozione di Indiana è la Gippippa, antichissima jeep ante-diluviana a trazione esterna (cioè devono trainarla in continuazione, il motore è a pedali) che è protagonista di varie storie durante le quali Indiana cerca disperatamente di ripararla. In una di esse un venditore dice che non vendono più pezzi di ricambio per quel modello da cinquant'anni. Supponendo che la Gippippa sia stata in produzione per almeno quindici anni, ne possiamo dedurre che risale ai primi anni Quaranta. Il non plus ultra, davvero.

Clarabella

Clarabella raffigura, in tutto e per tutto, la vacca da monta. E in effetti è una mucca, impegnata giorno e notte con una florida relazione amorosa con un cavallo di nome Orazio, in un rapporto che viola chissà quali sorta di leggi naturali e minacciato dall'anonima presenza di Pippo, un cane. Fighetta quanto Minni ma almeno dieci volte più maiala, Clarabella vive giorno dopo giorno fra festini mondani di ricchi snob; tali festini si rivelano poi rave-party durante i quali Clarabella viene seviziata numerose volte. Ma lei non si ricorda di niente, e continua a vantarsi della sua presunta verginità, facendo fremere di impazienza il partner Orazio.

Orazio

Orazio è... beh, egli è Orazio. Un essere indicibile a causa della sua totale mancanza di personalità. Va detto che Orazio è l'unico personaggio che svolge un lavoro che non sia la prostituta o lo sbirro: proprio il fatto che Orazio si conquisti da solo la pagnotta, (dedicandosi all'umile lavoro di falegname/fabbro/riparatore/arrotino ambulante), ha fatto sì che egli venisse quasi totalmente escluso dal fumetto, per non intaccare l'utopia topolinese. Per il resto è praticamente inutile, ma adatto per i lettori che soffrono d'insonnia.

Commissario Basettoni

Adamo Basettoni, altro tizio dal nome anticipato di almeno cinque lustri, è il più lampante esempio di come il raccomandatesimo sia funzionante e anche tanto: Basettoni, ometto traviato da una calvizie prematura e da un matrimonio in bianco da circa vent'anni, è commissario del maggiore distretto di polizia di Topolinia, ma come ci sia arrivato non lo sa nemmeno lui, che aveva compiuto le sue solitarie imprese di spaccio fino al giorno in cui un tizio dai tacchi e capelli finti, vecchio amico del padre, non lo aveva portato al commissariato. Basettoni è del tutto dipendente, oltre che dalla cocaina, da Topolino e dalle sue opere investigative, che il commissario paga solitamente in natura. Prova un terrore reverenziale nei confronti del Capo della Polizia che, oltre ad oberarlo di lavoro, lo minaccia costantemente di "Sbatterlo a dirigere il traffico".


Manetta

Manetta, ispettore di polizia di Topolinia, è praticamente il Maresciallo Cecchini solo che è un ispettore e come tutti i topolinesi ha il naso da animale.


Atomino

Atomino, all'anagrafe Antonino, è un atomo di dimensioni umane o un uomo svitato vestito da atomo, boh!


Gambadilegno

Pietro Gambadilegno, così chiamato per la celebre durezza della sua terza gamba, è il classico criminalotto da quattro soldi comparso così dal nulla per poter continuare a venerare le imprese di Topolino. Egli, a seconda della puntata, può essere un mariuolo immigrato da quatto soldi o il più temuto criminale della città: tale discrepanza di importanza data a Pietro è dovuto al diverso livello di droghe assunte dai disegnatori.[8] Celebre la puntata in cui Pietro ci dà un'utilissima informazione sul funzionale sistema giudiziario topolinese: egli afferma, infatti, di essere stato condannato per circa novemila volte. Ipotizzando che egli abbia 42 anni, e che quindi dai 12 anni in poi sia stato ripetutamente imprigionato, egli conta un ritmo di 300 condanne all'anno, e quindi di 5 ogni sei giorni. Roba da far paura anche al Silvio dei tempi migliori.

Eta Beta

« Porca Puttana! »
(L'unica frase di senso compiuto mai detta da Eta Beta)

Un "uomo" che viene dal futuro (o, come direbbe lui, "pviene dal pfuturo"). Basta guardare per un attimo questo essere dalla testa a triangolo con mani che sembrano guanti da forno che va in giro seminudo per capire come la razza umana stia andando a puttane. Viene da pensare che il suo regime alimentare a base di naftalina sia la conseguenza di un'abitudine che gli esseri umani acquisiranno in un non ben precisato futuro. Secondo alcuni, si tratta solo di un blando tentativo di convincere i giovani lettori ad imitarlo. Parla mettendo delle "P" all'inizio delle parole senza una logica precisa e va in giro vestito solo con un gonnellino da cui può tirare fuori di tutto, tranne il pisello. Nonostante il suo aspetto e le sue abitudini quantomeno eccentriche, nessuno sembra trovarlo strano. Nonostante sia in possesso di tecnologie molto più avanzate della nostra, senza Topolino non sembra capace di fare un cazzo. Secondo Claudio Bisio Eta Beta sarebbe in realtà il padre biologico di tutti i personaggi Disney. Con tutto quello che ha nelle mutande...


Il commissario Topalbano

Il commissario Salvo Topalbano è la versione topesca di Montalbano; compare si e no in una storia all'anno ma è il king di questo fumetto, a dire il minimo. Il suo accento siciliano porta una piacevole aria di Italia come si deve mentre aiuta Topolino con le indagini. Dove ovviamente non gli sfugge niente, nemmeno quando tu rubi le caramelle al vicino di banco. Viene però quell'insidiosa domanda: come fa Topalbano a parlare siciliano se la lingua parlata dai personaggi teoricamente è l'inglese? Probabilmente parlano italiano tutti a questo punto...



Paperi e co.

Paperino

   La stessa cosa ma di più: Paperino.
Paperino nella sua seconda vita da pusher dei teletubbies

Paperino è una figura semi-leggendaria che, secondo gli autori, rappresenta l'uomo medio con tutti i suoi difetti (dicasi Fantozzi). Infatti quale uomo, pur essendo perennemente disoccupato, pigro e traviato da numerosi traumi infantili al convento, non può disporre di una casa di tre piani con tanto di giardino, amaca e rifugio segreto per le attività notturne sotto la falsa identità di Paperinik, invenzione sadomaso di Paperino, e non pagare tasse? Così, alla faccia del Darfur, Paperino vive di anni di contributi di ignoti destinati alla presunta creatura più sfortunata del mondo. Per il resto Paperino, separatosi dal corpo di Topolino durante una costosa operazione di cambio di sesso, è l'unico papero al mondo capace di sopportare contemporaneamente piaghe sociali come Paperina, Gastone, Paperone, Paperoga e i nipotini tutti contemporaneamente. Paperino sarebbe la persona più grassa del mondo se non fosse che passa metà del suo tempo a fare jogging scappando dai venditori che prende abilmente per il culo, non avendo il becco di un quattrino; tutto organizzato ovviamente.

Paperinik

L'intelligenza del paperopolese medio è facilmente deducibile dall'esistenza di Paperinik, che non è altro che Paperino con una maschera simile a quella dei Bassotti e un costume a calzamaglia attillatissimo. Nonostante Paperino non abbia nemmeno la cura di camuffare in qualche modo l'automobile, la celebre caffettiera 313 unica nella Paperopoli topesca, nessuno si sognerebbe mai di pensare che sia lui, credendo alla più che abusata scusa del migliore amico. Ovviamente a Paperopoli tutte le rapine avvengono solo nell'arco di tempo in cui Paperino non riposa: oltre ciò, quando Paperino è impegnato nelle sue imprese ai quattro punti cardinali dalla durata talvolta biblica, non avverrà neanche il minimo furto di caramelle. Paperinik, inserendo il componente aggiuntivo PK distribuito gratuitamente dalla Mozilla Foundation, può anche diventare un surrogato di Spiderman: in queste vesti, PK è sempre raffigurato nella celebre immagine con un fallo gigante alle sue spalle, che secondo il CCSG è un chiaro indizio del complotto giudaico-islamo-satanico-bolscevico-ateo-bushiano che ci distruggerà tutti. Ma questa è un'altra storia.

Lista dei debiti di Paperino

Paperino ha dei debiti con lo Zio Paperone; la somma varia, a seconda dei tiri di coca che si son fatti i disegnatori, da 3000 a 180 432 122,89 $; fermo restando che la lista dei debiti ha sempre una lunghezza pari al tragitto deposito-casa di Paperino; inoltre spesso, alla fine di alcune storie lo zio gli straccia la lista (solitamente è Paperinik che glielo ordina); fatto sta che, nella storia seguente la lista rispunterà. Ciò ricorda la Mafia e le teste dell'Idra.

Paperino Paperotto

La serie delle avventure di Paperino Paperotto è caratterizzata dal fatto che questo piccolo papero, che da adulto è una sega totale, additato come paperopolese medio, ecc. ecc. invece da piccolo fosse stato capace di sgominare criminali, capacità che poi sopravviverà in lui solo come Paperinik.

Paperina

   La stessa cosa ma di più: Paperina.

Paperina è l'equivalente paperesco di Minni, con la differenza che Paperina presenta le inconfondibili caratteristiche del troione da combattimento. Ella, infatti, pur avendo una relazione con lo sfigatissimo Paperino solo per motivi di copione, è ben nota alla popolazione maschile paperopolese conoscendone la facilità a mollarla; saltuariamente Paperina frequenta Gastone, ma solo per potere, un giorno, ereditarne qualcosa. Gli hobby della papera consistono principalmente nel frequentare club di grasse signore perennemente fatte di tè, per poter carpire qualche inutile pettegolezzo da inviare a Studio Aperto, e nello svuotare centri commerciali con l'aiuto della sua amica Chiquita, una banana-pollo. Da segnalare che è anche l'unico personaggio principale ad avere un lavoro come agente pubblicitario, il che dovrebbe di fatto declassificarla a personaggio secondario.

Paperoga

   La stessa cosa ma di più: Paperoga.

Paperoga, fascista di vecchia data e nipote segreto di un famoso tizio che amava marciare a Roma, è una persona che non vorresti mai ritrovarti davanti al tuo naso senza essere dotato di un trincia pollo; più o meno egli è il Wlady dei paperi. Paperoga vive in solitudine nella sua casetta che non si sa come faccia a mantenere, dato che egli trascorre il suo tempo collezionando multe, tentativi di lapidazione e multe per tentativi di lapidazione. Nel 2008 è stato candidato per le erezioni politiche in Forza Nuova, ma ha poi dovuto ripiegare a destra per l'UDC. Paperoga ha già dichiarato di voler eliminare i gay dal diritto di voto, tanto per fare un dispetto all'arcinemico, il gaio Gastone.

Pennino

Per farsi propaganda, Paperoga ha adottato Pennino, un Meninos de rua, il quale gli fa da Pusher, e in cambio riceve vitto, alloggio, e sopratutto un abbonamento ai Bordelli P.D.P

Paperon de' Paperoni

   La stessa cosa ma di più: Zio Paperone.

Paperon de' Paperoni è... beh, c'è bisogno di dirlo? È chiaramente il Berlusconi di Paperopoli: pochi capelli finti, anzianità perennemente nascosta, soldi a dismisura e perenne impressione di essere inculati da lui. Paperone, la cui età varia dal secolo all'equivalente di due ere glaciali, è fratello ma anche marito e nipote di Nonna Papera, (e questo significa che la madre di Nonna Papera ha procreato incestuosamente col proprio figlio, fratello di Nonna Papera stessa, e che Paperone, il prodotto di questo incontro blasfemo, sia risultato come nipote di Nonna Papera da parte di padre, ma anche fratello di quest'ultima perché figlio della stessa madre, e che poi abbia sposato la zia/sorella per mantenere intatta la tradizione di endogamia nella famiglia), zio ma anche prozio di Paperino, nonno ma anche pro-prozio di Qui, Quo e Qua, prozio acquisito ma anche padre di Paperina, nemico ma anche padre di Rockerduck, secondo il lineare e preciso albero genealogico dei paperi. Per il resto, Paperone presenta ogni singola caratteristica dell'ultracapitalista mondialista, oltre a portare più volte nipoti e maggiordomo su isole deserte dove li sodomizza ripetutamente e con crescente piacere. Ha recentemente avuto una storia con sua figlia e segretaria Miss Paperett, dalla quale è nata Michela Vittoria Brambilla. Curiosità: col passare del tempo, ringiovanisce. Inoltre ama tuffarsi nelle monete d'oro, ma negli USA le monete sono solo di bronzo (1 e 2 centesimi) e di argento. Inoltre non è mai stata chiarita la sua capacità di tuffarsi nelle monete da parecchi metri d'altezza senza sfracellarsi o subire danni di alcun genere.

Da notare inoltre che Paperon de' Paperoni è solito fuggire all'arrivo degli esattori delle tasse, incaricati di ridistribuire una parte del capitale sociale accumulato dal vecchio evasore, instillando così nelle giovani menti l'idea che evadere il fisco sia cosa buona e giuel sta da fare.

Paperone passa la sua esistenza tra cercare tesori e trattare affari, principalmente con Silvio. Lo invita a pranzo ogni terza domenica del mese e nel restante tempo si ciba di gallette e acqua piovana.


Il deposito

Nei rampanti anni del proibizionismo Paperone lucrò in modo inverosimile sulle spedizioni di whisky e liquori, e si rese conto che non poteva più continuare a infilare il denaro guadagnato sotto il materasso: era stufo di dormire accanto al lampadario, sul soffitto. Costruì così, sulla verdissima collina Ammazzamotori, un fabbricato cubico di colore blu cielo, con la parete nord adornata da un mostruoso simbolo del dollaro, eterno simbolo del potere di Paperone. L'edifizio, ecomostro al pari di punta Perotti e della Tour Eiffel, è un fulgido esempio del cosidetto abusivismo neo-classico. Paperone, dopo aver pagato il modico condono di 1 290 419 $, prese residenza nel Deposito. Il palazzo è così strutturato:

  • Verdeggiante collina irta di trappole, mine antiuomo, filo spinato, mitragliatrici auto-puntanti e cani rabbiosi. Per chi non si fosse ancora convinto a girare i tacchi, Paperone ha sistemato millemila cartelli con scritte quali "SCIÒ!", "PERICOLO", "ATTENTI AL PAPERO", "VAFFANCULO E MUORI, COMUNISTA!".
  • Spiazzo antistante al deposito, sorvegliato da guardie armate della Paperon Intelligence Agency (PIA) ove i ricchi affaristi parcheggiano le loro limousine per incontrare Paperone previa perquisizione corporale e delle cavità.
  • Portone in acciaio inox al cromo-vanadio spesso mezzo metro con rilevatore pupillo-faringeo. Se non hai un conto in banca a sette zeri, è il massimo che mai vedrai.
  • Anticamera del deposito: il limbo, luogo ipnotico e meraviglioso, imbellito da enormi quadri con delle massime di Paperone: "Soldo guadagnato, soldo risparmiato", "Hai un soldo, vali un soldo", "Il tuo portafogli mi appartiene". Una voce suadente scandisce: "Tu vuoi consegnarmi tutti i tuoi averiiiii" oppure, se Paperone deve concludere un affare con l'ospite: "Tu mi vuoi concedere le migliori condizioniiiii".
  • Ufficio di Paperone, ove il noto affarista passa venticinque ore al giorno amministrando il suo enorme impero. L'ufficio è assai spartano e al contempo opulento: se da un canto l'arredamento si ferma ad una scrivania, a un computer a carbone (hai letto bene, a carbone. Ed è già un grande passo avanti rispetto al precedente elaboratore a pedali, credetemi) e a un paio di sgabelli, l'ampio spazio vuoto è occupato da collinette di denaro, sacchi di banconote, casse di lingotti, bisacce di diamanti.
  • La cassaforte. Tre ettari cubici di soldi. Tonnellate di oro. Quintali di diamanti. Splendore. Abbagliante. Ricco. Capitalismo. Nemmeno Adam Smith ha mai immaginato tanta opulenza nelle mani di una sola persona.

Gastone Paperone

   La stessa cosa ma di più: Gastone Paperone.
Gastone mostra la sua passione per le Cannabacee.

Gastone Paperone, padre di Fernando Alonso, è la persona sul quale il sindaco di Paperopoli indirizza l'odio dei cittadini per avere qualcuno su cui sfogarsi. Questo in parte per la sua fortuna innata, ma soprattutto perché è un bimbominkia. Ogni singolo cittadino paperopolese, assieme a nugoli di fun dell'albo, vorrebbe vedere sbranare da un cane rabbioso il cadavere decomposto di Gastone buttato alla meglio su una pietra appuntita in riva a un fiume impetuoso, ma Gastone, alla faccia loro, continua a campare di vincite alla lotteria e al Gratta e vinci, oltre che ad anni di pensione (vinta alla lotteria). Gastone, ex br e militante della Sinistra Arcobaleno, distribuisce merce ai compagni dell'Arcobaleno che investe in festini privati a luci rosse. Ospite fissa è Paperina.

Qui, Quo e Qua

   La stessa cosa ma di più: Qui, Quo, Qua.

Qui, Quo e Qua sono tre oscure figure, figlie di Troia e padre ignoto, ma tanto a loro non gliene frega nulla. I tre nipotini, pur vivendo dal presunto zio Paperino, trascorrono un buon 80% del loro tempo in campeggio con gli amici di Azione Giovani Marmotte: tale puerile espediente è utilizzato per levare dai piedi palmati di Paperino i tre inutili paperini. Guariti da poco dalla Sindrome della parlantina spezzettata, essi hanno nomi praticamente identici perché quel pigro del loro zio ha pensato bene di complicarsi ulteriormente la vita. Tanto ad educarli ci pensano Nonna Papera e il Gran Mogol.

Nonna Papera

Nonna Papera è la nonna di tutti i paperopolesi, compreso suo padre. Serial killer di fama internazionale, nonché parente stretta di Adolf Hitler e di Giovanni Rana, Nonna Papera intrattiene da anni la famiglia dei paperi in domenicali rituali orgiastici a base di torte e da altrettanto tempo tiene in custodia il corpulento Ciccio, ultima trasformazione (censurata in Italia) di Majin Bu: le ragioni di tale convivenza sono tuttora ignote. Nonna Papera è inoltre colei che tiene in piedi l'economia Paperopolese, pur non vivendo a Paperopoli, dal momento che nessun altro parente lavora eccetto suo nipote-consuocero Paperone.

La verità su di lei

La vera verità sulla parentela l'ho scoperta ragionando. Visto che i paperi sono poco evoluti e pertanto li cova una bestia madre. Per censurare i rappori di parentela diretta l'hanno fatta diventare una bestia nonna.

Archimede Pitagorico

Archimede Pitagorico è un'aquila, anche se dalla sua furbizia non si direbbe proprio: Archimede, infatti, è capacissimo di costruire razzi spaziali, sintetizzatori magnetici di sodio-positroni, macchine del tempo, villaggi auto-costruenti, vibratori e altre cose del genere; insomma, quando ti viene in mente un'invenzione rivoluzionaria basta che vai a casa sua e l'avrai gratis in un minuto, quindi in teoria meriterebbe di lavorare per Donald Trump. Tuttavia, nella sua profonda intelligenza, preferisce consegnare tutto nelle mani di Paperone, che lo ripaga con un buffetto sulla guancia e un nichelino. Può fabbricarsi qualsiasi sorta di robot-domestico o bambola gonfiabile ma si limita a convivere con una lampadina chiamata Edi, così piccola che gli entra nelle narici (e anche in altri buchi) ogni qualvolta cammini.[9]

Amelia

In ogni fumetto degno di questo nome, un po' di punzecchiamenti contro i terroni non possono mancare. A tal scopo ecco Amelia, tipica napoletana che, come fanno tutti i napoletani[10], vive sul Vesuvio, è una strega e passa il tempo a rubar monetine. Proprio come Archimede, potrebbe guadagnarsi da vivere facendo qualche magicabula o kalalaluna ma preferisce spendere la vita alla ricerca di una monetina. Potrebbe tirare avanti anche gestendo un bordello nella sua casetta sperduta, essendo la papera anche una bella gnocca, ma preferisce spendere la vita alla ricerca di una monetina. Effettivamente è alquanto masochista, ma in fondo Napoli o Paperopoli, siamo là. La strega Amelia è appunto una sega totale ed è in depressione grave, ma si consola con un rave party ogni sabato con le altre streghe in cui si balla solo la Tarantella Napoletana.

Pico de' Paperis

   La stessa cosa ma di più: Pico de' Paperis.
Pico mentre cerca di produrre un nuovo tipo di corroborante per i suoi studi. Si noti l'aggeggio fallico che ha in mano, chiaro messaggio subliminale.

Poche parole su Pico de' Paperis, papero dalla vita eccitante e spericolata quasi quanto Rocco Siffredi, sul quale ha scritto anche un saggio. De' Paperis è laureato in ogni singola cosa, dandoci anche un quadro completo del sistema universitario paperopolese, composto di infinite facoltà che accomunano due materie completamente diverse, ma dal nome simile. Così Pico avrà lauree in cardi e petardi, in lenti e lenticchie, in assi e contrabbassi, in pani e peni e così via. L'unica laurea che Pico non ha mai conseguito è quella in sessuologia («la teoria la so, ma la pratica proprio non mi riesce, foccalabindella!»).
Inoltre in ogni frase ricorda di essere laureato in qualcosa e qualcos'altro che non c'entra niente con la prima, in una bizzarra sega mentale:

« Non vi preoccupate, sono laureato in pseudo-valigiologìa e pornografìa applicata. »
(Pico de' Paperis)

Brigitta McBridge

Tipica zitella quarantenne, Brigitta McBridge è una ninfomane nonché affetta da gerontofilia[11] che vive nel quartiere borghese di Paperopoli. Prova un attrazione ossessiva, perversa e innominabile, per il noto pluri-miliardario Paperon de' Paperoni. Questa orrenda parafilia l'ha spinta a riempire innumerevoli hard disk da 500 Gb cadauno con filmati del noto affarista, allo scopo di eccitarsi alla vista dell'anziano papero e del suo bastone (oggetto di manìe feticiste da parte di Brigitta), oltre che a tappezzare ogni angolo di casa, dalla staccionata del giardino fino alle pareti del cesso, con poster di Paperone. Brigitta ogni giorno dalle 10:00 alle 14:00 tenta senza successo di infiltrarsi nel deposito di Paperone per offrirgli delle inquietanti torte alla crema e eventualmente concludere degnamente la serata sul divano.

Il suddetto Paperone, però, non la caga neanche di striscio e glielo fa capire in tutti i modi: quando è allegro, semplicemente non le apre il portone, quando è incazzato attiva i sistemi anti-furto del deposito (lancio di missili atomici, fuoco di mitragliatrici laser, liberazione dei gas contenuti nei tuoi calzini) per cercare di uccidere la molestatrice, mentre quando gli è andato male un affare la fa salire giusto per sfogarsi con una mazza da baseball sul corpo di Brigitta. Che fra l'altro adora questi momenti, scambiandoli per riti BDSM.

John D. Rockerduck

J.D. Rockerduck è il corrispettivo paperopolese del figlio di papà. Meglio conosciuto con gli aggraziati soprannomi affibbiatigli dall'eterno rivale-maestro-nonno Zio Paperone (pivello, culatùn e giovinastro sono solo i più aggraziati), Rockerduck, letteralmente "anatra rocker", vive la sua povera vita cercando di diventare più ricco di Paperone comodamente rilassato nella sua piscina personale o nel suo harem; qualora non ci riesca, è d'uopo che J.D. si sfoghi con abbondanti pranzetti a base di cappelli, più precisamente di bombette: è ancora in svolgimento uno studio accurato di numerosi scienziati, intenti a capire come il suddetto possa avere una normale digestione nell'ingoiare tonnellate di stoffa e di forfora. Si pensa a un tipo di digestione inversa.


Bum Bum Ghigno

Bum Bum Ghigno è un papero grasso che fa l'imbianchino. Soffre di paranoia grave e complesso di inferiorità grave, sogna di fare il supereroe ma è un umile lavoratore, sogna di cambiare questo merdoso mondo ma non ci riesce. Il suo idolo è Salvini. I suoi hobby sono giocare a carte, ai giochi da tavolo e bere la birra con i suoi amici del cuore giurati Paperino, Archimede e Boe, e quando torna a casa si ammazza di seghe.


Il classico uomo ma in versione papero.

Banda Bassotti

   La stessa cosa ma di più: Banda Bassotti.

Personaggi vari

Tutte le persone di Topolinia e Paperopoli che non fanno parte dei protagonisti sono umani con un naso a pallina tipo un cane o uccelli (no, non intendo ciò che pensi) e sono tutti l'una una copia dell'altra: i bambini, come quelli che vedi per strada, passano la vita a giocare con le macchinine o coi palloni, tranne Qui Quo e Qua che sono tipo tre Alberto Angela. Gli uomini sono tutti drogati e ammassi di muscoli che se gli pesti in piede ti devi preparare la tomba, le donne delle nobil donne magre e tettone, sempre con la r moscia, che spettegolano male di te solo se scoprono che mangi con la TV accesa. Tutti i topolinesi e paperopolesi devono avere un nome di questi.

Struttura del fumetto

L'ultima uscita è disponibile in tutte le edicole e nei peggiori bar di Caracas.

Il fumetto è organizzato in un totale di circa 200 pagine, di cui una buona metà composta di pubblicità varie, che invogliano il bimbo ad acquistare senza batter ciglio un pacco di figurine dei Pokémon o un pupazzo di Goku. Le pagine rimanenti saranno composte in prevalenza da rubriche utili quanto uno show del Bagaglino e da storielle.

Le storielle narrate da Topolino seguiranno sempre uno dei seguenti schemi, a scelta:

  • Paperone ha un collasso durante il quale scopre una mappa del tesoro e porta Paperino e nipoti alla ricerca di un tesoro. Il viaggio si svolge con migliaia di ingiustificabili svenimenti e non prima dell'immancabile scena della contrattazione della paga fra Paperone e Paperino. Poi scena finale in cui Paperino riesce a raccattare qualche soldo, che perderà immediatamente nella puntata seguente, e pianto di Paperone; in alternativa, Paperino fa qualche danno e Paperone lo costringe a rimediare, con i nipotini tirapiedi che partecipano all'immancabile scena finale in cui calcolano con precisione cronometrica il tempo che lo zio impiegherà a terminare il suo lavoro, tempo mai inferiore ai trent'anni (durante il quale non invecchia di una cifra).
  • Il solito criminale invasato spaventa Topolinia, ed ecco che arriva Topolino a salvare tutti, rompendo infinitamente le scatole a Pippo su cui il topo si sfoga per il fatto di non riuscire a risolvere il caso. Poi quell'insignificante dettaglio ricorrente per tutta la storia farà risalire Topolino al colpevole, in maniera del tutto casuale. Scena finale in cui Pippo fa una battuta stupida che fa ridere tutti, meno che il lettore.
  • Flashback in cui un antenato di Topolino, innamorato di un'antenata di Minni [12], sconfigge un antenato di Gambadilegno, il quale stava cercando di conquistare l'antenata di Minni. Per le storie che seguono questo schema, la Disney Italia è stata accusata di aver plagiato Braccio di Ferro.
  • Paperina, offesa perché Paperino non ha i soldi per portarla in vacanza/ristorante/festa, se la fa con Gastone. Allora Paperino si trasforma in Paperinik e fa qualche impresa del cazzo che spinge Paperina a mollare Gastone e a tornare da Paperino, che intanto si è già tolto il costume nel giro di pochi secondi. Scena finale in cui vi sono i preliminari fra Paperino e Paperina.
  • Paperino disperato va da Archimede a prendere un'invezione che gli cambierà la vita. Quando sta per uscire di corsa da casa dell'inventore Archimede gli urla dietro: "Aspetta! Non ti ho detto che...". Ma Paperino non sente e schiaccerà quel fatidico bottone/leva che causerà una catastrofe. (scena finale: Paperino è inseguito da tutti gli abitanti di Paperopoli!). Per le storie che seguono questo schema, la Disney Italia è stata accusata di aver plagiato Doraemon.
    • Variante: Paperone va da Archimede a chiedergli un favore, e quest'ultimo si sta godendo la sua ultima creazione. Paperone, incuriosito, gli chiede di permettergli di commercializzarla. Archimede acconsente e la macchina ha un grande successo, ma dopo pochi giorni, succede una di queste cose:
  1. Un guasto colpisce tutti gli apparecchi distribuiti a Paperopoli.
  2. Nel caso si tratti di un qualcosa che cambia il modo di vivere di tutti, Paperone obbliga la tv a intervistarlo. Nel bel mezzo dell'intervista, Paperone fa ciò che l'invenzione di Archimede è solito fare, ma senza usarla. In questo modo, tutta Paperopoli inizia a pensare che il mondo sia meglio senza quel marchingegno infernale [13] e lo distruggono, fregandosene pienamente della garanzia.
    In ogni caso, alla fine Archimede, talvolta con Paperino, Paperoga o addirittura Paperone, va al Polo Sud/nella giungla cercando di vendere sedie ai pinguini/gorilla.

Angolo della posta

Archimede mentre cerca qualche frasetta a caso per rispondere ai lettori, due secondi prima che il pavimento della stanza crolli sotto il peso delle sue illecite coltivazioni.

La rubrica iniziale del Topo è dedicata alle letterine degli eminenti Topofun, ovvero la dimostrazione di come il giornaletto abbia effetti psichici devastanti sui poveri lettori. La rubrica, che dovrebbe essere, in teoria, uno strumento con cui i fan del Topo discutono con personaggi immaginari, normalmente identificati come giganteschi topi con il becco, diventa in realtà uno strumento di cazzeggio del tipo di Yahoo! Answers. Ecco degli esempi:

« Caro Topo, mi chiamo Bill e ho ** anni. Volevo dirti che mi sento molto triste, perché i miei compagni di classe mi prendono in giro perché dicono che sembro una femmina. Per fortuna che ci sei tu a rallegrarmi, voglio dirvi che siete mitici e che vi lovvo. »
(Bill K)
« Caro Bill, non ascoltare quelle persone che ti dicono che sei femmina: sono invidiosi. Se però il tuo nervosismo continua a romperti le palle, allora ti proponiamo una valida alternativa. »
(Direttore irresponsabile)
« Mi chiamo A. e sono innamorata di G., che però è innamorato di S. che è innamorata di G., che è mio padre. Dato che tu e Minni siete una bella coppia, potreste dirmi come risolvere i miei problemi? Un bacio. »
(A.)
(Federico Moccia)
« Ciao, amici. Il mio personaggio preferito è Paperino, assieme a Paperone e a Pico, ma mi piacciono molto anche Paperina, Topolino, Pippo, Eta Beta, Basettoni, Manetta, Battista, Anacleto, Bum Bum Ghigno, Vegeta, i nipotini e Paperinik, ma anche Pluto, l'Uomo del Giappone, Superpippo, Buci, il Capitano Kirk, Germano Mosconi, Gianni Drudi, Totò Di Natale, Luchia e Gastone. E poi mi piacciono anche Rockerduck, Nonna Papera, Giovanni Rana, Dinamite Bla, Leone di Lernia, Cuordipietra Famedoro, Barack Obama e Fratel Coniglietto. Ciao! »
(Anonimo)
« Perché non mettete più storie con Brigitta e Filo Sganga? E poi perché avete tolto la rubrica "Sessantanove"? E poi perché avete tolto le storie a bivi? E poi perché avete tolto le storie di Fratel Coniglietto? E poi perché avete tolto le storie di Dinamite Bla? E poi perché avete tolto le storie del Dr. House? Abbasso Gastone e viva Paperino 4ever!!! Ciao da *Giusy* e un bacione!!!!111 »
(Giusy C.)
« Perché io lavoro qui? »
(Redattore di Topolino)
« Quanti soldi ha Zio Paperone? »
(Chiunque)
« I soldi non fanno la felicità »
(Albano Carrisi)
« Sono F. e ho un problema: a scuola tutte le mie amiche mi prendono in giro perché loro hanno già il vibratore mentre io no; l'ho detto ai miei genitori ma loro dicono che quando sarò grande me ne comprerò uno tutto mio. »
(F.)
« Caro F., purtroppo quando i genitori decidono una cosa è quella. Possiamo solo dirti di aspettare di diventare maggiorenne. Ma ti assicuro che le donne non sono attratte dai vibratori, bensì dagli uomini. »
(Cicciolina)
« Ciao! Sono un ultrà incazzato perché la mia squadra del cuore ha perso nel derby decisivo proprio per colpa del mio ex-campione del cuore; gentilmente, mi dareste l'indirizzo così vado e lo ammazzo di botte gli chiedo l'autografo? »
(Ultrà incazzato)
« Prima di fare ciò, ti consiglio di allenarti da me »
(Bruce Lee)

Gadget

Topolino offre anche una gamma di convenientissimi gadget, al prezzo modico di 40€ a uscita. Ognuno caratterizzato dal fatto di non funzionare. Celebre il vibratore personale di Minni e il dente sinistro di Topolino, perso in uno scontro a mani nude con Topo Gigio.


Il "Topolino" italiano

Le prime storie di Topolino realizzate in Italia erano facilmente riconoscibili!

Nell'anno 1949 l'editore Mondadori ottiene da Disney il diritto di produrre storie di Topolino.

Le prime storie italiane di Topolino si riconoscono per la versione paleomarxista di zio Paperone (rappresentato come tipico capitalista sfruttatore del proletario Paperino!), per la presenza consistente di donnine attizzanti nelle storie di Topolino (vedi immagine), fino alla reiterazione di titoli inconsequenziali, come "Pippo e lo strogolone... bum!", "Zio Paperone e le rose di raso rosa", "Topolino e la pornobambola avunculogratulatrice", "Pippo e il salto in lungo e in largo" e molte altre ancora!

   La stessa cosa ma di più: Vecchie storie italiane di Topolino.

Nel 1988, alla Mondadori subentra la "Disney Italia" che si riprende i diritti d'autore. La linea editoriale si adegua al mainstream americano; le storie hanno titoli rocciosi come "XADHOOM!", "Linea Piatta", "Trauma" o cinematografari come "Indiana Pipps e la grotta degli specchi", "3 Paperi e 1 bebè" e tanti altri.

Nel 2013 "Topolino" passa alla Panini, quella delle figurine del calcio: vedete qui il risultato.

Voci correlate

Note

  1. ^ Ipotesi del CCSG.
  2. ^ Topesio non fa testo.
  3. ^ E non parliamo dei problemi di consanguineità.
  4. ^ Cosa che si ricollega ai problemi genetici e di consanguineità or ora menzionati.
  5. ^ E all'intera Banda Bassotti.
  6. ^ Don Rosa, nel suo solito spirito sadista, ha ricostruito l'intricato e ripetutamente incestouso albero genealogico dei paperi https://www.backtothenerd.it/wp-content/uploads/2018/06/l_it-768x591.jpg.
  7. ^ almeno secondo fonti vicine al Presidente.
  8. ^ In una storia disegnata durante la seconda guerra mondiale, Pietro è una spia nazista; durante la guerra fredda è il capo segreto del KGB; in una storia successiva, scopriamo che è un tiranno alieno, e nella storia successiva è di nuovo un rapinatore di banche ecc.
  9. ^ Lo stesso Archimede (quello originale) ha dichiarato: «E costui dovrebbe essere me? Ma mi consenta, almeno io mi facevo pagare dai Romani
  10. ^ Ecco perché dovete tutti venire in Padania, cribbio!
  11. ^ Perversione sessuale che porta a voler scopare con dei vecchi ammassi di rughe, col pene più raggrinzito della pergamena
  12. ^ Ciò dimostra come gli incesti siano pratica comune nel mondo malato.
  13. ^ che fino a poco prima ritenevano essere la cosa più bella del mondo


Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 7 dicembre 2008 con 90% di voti (su 10).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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