Rivoluzione d'ottobre

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è яivoluzioиè d'OttémбЯé.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Rivoluzione d'ottobre
« Finalmente abbiamo creato una democrazia in Russia! Mai più opprimenti autocrazie! »
(Lenin appena occupato il Palazzo d'Inverno.)
Drammatica immagine della Rivoluzione d'ottobre, che si tenne in Ottembre, credo.
« Guerra?! Carestia?! Rivolte contadine?! Maledizione... Ok instaura i Gulag e fonda il KGB, torniamo all'autocrazia. »
(Lenin, dieci minuti dopo.)

La Rivoluzione d'ottobre (o Rivoluzione russa o Rivoluzione di novembre o Rivoluzione d'Ottembre) è stato un evento socio-politico di larga portata del XX secolo, che ha condotto alla fine del regime zarista in Russia. Tra le varie conquiste della rivoluzione vanno ricordate l'abolizione della tortura e dell'omicidio politico, anche se entrambi furono praticati ancora a lungo tra la popolazione locale come forma di intrattenimento pubblico.

La rivoluzione del 1905 (fase di beta-testing)

Rasputin, consigliere dello zar. A lungo si oppose alle politiche zariste ma nessuno gli diede ascolto: in fondo, era solo un monaco pazzo.

Una delle principali cause dello scontento verso il governo zarista, oltre al fatto che mangiavano l'uovo con lo zucchero e non con il sale, era l'estrema povertà in cui versavano i contadini della Russia: coltivare una terra ghiacciata per nove mesi l'anno e paludosa gli altri tre infatti potrebbe sembrare una buona idea ma non lo è granché. Siccome i contadini russi erano analfabeti non potevano leggere i libri di Al Gore e, nella loro ignoranza, invece di prendersela con il riscaldamento globale decisero che era tutta colpa del ministro dell'interno perché badava solo all'esterno.

Il ministro fu quindi prontamente assassinato e così pure il suo successore; e quello dopo di lui e quello dopo ancora. Resosi conto che di questo passo la popolazione russa sarebbe diminuita drasticamente lo zar, Nicola II, decise di risolvere il problema non nominando più un ministro dell'interno. Un'altra idea vincente, sulla carta.
Senza sapere con chi prendersela i bifolchi decisero di manifestare contro "qualcuno" e portare una petizione con tanto di 13.000 croci allo zar in persona che quando li vide arrivare, scambiandoli per dei piazzisti, ordinò alle guardie di far fuoco. Il bilancio fu tragico: centinaia di persone morirono e una si sbucciò l'alluce, lasciando così un segno indelebile nella memoria dei contadini che ora avevano qualcuno con cui prendersela.

La guerra con il Giappone

Per completare la sua serie di idee vincenti lo zar decise di dichiarare guerra ai giapponesi, con lo scopo di distrarre i suoi sudditi dai morsi della fame. Sfortunatamente le navi russe erano state progettate per navigare nel mare ghiacciato della Siberia, quindi senza motori, carene o velatura visto che il mare in Siberia è ghiacciato sei mesi l'anno e congelato per i restanti sei. Quando le navi russe cercarono di avvicinarsi al Giappone dunque affondarono miseramente, mentre i musi gialli le deridevano dalla riva mostrando le natiche ed altre parti del corpo poco convenienti.
Siccome la guerra era perduta e bisognava ricostruire la flotta reale Nicola pensò bene di spremere altri soldi dai contadini per finanziare la cosa. Non fu una buona idea.

La rivoluzione di Febbraio

Lenin arringa la folla nella Piazza Rossa.

I contadini ci misero dodici anni a capire che lo zar li stava fregando con la storia della guerra in Giappone, peccato che però nel frattempo fosse scoppiata la prima guerra mondiale; per la precisione se ne resero conto mentre venivano calpestati dagli stivali delle divisioni tedesche. Comunque, non ne erano ancora del tutto sicuri; quindi decisero di andare a chiederlo di nuovo allo zar che stavolta ordinò alle sue guardie di far fuoco sulla folla.

Risolto questo spiacevole malinteso Nicola II decise di guidare personalmente le truppe in battaglia mandando tutti i suoi generali in Siberia ad arrostire caldarroste. Il fatto di non aver mai vinto una partita a risiko in vita sua o di non aver mai toccato un'arma non sembrò importagli più di tanto, a chi gli faceva notare queste inezie rispondeva:

« Al momento, secondo sondaggi in nostro possesso, il gradimento del governo è al 72%. »

Non credo serva specificare che genere di idea sia stata.

A questo punto ai contadini si unirono i soldati, i quattro operai che c'erano in Russia e pure la confcommercio e la confartigianato. Tutti insieme marciarono compatti, in fila per sei col resto di due, verso il palazzo d'Inverno, arrestarono il governo e la famiglia reale che fu prontamente messa al riparo in un luogo segreto, onde evitare inutili spargimenti di sangue.

Si formò dunque un governo provvisorio eletto da gente che voleva la fine della guerra, la ridistribuzione delle terre e il salario minimo per gli operai: forse eleggere come ministri latifondisti, proprietari di industrie belliche e militari poteva non sembrare la strategia migliore ma i russi, che se ne fregano di quello che pensano gli altri, lo fecero lo stesso. Nacque il primo governo borghese, salutato da Lenin, un oscuro figuro capo del partito comunista di cui nessuno saprà più nulla, con il grido di giubilo: "Morte al borghese!".

La rivoluzione di Luglio (ci stavano prendendo gusto)

Grazie agli incentivi dei soviet la produzione di giacche in vera finta pelle salì alle stelle in Russia che, ancora oggi è leader della produzione nel settore.

Visto che il governo borghese non sembrava intenzionato a compiere un suicidio di massa e a consegnare il potere ai bolscevichi, cioè a Lenin, e che Lenin trovava tutto ciò parecchio irritante decise di organizzare un colpo di stato. Questa fu un'altra delle tipiche idee russe: cattiva.
Prima che se ne rendesse conto, Lenin si trovò in esilio in Finlandia, mentre il governo borghese provvedeva a indire una o due festicciole per fucilazioni di massa.

Kornilov

Grazie agli incentivi statali la movida notturna fiorì anche in Russia e bar all'aperto come questo divennero una vista comune.

Siccome ormai c'era un colpo di stato al giorno e i militari erano rimasti parecchio indietro rispetto agli operai, il generale Kornilov decise che così non poteva proprio andare. Radunò tutte le sue truppe stanziate a Riga e si diresse su Pietrogrado, abbandonando Riga ai tedeschi, un evento che i Lettoni ricordano ancora ogni anno con grandi festeggiamenti.

Siccome il governo provvisorio aveva avuto la brillante idea di spedire tutte le truppe nelle campagne per tenere d'occhio i contadini dovettero armare i bolscevichi per la difesa della città, e nemmeno questa fu una buona idea. Le divisioni di Kornilov furono convinte a disertare da spie bolsceviche, che offrirono loro un paradiso con quarantasette vergini, e il generale arrivò a Pietrogrado alla testa di tre persone: un evirato, un prete e uno dell'altra sponda.

Fu quindi arrestato e, senza alcun processo, rilasciato; perché i russi non fanno mai quello che ci si aspetterebbe.

In ogni caso, Lenin poté tornare in patria e bullarsi per aver sconfitto Kornilov anche se, in realtà, non aveva fatto un cazzo.

La rivoluzione d'Ottobre (alleluja)

Un bimbo in una gabbietta. Con la rivoluzione metodi come questo furono abbandonati, per passare al più efficiente allevamento in batteria.

A questo punto Lenin riuscì a convincere anche gli altri dirigenti bolscevichi che era giunta l'ora: bisognava assolutamente togliere la teglia dal forno, o l'arrosto si sarebbe bruciato. Quindi, il 24 ottobre (o il 15 novembre), le divisioni della guardia rossa presero il controllo della capitale, occupando il parlamento e il palazzo d'inverno, dove non c'era più un cazzo di nessuno visto che la famiglia reale era stata trasferita ma dovevano pur occupare qualcosa.

A questo punto, il 25 ottobre (o il 26 Febbraio) Lenin proclamò la nascita di una nuova repubblica, indicendo elezioni per la formazione di un'assemblea costituente: tanto, dopo un colpo di stato simile, chi le avrebbe vinte se non i bolscevichi?[1]

Vinsero i social-rivoluzionari. Siccome era un tipo sportivo Lenin li fece arrestare tutti il 12 novembre (o il 5 Brumaio) e deportare in Siberia; a nulla valsero le proteste del leader avversario.

- Lenin: “Siete tutti in arresto!”
- Capo dei social-rivoluzionari di cui nessuno ricorda il nome: “E con quale accusa?”
- Lenin: “Perché l'ho deciso io.”
- Capo dei social-rivoluzionari di cui nessuno ricorda il nome: “Hey, un momento. Tu non puoi fare una cosa del genere.”
- Lenin (spianando il kalashnikov): “Dillo al mio amico.”

La guerra civile

Trotsky osserva le sue truppe domandandosi se non avrebbe fatto meglio a dar retta a sua madre e fare l'imbianchino.

Ovviamente gli sporchi borghesi non potevano stare a guardare mentre gli operai e i contadini li scalzavano dai loro ruoli di comando, così organizzarono una bella guerra civile[2]. Radunarono tutte le truppe disponibili e si allearono con gli inglesi, i francesi, i polacchi, i tedeschi, i kazaki, i bolscevichi e gli abitanti della Kamchatka (di cui nessuno ricorda il nome). Il loro esercito sembrava inarrestabile: per mettere al sicuro la famiglia reale dall'avanzata nemica i bolscevichi decisero di fucilarla e nasconderla sotto un buon metro di terra.

Tuttavia i successi nemici furono di breve durata, infatti il generale bolscevico Trotsky riuscì ad organizzare un esercito di contadini male armati e denutriti che poi mandò a combattere contro i rifornimenti di scatolette di fagioli del nemico: i soldati comunisti morirono tutti ma le armate capitaliste, private dei loro fagioli, soccombettero al rigido inverno russo.

Per questa grande vittoria Trotzky sarà poi insignito da Stalin del premio "Miglior omicidio politico dell'anno", il generale ne fu così felice che morì.
E fu così che i bolscevichi ottennero il potere in Russia e tutti vissero felici e contenti. Forse.

Caccia ad Ottembre Rosso: scopri il mese reale

La rivoluzione d'Ottembre si chiama così per via della confusione fatta con il confronto tra il calendario europeo, fatto da un papa, e quello russo, fatto da Cesare, o era il contrario? Boh, comunque vedete bene che casino si fece con i calendari e le date, e proprio per questo non si è mai capito se la rivoluzione fu in ottobre o in novembre. Se per caso avete capito qualcosa da quello che avete appena letto mandate un uovo all'occhio di bue a Babbo Natale nella sua casa al Polo Nord; lui capirà.

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Voci correlate

Note

  1. ^ Un'altra brillante intuizione russa.
  2. ^ Ma che bell'idea!
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 26 settembre 2010 col 30.4% di voti (su 23).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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