Guglielmo Marconi

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« Grazie alla mia rivoluzionaria invenzione, da oggi chiunque potrà ascoltare a casa propria l'ultima canzone di Emanuele Filiberto! Siete contenti? »
(Marconi poco prima di essere linciato)
« ...alla console il dj Willy Big Marks! Ed ora l’ultimo successo di Lady Gaga! »

Ci piace ricordarlo così
« Porco cazzo, qui c'è un monte di ghiaccio! Presto, portate del whisky! »
(Marconista del Titanic in evidente stato di ebbrezza)
« Prova, prova. Check one, check two. Prova. Qui Marconi. Prova di primissima radiotrasmissione mai tentata… »
« Eh, chi è? La radio!? Allora, da Beppe a Mariella di Pordenone, vorrei dedicare Cuccioli di Marco Masini, dicendole che sarà la mia panteganina pucciolosa per sempre! »
(La radio mostra sin da subito le sue controindicazioni)
« Osteria numero 1000 il mio cazzo fa scintille, ma per la legge di Marconi fa contatto coi coglioni »

Guglielmo William, detto Willy il coglione per la sua arguzia nell'ideare invenzioni stupefacenti, ma anche Beep Beep, nel senso di due punti del codice Morse, Marconi (Bologna, 25 aprile 1874 - Soccmel di Sotto (Bologna), 20 luglio 1937) è stato un fisico, matematico, chimico, musicante e coreuticante, sistemista moda, elettrotecnico e qualsivoglia altro indirizzo incomprensibile previsto dalla riforma scolastica della Gelmini, italiano.

Premio Nobel per la fisica nel 1909, vincitore dell'edizione del 1897 del Karaoke di Fiorello, campione del torneo di calcio balilla dell'oratorio di Soccmel Bèninppònta del 1891, detentore del trofeo "Miglior accosto Bocciofila da Loris" dal 1884 al 1927, raffigura la massima rappresentazione dell'innato italico talento.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Guglielmo Marconi

Infanzia

Figlio di un grande possidente terriero, che gli trasmise la voglia di non fare un cazzo, e di una nobildonna irlandese dalla quale, oltre all'obbrobrioso nome William, ereditò anche una sana dipendenza dall'alcool, Guglielmo crebbe nella più assoluta agiatezza, dedicandosi per lo più a tormentare la vita del suo maggiordomo personale Fausto.

Sin dalla più tenera età, il giovane Guglielmo mostrò una spiccata passione per l'affascinante mondo della scienza, soprattutto la chimica e la fisica.
Come ogni scienziato in erba che si rispetti, iniziò con i classici esperimenti domestici, dimostrando immediatamente la sua genialità.

Marconi alle prese con la sua ennesima invenzione: lo scontrino. A destra il maggiordomo Fausto mentre spera, invano, che il suo padrone non si accorga delle sedici chiamate al servizio a pagamento “Radioconfessioni di porcone bagnate

Verificò che effettivamente le scoregge possono prendere fuoco e nel farlo scoprì anche che, se colpiti da una fiamma diretta, pure i pagliai ardano niente male.
Cercò di testare gli effetti che si ottengono ingurgitando Mentos e Coca-cola, ma ben presto si rese conto che si avevano risultati di gran lunga più soddisfacenti mescolando Coca-cola e rum.
All'età di dodici anni vide Giusy, la figlia della domestica, mentre genuflessa lavava i panni al fiume, e da quel momento in poi si dedicò anima e corpo a verificare se fosse vero che una masturbazione continua porta alla cecità. Essendo già all'epoca estremamente scrupoloso, per anni non fece altro che dedicarsi totalmente a quell'esperimento, ripetendolo più e più volte ogni giorno. Purtroppo dovette smettere prematuramente quando, ventisei mesi dopo, sviluppò una fastidiosa forma di gomito del tennista[1], riuscendo comunque a dimostrare l'assoluta fallacia di quella credenza popolare.

Costretto a rinunciare per cause di forza maggiore all'esperimento a lui più caro, dovette ripiegare su altro e si dedicò all'elettrotecnica.
Per prima cosa scoprì che, inserendo un filo di materiale conduttore attraversato da una corrente elettrica alternata in una boccia d'acqua, immancabilmente il pesciolino rosso moriva. Come ulteriore corollario verificò che se si cercava di ripescarne la salma, si otteneva un'istantanea permanente fatta in casa.
Convinto della genialità delle sue scoperte, cercò di far brevettare l'invenzione ammazzapesci-arricciacapelli 2 in 1. Aspettò per settimane la risposta ufficiale al capezzale del suo telegrafo, il quale al fine si attivò e scandì in un inequivocabile codice morse le lettere: "PRRR!".
Lì per lì, il geniale inventore rimase piuttosto interdetto, poi decifrò l'enigma e capì.

Nonostante ciò non si diede per vinto e continuò nelle sue ricerche nel campo dell'elettricità.
Dopo innumerevoli tentavi falliti, si imbatté in una straordinaria scoperta: se si faceva attraversare una grande bobina da una fortissima scarica magnetica, era possibile azionare a distanza le apparecchiature elettriche.

Questo fenomeno lo affascinò moltissimo e col tempo perfezionò incredibilmente la tecnica, tanto che riuscì a costruire un telecomando a distanza per il vibratore a pile di sua sorella.
All'inizio ne provò l'efficacia origliando i gemiti che provenivano dalla stanza contigua alla sua, ripetendo l'esperimento finché non riuscì a spegnere il ludico utensile esattamente nell'istante voluto, ovvero proprio pochi attimi prima che la consanguinea raggiungesse il suo scopo.

A quel punto però urgeva un riconoscimento pubblico del suo genio.
A questo scopo pose il dildo al centro del tavolo della cucina proprio in occasione della visita del parroco per la benedizione pasquale della casa. Inopinatamente, nel bel mezzo del Pater Noster finale, il roseo trastullo iniziò inspiegabilmente a vibrare. Il prelato cadde immediatamente in crisi mistica e passò le successive cinque ore ad urlare ininterrottamente come un invasato:
« Esci, oh blasfemo demone degli inferi, dal corpo di questo wurstel! »
« Pronto? Pronto? Parlo con Miss K Loreena?? Hahahaha »

Il simpatico Marconi ha inventato anche gli scherzi telefonici.

Quando finalmente ebbe recitato tutti i salmi mai scritti; proclamato tutte le preghiere cristiane codificate dal tempo di Costantino in poi; invocato tutte le formule esorcizzanti enumerate nel trattato "Cardinal Milingus Fregnaceae"; esaurita la scorta di sei ettolitri di acquasanta integralmente sversata nell'abitazione, tanto da renderla più fangosa di Woodstock; in ultimo, l'uomo di fede svenne sopraffatto dalla potenza del maligno.
Passarono quindi diciassette ore di sofferenza, incubi e deliri, durante le quali le uniche parole comprensibili furono: "Dai Gianna, non puoi darla a tutti! Insomma, è peccato… Poi quelle cose che dici di fare… Io non l'ho capite molto bene, ma sembrerebbero offendere Gesù! Per poterti dare l'assoluzione devo almeno capire di cosa si parla. Redimerai i tuoi peccati tra un'ora in sagrestia e, mi raccomando, porta quelle manette di cui mi parlavi…"

Quindi finalmente l'umile servo di Dio si riebbe e il giovane Guglielmino gli poté spiegare la situazione. Svelato l’arcano, il prelato impose all’inventore cento Ave-Pater-Gloria in latino per punire la sua insolenza e convinse la sorella che, qualora fosse nuovamente colta da immorali tentazioni libidinose, invece di macchiarsi del peccato di onanismo, poteva rivolgersi direttamente a lui, trovando così il conforto morale[2] di cui necessitava.

L’invenzione della radio

A Marconi non sfuggì l’enorme potenziale della sua scoperta: se poteva accendere un vibratore poteva anche far funzionare un telegrafo a distanza.
Aveva a portata di mano l’invenzione del secolo dopo gli assorbenti interni!

Costruì apparecchi più grandi e li collegò a due telegrafi posti a distanze sempre maggiori e cercò di farli comunicare tra loro.
Per la realizzazione di questi suoi esperimenti si fece aiutare dal suo fido maggiordomo Fausto.

Pose il trasmettitore e il ricevitore sulle cime di due colline vicine e disse all’uomo che se sentiva i tre punti della lettera "S" doveva sparare un colpo in aria col fucile per conferma.
Marconi si mise al trasmettitore e iniziò a battere i punti in continuazione, ma niente. Passarono delle ore e non otteneva risposta. Ebbene, proprio quando stava per perdere la speranza, sentì chiaramente un colpo di fucile. L’inventore era al settimo cielo, stappò una bottiglia di champagne, uccise il vitello grasso e affittò sette escort per quella notte.
Quando finalmente il maggiordomo tornò, gli chiese come fosse stata la ricezione dei tre punti, se chiara, nitida o piuttosto confusa. L’uomo rispose: “Ma quali punti?”. Quindi Marconi, piuttosto perplesso: “Come quali punti? Quelli battuti dal telegrafo! Se non li hai sentiti perché hai sparato?!”; e il maggiordomo: “Chissà perché!? Ho sparato perché ho visto uno che cercava di fottermi la bicicletta! Ma di sicuro non ci proverà più, garantito al limone!

L’inventore rimase molto deluso, ma non si perse d’animo. Migliorò le apparecchiature e ritentò l’esperimento finché un bel giorno non ebbe esito positivo.
Quindi convocò la stampa e le autorità per ripetere la prova davanti a tutti.

Marconi mentre si reca a depositare la sua invenzione all’ufficio brevetti.
Lungo la strada ha anche cuccato tre sbarbine!

Quando tutto fu pronto, iniziò a battere sul telegrafo le parole:

- Marconi: “Fausto, mi senti?”
- Maggiordomo: “No!”
- Marconi: “Ma come no? Mi hai risposto!”
- Maggiordomo: “È solo un’interferenza.”
- Marconi: “Ma quale interferenza!? Allora mi senti?”
- Maggiordomo: “Forse…”
- Marconi: “Daglie Fausto, non fare l’imbecille! Qua ci sono duecento persone tra giornalisti e sottosegretari… Perché fai così?”
- Maggiordomo: “Allora, in qualità di rappresentante della Gilda dei maggiordomi, chiediamo ferie pagate e quattordicesima….”
- Marconi: “Ah, è così?!? Va bé, d’accordo! Adesso mi senti?”
- Maggiordomo: “Quasi…”
- Marconi: “Che vuol dire quasi? Mi senti o no? Non continuare a fare il cretino, che qui ci sputtaniamo tutti! Che cazzo ti manca adesso?”
- Maggiordomo: “A me niente, rappresento solo la categoria. Quindi, in più vogliamo pure cambiare la divisa, che così sembriamo dei pinguini! Diciamo che ci piacerebbe una bella tuta di latex tipo Catwoman. E, visto che ci siamo, chiediamo pure l’autorizzazione di poter portare in camera le sgallettate. È ok?”
- Marconi: “Ok ok, mannaggia a te! Ora mi senti, brutto idiota?”
- Maggiordomo: “Sì padrone, la ricevo perfettamente. Lei è un genio!”

E così fu che la radio vide la luce!

Eventi successivi

In seguito di quel pubblico successo e al conseguimento del Nobel, Marconi decise di monetizzare la sua notorietà.

Partecipò all’edizione del 1910 dell’Isola dei famosi assieme a Enrico Fermi, Marie Curie e alla giovane settantatreenne Rita Levi Montalcini. Purtroppo fu eliminato perché bestemmiò in diretta quando si accorse che la prova della settimana consisteva nel gioco della bottiglia e che lui avrebbe dovuto limonare con Margherita Hack.

Quindi nel 1913 si trasferì in Inghilterra, allo scopo di evadere il fisco.
Marconi mentre cerca di contattare disperatamente il servizio clienti Fastweb.
Lì diede vita alla prima trasmissione radiofonica, durante la quale parlava di gossip (il suo cavallo di battaglia era una presunta tresca tra la futura regina Elisabetta e il giovane mostro di Lochness; il quale, secondo alcune voci di palazzo, sarebbe il padre naturale del principe Carlo[3]) e metteva in onda musica pop, contribuendo così a rilanciare la già decennale carriera dei Pooh.

Grande risalto ebbe anche la vicenda del Titanic, che garantì un’imperitura fama all’inventore bolognese. Questo in quanto, poco prima di affondare, il transatlantico riuscì a inviare diversi messaggi richiedenti aiuto proprio tramite la nuova invenzione della radio.
Morirono tutti lo stesso, ma perlomeno durante la disgrazia Studio Aperto poté intervistare i parenti delle vittime, chiedendo loro: “A bordo c’è anche suo figlio Mario, nevvero? Ebbene, come si sente sapendo che l’acqua gli è ormai arrivata alle orecchie?

Pur avendo raggiunto una notorietà globale, Marconi non si crogiolò sugli allori e continuò a ideare e sperimentare nuove idee. Ecco le sue altre rivoluzionarie invenzioni:

  • L’epilatore femminile a carbonella
  • Il calzascarpe a biogas (prodotto direttamente dall’afrore dei calzini)
  • Il pelapatate a fissione nucleare
  • Il radar scova-caccole
  • L’ecoscandaglio per ritrovare le monetine disperse nelle tasche dei pantaloni

Purtroppo questa sua vena creativa si interruppe improvvisamente nel 1937 quando morì per un colpo di fucile alla schiena. Ancora oggi non è chiaro se si trattò di omicidio o incidente. Di certo si sa solo che in quel periodo stava testando su Fausto la sua ultima invenzione: l’arriccia-peli del culo ad alto voltaggio.

Note

  1. ^ Pur non avendo mai preso in mano una racchetta, mah…
  2. ^ E non solo...
  3. ^ Fatto che spiegherebbe diverse cose, come il suo aspetto orripilante e il gusto dell’orrido che ha dimostrato sposando Camilla.

Voci correlate