Sei gradi (radio): differenze tra le versioni
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*Terzo ascolto: Sergio Endrigo... |
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E così via, fino al settimo artista. I gradi qui utilizzati come esempi sono fittizi. Come quelli usati alla radio, d'altronde. Se ti sembrano assurdi e tirati per i capelli, allora sappi che quelli del programma sono molto peggio. |
E così via, fino al settimo artista. I gradi qui utilizzati come esempi sono fittizi. Come quelli usati alla radio, d'altronde. Se poi ti sembrano assurdi e tirati per i capelli, allora sappi che quelli del programma sono molto peggio. |
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Queste ridicole scalette le studiano (studiano?) in redazione ma, ogni venerdì, la scaletta del semolino viene fatto preparare a un <del>ascoltatore</del> [[fancazzista]] che può provare, [[gratis]], la sensazione di trovarsi nel bel mezzo di in uno degli amati [[reality show]] con cui si è acculturato. Quasi sempre, le scalette proposte dagli ascoltatori provocano impellenti nausee nello staff del programma. Mentre i redattori possono dare libero sfogo ai loro conati di vomito, i conduttori, invece, per espressa clausola contrattuale, sono costretti a trattenersi e, anzi, a incensare le assurde scalette proposte con lodi visibilmente sperticate e fuori luogo, in modo da approfittare della dabbenaggine dei fan del programma, solleticarne l'Io malato e stimolarne la partecipazione. |
Queste ridicole scalette le studiano (studiano?) in redazione ma, ogni venerdì, la scaletta del semolino viene fatto preparare a un <del>ascoltatore</del> [[fancazzista]] che può provare, [[gratis]], la sensazione di trovarsi nel bel mezzo di in uno degli amati [[reality show]] con cui si è acculturato. Quasi sempre, le scalette proposte dagli ascoltatori provocano impellenti nausee nello staff del programma. Mentre i redattori possono dare libero sfogo ai loro conati di vomito, i conduttori, invece, per espressa clausola contrattuale, sono costretti a trattenersi e, anzi, a incensare le assurde scalette proposte con lodi visibilmente sperticate e fuori luogo, in modo da approfittare della dabbenaggine dei fan del programma, solleticarne l'Io malato e stimolarne la partecipazione. |
Versione delle 19:10, 17 gen 2014
Sei Gradi è un programma radiofonico per sedicenti
musicofili, in onda tutti i giorni alle 18.00 alle 18.45 sulla frequenza di Radio Rai 3. A differenza delle altre trasmissioni di questa emittente, tutte terribilmente culturali, Sei gradi fa credere ai suoi ascoltatori di essere terribilmente culturale (quindi tu, tamarro che leggi, alza i tacchi!). Il programma è stato studiato per deliziare i palati degli ascoltatori che si credono esigenti e raffinati in fatto di musica e letteratura, detti anche scassapalle, propinandogli un semolino per poppanti spacciato per una preparazione di alta cucina. Il tutto con un gioco beota basato sulla teoria dei sei gradi di separazione.
In pratica tu fai sentire un cantante, musicista, o compositore, poi ne fai sentire un altro vissuto in un'altra epoca e in un altro luogo che fa tutt'altro genere, con la scusa che avevano qualcosa in comune[Ma quando mai?] e via così per sette musicisti e sei gradi differenti. Poiché sicuramente non hai capito una beata verga, passo ora ad illustrarti un esempio di scaletta.
Esempio di scaletta di Sei Gradi
- Primo ascolto: Beethoven
- Primo grado: Ma lo sapete che Beethoven aveva una sciarpa rossa? Ma che coincidenza, anche Tom Waits aveva una sciarpa rossa!
- Secondo ascolto: Tom Waits
- Secondo grado: Tom Waits collaborò con Johnny Cash. Lo sapevate che anche Mina collaborò con Sergio Endrigo?
- Terzo ascolto: Sergio Endrigo...
E così via, fino al settimo artista. I gradi qui utilizzati come esempi sono fittizi. Come quelli usati alla radio, d'altronde. Se poi ti sembrano assurdi e tirati per i capelli, allora sappi che quelli del programma sono molto peggio.
Queste ridicole scalette le studiano (studiano?) in redazione ma, ogni venerdì, la scaletta del semolino viene fatto preparare a un ascoltatore fancazzista che può provare, gratis, la sensazione di trovarsi nel bel mezzo di in uno degli amati reality show con cui si è acculturato. Quasi sempre, le scalette proposte dagli ascoltatori provocano impellenti nausee nello staff del programma. Mentre i redattori possono dare libero sfogo ai loro conati di vomito, i conduttori, invece, per espressa clausola contrattuale, sono costretti a trattenersi e, anzi, a incensare le assurde scalette proposte con lodi visibilmente sperticate e fuori luogo, in modo da approfittare della dabbenaggine dei fan del programma, solleticarne l'Io malato e stimolarne la partecipazione.
Tra storia e leggenda
Per un migliore effetto, si può leggere questa storia sulle note di un qualsiasi polpettone di Ennio Morricone.
Un giorno, tanto tanto tempo fa, il direttore di Radio 3, Merlino Sinicalvi, si mise in testa di arrestare la parabola discendente dei già magrissimi ascolti di Radio 3: fu così che, con la consueta dose di perfidia e cinismo, convocò il bravo autore/conduttore Valerio Corzelli.
E Valerio Corzelli:
E Sinicalvi, con il solito sorriso sardonico:
E a questo punto, mentre il suo sorriso assumeva una piega ancora più sardonica, Sinicalvi intimò un tremendo ultimatum al malcapitato
Spaventato da tale minaccia, Corzelli andò a casa e si rifugiò nel nulla. Poi, d'un tratto, disse:
Caso volle che il film in questione fosse Sei gradi di separazione (che coincidenza!). Tuttora, i più grandi scienziati musicali da ogni parte del mondo (incluso il dottor Jembé) si stanno chiedendo cosa sarebbe successo se quella notte il povero maghetto avesse invece guardato "Giovannona Coscialunga".
Questo è ciò che racconta la leggenda. In realtà alcuni asseriscono che Sei Gradi sia sempre esistito. Vi sono curiosamente delle prove della sua esistenza fin da documenti risalenti al diciannovesimo secolo; La parrucchiera della mamma di un mio amico giura di aver letto su un libro scritto da qualcuno che Johann Strauss pronunciò in punto di morte, con voce fioca, queste parole:
Altri affermano di aver letto da qualche parte su un libro ben preciso scritto da una certa persona, che un certo musicista vissuto ben prima di Strauss diede di matto perché non avevano ancora inventato la radio e non poteva ascoltare Sei Gradi.
Approdato timidamente sul terzo canale radiofonico di mamma Rai, il programma suscitò subito l'interesse degli "scassapalle" che così poterono dire:
Conduttori
Per riempire la lacuna di un giochetto, che alla fin fine capisci trattarsi di una cagata pazzesca, la redazione scelse di alternare due bravi conduttori suggeriti dal direttore Merlino: un uomo e una donna giunti da un'altra era del mondo, conoscitori di arti magiche antiche e ormai obliate, legati fra loro da alcune cose in comune, quali:
- competenza musicale
- simpatia
- prontezza di riflessi
ma soprattutto una voce supersexy. Trattasi di Paola De Angiolini e Luca Diamante. Ammaliati da queste voci meravigliose, gli ascoltatori, anche i più accaniti, non si accorgono che Beethoven non aveva nessuna sciarpa rossa perché sono impegnati a dire:
È lo stesso trucco usato da Saruman ne "il Signore degli Anelli". Molto spesso i due conduttori sono impegnati a leggere gradi così complicati e arzigogolati che perdono il filo del discorso. Per fortuna alle cuffie c'è uno staff di tutto rispetto capitanato da Monica Bisnonno, Felice Deiperi, Francesco Mandacela e Simone Seichili che, in casi di emergenza, suggeriscono parole a caso. Tanto nessuno se ne accorge. Un approfondimento particolare su Luca Diamante è d'obbligo: è un abile enigmista! Qualche ora prima della messa in onda, infatti, o a volte addirittura il giorno prima, propone irrisolvibili indovinelli e rompicapo sulla pagina di facebook dedicata al programma, per stuzzicare l'intelligenza degli scassapalle e vedere se indovinano chi saranno i musicisti della scaletta odierna. Quasi sempre gli ascoltatori non ci dormono la notte, e non ci azzeccano. A volte ci azzeccano, ma è, per così dire, puro culo.
La pagina di facebook e gli sms
È possibile comunicare e distrarre in diretta i conduttori in due modi: importunandoli con sms, e scrivendo panzane sulla pagina di Facebook.
Ovunque ti trovi, se hai qualcosa da dire su quello che stai ascoltando puoi mandare un sms che quasi puntualmente il conduttore leggerà in diretta. Per esempio:
Dopo alcuni minuti avrai il piacere di sentire il conduttore che ti insulta nell'etere e ti accusa di non capire niente di musica. Ma con delicatezza. E ovviamente tu sarai troppo preso dal fatto che
da non cogliere l'insulto. Ma d'altronde, a ben pensarci, a chi importa dei gusti di Marco?
Ohhh, ed ora parliamo della pagina di Facebook, luogo virtuale in cui gli scassapalle possono sfogarsi e dimostrare che ne sanno più di Musica 3, cioè coloro che scelgono le canzoni e compongono le scalette. In particolare, la conduttrice Paola De Angiolini è molto sensibile a questa pagina; se, mentre lei conduce, un ascoltatore scrive un post ridicolo, tipo "ghiri ghiri ghiri", lei scoppierà a ridere incontenibilmente. In questa pagina gli ascoltatori possono caricare video, conversare amabilmente fra loro, scambiarsi opinioni intellettuali. Ogni tanto qualche tamarro prova a iscriversi, ma viene prontamente disintegrato dall'intera comunità, in quanto post del tipo: "Oh ciao raga, m fate anke pzzi di Vasco?" non sono assolutamente tollerabili. Provate ad entrare nella pagina nella fascia oraria della messa in onda, troverete un ingorgo di decine e decine di versioni diverse della stessa canzone caricate dagli utenti. È una gara implicita a "chi la fa più lontano".
Ma chi sono gli scassapalle?
A questo punto vi starete chiedendo: ma chi sono gli scassapalle? Altri di voi invece si staranno chiedendo: ma quanto è idiota questo articolo? Beh, noi siamo qui per rispondere solo alla prima domanda. Per la seconda solleviamo la testa con sdegno e diciamo: vai a farti un culto! Il vocabolario della lingua italiana, lo Zingarata, dice che lo scassapalle in genere è colui che ne sa a pacchi di un certo argomento, e cerca di convincere, dapprima con le buone, colui che ne sa poco o niente ad informarsi di più. In questo caso l'argomento di cui il nostro caro scassapalle sa tutto è la musica: dischi, riviste rock, autografi di Frank Zappa, sono cose che non possono mancare nell'appartamentino umidiccio del nostro amico. Il nemico principale dello scassapalle è l'ottusangolo, la sua antitesi, il suo opposto. L'esimio Dott. Prof. Ludwig Van Kraffen, musicologo dell'università della Tuba di Berlino, afferma in modo chiaro:
Parafrasando: L'ottusangolo italiano conosce solo 4 cantanti: Vasco, la Pausini, Ramazzotti e Nek. Che ne esistano altri miliardi molto più bravi di loro, non solo lo ignora, ma, diciamo così, non gliene frega proprio un beneamato gnente. Lo scassapalle invece, ignorando questi 4, conosce tutti gli altri 3.956.978.659.
Ecco altre sostanziali differenze:
- L'ottusangolo sa suonare il citofono di casa (usa sempre questa battuta pietosa quando glielo chiedono).
- Lo scassapalle sa suonare almeno uno strumento, e in genere suona la sera in cantina con un suo gruppo sfigato.
- L'ottusangolo, se hai un gruppo rock, ti chiede: "ma suonate con le croci rovesciate?"
- Lo scassapalle odia i coveromani perché predilige sempre e comunque i pezzi originali. A meno che la cover non sia stata fatta da un artista maggiore di quello dell'originale. In questo caso la cover è più bella a priori, anche senza ascoltarla.
- L'ottusangolo non sa cosa sia una cover, sa solo che Laura Pausini ha una voce stupenda.
- Lo scassapalle odia il cd perché ha un suono troppo pulito, e ama il vinile perché ha quel suono così sporco e nostalgico, cioè che non si sente niente.
- L'ottusangolo dà CD vergini agli amici e chiede: "mi fai una compilescion con un po' di musica andergraund?"
- Lo scassapalle, prima di decidere se una canzone gli piace, vuole sapere l'autore, chi l'ha interpretata, e in che anno è stata scritta.
- L'ottusangolo, nella sua ingenuità, trova piacevoli anche alcune suonerie per cellulari, e il jingle del McDonalds.
- Lo scassapalle non ha un genere preferito, ascolta ciò che è suonato bene, dal free jazz alla mazurka.
- L'ottusangolo crede che Captain Beefheart sia un dentifricio.
- Lo scassapalle crede che Nek sia un mammifero artiodattilo della famiglia dei Bovidi.
- L'ottusangolo, alla domanda "che genere ti piace" risponde: "Mhhh...un po' di tutto."
- Lo scassapalle, indovinate un po', ascolta Sei Gradi.
- L'ottusangolo ignora l'esistenza di Radio 3, prediligendo canali che trasmettono gli stessi 4 brani a rotazione tutto il giorno, così li impara a memoria.
Ozzy vuole finire su Sei Gradi
Come previsto dalla profezia di Johann Strauss (se non hai letto la parte prima non sai di cosa sto parlando, brutto saltatore di righe affetto da nevrosi compulsiva internettiana), ecco il caro Ozzy Osbourne che dice... Aspettate un attimo, ve lo devo spiegare io? Guardate il filmato!
Patologie legate a Sei Gradi
Medici e illustri luminari della scienza stanno studiando nuove forme patologiche legate a questo programma. State attenti! Partite dal presupposto che la trasmissione crea dipendenza, quindi non iniziate!
- Sindrome da traffico inversa: Quando un ascoltatore di Sei Gradi esce dal lavoro e si trova imbottigliato nel traffico è felice perché sta ascoltando la sua trasmissione preferita. Anzi, in tutti i modi cercherà di imboccare le vie più trafficate per ritornare a casa il più tardi possibile, mentre mogli e mariti a casa aspettano. È ora di finirla! La cena si raffredda!
- Trascuratezza delle Sei: L'ascoltatore di Sei Gradi, se ha un appuntamento o un colloquio di lavoro, o un convegno per salvare il mondo, lo annullerà per dedicarsi all'ascolto. Alcuni si prendono permessi e mutua. E il ministro Brunetta non è contento; stava infatti pensando di eliminare il programma, per sofrtuna senza successo perché la Rai, com'è noto, è in mano ai fannulloni comunisti! Comunisti!
- Astensione da bunga bunga: per risolvere gli enigmi di Luca Diamante molti ascoltatori e ascoltatrici trascurano il/la proprio/a partner. È ora di basta! Cribbio!