Il Decameron
Il Decameron | |
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Stavolta piglio la scomunica! | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1971 |
Dati tecnici | colore: Madido Color |
Genere | Zozzo ma anche no |
Regia | Pier Paolo Pasolini |
Sceneggiatura | Pierpy Facciodasolo |
Casa di produzione | Dica Duca Film |
Interpreti e personaggi | |
Ninetto Davoli, Franco Citti, |
Il Decameron è un film del 1971 scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, tratto dal Decameron di Giovanni Boccaccio.
Il regista riuscì a battere sul tempo la concorrenza, anticipando di un anno due capolavori della cinematoschifia® di quel periodo: Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda e, sempre con Edwige Fenech, La bella Antonia, prima monica e poi dimonia. Senza poi contare il celeb cerebroleso Fratello homo sorella bona, per il quale l'autore ha guadagnato un mandato di cattura in tutti i Paesi dell'ONU.
È il primo episodio della cosiddetta Trilogia della vita, proseguita con I racconti di Canterbury (1972) e completata da Il fiore delle Mille e una notte (1974). Pasolini aveva in progetto anche un quarto film, intitolato Se ancora ci fosse l'Aretino Pietro, molto probabilmente me lo metterebbe..., ma non fece in tempo a completare nemmeno il titolo.
Il Decameron ebbe diversi problemi con la censura, che sequestrò e dissequestrò il film diverse volte perché c'era sempre qualcuno di loro che non l'aveva ancora visto. Alla fine Pasolini regalò una copia ciascuno a tutta la commissione e la cosa finì lì. In Germania e in gran parte dell'Europa invece il film ebbe notevole successo, gli elementi c'erano tutti:
- suore che si accoppiano come ricci con preti, contadini e passanti occasionali;
- culi in bella mostra;
- donne che cornificano i mariti con garzoni, testimoni di Geova e rappresentanti di pesticidi;
- tizi che inzuppano il biscotto nelle mogli dei propri amici;
- culi e tette;
- allocchi che vengono truffati e derisi;
- parecchie tette e svariati culi;
- pilu;
- una fracca[1] di pilu.
Non si spiega davvero perché il film fu censurato, ma nemmeno perché vinse l'Orso d'argento al Festival del cinema di Berlino, mentre, due anni più tardi, Novelle licenziose di vergini vogliose (di Joe D'Amato) finì subito nell'anonimato[2].
Dal 2000, il film è vietato ai minori di 14 anni, mentre Youporn è liberamente accessibile.
Elenco delle novelle
Pier Paolo Pasolini trae alcune delle novelle più importanti e caratterizzanti del Decameron, adattandole in un'atmosfera napoletana.
- Giornata II, novella V - Il giovane Andreuccio viene truffato ma finisce col diventare ricco.
- Giornata IX, novella II - Una badessa riprende una consorella ma a sua volta compie il medesimo peccato.
- Giornata III, novella I - Masetto si finge sordo-muto in un convento di curiose monache.
- Giornata VII, novella II - Peronella nasconde il suo amante in una giara quando suo marito torna improvvisamente a casa.
- Giornata I, novella I - Ciappelletto si prende gioco di un prete sul letto di morte.
- Giornata VI, novella V - L'allievo di Giotto aspetta la giusta ispirazione.
- Giornata V, novella IV - Caterina dorme sul balcone per incontrare il suo amato la notte.
- Giornata IV, novella V - I tre fratelli di Lisabetta vendicano il suo perduto onore.
- Giornata IX, novella X - Il furbo Gianni, grazie ad uno stratagemma, fa sesso con la moglie di un suo amico credulone.
- Giornata VII, novella X - Due amici fanno un patto per scoprire cosa accade dopo la morte.
ATTENZIONE! È fuor di dubbio che l'idioma partenopeo risulta a tratti di difficile comprensione, nonché quasi
impossibile da scrivere. A questo punto, per venire incontro alle esigenze di qualcuno che è convinto di fare cosa gradita, i dialoghi del film sono stati doppiati in dialetto romanesco. |
Trama illustrata
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Il giovane Andreuccio da Perugia è a Napoli per comperare alcuni cavalli. La sua borsa, zeppa di monete, emette un tintinnìo che viene captato fino a San Giorgio a Cremano dalla maggior parte dei criminali. Una ragazza lo invita a casa e, con la promessa di un appassionato bacio al puparuolo, lo fa spogliare. Lui va in bagno per lavare il "necessario", ma cade in una trappola che lo porta dritto nella latrina. Si allea poi con due malviventi, che gli fanno rubare l'anello di un vescovo appena seppellito, poi li fancula e scappa col malloppo.
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In un convento una suora ha rapporti sessuali con un amante segreto. Un peccato enorme, tradire così la buona fede delle sorelle, ma soprattutto farlo di nascosto e non condividere. Una di queste invidiose cerca di spifferare la cosa alla badessa, quest'ultima è però impegnata a tenere in esercizio l'organo riproduttivo del parroco. Complice il buio, e la fretta di vestirsi, la badessa la accoglie avendo in testa le brache del prelato. A questo punto le carte sono scoperte, il convento si trasforma in un ricovero per uccelli migratori.
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Masetto è un giovane che pensa solo al luogo da cui ha visto la luce la prima volta. Il convento delle Figlie della Beata Speranza di Escobar sembra il posto ideale per rivivere tale esperienza. È attirato dall'enorme varietà di posizioni che due corpi uniti possono assumere, tra queste la cosiddetta carriola. Per un semplice ragionamento logico si finge un ortolano sordomuto che si è perduto. Viene accolto dalle caritatevoli donne, che potranno presto apprezzare la sua abilità nell'innaffiare le patate.
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Donna Peronella sta facendo ginnastica da camera col suo amante Giannello. Suo marito torna improvvisamente, Giannello prende i vestiti e corre a nascondersi in una giara in giardino. Quando lo sente arrivare esce dalla giara affermando di volerla acquistare, però risulta molto sporca all'interno. Il marito di Peronella si cala a sua volta dentro per pulirla, nel frattempo l'altro riprende da dove era stato interrotto mentre la diversamente fedele è appoggiata al vaso e parla col portatore sano di protuberanze ossee.
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Ser Ciappelletto da Prato è il classico individuo che viene definito bonariamente: un "grandissimo figlio di una troia sifilitica", quando va bene. La sua fedina penale è consistente, tanto che ci si potrebbe incartare comodamente il Maschio Angioino. A causa di un'indigestione di peperonata sta per tirare le cuoia, quindi fa chiamare un prete. Dopo 6 ore di confessione, il prelato è indeciso se dargli l'assoluzione o una coltellata al fegato. Ciappelletto però è molto bravo a fingersi pentito dei suoi peccati, tanto che verrà poi santificato col nome di San Perculo da Prato.
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Presso la Chiesa di Santa Chiara viene chiamato un pittore che ha frequentato la scuola di Giotto, che è stato però più volte bocciato dal maestro perché: con i bastoncini andava bene, ma faceva i cerchi quadrati. Dovrà affrescare la parete dell'altare, incarico che, considerando la sua abilità, ha lo stesso livello di difficoltà di scalare l'Everest in infradito. Lui e i suoi allievi passano le giornate a ridere e gozzovigliare a spese della Chiesa, cosa che li rende i personaggi più simpatici dell'intera pellicola.
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Caterina di Valbona, nobile pulzella napoletana, ama il giovane Riccardo ma ha paura di dirlo al padre. L'ultima volta che l'aveva fatto, il suo ex ragazzo si era trasformato in concime per le ortensie. Con la scusa del caldo torrido dell'estate, la ragazza dichiara alla madre di voler dormire sulla terrazza, per rinfrescarsi. Riccardo la raggiunge passando per i tetti e, dopo 24 secondi di preliminari, la stantuffa per tutta la notte. Al mattino vengono però sorpresi, per fortuna la svangano grazie ad una scusa diabolica (e al fatto che i genitori di lei sono geneticamente cretini).
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Elisabetta da Messina è innamorata di Lorenzo, un giovane garzone con la testa sulle spalle e le idee ben chiare per quanto concerne il suo futuro: farsi mantenere da qualche ricca pollastra. Dopo aver approfittato di lei, in modi che persino Cicciolina riterrebbe deplorevoli, il ragazzo cerca di farsi sposare. I tre fratelli di lei prendono la notizia nel migliore dei modi: accoppano Lorenzo, lo seppelliscono in giardino e ci piantano sopra tre filari di uva zibibbo.
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Un contadino incontra il suo amico Gianni e lo ospita a casa sua. La padrona di casa, Donna Gemmata, è ancora una bella cavallona e Gianni vuole averla. Costui afferma di essere uno stregone, capace di tramutare gli uomini in animali e viceversa. Il contadino ha un QI pari a 14, lo stesso degli halibut, quindi ci casca come un pollo. La parte più complicata è "attaccare la coda" alla bestia, azione da fare in religioso silenzio altrimenti il rito si ammoscia e perde di efficacia. Il marito finisce per spazientirsi e parlare, vanificando gli sforzi di Gianni per tramutare Gemmata in cavalla.
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Tingoccio e Meuccio sono curiosi di capire cosa ci sia dopo la morte, soprattutto come sia il Paradiso o l'oscuro antro dell'Inferno. A detta del prete pare che sia un grave peccato avere rapporti sessuali con le comari, e che farlo condanna alla dannazione eterna. È l'occasione che aspettavano. Meuccio, da buon amico, si offre di morire per primo andando a letto con la moglie dell'altro. Quando tornerà in sogno potrà così rivelargli i segreti dell'altro mondo, oltre alle incredibili acrobazie fatte con quella maiala fedifraga.
Note
Voci correlate
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