Peanuts

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« Allora, "Ciccio" lo dici a tua sorella va bene? »
« Cinque cents, prego »
(Lucy al bambino con la testa rotonda in cambio di prestazioni)
« ""'"""'"' »
( Woodstock sul senso della vita)
« Siamo spiacenti, ma il suo articolo non soddisfa le nostre attuali esigenze »
« Stupido bambino dalla testa rotonda »
(Snoopy a Charlie Brown)
« Che è?Si mangiano? »
( Dumbo su Peanuts)

Chi sono i Peanuts?

Gli orribili effetti della mutazione

Nel 470 a.C. la centrale nucleare di Charles Montgomery Burns (il vecchio taccagno dei Simpsons) produsse una quantità di liquame tossico tale che per liberarsene dovettero scaricarlo nel Canyon di Ahumapathualarascawacapotamac. Al vecchio Monty sembrava che la faccenda fosse risolta, ma le radiazioni emanate dalle putride scorie nucleari contaminarono irreparabilmente tutti i bambini nel raggio di 100 fut. Le loro teste si ingrandirono a dismisura, le braccia si accorciarono, le gambe scomparvero nel nulla per lasciare posto a piedi appiattiti come frittelle. Nei casi più gravi, fra i sintomi vi fu anche la caduta dei capelli. Questa triste malattia, chiamata sindrome di Peanuts, è incurabile e contagiosa. Per questo il governo statunitense tenta di convincere il pianeta che non esiste il Canyon di Ahumapathualarascawacapotamac, né i Simpsons, i Peanuts, il villaggio dei Puffi e via di seguito, fingendo che al posto di tutto ciò vi sia il cosiddetto stato dell'Ohio, dove tanto nessuno vuole andare.

La voce della verità

Ma non fu facile mettere a tacere lo scandalo, poiché in seguito un diplomatico vignettista, Charles M. Schulz, scoprì per puro caso la raccapricciante vicenda. La sera prima, dopo essersi dato alla pazza gioia nei peggiori bar di Caracas, aveva preso la sua enorme decapottabile rossa color bianco pece e si era messo a guidare a cavalcioni sul cofano tenendo il volante col piede sinistro, e cantando a squarciagola la sigla di Braccio di Ferro. Il giorno dopo, miracolosamente vivo, si ritrovò nudo in posizione fetale nel campo di cocomeri più sincero del mondo.

Ripresosi dalla sbornia, ebbe modo di scoprire la tragedia avvenuta in quell'orribile luogo. Spinto da pura nobiltà d'animo, o forse da un'avida e spietata sete di successo, illustrò una serie di allucinanti testimonianze sulla vita dei Peanuts. Spiegò come questi pargoletti si rivolgevano al vuoto convinti di parlare con i loro nonni, genitori, insegnanti, tutti morti; di come le loro manie di persecuzione li spingevano a cavalcare cucce come aerei della I guerra mondiale, e di come fossero condannati a non crescere di un millimetro in cinquant'anni di vita.

Autoritratto di Schulz eseguito a 40 anni

Sfortunatamente, il mondo rise di Schulz vedendo le sue tragiche strisce a fumetti, convinto che fossero disegni umoristici per i loro tratti ridicoli e infantili (in soldoni, Schulz disegnava di merda). Così, ancora oggi quei nanerottoli psicopatici giacciono abbandonati a sé stessi.

Ma andiamo a conoscerli tutti:

Charlie Brown

Ebbene sì, il protagonista delle strisce di Schulz è proprio questa crapa pelata. Nato in Polonia nel 1942 da genitori ebrei, venne battezzato col nome di Włoszyrzawa Częslowajak Pyńazz, da cui il nome della spaventosa sindrome. All'età di 3 anni emigrò con la famiglia in America, dove fu registrato come Charlie Brown (Carletto Marrone) senza alcun motivo.

Charlie Brown ama farsi psicanalizzare dalla perfida Lucy, giocare a baseball con la sua squadra che perde sempre, dare il suo aquilone in pasto agli alberi cannibali e appoggiarsi a un muretto a guardare il vuoto.

Charlie Brown odia se stesso e il campeggio estivo, luogo di tortura a regime militare, probabilmente partorito dalla sua mente malata mescolando ricordi dei suoi parenti relegati ad Auschwitz.

NB: il campeggio estivo è gestito dal Sergente Maggiore Hartman

Sally Brown

Charlie Brown ha anche una sorellina, la piccola Sally. Essendo nata in America cinque anni dopo di lui, ha una strafottenza tutta americana nei confronti della vita. Poiché a differenza del fratello maggiore non è stata traumatizzata dal regime nazista, riesce sempre a sottometterlo e a fargli fare quel cazzo che le pare. In compenso, è millemila volte più ignorante di lui.

Sally è segretamente innamorata del suo scimmiottino d'oro

Qualche pirla di saggezza

Linus van Pelt

Linus è stato più fortunato dell'amico Charlie quanto a caduta dei capelli. Un po' meno per quanto riguarda la sorella.

Questo piccolo feticista ama la sua coperta più di qualsiasi altra cosa al mondo, e vive in funzione di essa. Gli fu donata a sei ore di vita per farlo divertire; da allora fra i due si instaurò un vero e proprio rapporto simbiotico. Nessuno pensò di ostacolare la loro relazione (si sa, sono bambini...) e nessuno comprese la gravità della situazione finché si scoprì che ci dormiva insieme. Da allora cercarono di togliergli quel malefico oggetto in tutti i modi, ma ormai Linus ne era divenuto schiavo. L'unica che ancora non ha desistito è la testarda Lucy.

L'aspetto interiore di Lucy

Lucy van Pelt

La malvagia sorella di Linus. Ella non vive che per tormentare gl'animi altrui, indi per cui quanto meno se ne proferisce, tanto meglio è.

Piperita Patty

Piperita Patty basita di fronte alla domanda Quanto fa due più due?


Patrizia D'Imporzano, detta Piperita Patty, non è certo più brutta delle altre bambine colpite dalla sindrome. A differenza di queste, però, lei ha uno specchio in casa.

Poiché odia il suo corpo, ed è pure scema, cerca un ripiego nello sport, l'unica cosa che la fa sentire bene: ecco perché porta quel famoso ciuffo a forma di pallone da rugby. L'unica persona al mondo più sfigata di lei è il vecchio Charlie, di cui lei sminuisce costantemente la virilità, e questo le permette di affrontare la vita a testa alta.

L'assunzione di steroidi ha miracolosamente salvato Patty permettendole di crescere; attualmente recita in una sitcom italiana chiamata Camera Cafè.



Marcie

Marcie è il diminutivo di Loredana Bruschi. Amica di Patty, la segue ovunque, per mari e per monti, giù per il vallone, attraverso il canalone, oltre le sette colline fatate, oltre le sette cascate, ventimila leghe sotto i mari, tre metri sopra il cielo, alla seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino, da Porta Lodovica fino in via Farini, verso l'infinito e oltre.

Studiosa e sensibile, ha la sfortuna di portare gli occhiali, che in America significa essere al culmine della bruttezza. Un minuto di silenzio per lei.

Pig Pen

È sporco. No, davvero, tutto qui.

Franklin

In realtà, Franklin non esiste. Schulz lo aggiunse alla banda per non ferire i sentimenti dei lettori neri. Si direbbe che creare un personaggio caratterizzato solo dall'essere nero sia ben più razzista che non crearne affatto. Ma sia fatta la volontà dell'autore.

Snoopy

Snoopy è convinto di poter fare TUTTO. Invece non può fare NIENTE. Chissà mai se lo capirà.

Dopo essersi cimentato in una serie infinita di sport e mestieri, scoprì la sua vera vocazione nello scrivere. È famoso per la sua collana di libri "Era una notte buia e tempestosa".

Woodstock

Woodstock è un mito. È capace di intrattenere brillanti discorsi filosofici per ore intere, ma sfortunatamente sa parlare solo la lingua """ , un dialetto del pinguloide, perciò nessuno è capace di comprendere i suoi saggi a parte Snoopy e gli altri canarini. Che sfiga, eh?

Struttura delle strisce

Le strisce di Schulz si articolano in quattro vignette: nella prima si presenta l'argomento, nella seconda e nella terza si sviluppa la vicenda e nella quarta, finalmente, la tanto agognata battuta. Ora, c'è da chiedersi come abbia fatto il nostro amico disegnatore a ideare, organizzare, impaginare, illustrare e completare con dialoghi una striscia al giorno (senza contare le tavole domenicali, che vanno pure colorate) per 50 anni. La risposta è semplice: le strisce sono tutte uguali. Eccovi un modello esemplificativo.

  1. Charlie e Linus sono appoggiati al solito muretto a fissare il vuoto.
  2. È Charlie a rompere il silenzio: "Ti sei mai chiesto perché quando apri la finestra alle quattro e mezza di mercoledì e scruti il cielo, vedi sempre un numero pari di nuvole?"
  3. Linus, impassibile, continuando a fissare il vuoto: "Be', Charlie Brown, può essere per la direzione del vento, o per i raggi di sole che sbandano a sud, o perché nel III secolo a.C. Cesare divenne console grazie al primo triumvirato".
  4. Charlie, attonito: "Triumvirato?"

E qui, il lettore si spancia dalle risate.

Domande

  • Perché gli amici di Carletto lo chiamano Charlie Brown? È come se io chiamassi mio zio "Eleuterio Scaccabarozzi". "Dove vai, Eleuterio Scaccabarozzi?" "Buon appetito, Eleuterio Scaccabarozzi!" "Gulp, Eleuterio Scaccabarozzi!" "Questa è Sparta, Eleuterio Scaccabarozzi!" ""'""'", Eleuterio Scaccabarozzi!"
  • Perché quando apri la finestra alle quattro e mezza di mercoledì e scruti il cielo, vedi sempre un numero pari di nuvole?
  • Quanto legno potrebbe rodere un roditore se un roditore potesse rodere il legno?
  • Perché la strega Karabà è cattiva?
  • Cosa c'è nella nebbia in val Padana?
  • A questa domanda la risposta è "no"?
  • Di che colore è quell'albero lì?
  • Dove si va per Corso Vercelli?
  • Che ora è?
  • Sei libera stasera?
  • Quanti erano i sette nani?
  • Se un albero viene abbattuto da un fulmine, ma nessuno lo sente, fa rumore?
  • Chi cazzo è quel mona che batte la porta e chiude urlando??