Teorema (film)
Teorema | |
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Ahò, de chi è 'sto piede? | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1968 |
Dati tecnici | colore: Tinte forti |
Genere | Scopereccio |
Regia | Pier Paolo Pasolini |
Sceneggiatura | Pier Pablo Pisolão |
Casa di produzione | Mucchio Selvaggio Production™ |
Interpreti e personaggi | |
Silvana Mangano, Massimo Girotti, Terence Stamp |
Teorema è un film italiano del 1968, diretto da Pier Paolo Pasolini.
Il titolo fa riferimento al famoso teorema di Ammucchiati, che trae fondamento dai tre postulati del fisico nigeriano Ndokoyo Koyo, secondo i quali:
Le tematiche affrontate nella pellicola, esaltate dalla visione pasoliniana, si concentrano in un complesso intreccio di rapporti all'interno di una "famiglia bene" dell'operosa Milano[a chiacchiere], turbata dall'arrivo di un affascinante ospite (che per comodità chiameremo Gino) tanto da scatenare estremi comportamenti psicologici, nel corso dei quali si... come dire... si... no, non c'è un altro modo... si fanno ingroppare tutti dall'ospite. Quando parliamo di "tutti" intendiamo: madre, padre, figlio maggiore, figlia minore e cameriera. Si salva la cuoca (talmente brutta che i testimoni di Geova hanno segnato la sua porta di casa con una grossa X rossa) e la scampa anche il cane (perché è vero che il migliore amico dell'uomo, ma è intelligente e a tutto c'è un limite).
Il film fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, assieme al documentario Appunti per un film sull'India. Per il primo Pasolini ottenne un paio di premi, per il secondo la segnalazione alle autorità competenti. Teorema subì immediatamente un feroce attacco da parte della Chiesa, che arrivò a chiedere la distruzione totale dell'opera. Secondo il cardinal Bigotti:
Trama illustrata
ATTENZIONE! Sono presenti immagini destinate ad un pubblico adulto. Inoltre, vengono descritti atti sessuali espliciti, a volte contronatura, a volte altrettanto appetibili. Nonostante questa allettante presentazione, se siete minorenni siete pregati di tornare dopo aver preso la patente, altrimenti togliamo la catena al prete pedofilo. |
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Nell'abitazione di un ricco industriale milanese giunge un enigmatico ospite, un giovane silenzioso ed affascinante. Con lui sono tutti cordiali e disponibili, soprattutto la padrona di casa. La signora è consapevole del fatto che è ancora una bella donna, e che l'ultima volta che ha fatto sesso col marito era stato nove mesi prima (che nascesse la seconda figlia). Quindi decide di far prendere aria all'apparato riproduttivo, prima che la ruggine del tempo abbia ragione sullo stesso.
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Stanco di assaporare il piatto principale della casa, il giovane rivolge le sue attenzioni ai contorni. La figlia è ancora acerba ed inesperta, caratteristiche che risvegliano in lui la figura del maestro Perboni del libro Cuore, personaggio responsabile e fiero del suo ruolo educativo. L'allieva è volenterosa, commette qualche piccolo errore di distrazione ma è comprensibile, ci vuole davvero poco a confondere un mugolone con un rigatone e a lasciare il segno dei denti.
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Il baldo giovane non si risparmia, e nemmeno risparmia nessuno. Il figlio maggiore è chiaramente affetto dalla sindrome da figadeficienza acquisita, il che lo rende terreno fertile per piantare il seme dell'indecisione sulla propria identità sessuale. Qualche sottile allusione ai divertenti passatempi degli eroi greci e il gioco è fatto: l'ospite guadagna la fiducia del ragazzo e approfitta del suo... ... (stavolta non ne esco)... (ah, ecco)... entusiasmo nell'accogliere le novità.
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Gino continua a pensare alle parole di suo padre in punto di morte: "Fatti una famiglia! Fatti una famiglia!" Il pensiero diventa ossessione. Non lo ha mai deluso quando era in vita, non comincerà certo adesso che è andato all'arberi pizzuti. Paolo sembra uno scoglio difficile da superare, è il classico industriale della Brianza, da sempre abituato a metterlo in quel posto ai suoi operai. L'idea nella testa di Gino è talmente assurda che potrebbe funzionare, gli basta dire: "Qualche volta dovresti metterti nei panni della classe operaia" e Paolo lo asseconda.
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Gino è soddisfatto, ha completato la sua "missione" e può finalmente dedicarsi alla sua seconda passione: i fumetti erotici. Nel frattempo Emilia, cameriera da anni a servizio della famiglia, viene investita da una tempesta ormonale di classe 5, cosa che la rende arrapata come una femmina di bonobo quando vede Tarzan farsi la doccia. La tizia ha osservato in silenzio, ha capito il piano di Gino e fa leva sul fatto che è considerata da tutti "parte della famiglia" per ottenre ciò che vuole.
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Prima che i suoi servigi siano richiesti dalla cuoca, più simile ad un termosifone che ad un essere umano, Gino alza i tacchi. Le conseguenze sono devastanti: a causa dell'abbandono Odetta diventa un vegetale, l'unica reazione alle sollecitazioni esterne consiste nello scoreggiare dopo il terzo schiaffo; Pietro cerca invece di mitigare il suo dolore con l'arte, ideando una tecnica pittorica rivoluzionaria, che consiste nel versare il colore sulla tela e poi ottenere le figure del test di Rorschach pisciandoci sopra.
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Paolo impazzisce: lascia la fabbrica agli operai, si denuda nella stazione dei treni e decide di perdersi nel deserto. Gli mancano però i soldi per raggiungere il Sahara, quindi opta per la zona di Ponte Lambro, talmente lontana dal centro di Milano da risultare periferia di Reykjavík. Emilia decide di farla finita gettandosi da un tetto. Per sua sfortuna Dio rivolge il suo sguardo benevolo verso di lei e gli concede il potere della levitazione. Finirà i suoi giorni in un circo, impiegata anche come badante di Moira Orfei.
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Lucia è forse quella che la prende meglio: inizia prima ad andare a letto con una miriade di ragazzotti, anche più di uno contemporaneamente, per poi passare a branchi di anziani depravati ed immigrati stupratori a noleggio. Mentre sembra che la pellicola si avvii verso il lieto fine, accade il colpo di scena: Lucia ha finalmente il quadro completo di ciò che è accaduto, cosa peraltro già di dominio pubblico grazie alla ciarliera ed invidiosa cuoca. Finisce allora per sotterrarsi dalla vergogna.
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Terence Stamp, l'attore che interpreta l'ospite, ha girato tutte le scene senza alcuna imbottitura nella patta.
- Andrès José Cruz Soublette, che nel film è il figlio maggiore Pietro, ha usato un'imbottitura per sedersi durante tutta la lavorazione.
- Il 23 novembre 1968 il giudice Brucomeli del Tribunale di Venezia assolve Pasolini dall'accusa di oscenità, annullando il bando del film con la seguente sentenza: "Trattandosi incontestabilmente di un'opera d'arte, Teorema non può essere sospettato di oscenità. Il vero scandalo è che il Vaticano non smetta di rompere i coglioni con queste stronzate, che siamo pure indietro con le udienze".
- Il 24 novembre 1968 il giudice Brucomeli viene trasferito presso il Tribunale di Corleone (PA).
- Il 25 novembre 1968 il giudice Brucomeli diventa terra per i ceci.
Note
Voci correlate
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