Pesticida

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia Liberty.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Una mela al giorno può levarti di torno il medico.
« Mamma, questa prugna ha un sapore strano! »
(Il pargolo preoccupato dal cibo.)
« Ma no, caro: è il solito sapore di glico-cito-fosfato tetraganato abbestia! Mangia, mangia che diventi grande. »
(La mamma che lo rassicura.)

Pesticida è un termine derivato dalla parola inglese Pest (animale nocivo, ma anche rompicoglioni) che indica, in maniera impropria, una qualsiasi sostanza chimica utilizzata in agricoltura per difendere le colture da malattie o da organismi dannosi quali: insetti, erbe infestanti, crittogame e quell'infame del vicino che ti frega i cachi.
Secondo una stima di comodo delle industrie produttrici: in assenza dei pesticidi, il 52% del prodotto delle colture andrebbe perso. Questa percentuale risulta però sovrastimata, perché include i furti perpetrati dagli zingari. La legislazione europea impone di esporre un cartello di pericolo sugli appezzamenti trattati con pesticidi, abolendo questa insana norma si potrebbe scendere al 29% di perdita e si andrebbe a risparmiare anche sul concime. Inoltre, come beneficio secondario, diminuirebbero anche i borseggi in metropolitana.

Se uno non ha dimestichezza col cinese mandarino è bene evitare certi acquisti.
« 1. Diluire il prodotto nella misura 1:millemila.
2. Irrorare il campo.
3. Emigrare sei mesi in Lettonia. »
(Le istruzioni sulla scatola di ASMODEUS-3, prodotto dalla Kriminalfarm di Groznyj.)

Durante la seconda guerra mondiale, nei campi di prigionia nazisti, un potente pesticida era usato per togliere i pidocchi e combattere il tifo. Purtroppo le istruzioni sui barattoli erano davvero scritte a cazzo di cane e, come se non bastasse, l'analfabbetismo tra le SS era a livelli altissimi. Ad Auschwitz finirono per sbagliare dosi e modalità di impiego.

« Quei maledetti pidocchi non volevano morire! »
(Rudolf Höß (SS-Hauptsturmführer) tenta di difendersi al Processo di Norimberga, finendo per aggravare la sua già delicata posizione.)

Storia

Tre agronomi del Neolitico seriamente preoccupati dall'acaro-ragno, che ha appena infestato la loro piantagione di cannabis.

Da quando l'uomo ha iniziato a coltivare le piante è iniziata la battaglia contro i parassiti delle stesse. Seppur dotato di un QI di poco superiore alla nutria, il primitivo ominide non ci mise molto a capire che: uccidere i fitofagi dei broccoli a clavate era fatale in primis per il broccolo. La chimica stava muovendo i primi passi ma, in quel momento, era ferma alle scorregge di Gnuk, capotribù degli Shimun-Hiti della vicina Cirenaica. Tentarono quindi con la lotta biologica, cercando di sfruttare i naturali nemici delle specie dannose. Da qui un susseguirsi di disastrosi imprevisti:

  1. per combattere le pestifere larve gli si oppose un piccolo imenottero;
  2. per decimare la fastidiosa ape si fece ricorso ai calabroni;
  3. per eliminare i calabroni si optò per la quaglia della Mesopotamia;
  4. per sconfiggere la quaglia fu necessario importare il Corvo Assassino dell'Himalaya;
  5. i malefici corvi furono estinti a clavate.

Purtroppo nulla si risolse poiché all'epoca non era ancora stato scoperto il nemico naturale della clava. A conti fatti s'era perso un sacco di tempo, il progetto "lotta biologica" fu accantonato e la natura fece il suo corso per qualche millennio.

Il DDT

Uso del DDT per debellare i parassiti del cotone in Alabama.

Il Dicloro-Difenil-Tricloroetano, da cui l'acronimo DDT[1], fu il primo insetticida moderno ed è senz'altro il più conosciuto. Fu ideato dal chimico svizzero Paul Hermann Müller, deciso a debellare una volta per tutte le marmotte che infestano i cioccolatifici e il batterio che rende le mucche viola. Ci riuscì e fu premiato nel 1948 col Premio Nobel, con questa motivazione:

« Per la scoperta della grande efficacia del DDT come veleno da contatto, arrivando a sacrificare (per il bene della scienza) i suoi due assistenti, sua moglie e la suocera. »
(L'incaricato alle premiazioni dei Nobel Sören Åbbjöck.)

Grazie al DDT fu debellata la zanzara anofele, responsabile della diffusione della malaria, in molte zone del mondo. Negli anni '40 e '50, è stato il pesticida clorurato più usato negli Stati Uniti, perché molto efficace contro le cavallette in California e letale per alcuni grossi bipedi scuri in Mississippi.
Per la sua tossicità fu messo al bando negli anni '70 nella maggior parte delle nazioni sviluppate, Italia compresa[sviluppata?!]. Questo almeno ufficialmente.
Nella realtà, la EniChem Synthesis (già Rumianca) di Pieve Vergonte (VB) lo produsse fino al 1997, e passò alla cronaca per il grave inquinamento del Lago Maggiore. Lo scandalo esplose quando un pesce siluro di circa 700 kg speronò il traghetto Gardenia, in servizio sulla tratta Cannobio-Isola Bella, causandone l'affondamento.
Negli States invece, il fattore scatenante fu che l'aquila dalla testa bianca fosse finita tra le specie in via di estinzione, quasi certamente per abuso di DDT. Essa è il simbolo degli USA dal 1782, nonché della 101-esima Divisione Aviotrasportata dell'esercito americano. Con i simboli ovviamente non si scherza (e nemmeno con uno stormo di B-52). Dall'altra parte dell'oceano le cose non erano di certo andate meglio.

Lo Zyklon B

L'ultima fattura del gas era stata davvero spaventosa.

Le esaltanti notizie sulle imprese del DDT varcarono l'oceano attorno agli anni '40. Adolf Hitler ne fu entusiasta e tentò subito di assoldare il chimico svizzero Müller, aveva una stravagante idea per la testa e il tipo faceva esattamente al caso suo. Appena messo al corrente dell'idea, Müller salutò il cancelliere crucco alla maniera del Canton Obvaldo, ossia: col dito medio alzato.
Il Führer s'era però incaponito e ripiegò allora sul pesticida sviluppato da Fritz Haber, un tedesco ex-impiegato della Bayer e, per ironia della sorte, ebreo. Lo Zyklon B fu sperimentato per la prima volta su 600 prigionieri di guerra russi e 300 ebrei il 3 settembre 1941, nel campo di Auschwitz. Il preparato era a base di acido cianidrico, al quale veniva aggiunto un agente lacrimogeno con lo scopo di segnalarne la tossicità. Il metodo andava perfezionato. A causa dell'eccessiva lacrimazione dei soggetti, nel momento di recuperare i corpi si scivolava maledettamente, ci si poteva persino slogare una caviglia. L'additivo irritante fu eliminato, con grande soddisfazione degli utilizzatori finali, che crepavano senza piangere (almeno finché non capivano il significato della parola doccia in linkua teteska).
Nel campo prestava servizio anche il dottor Josef Mengele, da sempre affascinato dalle proprietà curative dei suffumigi. In particolare, condusse esperimenti per curare l'asma bronchiale, malattia da cui era affetto un suo caro amico conosciuto in vacanza a Rimini al bagno Gradisca, tale Roberto Da Crema. I risultati non furono incoraggianti, lo si evince dal breve diario dei tentativi effettuati.

I dottori non riuscivano a spiegarsi perché tutti gli ebrei fossero allergici agli antiparassitari.
  • Test 1: Lo sporco ebr il soggetto tossisce in modo evidente; gli vengono somministrati 50 g del preparato per inalazione; il soggetto smette di tossire; evviva! subentrano inspiegabili complicazioni e muore, probabilmente era troppo debilitato.
  • Test 2: Lo schifosissimo piccolo ebr il soggetto è giovane e in buone condizioni generali; la sua tosse è appena accennata; gli vengono somministrati 30 g del preparato per inalazione; porca di quella troia!! la morte è rapida, forse devo diminuire ancora la dose.
  • Test 3: Questo bastardo di un eb il soggetto si dimena troppo e rifiuta il trattamento; il colpo di martello sulla testa gli è stato fatale; il test è da considerarsi nullo.
  • Test 3 bis: Questa larva uman il soggetto giunge già legato; gli vengono somministrati 30 g del preparato diluiti in 60 cc di protossido di azoto; il soggetto ride a crepapelle per circa 15 secondi e muore (però col sorriso sulle labbra).
  • Test 4: oggi sono giù.
  • Test 5: oggi sono ancora più giù.
  • Test 6: sono giù, sono giù, sono giù, sono giù, sono giù, sono giù, sono... MAMMAAAAAAAA!!!

Prodotti fitosanitari

Nell'attuale termine di legge sono comprese le seguenti categorie di prodotti, gli altri puoi darli tranquillamente fregandotene.

Gli insetti tendono a sviluppare una certa resistenza ai trattamenti.
  1. insetticidi: attirano gli insetti dannosi e poi li puoi accoppare con la paletta ammazzamosche;
  2. anticriptogamici: contrastano il ritorno degli zombie;
  3. molluscicidi: uccidono la maggior parte dei molluschi, tranne la cozza (per quella il limone è la morte sua);
  4. azzosògamici: per quelle bestie che non si capisce bene cosa siano;
  5. acaricidi: combattono gli acari delle piante da orto;
  6. armanicidi: combattono gli stilisti che coltivano l'orto;
  7. radicanti: utilizzati per combattere la metamorfosi dei capezzoni;
  8. rodenticidi: uccidono i piccoli roditori come l'eterocefalo glabro;
  9. ammazzatalpiti: uccidono i roditori più grossi;
  10. diserbanti : eliminano le erbe infestanti;
  11. fumiganti: eliminano i parassiti della marijuana;
  12. fungicida: combatte gli effetti del peyote;
  13. fitoregolatori: combattono lo sviluppo delle piante "che non se regolano"[2].

Il Protocollo di Kaserta

Il protocollo di Kaserta è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante l'uso dei pesticidi, sottoscritto nella metropoli campana[citazione necessaria] l'11 dicembre 1997 da più di 180 Paesi, compreso Manate sul Labbro, in occasione della Conferenza CIUPA3 della Convenzione Quadro Delle Nazioni Unite Sulle Rotture Di Palle Di Cui Nessuno Si Interessa, avente sigla: CQDNUSRDPDCNSI (pronunciabile solo in Nagorno-Karabakh). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Bolivia.
Esso si articola in alcuni punti fondamentali:

Alcuni stati non hanno aderito al Protocollo di Caserta e continuano ad abusare di pesticidi.
  1. Clean Crop Mechanism (CCM): consente ai Paesi che fanno uso di pesticidi dannosi per i vertebrati di ottenere comunque il bollino blu di "raccolto pulito", grazie al meccanismo di convalida di uno speciale comitato, che si occupa espressamente della tutela del verdone.
  2. Hide Corpse Directive (HCD): stabilisce le modalità di messa in commercio dei prodotti trattati con pesticidi sperimentali. Prima andrà effettuato il test di convalida KC1, che prevede il seguente iter:
    1. far assaggiare ad un soggetto anziano (preferibilmente in fin di vita) il prodotto,
    2. aspettare due giorni,
    3. controllare se è almeno stazionario (in caso di decesso: usare il corpo come concime e ripetere il KC1).
  3. Deaths Ranking Facilitation (DRF): stabilisce una speciale graduatoria dei Paesi più virtuosi, conferendo dei "crediti" in maniera inversamente proporzionale al numero delle vittime. Tali crediti potranno essere utilizzati per avere forti sconti sulle forniture di acaricidi, oppure potranno essere convertiti in Gratta & Vinci.

Tra i paesi non aderenti figurano: Canadafrica, Celestia, Zabizistan, Petoria, Bazookistan, Spagnogallo, Cipro, Andokazzostan, Cracozeznav, Danimacchia, Padania e altri che al momento non mi sovvengono.

Curiosità

Note

  1. ^ Da non confondere col digitale terrestre
  2. ^ che crescono troppo o in modo disordinato, come la mela cotogna
  3. ^ cosa peraltro irrilevante

Voci correlate