Società Sportiva Calcio Napoli: differenze tra le versioni

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Immagine:MonelloReya.jpg|'''(Ex)Allenatore''': <br />Edy Reja
Immagine:MonelloReya.jpg|'''(Ex)Allenatore''': <br />Edy Reja
Immagine:Babbodonadoni.jpg|'''Allenatore''': <br />Roberto Donadoni
Immagine:BabboNatale.jpg|'''Allenatore''': <br />Roberto Donadoni
Immagine:Mastro_Lindo.jpg|'''DG''': <br />Pierpaolo Marino
Immagine:Mastro_Lindo.jpg|'''DG''': <br />Pierpaolo Marino
Immagine:De Laurentiis 2.jpg|'''Presidente''': <br />Aurelio De Laurentiis
Immagine:De Laurentiis 2.jpg|'''Presidente''': <br />Aurelio De Laurentiis

Versione delle 20:13, 21 mar 2009

Logo della squadra (squadra?)
« Sta squadr' fa schifo, ita ì a faticà, nun v'aggia tifà mai cchiù, ngopp' o' bben 'e San Gennaro! »
(Tifoso di calcio)
« Ué, chest è a' squadr' re uagliun cchiù fort ro' munn, l'agg semp itt: jamm bbell ca vencimmo a' Champions League e ppur o' scudett! »
(Tifoso di calcio)
« Ricordatevi che N anni fa eravamo a Lanciano! »
(PierPaolo Marino)
« Perché mio figlio fa il calciatore? »
(Paolo Cannavaro)
« Sono un grande tifoso del Milan. »
(Edy Reja)
« Rhum e cocainaaaaa, Rhum e cocainaaaaa! »
(Diego Armando Maradona)
« Ma perché abbiamo una squadra di calcio? »
(Napoli)
« O' vino c'a' percòca e nu cannon... »
(la curva B del Napoli)
« Finalmente Napoli è in Europa, però senza Maradona usciamo al primo turno  »
(Ultrà Napoletano)
« Il cielo è azzurro perché Dio tifa Napoli!!!!! »
(Scemo)
« Questo anno vinciamo la coppa uefa! »
(Ultrà Napoletano)
« Vabbè dai vinceremo il campionato »
(Ultrà Napoletano)
« Ok dai almeno rimaniamo in zona Champions League »
(Ultrà Napoletano)
«  D'accordo... cerchiamo la zona Coppa Uefa »
(Ultrà Napoletano)
« Tentiamo almeno di rimanere in Serie A »
(Ultrà Napoletano)
File:NapoliAuto.gif
Il Napoli festeggia una vittoria a modo suo

La SSC Napoli è un improbabile gruppo di undici persone che sembra voler dare ad intendere di essere una delle più forti squadre di calcio della terra. Spesso si fermano a guardare gli uccellini in mezzo al campo, lisciano i palloni come se fossero bombe alla nitroglicerina e trovano da soli carte di 500€ a terra, sul prato degli stadi.

Storia

La fondazione

I tifosi del Napoli avevano già le idee chiare.

Il Calcio a Napoli fu scoperto per caso da Masaniello (o Giorgio Napolitano travestito da Napoletano) in una delle sue tipiche traversate della Terronia alla ricerca di Maria o di tua sorella. Dopo aver appreso l'arte dai monaci inglesi di Bassano del Grappa, tornò alle pendici del Vesuvio per insegnare al popolo partenopeo il tanto apprezzato gioco e l'importanza dell'erba a sette punte.

Le prime stagioni

Attila Sallustro esegue un fallo su un avversario.

Il primo presidente della società fu Giorgio Ascarelli e non fu certo colpa sua se la prima stagione del Napoli fu un vero e proprio disastro. Effettivamente la squadra era composta da nove persone, più due in panchina. Erano due macellai che combinavano macelli ad ogni contrasto, un poliziotto in borghese da pensionato, un ragioniere di Torre del Greco, un fattore con il maiale al seguito, due cavie da laboratorio e uno che si trovava a passare ed era sempre il primo che capitava. In panchina c'era l'allenatore, ex carcerato per avere assassinato la nonna a colpi di clava sulle gengive e il suo avvocato (non si sa mai), che non faceva altro che ripetere "menu mal cà nun se po' ffà gnente". Era il Napoli di Attila Sallustro, che non si faceva pagare in soldi, ma in macchine. Dopo la prima stagione, dopo un campionato di fuoco, per simboleggiare il miglior risultato ottenuto in campionato, il simbolo della società fu tramutato da cavallino rampante, in ciuccio.

Nel 1928-29, una partita contro la Lazio, valevole per la permanenza in Serie A, finisce in pareggio. Ascarelli riesce a fare il paraculo con quelli della federazione, gli regala un paio di rolex a testa (diventando così un vero e proprio pioniere in questa tecnica) e salva la squadra da un'ennesima figura di merda.

Con loro le partite sembravano durare di più...

La tendenza negativa iniziale andò invertendosi nella successiva stagione con l'avvento in panchina di San Gennaro, ex giocatore dell'Liverpool che aveva già guidato il Genoa a ben tre scudetti e reso la Pro Vercelli Campione d'Italia (la Pro Vercelli....ma come minchia è possibile?!); e fu la svolta. Con lui giungono alcuni talenti puri quali i giapponesi Mark Lenders, Oliver Hutton e Tom Becker, il terrone Ciro e soprattutto il bomber Sant'Antonio che porta a Napoli una mentalità del tutto nuova e mostra un gioco miracoloso. Gli appassionati crescevano di numero e così Ascarelli realizzò un impianto da 10.000 posti nel rione Sanità: la partita inaugurale si disputa il 16 Febbraio del 1930, quattro ad uno alla Triestina, pochi giorni dopo lo stesso Ascarelli muore di overdose durante i festeggiamenti con San Gennaro.

La stagione 1930-31 fu tra le migliori dell'epoca anche, soprattutto, grazie a San Giovanni Decollato, mediano ex Torino soprannominato "O' Banco de Napule" per l'alta cifra spesa per il suo ingaggio da parte del presidente Totonno 'o Studente di Ponticelli. Alla fine del girone d'andata il Napoli era addirittura secondo, poi San Gennaro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti. Il neo-acquisto Benjamin Price segnò ben venti reti (quattro su punizione e 16 dalla porta). San Giovanni Decollato commentò: "Che Culo!!".

Nel 1931-32 non si riuscì a ripetere quanto di buono fatto l'anno prima e si chiuse con un mediocre nono posto con 35 punti all'attivo, un'altra figura di merda.

Nel 1932-33 una dispendiosa campagna acquisti rischiò di mandare in rovina la società salvata dalla mano della Madonna ma portò alla costruzione di una grande squadra che si piazzò addirittura al terzo posto, nonostante le prestazioni di San Giovanni Decollato fossero a corrente alternata per "questioni di testa". tra i grandi giocatori dell'epoca ricordiamo Jeppson detto Geppin Ass('e mazz)

La qualificazione alla Coppa del Nonno sfuggì solo poiché il Bologna ebbe una miglior differenza preti. A fine campionato, lo stadio chiuse momentaneamente i battenti per lavori di ampliamento e venne trasformato in campo di concentramento.

THIS... IS... NAPOLIIII!!!

Con l'arrivo dal Torino di Ken Shiro (soprannominato dai tifosi Ken Ciro), gli azzurri si presentavano tra i favoriti ai nastri di partenza nel 1933-34. L'annata cominciò male ma poi una lunga serie di risultati positivi, con San Pietro a menare le danze, portò la squadra nei quartieri alti della classifica. Risultato finale: terzo posto con 4650 punti dietro Inter e Juve, 4416 reti segnate e 11 subite con qualificazione alla Coppa Europa, primo turno contro l'Admira Vaccher. Due a due in casa, ma cinque a zero per gli austrizzeri a Zurigo con conseguente eliminazione. Si incominciava a sentire la puzza di merda.

A Sant'Antonio fu addirittura tolto il porco.

Anni successivi

A nessuno importa.

Era Maradona

File:SCmaradona.jpg
Maradona con la maglia della Nazionale.

Negli anni '80 a Napoli arrivò Maradona, il quale vinse da solo due scudetti.

Ritenuto da tutti gli Ultras: Dio in terra. Sembrava potesse fare di tutto con una palla al piede ma fu lo stesso Dio che con la sua sete di gelosia ad inviare una Catena di Sant'Antonio al mondo dicendo che il noto calciatore era un drogato.

Cominciò a decadere la carriera del Napoli e quella di Maradona: dopo la decandenza Maradona fu Calciorotato e la squadra fu venduta prima alla Mercato Rionale SRL del Pentolaio Matto Corbelli e poi alla Spongebob S.P.A. guidata dal proprietario del Maneggio di Napoli Naldi.

Negli anni 2000, dopo una serie di fallimenti. Oronzo Canà e zio Fester calciorotarono il Napoli in serie C.

La rifondazione

Dida quando ha visto debuttare per la prima volta in serie A contro di lui Capparella e Montervino

La società ripartì da li, da sei giocatori effettivi della società, due ultras infiltrati promossi a prima squadra, due riserve in panchina e neanche un pallone disponibile.

Dopo un anno di depressione in C, L'allenatore Edy Reja pensava di diventare Emo (Effetto causato dall'energia negativa di Montesanto) poi si rinsavì e condusse la squadra alla vittoria grazie anche all'avvento dell'eroe delle due Sicilie Emanuele "TikTak" Calaiò, soprannominato così per il suo continuo Tic nervoso, specialmente prima della battuta di un rigore e per la sua insana abilità di preferire il controllo di tacco a quello d'esterno. Con lui il Napoli acquistò un tic in più per poter sconfiggiere gli avversari più temibili del campionato (il Sora, il Martina, il Giulietta, il San'Tostato Del Monte Osto, il Bassano del Grappa).

Con il ritorno in Serie A il Napoli è sbarcato anche nel mondo delle carte da gioco.

Dalla C alla serie B il Napoli acquista prestigio e ora la formazione torna a militare in A con i grandi campioni, Cafone Blasi, Panchina Zalayeta, Sidicecheinnazionalefacciopauramacolnapolifacciocagare Garics, LaCanna Rullo, Nonno Sosa, Scomparso Dalla Bona, TicTak Calaiò e Caffè Lavezzi, con sua moglie "Filumena a Currea" famosa per minacciare i difensori avversari negli spogliatoi con una cintura per costringerli a farsi saltare dal suo consorte.

La stagione 2008/2009 inizia nel migliore dei modi. Viene spacciato per bomber argentino il vecchio attore di Dennis la Minaccia mentre il Napoli macina vittorie contro terrificanti squadre connazionali. Il primo trofeo vinto è la "Coppa Sfasciacarrozze '08", dopo una solenne premiazione tenutasi a Vatikan City, con l'assegnazione di un ulteriore premio di 500.00 euro gentilmente donato dalle Ferrovie dello Stato.

I tifosi del Napoli si vantano di aver battuto anche quest'anno la Juventus tuttavia alla Juve mancavano molti giocatori importanti come Buffon,Legrottaglie,Camoranesi,Trezeguet,Zanetti,Sissoko,Iaquinta tuttavia ai napoletani tutto ciò frega poco. Nella partita contro Il Milan il Napoli perde grazie ad un' autorete di Dennis La Minaccia tuttavia nel dopo partita il Tecnico Reja e Mastrolindo Marino ci tengono a sottolineare che loro al momento sono ancora quarti e dunque il loro Napoli è ancora in lotta per la corsa alla Champions League.

Tipica partita del Napoli


Il tipico tifoso

La SSC Napoli è anche famosa come squadra con più tifosi lagnanti al mondo. Che però amano la loro squadra anche se perde con la Maceratese.

Il tifoso napoletano è riconosciuti dall'"Ente Nazionale Tifosi" come il più pacifico di tutto il campionato, grazie all'alto tasso di "coltellate amichevoli" e "lanci affettuosi di oggetti".

File:Sub-zeror.jpg
Un Ultrà del Napoli che ha appena varcato il tornello

Si riconosce subito sullo stadio dalla sua posa Pantalone aderente e torso nudo, con Maglietta azzurra utilizata come sciarpa e fiero sfoggio dei propri lardominali scolpiti nella sugna.

Rivendica Coerenza e Mentalità, ma per la frustrazione di non sapere che significhino queste due parole lancia bottiglie d'acqua ai Carabinieri.

Pur avendo un palmarés inferiore a quello della Pro Vercelli, considera la propria squadra come una tra le più prestigiose al mondo in quanto 800 anni fa fu l'unica ad aver stabilito il record di 10 vittorie consecutive del trofeo "Pizzeria addò Gerozzo e figli".

Ogni esemplare del Tifoso soffre della cosiddetta sindrome di "Si a Napule Turnasse Maradona".

Il loro motto è: "tifosi che ci affrontano non ce ne sono più", questo vale solo se vanno a Udine, Parma, Modena, Vicenza, Bologna o Milano

Sfigati del Napoli

Giocatori celebri

Allenatori

Presidenti

Rosa 2008/2009

Portieri
Difensori
Centrocampisti
Attaccanti
Staff

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Un tipico tifoso del Napoli
NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Società Sportiva Calcio Napoli.

  • La SSC Napoli non perde mai, gioca solo al di sotto delle possibilità.
  • Lo stadio San Paolo, quando il Napoli gioca in casa, detiene il superbo primato di unico luogo d'Europa con un tasso di analfabetismo superiore al 95%.
  • Per un difetto nei macchinari dell'azienda Diadora, le maglie della SSC Napoli dalla stagione 2005/06 a 2020/21 saranno macchiate dal sangue di ratti finiti nelle apparecchiature. La macchia si troverà nella zona in cui viene stampato il logo dello sponsor.
  • Lo sponsor che rappresentava di più la squadra era Birra Peroni.
  • Le scene dello spot dello sponsor Lete, quello della famosa particella di sodio, sono state girate nella bacheca dei trofei della SSC Napoli.
  • Il Napoli è stato ufficialmente eletto dal "Cafone" come la squadra più forte del monte