Tito Faraci

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« ... e Tex, stringendo al petto il diamante appena rubato, balza dentro la 113 urlando: "A tavoletta, Pippo! Giuda ballerino, facciamo mangiare la polvere a quel dannato ispettore Ginko!" »
(Tito Faraci dopo quattordici ore a firmare autografi al Lucca Comics)
Faraci sottoposto a interrogatorio, in una fase del processo che lo ha visto indagato per crimini contro il fumetto italiano.

Tito Faraci (Topolinia, 23 maggio 1945 1955 1965) è un autore e un personaggio dei fumetti italiani.

Emerso nella metà degli anni novanta da una cisterna di scorie radioattive, che gli hanno donato straordinari superpoteri tra cui la capacità di ingrassare di un etto ogni cinque minuti, Faraci ha scritto varie storie per Topolino, Tex, Diabolik, Cip e Ciop e Nonna Abelarda. Con lo pseudonimo di R.L. Stine ha curato la collana Piccoli Brividi: suoi sono i bestseller Piero il cane fantasma e Rabbia e colesterolo.

Ha vinto un Gran Guinigi per il migliore sceneggiatore nel 2004, un gran Guinigi per la miglior sceneggiata (ha finto di svenire sul palco) nel 2005 e, in coppia con Giorgio Cavazzano, un MTV Movie Award per il miglior bacio nel 2009.

Carriera

Nanetto di gesso: tòpos letterario o sogno erotico?

Critico musicale fin troppo critico (stroncò Whole Lotta Love giudicandola "un esercizio scolastico e privo di personalità"), dopo esser scampato per miracolo a una gambizzazione da parte dei Led Zeppelin si dedica al fumetto.
Esordisce come autore delle squallide strisce di Lupo Alberto sull'ultima pagina di TV Sorrisi e Canzoni, godendo di grande libertà e attirandosi le simpatie dell'ictus che aveva messo fuori causa Silver. Quando Silver torna in sé e lo caccia con disonore, Faraci si ricicla alla Bonelli e alla Disney, per le quali si diverte a inventare personaggi improbabili e macchiettistici come Rock Sassi, Brad Barron e Gesù Cristo.
Nel 1997 dirige la testata Ridi Topolino, che però viene chiusa mentre il primo numero è ancora in fase di stampa: la breve esperienza lascia a Faraci una denuncia per mobbing da parte del suo nano da giardino, poi ritrattata, e un assegno scoperto.

Col supporto del disegnatore Giorgio Cavazzano, più volte definito da Faraci "il mio maggiordomo", partorisce Mickey Mouse Mystery Magazine: una serie di storie hardboiled, studiata per desensibilizzare completamente alla violenza i bambini dai quattro ai dieci anni. A farla da protagonista è un Topolino cinico, tossicomane e pesantemente colluso con la mafia, che girovaga come un giustiziere solitario per le strade di Anderville, la Napoli del mondo Disney, alla ricerca del criminale che ha stuprato e sgozzato Minnie.
Memorabile l'atto conclusivo, in un capannone abbandonato di tarantiniana memoria. Con una .44 Magnum Topolino spappola la testa al nemico di sempre Gambadilegno, nonostante quest'ultimo fosse a terra agonizzante, prima di venir falciato da una raffica sparata dall'irreprensibile e singhiozzante Commissario Basettoni.

SuperFaraci contro gli Stati Uniti d'America

Tito Faraci è l'unico autore italiano a essersi confrontato con personaggi della Marvel in un incontro di wrestling. Nell'occasione, sostenuto solo dal fedele pard Cavazzano e da un rosario della Madonna di Gallarate, Tito Faraci ha affrontato in una gabbia d'acciaio Capitan America e l'Uomo Ragno.
L'incontro, sfacciatamente influenzato dall'arbitraggio a senso unico di Stan Lee, ha visto il duo statunitense imporsi con relativa facilità sul Faraci, il quale può comunque vantare statistiche più che lusinghiere: escoriazioni multiple, contusione craniofacciale, emorragia intratoracica e ritenzione acuta di urina.

Controversie

Tito Faraci è in cattivi rapporti con i fan di Dylan Dog fin da quando dichiarò molto pacatamente di "odiare quel fottuto damerino inglese". Gli ammiratori dell'indagatore dell'Incubo non hanno gradito le tante modifiche apportata da Faraci al fumetto. Come nel numero 217, quando Dylan ingravida Madame Trelkovski, o nel numero 230, quando Bloch viene divorato da uno stormo di piccioni zombie.
Anche per questo un recente sondaggio online lo ha incoronato Peggior sceneggiatore di Dylan Dog dal Medioevo a oggi: la Polpost ha poi accertato che l'85% dei votanti erano indirizzi IP provenienti dall'ufficio di Tiziano Sclavi.

Il Faraci pensiero

Tito Faraci, mentre osserva sbalordito la mancanza di commenti positivi al suo ultimo post.
« Vietato lamentarsi. Anche se... »
(Tito Faraci sul suo blog)

Sapendo di essere uno dei pochi privilegiati che si mantengono scrivendo fumetti, Tito Faraci ha abolito ogni genere di vittimismo dal suo blog, salvo poi pubblicare quintali di post ogni giorno per lamentarsi del rubinetto del lavandino che perde, del mutuo da pagare, del suo alluce valgo, dei controllori del tram che una volta lo hanno multato nonostante fosse Tito Faraci, dei fan di Dylan Dog che a una convention volevano linciarlo proprio perché era Tito Faraci, e, soprattutto, di chi critica le sue storie.
Secondo Faraci, chiunque può esprimere un'opinione sul suo lavoro, a patto che sia infarcita di adulazioni e dica quel che Faraci vuol sentirsi dire. In caso contrario, tale opinione perde di valore, in quanto formulata da una persona che non sa un cazzo di fumetti. Di seguito un esempio:

- Lettore: “Ciao, sono Marco, ho 23 anni e mi faccio il culo 14 ore al giorno in acciaieria. Ho appena letto l'albo Tex contro i gelatai dell'Arkansas. Complimenti, è geniale!”
- Faraci: “Grazie, caro Marco.”
- Lettore: “Anche se alcune cose non mi hanno convinto. La figura di Tex è troppo stereotipata, e i gelatai che nascondono la dinamite nel gelato alla nocciola francamente sono ridicoli.”
- Faraci: “Sì, caro Marco, ma devi sapere che sto operando una riscrittura profonda del personaggio, e...”
- Lettore: “E che motivo c'era di far vestire Kit Karson da scolaretta?”
- Faraci: “Senti, sbarbatello, quando ho iniziato a scrivere fumetti tu eri ancora nella pancia di quell'ignorante di tua madre! Non sai un cazzo di fumetti: è un argomento ben al di là della portata della tua misera testolina. Lascia i fumetti a gente che ha la cultura e l'esperienza per farli, non è il tuo mestiere. Tu continua pure a fare tubi di acciaio fino alla pensione, o all'infarto che ti stroncherà.
Ah, massimo rispetto per chi fa il tuo lavoro. Massimo.”

Progetti futuri

Al momento Faraci ha in progetto di assassinare Leo Ortolani e di sostituirlo alla scrittura di Rat-Man, l'unico fumetto italiano su cui non è ancora riuscito a mettere le mani. È inoltre impegnato nella revisione ortografica del suo nuovo romanzo, un thriller esoterico di 1700 pagine che ha come protagonista uno sceneggiatore di fumetti ed ex-critico musicale che scopre nelle proprie narici un varco spazio-temporale che lo teletrasporta nella Gerusalemme del XIII secolo.

Voci correlate