Autostrada A2 (Italia)

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L'ultimerrimo tratto dell'autostrada, utilizzabile dal 2 aprile 2024.
Un "cartello segnamorti" avvisa dell'ennesimo tamponamento causato da una caratteristica curva a banana

L'autostrada A2, detta anche autostrada del Mediterraneo, tristemente nota alle cronache come autostrada Salerno-Reggio Calabria è un'autostrada perennemente in costruzione, ma fortunatamente senza costosissimi pedaggi, la quale permette un lento collegamento tra camorra e 'ndrangheta.

Anche nota come la Salerno Raggiocanr e un tempo denominata A3 in quanto facente parte della Napoli-Reggio Calabria, il suo primo tratto Napoli-Salerno, seppur breve, faceva talmente cagare che i gestori l'hanno cancellato da qualsiasi mappa e dal cervello dei viaggiatori, e l'ufficio stampa ne smentisce l'esistenza.

Il 22 dicembre 2016 i poteri forti ed il neonato Governo Gentiloni vorrebbero farci credere che l'autostrada sia stata finalmente completata. Ovviamente non è vero, molte gallerie sono solo dipinte stile Wile Coyote e Beep Beep e molti ponti sono assenti, costringendo gli automobilisti ad effettuare salti alla Die Hard.

Caratteristiche

Autostrada

Sulla Salerno-Reggio Calabria a volte la segnaletica è ambigua...

L'autostrada presenta due carreggiate, di cui solo una è completamente asfaltata; l'altra infatti presenta in gran parte ancora alcune imperfezioni da sanare come fossi, gran canyon, atolli, orticelli e bocche vulcaniche. Quindi quasi tutto il tratto è ridotto a una corsia per senso di marcia, costringendo gli automobilisti a procedere costantemente a passo di lombrico, in modo da poter ammirare le risaie basso-lucane.

Un altro problema riguarda i nuovi tratti a 3 corsie, dove vi sono ancora rimanenze dei vecchi cantieri, dimenticate dagli svogliati omini ANAS che vi hanno lavorato (e bevuto Peroni da 66cl.) in precedenza: Ogni tanto spunta qualche ostacolo tipo coni arancioni ormai fossilizzati sull'asfalto, o sacchetti di sabbia colonizzati da piccoli Graboid; particolare attenzione bisogna avere della segnaletica vecchia che presenta limiti massimi di 60km/h, i quali ovviamente nessuno rispetta, ma può sempre spuntare all'improvviso un minchione con la Panda che rispetta qualsiasi cartello che gli viene messo davanti.

Segnaletica

...altre volte è chiarissima

Fortunatamente, nel tratto Salerno-Reggio Calabria, scarseggiano i famosi tabelloni luminosi portasfiga, che spesso presentano scritte del tipo "Un morto su 3 per leggere questo cartello".

Quella appena detta è l'unica nota positiva inerente la segnaletica, perché la maggior parte dei cartelli presenti sull'autostrada sono inutili o totalmente sbagliati. Infatti vi sono molti cartelli che indicano l'uscita per una città o per un strada che avvia a essa, ma dopo aver imboccato tali svincoli potreste ritrovarvi nella più sperduta campagna popolata solamente da folaghe e tafani. Altri cartelli irritanti sono quelli che indicano le imperscrutabili aree di servizio, i quali presentano la scritta Autogrill a caratteri cubitali e un piccolo pannello integrativo sotto che indica la distanza di 150 km.

È in via di sostituzione definitiva la rimanente segnaletica di origine fenicia e magnogreca in lingua originale, coeva alla posa della prima pietra.

Benzina

In tutto il tratto vi sono solamente 2 distributori di benzina, uno a Scilla, dove bisogna fare attenzione a un gigantesco mostro marino che potrebbe inghiottirvi con l'intera automobile, e un altro a Gioia Tauro, dove bisogna fare attenzione ai detenuti evasi dal carcere i quali cercano un'auto da dirottare per la loro fuga.

Ponte sullo Stretto

   La stessa cosa ma di più: Ponte sullo stretto di Messina.
Usano ancora Windows XP per costriure le autostrade?

Da anni si vocifera che la Salerno-Reggio Calabria [non] potrà estendersi fino a Messina grazie alla costruzione di un piccolo ponticello sospeso magicamente sul mare, per merito di un incantesimo di fata Morgana. Ma la fata non ne vuole sapere dato che ha riscontrato che guadagnerebbe di più continuando il suo lavoro abituale sulla tangenziale.

Per quest'ultimo motivo l'ingegner Cane, responsabile dell'intero progetto, ha optato per la costruzione di due stargate alle porte delle due città, in modo da garantire un collegamento rapido e idoneo.

Una soluzione efficace sarebe quella proposta dalla nonna della zia della cugina del panettiere del ladro del lattaio del coglione destro del 7° pelo del capezzolo destro inferiore dell'ingegner Cane, ovvero quello di costruire un ponte interamente di piombo gentilmente offerto dalle due più grandi cooperative socialmente utilmente inutili, la mafia e la 'ndrangheta.

Un'ultima soluzione, non esente da impatto ambientale, potrebbe essere quella di arrivare a folle velocità sulla costa della Calabria e planare verso quella della Sicilia. L'operazione, nel corso del tempo, contribuirebbe ad eliminare lo Stretto stesso riempiendolo di carcasse rugginose farcite di scheletri.

Percorso

PER A3 POMPEI-SALERNO:

LASCIATE OGNI
SPERANZA
O VOI CH'ENTRATE!

Andiamo ora ad analizzare il percorso completo della A3 sulla base del diario di bordo di un viaggiatore che è partito da Piazza Garibaldi a Napoli ed ha raggiunto il rione Sbarre di Reggio Calabria restando vivo, ma riportando una vistosa sindrome di dissociazione della personalità. In memoria di questo prodigioso viaggio, l'organizzazione Overland, di ritorno dal raid memoriale Pechino-Parigi 1907-2007, ha realizzato nel marzo del 2008 un viaggio memoriale ma dopo un mese non si sono più avute notizie della carovana dei camion arancioni.
Requiem.

Tratto Napoli - Salerno

Sintesi

L'A3 inizia con un po' di slalom sulla linea del tram di Corso Garibaldi a Napoli. Qualche intoppo può capitare ogni tanto ma i veri "atrei" non si scoraggiano. Vengono schiacciati, ma si riprendono.

Il primo tratto della Salerno-Reggio Calabria si chiama Napoli-Salerno per la stessa legge per cui il congresso di Genova si tenne a Livorno. Le sue peculiarità fanno si che l'A.N.A.L. lo abbia cancellato dalla memoria degli autisti e l'esistenza del pedaggio ne ha trasformato la dicitura ufficiale a normativa Europaische Union da "follestrada" a "GTA Napoletan Edition". Esso attraversa tutta l'area metropolitana a sud di Napoli con i suoi millemila milioni di abitanti e quindi, per trovarlo privo di traffico, l'unica partenza intelligente da farsi è quella alle 2 di notte del 31 febbraio. Altra caratteristica è la misteriosa megascritta su tutti i ponti "Destra Rigorosa", di cui alcuni dicono sia un invito a tenere la destra (e sopratutto a non guidare nella corsia opposta), altri dicono sia una critica a Fini da parte di alcuni nostalgici del MSI. Ultima ma non meno importante caratteristica è il fatto che qui Isoradio (che solitamente perde campo già in una piazzola) prende campo in un diametro che va dalla Corsica alla Serbia. Isoradio, ovviamente, porta una sfiga pazzesca e può avere effetti collaterali come stress da ansia e allucinazioni visive e bestemmie.

Napoli - Torre del Greco

Temerari che usano mezzi più veloci per arrivare a destinazione, visto che i coglioni dal nord intasano le strade.

Fantastica tratta con svincoli ogni 10-15 metri con curve a spigolo di 90°. L'ingresso di questo strepitoso GTA è paragonabile a un demo che mostra le caratteristiche di tutta l'autostrada. Si parte in una ginkana da Napoli Piazza Garibaldi, presso la stazione centrale e, in uno slalom fra auto parcheggiate in quarta fila, rotaie del tram, buche e un comodo percorso in cubi di porfido si entra in una corsia 2x3, circondata da altissime mura dove se si entra con un'auto leggermente più larga di una micra o con un sidecar si rimane inganasciati nelle mura e, se non si è salvato il gioco, si ricomincia daccapo. Superato l'incrocio con l'A1[1] si raggiunge la barriera di Napoli sud - Barra: trattasi della classica barriera autostradale con 55 caselli di cui 50 per il Telepass, 4 per la Viacard ed 1 per il biglietto manuale, con la fessura incastrata da una carta telefonica e da una gomma da masticare. Si consiglia di abbandonare l'auto e proseguire a piedi.

Sorpassato lo svincolo abusivo Napoli Ponticelli, poi i 2 svincoli di S.Giorgio a Cremano nord e sud, distanti fra loro 7 centimetri e che portano tutti al medesimo casello, si arriva allo svincolo Portici-Bellavista[2] e a quello di Ercolano: qui l'autostrada fa una curva a gomito di 180° e, dopo aver girato fra i ballatoi di un condominio, entra in città. Lo svincolo Torre del Greco (Nord) è stato rinnovato ma nel contempo si sono dimenticati quello Sud.

Il grande vantaggio della tratta è che, grazie al mefitico fetore di spazzatura, caratteristica peculiare della zona, è possibile percorrerla anche ad occhi chiusi e/o dormendo.

Torre del Greco - Pompei

In uno slalom fra bunker della seconda guerra mondiale, ville settecentesche e scavi greci che varia dalle 5 corsie (di cui 3 in terra battuta) all'una, si arriva alla nuova uscita Torre Annunziata Nord che porta a una serie di strade in curva che terminano con una strada chiusa che vi riconduce in autostrada, di qui al vecchio svincolo Torre Annunziata Sud che vi porta direttamente nella zona industriale della città, formata da fabbriche dismesse dal 1984 e quartieri dove potrete acquistare del fumo a prezzi modici.

I simpatici cartelli terrorizzanti, che sul tratto Napoli-Salerno non potevano mancare. Gli altri 9 su 10 muoiono per grattarsi le palle invece di tenere le mani sul volante.

Lasciata Torre e il suo autogrill omonimo dove poter taccheggiare busti del duce e panini Camogli [3], si entra nello svincolo che da il nome "di mezzo" alla Napoli-Pompei-Salerno, Pompei (Ovest) appunto. Ma lo svincolo esiste solo in una direzione (nessuno ha mai capito quale), vi porta in una zona fuori Pompei e non viene mai usato. Dopo 5 metri c'è, sempre a Pompei ma incredibilmente fuori da essa, lo svincolo Castellammare di Stabia che, tramite una tangenziale diramata vi porta nel centro del nulla anche se dovrebbe raggiungere Castellammare stessa. Altri 20 metri e, sempre a Pompei, ma ancora una volta fuori Pompei, ecco lo svincolo Pompei Est-Scafati (un tempo: Scafati-Pompei 2-0), dal quale potrete raggiungere il centro salernitano orientandovi con la puzza del fiume Sarno.

Pompei - Salerno

Superati i settordicimila svincoli (tutti inutili) di Pompei, si raggiunge Angri ma, per un errore di calcolo, lo svincolo è orientato in direzione dell'amena località di S.Antonio Abate. Dopo quest'orgia di inutili svincoli posti a 18 centimetri di distanza l'A3 dimentica di fare uno svincolo per Pagani ma si rifà con una bella barriera nuova di zecca e totalmente inutile a Nocera Inferiore. Il nuovo svincolo per il paese, nato dalle esigenze dell'immenso casello futuristico, fa si che da Nocera all'autostrada ci si possa impiegare 40 minuti fra gallerie e tornanti, nonostante l'effettiva distanza sia sempre stata di 100 metri. Superata la barriera, che sostituisce quella di Salerno, l'autista crede, ignaro, di essere entrato nel tratto gratuito per Reggio e, dopo un veloce caffè fatto coi lupini all'area di servizio Alfaterna [4] di Nocera Superiore Superflua, prova a uscire a Cava de' Tirreni e se lo piglia a quel servizio. Pagato il doppio biglietto di uscita e rientrata il viaggiatore avrà la comodità di attaversare il centro storico cavese rimanendo in autostrada e, superato questo, si troverà allo svincolo di Vietri sul Mare, porta autostradale della Costiera Amalfitana e per questo importantissimo. Talmente importante che l'uscita funziona solo per chi viene da nord, s'interseca per ponti e valichi come solo un otto volante può fare e alla fine esce in un pericolosissimo incrocio a 6 strade dopo una discesa con pendenze di 65°-70°. Passate 3 gallerie si arriva finalmente, e in sole 7 ore (traffico permettendo), a Salerno, dove al posto della vecchia barriera è stato ricavato un simpatico viadotto per suicidi. Da qui si entra nel tratto pubblico SA-RC a gestione ANAS, senza pedaggio: la gratuità esclude le sospensioni dell'auto, che dovranno essere buttate a fine percorso, sempre se reggono.

Il VERO tratto Salerno - Reggio Calabria

Ti incita, no?
Cartello dell'inizio del viaggio verso gli inferi.

Sintesi : Il tratto da Salerno a Cosenza, senza nulla togliere a quello finale, rappresenta l'essenza e la summa dell'italico genio architettonico e della cura cantieristica posta alle grandi opere. Grazie alla legge obiettivo (con tanto di mirino laser sulla tua testa), dal 1999 questa noiosa tratta è diventata più variabile della porta a 4 universi paralleli del castello errante di Howl. Nel giro di un eventuale viaggio durante la stessa giornata, potrà capitarvi a sera di non percorrere più la tratta effettuata la mattina stessa ma un tracciato alternativo temporaneo che porterà a lambire Benevento come Pescara oppure Innsbruck. Il tratto è privo di caselli, non perché nessuno avesse mai avuto il coraggio di farti pagare il "servizio" ma perché gli stessi caselli venivano puntualmente messi al rogo dagli automobilisti che così esprimevano il loro compiacimento. Quanto a sicurezza, ottima e abbondante secondo Lunardi, si vocifera che l'A3 abbia fatto più morti che Mauthausen.

Che dire invece dell'ultima parte, da Cosenza a Reggio? Si potrebbe dire che il nome Cosenza-Reggio Calabria (così come Salerno-Cosenza) non se l'è mai cacato nessuno, né qualcuno l'ha mai usato. Ma questa tratta, che dopo aver attraversato la Lapponia norvegese tocca la via del ponte sullo stretto e corre quasi totalmente a mezza corsia semi-asfaltata per poi raggiungere Reggio dopo aver ACCURATAMENTE cannato qualsiasi centro abitato, è il tocco d'artista finale di un'arteria unica (e ci sarà un perché) in Europa e che tutti c'invidiano (almeno così dice Lunardi). Anche da Cosenza in giù non vi sono caselli e ciò è dovuto al fatto di trovarsi di fronte a una semplice strada statale che per un errore di stampa è stata disegnata in nero sugli atlanti TCI e in giallo-rosso su quelli De Agostini. Cose che capitano.

Al tracciato Salerno-Eboli di questa pagina va aggiunto il template sinottico-psichedelico Generatore di episodi dei Simpson per via delle modifiche allo stesso che avvengono ogni 30 minuti

Salerno - Pontecagnano

Sorpassato lo svincolo di Salerno, che si trova ovunque fuorché a Salerno, si raggiunge lo svincolo Salerno Est-Fratte (che però è a ovest). Da qui si può entrare nella comoda tangenziale salernitana tramite un ponte a gobba di dromedario e subito dopo ci si può immettere nel raccordo autostradale verso Avellino. Superato questo ingresso l'autostrada diminuisce di botto dalle 3 corsie disegnate con un trompe-l'oeil a una ed 1/4 e ti porta al centro del suo capolavoro che è la tratta verso Pontecagnano, che per i veri duri amanti del no-limits si consiglia di percorrere in direzione nord. Il tratto, oltre a variare sotto gli occhi del viaggiatore ogni 30/40 minuti (questa edizione è aggiornata alle ore 13 dell' 11 dicembre 2010) ha la caratteristica di avere una segnaletica a strisce degna di un quadro di Picasso. Oltre alle linee gialle esistenti, a quelle bianche del tratto "finito" (per dire), si accumulano le linee gialle dimenticate dalle precedenti variazioni che variano dalla curva a 45° verso il guard-rail a muro, le spine di pesce che indicano La Mecca, la "settimana" con l'1-2-3 stella! e le serpentine lasciate dagli operai ubriachi. Oltre a queste strisce vi sono quelle cancellate con una speciale pellicola nera lucida che se di giorno vi riflette in faccia il sole, di notte risalta, grazie ai fari, il triplo rispetto alle linee esistenti.



100 m

Attenzione

Tra 100 m Lavori in corso

Durante il tracciato si possono incontrare il ponteggio senza giunture, il dosso a doppia gobba (ottimo per le sospensioni), e soprattutto il fantastico restringimento di corsia (all'uscita di una galleria non illuminata) con curva ad S dove alcuni autisti sono soliti fermarsi con tanto di triangolo e dei quali ce ne si accorge appena superata la curva, cioè nell'momento in cui vi accorgete che vi state trascinando sotto le ruote il triangolo, l'autista e sua nonna. Superata questa ginkana ci si può ristorare nell'autogrill "Salerno Est" (ma non era lo svincolo di 10 km prima?), chiuso da un muro e da una corsia in terra battuta, al quale si accede da uno svincolo non segnalato. Recentemente è stato completato -per modo di dire- lo svincolo di San Mango Piemonte, che nessuno sa dove porti realmente. Probabilmente il suo nome è dovuto al fatto che dopo migliaia di chilometri di curve e stradine di montagna, potreste davvero ritrovarvi vicino Torino (se siete fortunati, altrimenti vi perderete completamente). Usciti da una galleria che il giorno precedente non esisteva si viene accolti dalla puzza di un inceneritore che avvisa l'utenza la prossimità allo svincolo di Pontecagnano, dal quale si ritrova la tangenziale salernitana alla quale si accede tramite una serie di cartelli messi a cazzo di cane.

Pontecagnano - Eboli

Dopo aver superato Pontecagnano tramite un nuovo tratto a 3 corsie con relativo sospiro di sollievo, dopo 5 metri l'autostrada torna a 2 corsie e passa da 3 a 2 e viceversa per circa una quindicina di volte. Nel frattempo si nota la presenza di un altro svincolo completato di recente, Montecorvino Pugliano - Pontecagnano Sud, che si trova 7 chilometri ad Est (e non a Sud) di Pontecagnano e che porta direttamente ad una rotonda che collega 5 strade, delle quali una vi riporta sull'autostrada in direzione random, una dovrebbe portarvi sulla Statale 18 ma non lo fa e le altre 3 portano tutte allo stesso punto. Nei pressi dello svincolo si trova il fotografatissimo cartello dello pseudotorrente Vota Ladri, in realtà un omaggio a come si svolgono gli appalti autostradali da queste parti. Giunti a Battipaglia l'autostrada si restringe e solitamente gli autisti preferiscono raggiungere la Calabria grazie a una variante che si perde fra i boschi del Cilento per poi non uscirne più. Dopo aver lasciato Battipaglia e aver attraversato nel mezzo un casolare, un castello e una chiesetta, gratta la montagna e poco prima del trafficato svincolo di Eboli compie una serie di doppie curve a 90° [5] superate le quali s'intravede lo svincolo che nessuno riesce mai a beccare.

Su quest'autostrada può accadere (e cadere) di tutto!

Eboli - Sicignano degli Alburni

Sono in pochi a conoscere questa tratta, infatti per via del traffico persino Cristo si è fermato a Eboli. Tuttavia, da qui l'A3 comincia a prendere un aspetto normale, con ponti architettonicamente guardabili, 3 corsie con corsia d'emergenza e piazzole e uno svincolo finalmente umano (il primo in 87 km), quello di Campagna. Peccato che questo sia anche il primo svincolo che porta a una zona totalmente disabitata dove si trova solo, per l'appunto, campagna. Successivamente la strada buca la montagna abbandonando il vecchio tracciato: purtroppo, la presenza di un autogrill (chiamato Campagna se vieni da Campagna, Contursi se vieni da Contursi e Asparagi se vieni a piedi da li dietro) sul vecchio percorso, ha costretto gli ingegneri dell'ANAS a inventarsi un ingresso lungo 2 chilometri e mezzo con tornanti a gomito, chiocchiole e doppio giro carpiato (per il bonus combo) degno di una ferrovia a cremagliera della Svizzera[6]. Dopo pochi km si arriva allo svincolo Contursi Terme-Postiglione, decente anche questo ma che per portarvi a Postiglione v'immette su di una stradina curva e piena di crateri che a metà percorso attraversa lo svincolo di Campagna (sic!). Successivamente a Contursi l'autostrada inizia a calpestare i piedi (e rompere i coglioni) dell'appennino con la nuova tratta in costruzione piena di "harvester" avanzati dal film "Dune" e di trattori sovietici. Giunti all'uscita Sicignano-Potenza si può scegliere, attraverso una serie di rotonde e serpentine con cartelli arruginiti del 1892, fra lo svincolo per il raccordo autostradale verso Potenza (e taluni dicono anche Taranto e Matera mentendo), l'uscita per Sicignano paese (lontano circa 80 km), l'uscita a un ristorante che però porta a una palude, l'uscita per una specie di tangenziale verso il nulla e la prosecuzione verso Reggio.



50 m

Attenzione

Tra 50 m Lavori in corso

Sicignano degli Alburni - Lagonegro

Dopo aver sbagliato ingresso per una quindicina di volte e aver aggredito con un rastrello il Tom-Tom, l'autista si troverà ad attraversare in galleria un cono di montagna con su un paesello che se ne stavano per i cazzi propri (Castelluccio Cosentino, pur essendo lontano 20.000 sleghe da Cosenza) che a centrarli con l'autostrada c'è voluto uno sforzo degno di un ingegnere uscito dal CEPU. Da li si noteranno i detriti della vecchia autostrada (tutti ammassati su una ferrovia in fase di riapertura dal 1912), smantellati perché ritardavano l'andamento delle auto di mezzo metro all'ora e poi lo svincolo di Petina, efficientissimo e rimodernato ergonomicamente ma posto nel mezzo della taiga siberiana. Passati un paio di copie inguardabili del Golden Gate e una galleria si trova una piazzola nella quale alcuni turisti tedeschi bruciano e abbandonano le auto per recarsi rapidamente alle grotte di Pertosa salvo poi perdersi nel bosco della strega di Blair. Dopo un verdeggiante percorso composto da campi sportivi inclinati in erba sintetica viola-marroncino fantasy si giunge a Polla, unico svincolo semi-normale e che addiritura porta al centro di un paese popolato, salvo essere una zona soggetta a permafrost 11 mesi l'anno. Successivamente si giunge ad Atena Lucana, che, a giudicare dal nome, dovrebbe trovarsi in Basilicata ma non è così. Qui dovrebbe esserci la congiunzione con il famigerato "percorso alternativo" Sicignano-Atena di cui tutti i TG Mediaset blaterarono fino all'esaurimento all'epoca del ministero (guarda un po') Lunardi. Percorso alternativo che, ovviamente, diventa inutile se non si viaggia con una Jeep della Toyota 4x4 con propulsori a reazione. Successivamente, giunti a Sala Consilina, ci si accorge del fatto che i progettisti (sempre usciti dal CEPU) hanno confuso lo svincolo (posto nel nulla) con l'autogrill Sala Consilina, a 50 metri dalla piazza centrale del paese. Da questa uscita in poi l'autostrada comincia ad avere una piacevole pavimentazione stile DDR in puro piombo-cemento, riprendendo la girnkana a tripla S ad una corsia, strettissima, per solutori più che abili.

Veduta di un qualsiasi svincolo nella tratta fra Sicignano e Castrovillari

Si giunge all'uscita Padula-Buonabitacolo, ufficialmente anche solo Padula, che viene chiamata da tutti, data la fama enormemente maggiore di Padula [7] e il nome più breve semplicemente come... Buonabitacolo! Da qui si reincrocia la superstrada cilentana lasciata a Battipaglia e molti autisti, dopo 18 ore di arrampicate montane, si reimmettono nella A3 sicuri di aver evitato il peggio e di trovare, da li in poi, un'autostrada degna di tal nome. Salvo poi ricredersi dopo i primi 2 km. Verso la fine del territorio campano l'autostrada tenta (e ci riesce) di bucare in qualunque modo possibile l'appennino nonostante la presenza di un esteso pianoro dalle parti di Montesano e fa il suo ingresso trionfale in Lucania in una zona di ghiacciai perenni dove se ci si blocca al terzo giorno i poliziotti e gli ausiliari del traffico ti portano un termos di caffè con cornetto. Soltanto i più temerari raggiungeranno lo svincolo Lagonegro Nord-Maratea-Praia a Mare (già Lagonegro-Scalea), lontano anni luce da tutte e quattro le località segnalate e su una stradina buia che porta alle Terre di Mezzo. Dopo soli 2 km si trova l'altrettanto (in) utile svincolo di Lagonegro Sud, di nuovo sulla stessa strada buia di prima ma in direzione Hogwarts.

Lagonegro - Castrovillari

Dopo pochi km, l'A3 compie il suo CAPOLAVORO ingegneristico: a causa di una frana occorsa a un ponte durante l'ultima guerra (risorgimentale), l'autostrada si trasforma improvvisamente da un'arteria a 4 corsie in una stradina di montagna qualsiasi senza parapetto e senza nessun avviso, allacciandosi alla stradina suddetta. Il numero dei morti in questo tratto è tuttavia sensibilmente diminuito da quando sono cominciati i lavori sul tratto Salerno-Eboli, laddove ormai si accingono a compiere questa dura prova autisti già preparati (e selezionati naturalmente tramite incidenti, forature e smarrimenti in alta montagna o alla periferia di Napoli) dalle precedenti ginkane degne della Parigi-Dakar.



Ora

Attenzione

Per i prossimi 40 000 km
Lavori in corso

Ritornati al percorso "normale" (diciamo così) si passano i 2 svincoli di Lauria (Nord e Sud), di cui uno posto non lontano dalla provincia di Bari e l'altro in Montenegro, e si abbandona la terra lucana presso l'autogrill "Galdo", che non esiste realmente ma è solo una leggenda metropolitana. Entrati in Calabria Saudita si passa lo svincolo di Laino Borgo (di cui non si vede il borgo se non dopo mezz'ora di tornanti) e poi Mormanno-Scalea, nel mezzo di un ghiacciaio lunare appenninico. Tale uscita, distante tre settimane di carovana da Scalea, fu ideata da fondamentalisti scaleoti onde lasciare che la selezione naturale (ed i lupi) debellassero il più possibile il fenomeno dei turisti napoletani. L'autostrada, che in questo tratto sembra quasi decente, s'ineripica oltre i 1.000 mslm-bdsm per raggiungere Campotenese, la Cortina d'Ampezzo de noandri, salvo poi scendere in picchiata (che col ghiaccio è divertentissimo) verso Castrovillari-Morano e successivamente Castrovillari-Frascineto, con in mezzo l'autogrill chiamato "Frascineto" in uno sforzo immane di fantasia. Anche in questo caso di doppio svincolo la cittadina interessata (qui Castrovillari) viene accuratamente evitata.

Castrovillari - Cosenza

Superata Castrovillari l'autostrada continuerà ancora per poco ad annoiare riprendendo le sue caratteristiche. Dopo aver superato il territorio di Cassano allo Ionio si arriva allo svincolo di Sibari, da cui ci si allaccia tramite bretella alla superfriabilestrada jonica per Taranto e Crotone. Lo svincolo , posto in una palude non si sa dove, è stato chiamato Sibari perché faceva figo. Da qui l'A3 ritorna in forma e comincia progressivamente a perdere il guard-rail, il parapetto (sostituito da una pezza di plastica rossa bucherellata), la segnaletica e in occasioni speciali come Natale e Pasqua anche la strada stessa. Ognuno può procedere nella corsia che gli pare e se si superano 12 macchine in slalom si vince un warplink che ti proietta direttamente a Gioia Tauro o Catanzaro. Si passano nell'ordine gli svincoli di Altomonte (senza cartelli), Spezzano Albanese (senza paese), Tarsia (col suo autogrill, manco a dirlo, omonimo e col caffè di favetta e i biscotti gusto razione coloniale del 1936), Torano (lontano da ogni centro abitato ma all'ingresso della Torano-Pescara), Rose-Montalto Uffugo (chiamata così per fare pendant con la stazione FS Montalto-Rose) e infine, quando si cominciano a vedere dinuovo i guard-rail (sebbene fatti in carta argentata avanzata dai presepi) si ginunge dalle parti di Cosenza. Il primo svincolo è Cosenza Nord ed è correlato dall'autogrill "Cosenza", la più grande sala da te e da campeggio per camionisti d'Europa. Superato questo il tratto A3 SA-CS da il suo colpo di cesello finale atto a rendere immortale questa mirabolante opera architettonica: un dislivello altimetrico improvviso sulla strada che non si può descrivere se non con questo segno qua: \ . Si, è proprio così, e se ammortizzatori e sospensioni hanno retto dopo pochi km si raggiungerà lo svincolo di Cosenza, stranamente vicino al centro ma irragiungibile se non con una serie di giri panoramici che vi porteranno dinuovo dalle parti di CS Nord cannando accuratamente tutti gli svincoli della tangenziale.

Cosenza - Lamezia Terme

Foto aerea dell'A3 nella tratta della valle del Savuto

L'autostrada comincia a salire vertiginosamente in montagna e a trasformarsi in una ferrovia a cremagliera [8], con tanto di dentelli sulla corsia (non dovuti dunque a crepe, o malfidati). Chi vuol proseguire deve qui dotarsi di ruota dentata... Dopo mezza giornata di km si giunge allo svincolo di Rogliano-Malito (dedicato alla memoria di Malito Cicciolini) con annesso autogrill "Rogliano" (mitico - nel senso di inesistente - anche questo) per poi raggiungere la valle del Savuto, con i suoi panorami mozzafiato di cui però non vedrete una beneamata mazza per via delle 80 gallerie tutte rigorosamente con le luci fulminate, nomi idioti/imbarazzanti come qualsiasi altra galleria italiana, senza corsia d'emergenza e ripiene di furgoni e birilli dell'ANAS dimenticati nel 1927. Successivamente si attraversa Altilia-Grimaldi, ma si attraversa solamente perché dopo il buio delle gallerie si passa a quello della nebbia e nessuno trova mai lo svincolo. E così, fra nebbia fitta come panna cotta e gallerie buie come la zona speleologica delle grotte di Postumia si esce man mano da quella che dicono (dato che nessuno l'ha mai vista) esser la Sila, perché c'è scritto Sila (altrimenti potrebbe essere anche Cinisello Balsamo).

Si passa per San Mango d'Aquino, anch'essa cannata per colpa della nebbia e, dopo che l'autostrada è riuscita per un milione di anni luce a saltare qualsiasi centro balneare minimamente recettivo (così come ci riuscirà anche più avanti), tocca la costa tirrenica a Falerna e per l'emozione l'asfalto assume la consistenza della sabbia, con il/la quale le ditte ci appaltano castelli e piste per le biglie che spacciano per corsie d'emergenza. Dopo molti km di mare, canne e cartine Rizla si giunge all'autogrill "S. Eufemia Lamezia" apprezzato dai vari ultrà di passaggio per il taccheggio del prosciutto & cassette porno. L'area di(s)servizio in questione ha poi un'invidiabile caratteristica: l'asimmetria. Esise infatti solo sulla carreggiata nord. Se vi state dirigendo a sud parcheggerete su una vasta piazzola che per bellezza, pulizia e cura ricorda lo zoo di Berlino. Per raggiungere cessi e caffé vi servirete di un sottopasso color piscio che è la fine del mondo, e che scorre sotto il nastro stradale.




Attenzione

L'autostrada potrebbe interrompersi da un momento all'altro

Subito dopo questo capolavoro si arriva allo svincolo della città di Lamezia, con l'ingresso alla superstrada per Catanzaro, la stazione ferroviaria, l'aeroporto e la città, che nessuno ha mai capito dove minchia si trovi.

Lamezia - Vibo Valentia - Gioia Tauro

Qui l'A3 sfoggia l'avveniristica asfaltatura ecologica in pastafrolla, perde 2 corsie, perde i guard-rail ma guadagna spaccature degne di un placca tettonica e si trova a correre in mezzo a delle fattorie e di nuovo fra i canneti. Raggiunge lo svincolo di Pizzo, dedicato al metodo con cui vanno avanti i lavori sull'A3 e, nel mentre in cui potrebbe rifarsi e attraversare un po' di centri importanti, si allontana dalla costa e si inerpica a funicolare sulle steppe del Kazakistan. La prima uscita dedicata a Vibo, Vibo Valentia-S.Onofrio, viene clamorosamente una ciofeca sorta in mezzo a una serie di tornanti a banana che portano ad altri tornanti. Convinti di riuscire meglio allo svincolo successivo, dopo una grande curva attraversante tutta l'alpe del nonno di Heidi, fanno un lavoro talmente peggiore rispetto al primo che invece di chiamarlo Vibo Valentia Sud o simili gli affibbiano un nome collettivo che scontenta tutti i comuni che ha intorno, non significa una mazza e non si riferisce a nulla: Serre. Tale svincolo contiene comunque una trappola, nei giorni di nebbia si può sparire con un anti-warplink per dover ripartire dall'autogrill "Campagna", situato nel territorio comunale di Serre. Se invece si proviene da Reggio Calabria la trappola funziona catapultando l'auto sull'autostrada Tunisi-Biserta. Appena si entra a godere dell'affascinante panorama da cui s'intravede a sud anche l'Aspromonte si viene immediatamente avvolti dalla nebbia (data l'assenza di gallerie) e così l'uscita Mileto-Dinami viene ignorata da chiunque (anche per la sua inutilità dovuta alla lontananza dei paesi serviti, collegati tramite una mulattiera munita di guard-donkey) salvo nei periodi 15-17 agosto. Mentre la nebbia si dirada e gli utilissimi cartelli luminosi ti terrorizzano parlando di una coda di 22 km attorno a Venezia si scende (sempre in picchiata ma dribblando birilli coi catarifrangenti che non catarifrangono neanche una lampada alogena puntata a 2 cm) verso la costa a Rosarno, dalla quale si diparte, ma dopo un letale incrocio, una superstrada per il porto di Gioia Tauro e una verso la costa jonica. C'è da notare che qualsiasi superstrada, tangenziale o raccordo lambisca l'A3 ha, rispetto alla stessa, un aspetto vagamente decente e funzionale. In questo caso, però, se la regola vale per il tratto Rosarno-Jonio, cessa miseramente in merito alla tratta Rosarno-Porto che riesce ad essere peggiore del campo di battaglia di El-Alamein se ci avessero combattuto i MechWarrior. Superata Rosarno si trova l'autogrill omonimo, di fronte al megaporto di Gioia Tauro, dal quale molti camion si gettano sfondando la barriera per raggiungerlo evitando code, una marea di incroci e sbirri. E così, tra un cantiere e l'altro si raggiunge Gioia Tauro con le gomme lisce come se avessero fatto la ceretta grazie sia alla qualità dell'asfalto sia alle comode discese.

Gioia Tauro - Villa S.Giovanni

Tipica scorrevolezza del traffico dopo i lavori di ammerdamento. Questa foto contiene un errore. Scoprilo oppure leggi la soluzione cliccando su questo numeretto [9]

Dopo aver passato allegramente Gioia, si giunge dopo alcuni km a Palmi dalla quale, grazie alla vicinanza dei cantieri con una strada provinciale, si può deviare verso Seminara e perdersi nell'Aspromonte. Successivamente si giunge allo svincolo di S.Elia, che si dovrebbe riferire a Seminara ma serve Melicuccà come se fosse Antani fatto talmente dalla supercazzola prematurata. Pochi km più a sud si trova lo svincolo di Bagnara, anche questo per solutori più che abili dato il suo posizionamento fra una decina di gallerie con presenza di stalattiti e stalagmiti.

  • AGGIORNAMENTO

Lo svincolo di S. Elia-Melicuccà è stato desupercazzolato mediante soppressione e damnatio memoriae. Attualmente vi è sovrapposto quello di Bagnara che essendo stato traslato ulteriormente a nord dista da Bagnara stessa una quantità grottesca di km da percorrere su scoscese mulattiere a picco sul Tirreno.

  • FINE AGGIORNAMENTO

Scendendo verso Scilla si può ingranare la quinta e saltare direttamente a Messina premendo il codice RIPAZHA e affidandosi ai parapetti rinforzati con tondini di burro e parmigiano. Lo svincolo successivo, dopo un'altra decina di gallerie, ha anch'esso un nome a cacchio quale S.Trada, forse riferito al World Trada Center di Villa S.Giovanni o forse per illudere l'esasperato automobilista che attirato - dopo centinaia di km di merda semiasfaltata - da qualcosa che assomigli, almeno graficamente, a "Strada", non esita ad imboccare l'uscita che porta, notoriamente, al nulla. Subito dopo s'incontra l'ultimo autogrill, "Villa S.Giovanni", che per la sua posizione non è frequentato da nessuno: chi viene da Reggio è incazzato come una gallo messicano da combattimento perché è partito in ritardo e l'attendono 8 ore di attraversamento transiberiano, chi viene da Napoli è incazzato come un caimano costipato perché si è sorbito 8 ore di supplizio stradale con due controlli della polstrada e non vede l'ora di mandare a fanculo l'A3, chi viene da Palermo è incazzato come un gorilla idrofobo perché oltre a essersi sorbito mllemila ore di coda al traghetto e le mirabolanti infrastrutture dell'A20 ora l'attendono anche quella dell'A3. Si narra che l'ultimo cliente sia stato un turista inglese nel 1951. E così, tra un belino e l'altro e l'asfalto che, dinuovo al contatto col mare diventa rosa e molliccio come una canzone di Cristina D'Avena, si giunge a Villa S.Giovanni che si riconosce olfattivamente per la puzza degli scappamenti dei camion in attesa dell'imbarco del ferrybotte per Messina, ma si riconosce anche acusticamente per via delle relative bestemmie dei camionisti al seguito.



3 m

Attenzione

Causa lavori prendere l'uscita Lipari Nord

Villa S.Giovanni - Reggio Calabria

Mezzo metro dopo l'uscita di Villa S.Giovanni si passa lo svincolo di Campo Calabro, che nessuno ha mai usato per via della sua posizione ignota anche alle carte militari e per la vicinanza con gli altri svincoli. Infatti, mezzo metro dopo si entra a Reggio Calabria con lo svincolo Reggio Calabria Catona e l'autostrada, dato che essendo in città vede intensificare il traffico anche per via delle numerose uscite, si restringe fino ad avere sempre 4 corsie, ma adatte per i Go-Kart. Successivamente si passa per Reggio Calabria Gallico (munita di curve a banana come tradizione vuole), Reggio Calabria Porto (dentro la capitaneria di porto) per poi trasformarsi l'A3 in raccordo (RA04) e restringersi fino ad avere 4 corsie spaziose ma per le auto radiocomandate. In sequenza le uscite sono RC Via Lia, RC Portanova, RC Spirito Santo, Reggio Calabria Centro, RC Modena (da cui si dirama una bretella per l'autostrada del Brennero), RC Arangea-Gallina-Aeroporto, RC Malderiti-Aeroporto e poi la finale RC Ravagnese-Saracinello-Aeroporto. Da questa uscita (distante come le altre 2 dall'aeroporto mezza giornata di trekking) l'autostrada si scioglie "ad libitum" nella strada statale jonica 106 ma, stranamente, nessuno ha mai notato la differenza e talvolta si è riscontrato un sensibile miglioramento nell'umore degli autisti per l'ottimizzazione progressiva del tracciato. Tutti gli svincoli reggini sono distanti fra loro lo spazio che intercorre, nella scrittura di questo testo, fra la virgola e il segno della barra spaziatrice. C'è da rimarcare la loro inutilità dato che conducono tutti sullo stesso corso ma sono però apprezzati dagli abitanti di un condominio del Rione Sbarre che possono contare ognuno su uno svincolo personalizzato. Giunti dunque al fine di questa grande opera, consorella di sangue delle future TAV, salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch'i' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle.

Raccomandiamo una visita, preferibilmente in gippone attrezzato, all'Aeroporto di Reggio Calabria, riconoscibile per i tuberi coltivati sulla pista di rullaggio.

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Per gentile concessione di 'U Tubbu :

Note

  1. ^ Detta autostrada del sole per via che quello -il Sole- ti martella sempre negli occhi fino a Milano
  2. ^ Riferito alla zona "Bellavista", che nessuno ha mai capito dove sia, da cui il film di Luciano De Crescenzo "Il mistero di Bellavista"
  3. ^ Contro i quali il comune di Camogli (GE) si è costituito parte civile
  4. ^ I nomi delle aree i servizio hanno due caratteristiche: o ricalcano a fantasia zero il nome del comune ove si trovano oppure sono completamenti inventati a cazzo di cane. La fantasia si paga ed è per questo che il tratto SA-RC, essendo esente da pedaggi, predilige la prima soluzione.
  5. ^ Non tanto per dire, proprio a 90°
  6. ^ Per entrare nell'area di servizio Contursi, ad un certo punto, la rampa percorre anche un pezzo del vecchio tracciato, ma a rovescio. In pratica, avrete la sensazione di guidare contromano in autostrada.
  7. ^ La Certosa, gnurant!
  8. ^ Tipo funicolare ma più "chiffon"
  9. ^ Si tratta di un'autostrada a 3 corsie, con corsia d'emergenza e asfalto reale. Non è l'A3, ma il traffico è di merda uguale