Unabomber

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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Unendo con un tratto di penna le località colpite da Unabomber dovrebbe apparire il suo vero volto.
« Stiamo indagando su Unabomber, risolveremo presto il caso. »
(1994: gli organi di pubblica sicurezza.)
« Siamo sulle tracce di Unabomber, lo cattureremo a breve. »
(1997: gli organi di pubblica sicurezza.)
« Stavolta Unabomber ha fatto un errore, oramai è quasi fatta. »
(2001: gli organi di pubblica sicurezza.)
« Abbiamo un sospettato, Unabomber ha le ore contate. »
(2004: gli organi di pubblica sicurezza.)
« Fortuna che Unabomber ha smesso da solo, se aspettavamo la polizia... »
(2007: i cittadini di Veneto e Friuli.)
Colpiva spesso i bambini (e i genitori poco accorti).
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Unabomber

Unabomber è stato l'appellativo usato dalla stampa italiana, nel periodo 1994-2006, per riferirsi a un bombarolo seriale la cui strategia, priva di un movente plausibile (ma pregna di una bastardaggine colossale), consisteva nel collocare in luoghi pubblici ordigni esplosivi, in grado di menomare i malcapitati che vi si imbattevano.
Lo scaltro individuo riusciva ad inserire la bomba praticamente in ogni cosa, tubetti di dentifricio, barattoli di Nutella, ovetti Kinder, arrivò persino a metterlo in un preservativo. Il tizio si spellò la fava, ma la sua compagna ebbe un orgasmo che ancora se lo ricorda. Complessivamente, vengono attribuite ad Unabomber circa trenta azioni con esplosivo e venti con fialette puzzolenti, fortunatamente senza vittime. L'individuo è rimasto ignoto, l'abilità nel costruire le bombe farebbe pensare ad un passato militare, quindi è plausibile che sia un milite ignoto, o un figlio di padre ignoto (ipotesi anch'essa molto accreditata). Ha seminato il panico in una vasta zona dell'Italia nordorientale, ma ha raccolto solo improperi. Gli attentati erano estremamente subdoli, capaci di ferire obiettivi casuali e indifesi, spesso in occasioni festose e più di una volta ha scelto come bersaglio i bambini. Se avesse scelto i politici, in ogni città ci sarebbe una piazza a suo nome.
Visto che non è mai stato preso, l'ultima frase potrebbe far pensare ad un accorato appello. Ovviamente siamo contro la violenza gratuita, ma se ci fa sapere l'IBAN un bonifico non si nega a nessuno.

Origine del nome

Unabomber poteva davvero essere chiunque.

Il termine Unabomber era già stato usato per Theodore Kaczynski, un bombarolo americano laureato ad Harvard, docente alla Michigan e assistente professore alla Berkeley. Un genio come ce ne sono pochi, ma imprevedibile come una donna mestruata che ha appena litigato con la sua migliore amica. Nonostante il suo enorme quoziente intellettivo costui è stato catturato, mentre il nostro Unabomber è tuttora libero. Questo porta a tre possibili spiegazioni:

  1. l'americano ha commesso un errore e, mentre tronfiamente si pavoneggiava della sua intelligenza, la task force dell'FBI è riuscita ad individuarlo;
  2. l'italiano non ha commesso nessun errore e, nonostante il diploma CEPU in Innesti, si è dimostrato più furbo dello yankee;
  3. l'italiano ha fatto qualche cazzata ma, considerando il livello dei tre poliziotti messi sul caso, è già tanto che non sia riuscito a far esplodere la Questura di Pordenone.

Nel 2005 il direttore del Gazzettino di Venezia, evidentemente stanco di vivere, decise di chiamarlo in un suo titolo Monabomber, sfruttando il termine "mona" (espressione veneta usata per indicare una persona particolarmente stupida). L'obiettivo di questa scelta, che marcava anche la distanza dall'Unabomber originale, era gettare particolare discredito sullo sconosciuto, o quanto meno evitarne la gratificazione.
Unabomber invece la trovò, per una serie incredibile di coincidenze riuscì a far arrivare una sua bomba persino in Romania. L'ordigno fu rinvenuto dalle Suore Schifate Parecchio dalla Misericordia di Bacău, era contenuto in una scatola di sgombri surgelati, probabilmente inviata un anno prima insieme ad altri aiuti umanitari. Alla notizia, la Lega Nord sollecitò il proprio elettorato veneto a svuotare i banchi frigo dei supermercati e a spedire un container di aiuti in Africa.

Cronologia degli attentati

Alcune diaboliche mimetizzazioni dei suoi ordigni.
« Oh, io sto molto attenta, sa? Quando compro un tubetto di maionese o di concentrato di pomodoro, nel dubbio lo faccio aprire da mio marito! »
(Casalinga di Voghera nel periodo di psicosi da Unabomber.)

Unabomber ha operato in maniera discontinua: fu inattivo per tutto il 1997 e nel 1999. In alcuni anni ha colpito solo una volta, nel 2000 ben sette volte. Chi ha cercato di interpretare questa attività altalenante, l'ha messa in correlazione con varie eventualità, intrinseche o estrinseche al personaggio. Ad esempio, qualcuno ha ipotizzato che la pausa del '97 fosse dovuta alla Grande Crisi Mondiale della Polvere Pirica che flagellò l'Occidente proprio in quell'anno; altri hanno attribuito la pausa del '99 alla paura che assale l'essere umano ogni fine millennio: secondo costoro, Unabomber nel 1999 era sul punto di pentirsi e di costituirsi, terrorizzato all'idea di un'imminente fine del mondo. Nel 2000, resosi conto che le sue paure erano immotivate, rilanciò in grande stile l'attività colpendo, come detto, ben sette volte.
Queste ipotesi suggestive ed affascinanti non hanno però condotto ad una beata mazza, anche se hanno contribuito al mantenimento a spese della collettività di una manica di tuttologi parassiti a cui, per qualche strana ragione, non si smette mai di dare retta.


Cronologia esaustiva ed onomatopeica

:

1993

« PUM! »
(Portovecchio (Portogruaro), 8 dicembre.)

1994

« PAM! »
(Sacile, 21 agosto.)
« SBRANG! »
(Pordenone, 17 dicembre.)
« PATAPAM! »
(Aviano, 18 dicembre.)

1995

« KA-ZOOM! »
(Azzano Decimo, 5 marzo.)
« SDRONG! »
(Pordenone, 30 settembre.)
« SBAM! »
(Aquileia, 11 dicembre.)
« POFF! »
(Latisana, 24 dicembre.)
« ZOT! »
(Bibione (San Michele al Tagliamento), 26 dicembre.)

1996

« RATAPUM! »
(Claut, 2 aprile.)
« PEM-PEM-PEM! »
(Bannia (Fiume Veneto), 22 aprile.)
« BOOOM! »
(Bibione (San Michele al Tagliamento), 4 agosto.)
« POP! »
(Lignano Sabbiadoro, 4 agosto.)

1998

« SBROFF! »
(Poincicco (Zoppola), 1º febbraio)

2000

« SBRADABAM! »
(San Vito al Tagliamento, 6 marzo.)
« BANG! »
(Lignano Sabbiadoro, 6 luglio.)
« TOMBOLOGATATAPUM! »
(San Stino di Livenza, 13 settembre.)
« FSSSSSSBROOMM! »
(Portogruaro, 31 ottobre.)
« TUMP! »
(San Stino di Livenza, 1º novembre.)
« PFAFF! »
(Portogruaro-Pinè (Cordignano), 7 novembre.)
« ZOFF! »
(Portogruaro-Roveredo in Piano, 17 novembre.)

2001

« BAMM! »
(Motta di Livenza, 2 novembre.)

2002

« PATAPUMFETE! »
(Porcia, 23 luglio.)
« SGRUNG! »
(Pordenone, 2 settembre. )
« TUMBLR! »
(Cordenons, 25 dicembre.)

2003

« TRRRCRACK! »
(Pordenone, 24 marzo.)
« PLOMP! »
(Fagarè della Battaglia (San Biagio di Callalta), 25 aprile.)

2004

« BROT! »
(Portogruaro, 2 aprile.)

2005

« PROUAA! »
(Treviso, 26 gennaio.)
« BRANGFZ! »
(Motta di Livenza, 13 marzo.)
« TROMPT! »
(Concordia Sagittaria-Bacău, 16 marzo.)
« SDODONG! »
(Portogruaro, 9 luglio.)

2006

« PATAPLOF! »
(Porto Santa Margherita (Caorle), 6 maggio.)

Persone indagate

Unabomber ripreso da una telecamera mentre va a piazzare i suoi ordigni.

Tantissime persone sono state sospettate nel caso Unabomber. Perfino l'autore di questo articolo è stato indagato. Le sue uniche colpe? Divertirsi un sacco a scoppiare le bollicine della plastica da imballaggi e asportare la polvere da sparo dai petardi per sniffarla, in un tentativo estremo quanto vano di liberarsi dal vizio del fumo. Non è stato facile discolparsi a fronte di accuse tanto infamanti, ma è senz'altro più difficile riuscire a smettere di fumare[Presa d'atto necessaria].
I casi più eclatanti furono soprattutto due.

Andrea Agostinis

Insegnante di disegno tecnico e giornalista, fu sospettato a causa del suo zelo eccessivo: una persona così precisina e puntigliosa corrispondeva al profilo tratteggiato da un pool di esperti di chiromanzia capeggiati dal Divino Otelma. Un'aggravante a suo carico fu aver appioppato un 2 al figlio di uno degli investigatori, suo alunno, durante una verifica "a sorpresa". Il fatto che avesse un alibi a prova di bomba per ogni attentato lasciò gli investigatori del tutto indifferenti fino a quando egli, esasperato da quella situazione assurda, decise di confessare anche se innocente. Allora non fu creduto, la sua posizione fu archiviata e fu rimandato a casa con una nota sul quaderno in cui lo si invitava a "non raccontare frottole".

Elvo Zornitta

Il suo nome fu fatto per ripicca da un'altra delle persone indagate, un tizio che gli aveva commissionato un lavoro che aveva deluso le sue aspettative e che gli aveva prosciugato il conto in banca. Ingegnere di professione, attirò su di sé l'attenzione degli inquirenti a causa della spocchia tipica degli ingegneri che, inconsapevolmente o no, sono capaci di scatenare forti rancori. Uno stralcio del verbale del suo primo interrogatorio:

Magistrato : Zornitta, lei è in grado di assemblare congegni esplosivi?
Zornitta : Certo, so anche farli volare. Saprei far volare anche un pallone gonfiato come lei!
Magistrato : Sgrunt... Lei è in grado di costruire congegni che esplodano a distanza di tempo?
Zornitta : Per sua norma e regola i concetti di tempo e spazio disgiunti sono obsoleti: adesso si deve parlare di spazio-tempo. Come pensa di condurre un interrogatorio se ignora le più elementari leggi della fisica?
Magistrato : Mavaff... Non risponda alle domande con altre domande!
Zornitta : Ha cominciato lei!
Magistrato : Risponda a tono, cazzo! I suoi viaggi di lavoro sono concomitanti con diversi attentati. Come si giustifica?
Zornitta : Non mi chiamo Cazzo, mi chiamo Zornitta. E poi la domanda è impertinente. Non sa che un battito d'ali di farfalla in Italia è causa scatenante di un uragano in Brasile? E allora? Vogliamo sparare a zero sulle farfalle per questo?
Magistrato : Sa cosa le dico? Adesso la faccio sbattere dentro!
Zornitta : Sa cosa le dico? Meglio la galera che avere a che fare con un incompetente come lei!

Insomma, Zornitta si rese inviso a tutto il team investigativo. Ebbe inizio dunque una violenta campagna anti-Zornitta e anti-ingegneri in generale, a cui non si sottrassero nemmeno i mass media. Attorno all'ingegnere fu costruito un enorme castello di accuse: non solo di essere lui Unabomber, ma anche di aver provocato l'enorme rincaro delle tariffe RC auto, di aver allargato il buco dell'ozono e di aver fatto sparire le mezze stagioni. Addirittura furono create delle prove false, opportunamente ritoccate negli stessi laboratori della Scientifica. Sarebbero stati guai grossi per Zornitta, ma per sua fortuna il suo avvocato giocò le carte giuste. Dopo aver regalato al procuratore capo una figurina di Pizzaballa ebbe il permesso di ritoccare a sua volta le prove già ritoccate, riuscendo a scagionare il suo assistito, almeno per il caso Unabomber: Zornitta è tuttora indagato per la sparizione delle mezze stagioni.

Che fine ha fatto Unabomber?

Unabomber è inattivo dal 6 maggio 2006 e questo silenzio si presta a svariate interpretazioni. È morto? È stato arrestato per un furto di rame? È rinchiuso in un manicomio col rigagnolo di bavetta ad un lato della bocca?

Quando è troppo, è troppo.

C'è però chi formula ipotesi più raffinate, perché è attento ai particolari e compie analisi approfondite. Il bombarolo deve essere stato improvvisamente impedito a muoversi liberamente, magari per un nuovo lavoro o un trasferimento in altra sede. Quindi, basta guardare gli avvenimenti seguenti la data dell'ultimo attentato e qualcosa verrà fuori.

Da qualche parte c'è la risposta, ma qual era la domanda?

Note

Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 2 febbraio 2014 col 30.8% di voti (su 13).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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