Everest

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia denuclearizzata.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Sull'Everest sono morti decine di scalatori. In fondo, era così semplice...
« Sì, il tragitto in skilift dura un bel po', però ne vale la pena! »
(Sciatore sull'Everest.)
« Alticchio. »
(Piperita Patty in un tema scolastico sull'Everest.)

L'Everest è la montagna più alta della Terra[1]. Per questo motivo è una delle vette più ambite: chi non desidererebbe essere più in alto di chiunque altro, almeno per un momento? Anche solo per ammirare il panorama, respirare aria pulita[2] o sputare in testa a qualcuno.

Etimologia

A lui non importa il fatto che l'Everest si chiami così. È contento di portare ovunque il tuo zaino da 78 kg in cambio di una banconota da 0 euro.

Nessuno sa perché l'Everest si chiami così. Potevano chiamarlo semplicemente “montagnona”, “quella roba lì a punta” oppure “珠穆朗瑪峰” , per poi dire che quel nome significasse qualcosa nella nostra lingua. Invece no. Valli a capire, questi scalatori.

Recentemente, eminenti professori illuminati ritengono di aver svelato l'arcano. La spiegazione è piuttosto semplice: su una antica mappa dell'Asia, risalente addirittura al 1910, è stato ritrovato il nome "Everest" vicino al punto dove è indicata la montagna. Ergo, qualcuno chiamava già così la vetta; perché cambiarle nome?

Che poi all'anagrafe è sempre un casino.

Alcuni ciarlatani sostengono invece l'ipotesi che il nome della montagna derivi da quello di Sir George Everest, un tizio inutile che lavorò come cartografo in India. Ma noi, di questa teoria, ce ne sbattiamo le balle.

I primi tentativi di scalata

Il vincitore della partita, Andrew Irvine, nel 2010.

La prima spedizione che ebbe come scopo quello di raggiungere la vetta risale al 1921, e fu finanziata dal governo di quel popolo che indossa sempre le bombette, visto che era l'unico punto da cui si poteva controllare interamente il loro enorme possedimento coloniale, la vicina India.

La spedizione fu un insuccesso, dato che i britannici si accorsero, alla quota di 8012 metri, di aver esaurito tutta la scorta di : in queste condizioni non sarebbe stato possibile festeggiare in modo consono sulla cima. Tornarono quindi a casa, amareggiati. E assetati.

La prima spedizione che ebbe una certa importanza fu quella del 1924 dove George Mallory e Andrew Irvine, una volta arrivati a pochi passi dalla agognata vetta, decisero improvvisamente di giocare a nascondino. Mallory perse la partita solo nel 1999, quando venne ritrovato inspiegabilmente a fondo valle, in pezzettini minuscoli. Il vincitore Irvine si rivelò al resto del mondo solo nel 2010, 8 anni dopo il ritiro dal mondo della Formula 1 di suo fratello, Eddie Irvine.

Irvine non si vantò mai in pubblico per la vittoria nella partita a nascondino. Forse perché anch'esso era morto. Ma comunque stiano le cose, la vetta dell'Everest rimase inviolata. O forse no: ancora oggi non si sa con certezza se, prima di nascondersi, i due scalatori abbiano raggiunto il loro scopo. L'unica prova che risolverebbe l'arcano sarebbe una eventuale foto sul cellulare di Mallory. Purtroppo il suddetto cellulare non resistette a lungo alle rigide temperature Himalayane, essendo un semplice Motorola. Fosse stato un Nokia...

Il raggiungimento della vetta

Una foto di repertorio sulla vetta. In una splendida giornata di sole.

Finalmente, il 29 maggio 1953 il fottuto[citazione necessaria] Everest fu conquistato dal neozelandese Sir Edmund Hillary e dallo sherpa Tenzing Norgay, che lo scalarono dalla parete sud. La scelta del versante sud fu obbligata poiché il versante nord era chiuso per traffico.

L'arrampicata finale doveva concludersi con l'arrivo contemporaneo in vetta di entrambi gli scalatori, ma il neozelandese giunse qualche secondo prima, perché riuscì a distrarre il compagno di cordata con un bieco trucco:

- Sir Edmund Hillary: “Ehi, guarda laggiù! Lo yeti!”
- Tenzing Norgay: “Dove?”
- Sir Edmund Hillary: MUAHAHAHAHAHAH!
- Tenzing Norgay: “Ma sei uno stronzo!”


Giunti sulla cima, in segno di ringraziamento a Dio, Hillary pose nella neve una croce[3], mentre Tenzing biscotti, cioccolato e sua moglie. Rimasero sulla vetta un quarto d'ora; poi, discesero alla base per mezzo della funivia che si trovava poco lontano.

- Sir Edmund Hillary: “Scusa, ma non potevamo prenderla anche all'andata?”
- Tenzing Norgay: “Avevo solo i soldi per il ritorno.”

Le spedizioni successive

Reinhold "Elvis" Messner nella foresta amazzonica. Visibilmente spaesato.

Mi pare di aver letto da qualche parte che, dopo l'impresa del 1953, ci furono altre persone inutili che precipitarono dalla vetta. Boh, si vede che non erano molto bravi.

Comunque, le cose continuarono allegramente così fino all'8 maggio 1978, quando Reinhold Messner e qualcun'altro Peter Habeler riportarono in auge la scalata dell'Everest raggiungendo per primi la cima senza l'ausilio di ossigeno, ma usando solo gas esilarante.

- Reinhold Messner: “AHAHAH! Hai visto? AHAHAH, ce...pffAHAHAHAH! Ce l'abbiamo..ehehe...ce l'abbiamo fatta!”
- Peter Habeler: “IHIHIHI! E guarda, lì c'è anche Mallory! OHOHOHOHOHOHO! Che buffo vederlo così! Pfff...AHAHAHAHA!”

Una volta che si furono ripresi, Messner commentò così la sua impresa:

« L'Everest? È altissimo. Ma anche un po' purissimo. E soprattutto levissimo. »
(Reinhold Messner)

Ma quanto caspita-caspiterina-ina è alto l'Everest?

Fino al secolo scorso, lo strumento più preciso a disposizione dell'uomo per questo tipo di misurazioni era il doppio decimetro; è facile capire le difficoltà dei primi cartografi, spesso costretti a partire con l'intera famiglia[4] nel vano tentativo di calcolare l'altezza di una collinetta per anni.

Una persona incaricata di misurare l'altezza dell'Everest con il doppio decimetro.
« Quanto è alta quella montagna? Aspetta, ho il doppio decimetro! »
(Un povero cartografo.)

Beh, sempre meglio che usare le spanne.

All'epoca, quindi, era all'ordine del giorno approssimare l'altezza dei rilievi, con errori non proprio trascurabili. A volte addirittura la montagna risultava avere un'altezza negativa. Tutto questo per colpa di doppi decimetri mal tarati.

E, ovviamente, di Pisapia.

Non è stato facile misurare l'altezza dell'Everest: non stava mai fermo.

Fortunatamente, oggi disponiamo di strumenti ben più sofisticati, come il triplo decimetro o il G.P.S., che misurano con estrema precisione la posizione di un punto nello spazio.

« Sei sulla cima dell'Everest. Più o meno. »
(G.P.S. attendibile.)

Purtroppo, il continuo movimento delle placche che hanno creato l'Himalaya fa in modo che l'intera catena montuosa aumenti tutt'ora di dimensioni. L'Everest cresce così ad una velocità variabile tra circa 9 millimetri e 1 Km l'anno, ma solo negli anni bisestili. Bizzarra la natura, nevvero?

Possiamo quindi affermare con certezza[citazione necessaria] che l'altezza effettiva dell'Everest è di metri.

La misura ufficiale di 8848 metri, con la quale si indica la montagna, è stata calcolata... insomma... vabbé, venne scelto il numero 8848 perché, tutto sommato, è un numero carino.

Rivalità tra gli scalatori dell'Everest e quelli del K2

Qui riposano gli scalatori del K2 dopo aver conquistato la vetta. O almeno, dopo averci provato.

Chi scala l'Everest è, nella maggior parte dei casi, convinto di aver compiuto un'impresa gloriosa.

Un po' come una donna che riesce a parcheggiare correttamente.

Ma non è così: scalare la montagna più alta del mondo è un gioco da ragazzi. O almeno lo è per chi scala il K2, la montagna con la più alta percentuale di scalatori morti.

- Scalatore dell'Everest: “Io sono andato sulla cima del monte più alto del mondo!”
- Scalatore del K2: “Sì, vabbé, prova a scalare il K2!”
- Scalatore dell'Everest: “Ripeto, ho scalato l'Everest, non so se mi spiego. Il K2 è per gli eterni secondi!”
- Scalatore del K2: “Certo, come no, anche mia nonna in carriola riuscirebbe a scalarlo, l'Everest.”
- Scalatore dell'Everest: “Beh, mica è una passeggiata! Se è più alto, vuol dire che è più pericoloso.”
- Scalatore del K2: “Ma che cazzo dici! Lo sai che in media per ogni 4 alpinisti che tentano la scalata del K2, uno muore? Il K2 è l'Ottomila più pericoloso, altro che l'Everest!”
- Scalatore dell'Everest: “Sì, ma è sempre la SECONDA montagna più alta.”
- Scalatore del K2: AAAAAAAAA!(lo squarcia con il piccone)”

Solitamente, a questo punto, se lo scalatore del K2 non ha ancora picconato lo scalatore dell'Everest, arriva Messner (dopo aver scalato tutte e due le cime nella pausa pranzo) e uccide entrambi gli scalatori a colpi di ciuffo.

Note

  1. ^ O almeno così dicono su Wikipedia.
  2. ^ Ma senza ossigeno.
  3. ^ Uncinata.
  4. ^ Ovviamente armata di doppi decimetri.

Voci correlate