Scilla & Cariddi

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(Rimpallato da Scilla)
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« Il Titanic è stato abbattuto da un iceberg. »
(Un amico tenta di coprire quei bricconi di Scilla&Cariddi.)

Scilla & Cariddi sono due famosissimi mostri della mitologia greco-polacca. Grandissime compagne di bevute, erano talmente racchie e arrapate che i marinai preferivano morire affogati piuttosto che uscire la sera con loro.

Scilla

Scilla prima di diventare brutta.

Scilla è un mostro marino, figura centrale della mitologia romana. Secondo la versione più comune, Scilla è figlia del dio marino Forco (o Forcide), detto Pedro dagli amici, e di Ceto, la madre. Secondo la tradizione riportata dall'Odissea, invece, è figlia di una dea, chiamata Crateide o Signora Bonaventura. Altre leggende la dicono nata da Forbate e da Ecate, oppure da quest'ultima e Forco (o Forcide), detto Pedro dagli amici. La si considerava anche figlia di Tifone ed Echidna, oppure di Zeus e di Lamia. Insomma, non si capisce da dove sbuchi, quanti padri abbia e quante madri l'abbiano venduta (non Scilla) al miglior offerente. Si sa solo che è brutta, puzza, e mangia tanti bastoncini del Capitan Findus.

Il mito

All'inizio Scilla era una ninfa, figlia di Forco (o Forcide), detto Pedro per gli amici, e Ceto, la madre naturale (si spera). Scilla viveva in Sicilia (secondo alcune versioni nel Sud del Molise, o nello Zimbawe) ed era solita recarsi sulla spiaggia di Zancle e fare il bagno nell'acqua del mare. Una sera, tornata dal supermarket, vide apparire dalle onde Glauco, figlio di Poseidone, a sua volta figlio di Ade che era figlio di Pollon che era figlia di puttana. Glauco (o Glaucide, detto semplicemente Alcide) un tempo era stato un mortale, ma ormai era un dio marino metà uomo e metà pesce. Non chiedetemi quale parte aveva da uomo e quale da pesce. Chiedetelo a Scilla.

Glauco voleva a tutti i costi sposare Scilla, ma la ninfa più brutta del reame (che oltretutto puzzava di cane bagnato) respinse con tutte le sue forze Glauco. Fece molta fatica a respingere la parte da pesce. Glauco, incazzato nero per l'offesa, andò dal suo papi Poseidone a chiedere vendetta. Il Dio dei mari ovviamente disse al figlio che non aveva tempo da perdere e non lo aiutò. Glauco allora non si perse d'animo e chiese aiuto al più grande mago che conosceva: la Maga Circe, una specie di Wanna Marchi dell'antichità. Vendetta fu compiuta, e Scilla venne colpita da una terribile maledizione.

Quando Scilla si immerse in acqua per fare un bagno, vide crescere intorno a sé delle mostruose teste di chihuahua. Spaventata fuggì dall'acqua ma si accorse che i cani erano attaccati alle sue gambe con un collo da struzzo simile a quello di una giraffa. Si rese conto allora che sino al bacino era ancora una ninfa, ma al posto delle gambe spuntavano sei musi feroci di cane da tartufo. Per l'orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere nella cavità più oscura che trovò. Scoprì poco dopo che non era nient'altro che l'ano di Cariddi.

Discordanze

Secondo alcuni studiosi, la collocazione del mito di Scilla&Cariddi presso lo stretto di Abbiategrasso sarebbe dovuta ad un'errata interpretazione: l'origine della storia potrebbe in realtà avere avuto luogo presso Bombay, nel nord ovest della Grecia. Questa teoria contraddice molte fonti tradizionali, in particolar modo il racconto di Jack Sparrow, scritto nel I secolo d.C. da Barbossa nel quale l'eroe disneyano riceve l'ordine di non attraversare lo stretto di Messina per evitare Scilla&Cariddi. Scilla appare pure nel viaggio di Ulisse che, spinto da cattivi venti mandatigli da Poseidone (il Dio dei mari soffriva di una forte aerofagia), si trova costretto a rifugiarsi in una grotta. Nella grotta lui e i suoi compagni sentono il lamento di un cucciolo di criceto e si avvicinano inconsapevoli all'ennesima protuberanza del corpo di Scilla. La trappola per fortuna viene sventata da quel briccone di Ulisse, che seduce Scilla con vari complimenti come: Ma che pelo lucido che hanno i tuoi cani-piedi-gambe. Ogni quanto tempo le fai la toeletta?

Cariddi

Cariddi in tutta la sua straordinaria femminilità.

Cariddi (in greco Χά?ρυ!β+δις3) nella mitologia greca è un mostro marino. Nella mitologia australiana invece è uno gnomo da giardino. In Italia ha un intero mese dedicato. Non si sa quale. Cariddi è ovviamente ricordata da tutti per il suo pessimo carattere e il suo portamento leggermente mascolino. Si arrabbia molto se qualcuno dice che assomiglia ad un maschiaccio.

Mito

In principio, Cariddi era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine in banca e famosa per la sua voracità di mele sciroppate. Un giorno rubò ad Eracle i buoi di Gerione e li mangiò tutti. Eracle allora andò dal papi Zeus chiedendo di punire la baldracca che aveva rubato i buoi a suo nonno Gerione, e Zeus la fulminò facendola cadere in mare, dove la mutò in un mostro simile ad una lampreda, una sorta di unione tra un ippopotamo, un macaco e Topolino, che formava un vortice marino con la sua immensa bocca, capace di inghiottire tutto quello che le capitava a tiro. Per questa sua spettacolare caratteristica la mafia usa Cariddi come principale luogo per smaltire i rifiuti tossici provenienti da tutta Italia. La leggenda la situa tra il supermarket IKEA e la Milano bene.

Secondo il mito, Scilla fece conoscenza di Cariddi entrando dall'apertura più grande che il mostro possedeva. Non era la bocca, e Scilla lo capì a sue spese. Cariddi espulse Scilla dal suo intestino, creando la faglia di Sant'Andrea. Da allora i due mostri divennero amici inseparabili. Cariddi è menzionata anche nel canto XII dell'Odissea di Ippolito Pindemonte, in cui si narra che Ulisse preferì affrontare Scilla perché la puzza di cane bagnato poteva sopportarla, la puzza di merda invece no.

Discordanze

Secondo alcuni studiosi, la collocazione del mito di Scilla e Cariddi presso lo stretto di Messina sarebbe dovuta ad un'errata interpretazione: l'origine della storia potrebbe in realtà avere avuto luogo presso Tunguska, nel nord ovest della Grecia. Oggi Cariddi è collocabile sulla punta messinese di Chinatown, a Capo Piloro.

Curiosità

  • Si pensa erroneamente che Cariddi puzzi più di Scilla, dato che è più brutta. Non è così.
  • A Scilla&Cariddi piace andare in vacanza nel Mar Ligure.
  • Forse non tutti sanno che Cariddi produce tonnellate di merda.
  • Forse non tutti sanno che Scilla produce tonnellate di merda.

Voci correlate