Porno-Teo-Kolossal

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Il porno c'è; la religione pure; che sia un colossale infame è quasi sicuro... ok, è bona!

Porno-Teo-Kolossal (1966-1975) è una delle opere incompiute di Pier Paolo Pasolini, di cui lo scrittore completò la sceneggiatura insieme a Sergio Citti. Un film che il regista, a causa della sua inaspettata partenza per l'Aldilà, sopraggiunta il 2 novembre 1975, non ebbe il tempo di girare. Doveva far parte della sua Trilogia della morte, iniziata con Salò o le 120 giornate di Sodoma, per esserne sicuri abbiamo cercato di contattarlo tramite una medium.

- Medium: “Spirito guida, abbiamo bisogno di parlare con Pasolini.”
- Spirito guida: “Adesso lo chiamo!”
- Spirito: “Eccomi! chi mi cerca?”
- Medium: “Ci scusi il disturbo, siamo suoi grandi ammiratori.”
- Spirito: “Ma le pare! Mi fa davvero piacere sapere che c'è ancora chi apprezza il mio lavoro.”
- Medium: “Volevamo chiederle della sua opera incompiuta.”
- Spirito: “Di questo sono davvero sorpreso, doveva essere un segreto. Avete aperto i fascicoli?”
- Medium: “Sì, li aveva Citti e ce li ha fatti leggere.”
- Spirito: “Non conosco questo Citti, è del SISDE o fa parte di Gladio?”
- Medium: “Ci sta forse dicendo che con la sua morte c'entrano i servizi segreti?”
- Spirito: “Maddeché, è stato il tumore. Stavolta Francesco non c'entra nulla.”
- Medium: “Tumore?! ... Francesco?! Ma... scusi, lei chi è?”
- Spirito: Giovanni Spadolini, voi chi cercavate?”
- Medium: “Deve aver capito male quel deficiente dello spirito guida, noi volevamo parlare con Pasolini, il regista.”
- Spadolini: “Ahahahahah, e lo cercate qua? Con tutto quello che aveva detto contro la chiesa?! Ahahahah, siete proprio fuori di testa.”
- Medium: “Ah, quindi lei è in Paradiso e lui no.”
- Spadolini: “Pe' forza! Noi con la Democrazia Cristiana ce magnavamo assieme, m'hanno procurato un posto.”
- Medium: “Già che ci siamo, ci vuole dire qualcosa di Aldo Moro?”
- Spadolini: “A regazzì, me volete fa caccià? Ora vado, c'ho il tressette con Giulio, Licio e Bettino.”

Il film doveva basarsi su un'idea concepita nel 1966, con un titolo provvisorio di Le avventure del Re magio randagio e il suo schiavetto Schiaffo. Tuttavia, appena letto il titolo, il produttore passò dieci minuti a ridere e poi si accasciò con una smorfia per il dolore al torace. Fu rinviato anche per l'improvvisa morte di Totò, che avrebbe dovuto interpretarlo assieme a Ninetto Davoli, coppia già collaudata in Uccellacci e uccellini.
Più tardi, Pasolini scrisse una lettera a Eduardo De Filippo pensando di coinvolgerlo nel progetto. Il napoletano ne fu estremamente lusingato, ma si grattò comunque abbondantemente le palle.

Trama

« Stando alla sceneggiatura è un film sull'ideologia, che rappresenta mirabilmente l'utopia paleoindustriale del neocapitalismo tecno-teocratico. »
(Fulvio Cantuccini Tosti, Critica dietro compenso delle bojate cinematografiche, Oristano 1998, Ed. Mandragora)
"Voi non immaginate quanto mi sarebbe piaciuto poterlo vedere!

La storia inizia a Napoli, dove si è sparsa la chiacchiera che deve nascere il Messia. Si scatenano scene di fanatismo alla San Gennaro: feste, processioni, concertini con triccheballacche e vendita di indulgenze plenarie "arrubbate".
Il Re Magio Epifanio parte in compagnia del proprio servo Nunzio, detto il Romanino perché nato in un campo Rom. Il viaggio, fantastico e allucinato, richiama in parte quello evangelico di San Paolo, che si dirige verso il luogo dove è nato il Messia. Sono tuttavia presenti numerose allegorie:

  • la Cometa, che rappresenta l'ideologia;
  • il somaro, un chiaro riferimento al popolo ignorante;
  • il dono, la bustarella del capitalismo per ingraziarsi il potere;
  • il servo scemo, il capro espiatorio;
  • il lustrascarpe, l'utopia paleoindustriale;
  • Napoli, moderna Torre di Babele in cui è difficile comunicare a causa del loro dialetto;
  • la palma, aspra critica al fatto che quando cerchi un cesso devi sempre pagare un caffè al bar, altrimenti la devi tenere.

Strada facendo però gliene capitano di tutti i colori: vengono scambiati per stupidi turisti americani e rapinati; a causa dell'abbronzatura rimediata nel lungo viaggio vengono privati dei documenti e costretti a raccogliere pomodori nei campi; la riccia chioma di Nunzio genera l'equivoco che egli sia il giovanissimo Maradona e passano anni a firmare autografi.
Quando arrivano a destinazione non solo scoprono che il Messia è nato, ma che ha trascorso la vita ed è morto, dopo aver:

  • fondato una nuova religione (che poi ha venduto ad una società di Abu Dhabi);
  • iniziato gli scavi della Salerno-Reggio Calabria e fatto altri miracoli lasciati a metà;
  • mangiato un'intera fiamminga di cozze crude per scommessa;
  • vinto un concorso di musica neomelodica con un suo brano intitolato Maddalè, m'e 'ntussecata l'anema.

Epifanio muore per il dispiacere di essere arrivato tardi, senza nemmeno aver assaggiato le cozze. Nunzio lo aspetta nel tunnel con la luce alla fine, gli confida di essere un angelo incaricato di portarlo in Paradiso, che ha ben meritato. All'uscita del tunnel però si ritrovano su una deviazione della Salerno-Reggio Calabria ancora in costruzione, scoprendo così: che quel luogo in realtà non esiste; che nessuno può fare miracoli così grandi senza far guadagnare la camorra; che è inutile tornare indietro perché la galleria è crollata per il poco cemento usato.

La lettera a Eduardo De Filippo

Caro Eduardo,

eccoti finalmente per iscritto il film di cui ormai da anni ti parlo. In sostanza c’è tutto.
Mancano i dialoghi, ancora provvisori, perché conto molto sulla tua collaborazione, magari improvvisata mentre giriamo.
Manca l'interprete di Epifanio, che volevo affidare completamente a te: Epifanio sei tu e non può essere nessun altro.
Manca il sì di Ninetto, vorrebbe smetterla di fare da spalla a qualcun altro, ma conto di convincerlo, magari con certe foto.
Mancano i soldi, il produttore si rifiuta di finanziare un film a cui probabilmente la censura darà addosso come mai prima.

Manca in effetti anche la sceneggiatura, l’ho dettata al registratore Geloso per la prima volta in vita mia e ho fatto un casino.
A pensarci bene manca anche la voglia di girarlo, sono sconvolto per il suo impegno “ideologico” e dalla mole organizzativa.
Vabbè, a monte.
Saluta i ragazzi.

Ti abbraccio con affetto, tuo Pier Paolo


La rinascita dell'opera

  • Nel 1996 il regista Sergio Citti, prendendo spunto dall'idea originale di Pasolini, girò il film I magi randagi con interpreti Franco Citti, Silvio Orlando e Ninetto Davoli. Per qualche ragione, che ha suscitato enorme stupore tra gli addetti ai lavori, qualcuno ha speso fino a tremila lire per andare al cinema a vederlo, invece che comperarci la droga.
  • Il film Pasolini di Abel Ferrara, uscito nel 2014, ricostruisce alcune sequenze di Porno-Teo-Kolossal, con Ninetto Davoli nella parte pensata per Eduardo De Filippo, Riccardo Scamarcio nella parte pensata per Ninetto Davoli e un tizio nella parte che sarebbe stata di Caio e Sempronio.

Note

Voci correlate