Mamma Roma

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Mamma Roma
La mamma è sempre la mamma.
Paese di produzioneItalia
Anno1962
Dati tecnicicolore: Se paga a parte
GenereDramma de fòri porta
RegiaPier Pablo Pisolini
SceneggiaturaPier Paolo Facciotuttoio
Casa di produzioneQuadraro Production™
Interpreti e personaggi
Anna Magnani (Roma Garofolo), Ettore Garofolo (Ettore Garofolo[1]), Franco Citti (Carmine), Silvana Corsini (Bruna)
« Nei primi anni sessanta, a causa dell'inquinamento, sono cominciate a scomparire le lucciole. Sono ora un ricordo, abbastanza straziante, del passato! »
(Pier Paolo Pasolini che sorprendentemente rimpiange le mignotte.)
« Verrà un giorno in cui, magari per colpa di una malattia misteriosa, inizieranno a morire le vacche. Io temo quel giorno. Io lo aspetto! »
(Pier Paolo Pasolini che si diverte a confonderci.)

Mamma Roma (1962) è il secondo film diretto da Pier Paolo Pasolini, stavolta utilizzando qualche attore vero. La prostituta Roma Garofolo è interpretata dalla fuoriclasse Anna Magnani, che da sola incassa il 90% della cifra destinata agli attori prevista nel budget. La scelta del cognome del personaggio è praticamente obbligatoria, la parte del figlio è affidata all'aspirante vice sotto aiuto attore Ettore Garofolo, un ominide con un QI pari a 21, lo stesso dei piccioni. Il tizio prova senza successo a ricordare un nome diverso dal suo per le prime due settimane di lavorazione, alla fine Pasolini getta la spugna e cambia nome ai personaggi.
Roma Garofolo è una prostituta che cerca di elevare la propria condizione sociale, è infatti stufa di lavorare sulla Tiburtina e vorrebbe provare il cavalcavia della bretella.
Il regista esalta l'amore di Mamma Roma per suo figlio, sottolineando con le due figure quello che ha la città per i suoi abitanti: quelli che vivono in quartieri periferici, senza alcun servizio, alla mercé della malavita, poveri in canna e malati. Cose assolutamente positive secondo la logica pasoliniana, perché è solo in un contesto nefasto che l'uomo può assurgere alla cupa disperazione.
I personaggi sono come sempre grotteschi, soffrono con grande dignità e sorridono alle proprie disgrazie.

Mamma Roma : Allora j'ho detto che era un fallito, perché io nun c'ho peli sulla lingua!
Collega prostituta : A me invece ogni tanto me succede de avecceli!
Mamma Roma : Certo che sei cretina forte! Scommetto che nun sai nemmeno che d'è lo sperma!
Collega prostituta : Aspetta nun me lo di', ce l'ho sulla punta della lingua!
Mamma Roma : Sei talmente troia che c'hai le mani come i pupazzi della Lego.
Collega prostituta : Ha parlato Madre Teresa di Calcutta!
Mamma Roma : Guarda che io a confronto a te so' Santa davero.
Collega prostituta : Sì, Santa Pompa da Boccalone!

Trama illustrata

Produzione

Il regista sguinzaglia i cani contro due attori altrettanto cani.
« Nun me levà nemmeno 'na ruga, sapessi quanto me so' costate! »
(Anna Magnani al suo truccatore.)

L'idea che Anna Magnani potesse accettare la parte era il sogno proibito del regista, oltre a quello di naufragare su un isola assieme alla nazionale di calcio del Marocco. L'attrice poteva vantare un discreto numero di riconoscimenti, tra i quali: un Oscar, cinque Nastri d'argento, due Golden globe, un BAFTA, due David e un Orso d'argento. Aveva vinto anche una porchetta intera alla sagra di Ariccia, ma tendeva a non farlo pesare più di tanto, non era certo una che se la tirava. Entrambi rimasero però insoddisfatti dal risultato ottenuto. La reciproca stima non venne mai meno, ma non perdevano occasione per "beccarsi" a vicenda, seppur con signorile eleganza.

Pasolini : Ti sei imborghesita, non sei più la genuina borgatara[3] di una volta!
Magnani : A bbello de casa! Guarda che me ricordo almeno ducento modi pe' mannatte affanculo!

Anche in questo film, come nel precedente Accattone, Pasolini utilizzò una colonna sonora con musica barocca. In questo modo otteneva due scopi:

  1. veniva a crearsi un sorprendente contrasto tra i movimenti "andanti con brio" e la staticità di alcune inquadrature;
  2. la SIAE si attaccava al cazzo per i diritti d'autore.

Curiosità

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  • Franco Citti, per interpretare al meglio la parte del pappone, ha gestito una scuderia di nigeriane per sei mesi. In seguito, per girare le scene, si recava ogni giorno dalla sua villa ai Parioli fino a Casal Bertone, in Bentley.
  • Le prostitute inquadrate in alcune scene sono vere, anche i clienti.
  • Flavia Vento afferma di aver visto il film e di averlo capito profondamente.

Note

  1. ^ no, non è uno scherzo
  2. ^ in riferimento ai cipressi del cimitero Verano
  3. ^ abitante di una borgata periferica, solitamente ignorante come una bestemmia in chiesa

Voci correlate