Minsk

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Minsk
"NO EUROPE!"

(Motto)

Posizione geografica quella del missionario, unica permessa dal trattato sessuale sovietico
Anno di fondazione dimenticato al secondo giro di vodka
Abitanti 8 milioni, secondo l'OSCE. Cazzi nostri, secondo il KGB
Etnia principale ubriaconi molesti
Lingua bieliorussa (simile al polacco, almeno finché i polacchi non se ne accorgono), russo, itagliano turistico
Sistema di governo monarchia nel senso che è governata da un mona (che sbatte le porte gridando, SIC!)
Moneta patata, base dell'alimentazione e del baratto
Attività principale adesso non esageriamo...
« Minsk, caput Mundi »
« Ed oltre! »
« Minsk, porcaputt Mundi »
(Bielorusso intellettuale sulla sua città, un momento prima di venire legnato dalla polizia)
« Sono venuto per ammirare personalmente l’ultimo baluardo storico del periodo sovietico e capirne la cultura e le motivazioni »
(Turista italiano)
« E per la gnocca »
(L’amico sincero su affermazione del turista qui sopra)
« Ma a me ricorda qualcosa… »
(Turista vicentino su ennesimo monumento “originale” di Minsk)
« Zitti e Mosca! »
(Funari su Minsk)
Un tipico e pittoresco abitante di Kaunas, pronto ad accogliere festante i vicini di Minsk se solo oseranno far vedere la loro sporca faccia da culo in Lituania.

Minsk è una ridente città situata nel bel mezzo del nulla, in una pianura per metà contaminata dalle scorie radioattive del disastro nucleare del 1986, per metà dalle scorie radioattive che amichevolmente vengono riversate oltre confine dai simpatici vicini ucraini, lituani e polacchi, sempre pronti a manifestare la loro ammirazione per il presidente operaio Lukashenko e gli amichevoli abitanti del luogo. Che non si capisce che cazzo abbiano da ridere, visto il posto in cui abitano… Comunque sia, nonostante le nuvole radioattive, lo smog, la mancanza di cine a buon mercato, il cibo pessimo, il tempo schifoso per 367 giorni l'anno, la vodka da due soldi (per i turisti) e tante altre belle cose, la città vanta un articolo d'esportazione di tutto rispetto: ragazze in fuga dai loro coetanei ubriaconi molesti, maschilisti, minidotati etc., possibilmente prima che Ghe Pensa Lu reinstauri lo ius primae noctis.

Per il resto, a meno che non siate di quei fanatici della vacanza alternativa che vogliono provare per forza la grande emozione di rivivere gli stenti dell'esercito Napoleonico durante la campagna di Russia, oppure vi siate ubriacati sfatti di vodka a Varsavia e abbiate preso il treno sbagliato, convinti di andare a Cracovia. E siate finiti a Pinsk (beh? se ci sono Valencia e Palencia), città se possibile ancora più tetra e nebbiosa della capitale.

Storia

Nessuno sa le ragioni per le quali la ridente città di Minsk fu fondata. I ricercatori oral-B pensano che se sei un contadino che vive in mezzo a una palude ghiacciata, dovresti avere altri pensieri per la testa. Quindi la tradizione attribuisce la fondazione a Mensk, un gigante che non dovendo coltivare la terra o preoccuparsi di lupi e banditi, si fosse annoiato a morte e abbia costruito la città così, tanto per fare, un po' come un castello di sabbia (fango di palude) di grandi proporzioni. Non si sa se Mincz fosse il nome originale, o gli fosse stato dato da Turiddu Pavan, noto mercante sicul padovano che passava di lì per caso, che constatandone le eccelse doti, si era espresso con una locuzione tipica della sua terra, storpiata poi in lingua bielorussa. Altri storici affermano che la parola derivi invece dal russo мена, baratto secondo alcuni, una cazzata secondo altri. I russi da parte loro affermano che la parola non è nemmeno russa, in quanto col cavolo che prestano qualcosa a quei morti di fame dei bielorussi.

Qualsiasi sia l’origine del nome, la città, ormai definita dai suoi stessi abitanti “quel buco di culo in mezzo alle steppe e alle paludi”, vanterà una storia molto turbolenta, riuscendo a farsi conquistare da più o meno tutti i popoli dei dintorni, polacchi compresi (i quali ancora oggi non riescono a credere d’avere vinto una battaglia e conquistato un paese), finché nel 1920 diventa finalmente indipendente come capitale della RSS di Bielorussia e Lituania. ricorda ancora con affetto quei begli anni di giovanile convivenza, a rollare cannoni assieme (gli stessi cannoni usati nel 1956, per intenderci).

Durante WW2 (che non c’entra con WFii), i nazisti, consci degli orrori da loro causati, cercheranno di rimediarvi almeno in parte, radendo quasi al suolo la città. Tentativo sventato dal fatto che metà dei panzer e degli obici erano allegramente sprofondati tra le paludi, mentre isoldati venivano puntualmente attaccati dagli uri, incazzati per il fatto che finalmente che li aveva lasciati in pace la selezione naturale e le tigri dai denti a sciabola, avendo trovato una nicchia ecologica che nessun altro, a parte le pantegane, voleva occupare, venissero sti quattro crucchi a rompere le balle.

Per questo ora l’uro è uno dei simboli di Minsk, che nel 1974 però scippò ai suddetti animali l’onore degli altari, ottenendo il titolo di Città Patriottica e la fascia da miss. Non sapendo ancora che la loro patria era adesso, e non più, Polonia, Lituania, Repubblica Ceca, Isole Fiji o altri, i Minskiani festeggiarono con giubilo. Visto che le disgrazie non vegnono mai sole, dal 1994 è in carica un presidente operaio, basso e pelato, che controlla le televisioni e gli altri mezzi informativi, usa per i suoi affari, concentra tutti i poteri nelle sue mani, è fanaticamente devoto a sé stesso, odia l’Europa, lecca il culo a Putin e da la colpa di tutti i problemi del mondo all’opposizione, dalla crisi economica al Diluvio Universale. Come? Oh no, questo ha pure i baffetti.

la bandiera del Fronte Leninista Uro, artefice delle pesanti sconfitte subite dai tedeschi nelle accoglienti foreste attorno a Minsk.
Chi non vorrebbe visitare una città così

Minsk oggi

« Non si corre certo il rischio d’annoiarsi! »
(Membro dell’opposizione su essere inseguito da KGB, FSB, Milizja ed esercito, più un paio di lituani ubriachi)
« Tutto qui? »
(Tutti su Minsk)
« Insisto, questo mi ricorda qualcosa! »
(Vicentino su Minsk)

Vediamo ora in dettaglio cosa offre Minsk.

Arte

Dopo la quasi totale distruzione perpetrata dai tedeschi durante il torneo WW2, Minsk decise di vendicarsi del mondo, risorgendo a nuova vita. Dal momento che gli architetti comunisti non brillavano certo per fantasia, si decise di ricostruire la città sui disegni del noto architetto di Brest (la sola e unica, non quella di quei copioni invidiosi mangiarane!) Andrej Paladiovich. Siccome però le linee architettoniche del genio rinascimentale erano datate, e soprattutto perché Lukashenko non sa farsi i cazzi suoi, la città di Minsk è ora dotata di uno skyline che farebbe venire gli incubi a un palazzinaro calabrese. Questa potrebbe essere anche una delle ragioni del sempiterno carattere solare degli abitanti.

Da dire però che nonostante tutto, vi sono anche le note positive. Minsk vanta uno dei migliori teatri della zona russa, ove si tengono spesso rappresentazioni di massimo livello. Il 24 gennaio 2008 ad esempio ci fu, per i quindici anni dello stesso, una speciale rappresentazione del Lago dei Cigni, per la quale vennero convocati i migliori ballerini di Russia. Da notare durante la rappresentazione, un cameo di Luakshenko che entra in tuta da hokey pattinando sul lago, salva la principessa, sconfigge il mago e viene gentilmente allontanato dal direttore prima che lo spettacolo possa riprendere.

Il palazzo del governo di Minsk.

Grazie al presidente operaio, adesso Minsk può vantare il più alto livello d’inquinamento della zona, e una struttura tentacolare dalla quale è impossibile uscire vivi un piano regolatore che è l’invidia di tutto il mondo civilizzato, e anche dell’Europa e degli USA. In compenso, la criminalità è inesistente, in quanto la milizia è molto solerte nel prevenire ogni serie di violenza e sopruso, commettendoli prima che un qualsiasi criminale ne abbia la possibilità, frustrando i malviventi, che si danno quindi alla vodka o a Federica (per ovvia mancanza di proventi).

Lukashenko pubblicizza personalmente la nuova biblioteca di Minsk. Leggi o muori!

Politica

“Rabotj na nas (lavora per noi)!” Lukashenko a chiunque, su qualunque argomento.

Sei in giro per Minsk e vedi questa faccia? Mi spiace, troppo tardi...

Attento! Non interessarti di politica in Bielorussia! E la politica non s’interesserà a te! Tanto fa tutto lui, anche la pappa! Non muoverti! Non respirare! Potrebbe essere già tardi! Lo è, mi spiace...

Non essendo uomo di grande levatura, il giovane Sandro Lucasciello da Santa Maria Capovetere (anche se lui dice da Minsk, il perché è tutt’ora sconosciuto), decise un giorno di assurgere al grado politico massimo che si possa raggiungere in By: il vaccaro d’uri. Gli uri però non ci stettero, quindi Sandrino dovette ripiegare sulla più modesta carica di Presidente Eccelso della Repubblica della Madonna Bielorussa. Dovette combattere per il posto con Dima Petrenovich, noto posteggiatore abusivo suo collega, ma alla fine riuscì nell’intento. Non sapendo un’acca di politica, decise per prima cosa di prendere a modello qualche collega esterno. Dal momento che Putin si sentì di dissuaderlo dall’idea con giusti argomenti (e perché avere i suoi addominali era troppa fatica per il nostro eroe), egli prese a modello un altro grande condottiero. No, non Lui, ma il suo eroe e modello di sempre: Darth Fener. Che in questo preciso momento sta portando nell’orbita del nostro pianeta per ringraziare caldamente il Presidente.

NON FARTI SUGGERIRE!
A destra Darth Fener, a sinistra, Lukašenko. Notate le 10 importanti differenze.

Una volta trovato il costume adatto, Sandrino iniziò a legiferare e dette vita a queste perle: (vere).

  • la ragazza bielorussa è proprietà della nazione. E per tanto le belle ragazze fanno una fatica matta ad avere un visto per l’estero, anche quando devono andare a farsi salvare la vita in un ospedale decente.
  • Embargo contro l’Europa. A cui ha risposto con un ben più efficace taglio degli investimenti su suolo bielorusso.
  • Prendersi tutte le armi nucleari di buona parte della Russia. Ovviamente, quelle peggio funzionanti, in quanto i russi hanno pensato radiazione più, radiazione meno…
  • La soppressione di ogni libertà civile e l’occupazione forzata dei mezzi di comunicazione e controllo dell’opinione. L'OSCE ha inoltrato vibrante protesta, Berlusconi i più sentiti complimenti.

Nonostante tutto questo, i bielorussi amano alla follia il Luka nazionale, più che altro perché l’alternativa d’opposizione è assai peggio, affermano (e sti cazzi!). Il capo dell'opposizione, un tizio che per una strana coicidenza sembra molto Massimo D'Alema, è più preoccupato a ricevere i fondi dell'Europa che a organizzare una vera manifestazione, e se qualcun altro le organizza, trova sempre una scusa per non partecipare (ho un gomito che fa contatto col piede, papille gustative interrotte, mio nonno è rimasto chiuso nell'autolavaggio... è che c'ho delle storiacce con la tipa).

Tempo libero e sport

Se sei bielorusso, t’annoi. Se sei un turista in cerca di sesso, usa la mano e non rompere. Se sei bielorusso dissidente, no, definitivamente non t’annoi.

La città in sé stessa è divertente come una periferia rumena, a parte durante le manifestazioni contro il potere corrotto le feste spontanee in strada dei cittadini intenti a divertirsi dopo un periodo parecchio duro, o fancazzisti senza meta. In genere queste feste si svolgono secondo un programma ben definito: marcia compatta, fraterne pacche sulla spalla con i poliziotti, fuochi artificiali e corsa finale a perdifiato per le strade della città. Molto praticato anche la variante nazionale del ruba bandiera, ove i manifestanti devono cercare di ciulare quante più bandiere della Repubblica per sostituirle con la versione originale. Infatti quella che viene considerata la bandiera nazionale del paese è in verità un'idea di Lukashenko, venuta dopo un trip a base degli olii usati per conservare la mummia di Lenin (Ljenin per i puristi), in una giornata di sole mentre stava disteso vicino al Monumento dei Caduti sull'isola delle lacrime.

La polizia Bielorussa è sempre felice di prestare i fuochi artificiali per i festeggiamenti in strada.

Se invece siete tipi più casalinghi, esistono due alternative principali: il complotto in casa, ove si parla male del governo, i suoi nemici e così via finché non finisce tutto a vodka e appianamento della lotta tra generi, sempre che non arriva la polizia allertata da qualche vicino sicofante solerte difensore della patria. La seconda è il party russo, in cui si passa direttamente alla vodka e alla socializzazione appena entri dalla porta. Se arriva la polizia, gli si può sempre offrire un giro, e anche al vicino rompicoglioni solerte difensore della suprema civiltà.

Quest’ultima è una delle attività preferite dai turisti, sempre che riescano a resistere ai litri di vodka (se ce la fanno, avranno in premio d’essere gli unici uomini sobri in mezzo a un bel gruppo di gente che non si renderebbe conto se gli cascasse un mig in testa, figurarsi se gli chiavate ...IL PORTAFOGLI, sempre a pensare male!!!). Sennò non ci crederete mai, ma anche là giocano a D&D quando non cè proprio niente da fare. Oppure puoi sempre rallegrarti perché non sei uno di quegli sfigati terroni di Hradno, che non è al Sud, ma sono sfigati lo stesso.

Molto popolare è anche l'hockey su ghiaccio, nonostante i tentativi di soppiantarlo con il beach volley o il wind surf, che stranamente non prendono molto piede.

A parte questo, considerando che non ci si può nemmeno baciare per strada, rimane solo l’andare a teatro o a tarallucci e vino. Ah si, se vi siete dimenticati (o meglio nessuno v'ha detto) che dovete oltre ad avere un visto da 100€ (quasi il doppio che per tutti gli altri stati della zona), passare a fare la registrazione di rito (con gli ufficiali che fanno finta di non capire una parola d'inglese) in questura, state certi che le vostre giornate acquisteranno immediatamente una luce assai diversa. Signore e signori, dobre pozhdali v Minskje!!!

←ИО ТЭМРГДТЭ ? ИФ РАЯТУ ! ...БЯЇGУТТЭ БАЯДОТ, БАЯДФТ !!!
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