Via Aurelia: differenze tra le versioni

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L'Aurelia lascia Roma Capitale ed entra definitivamente in [[Burino|''Burinia'']] oltrepassando il [[Grande Raccordo Anulare|Grande Parcheggio Anulare]] e l'[[Autostrada A12|autostrada Roma-Civitavecchia]]. A Torrimpietra terminano le quattro corsie Peg-Pèrego e si torna alla carreggiata unica: in questo tratto, la segnaletica è il pezzo forte perché prima di arrivare a ''Ladispoli'' sembra di vagare nell'area del [[Il deserto dei Tartari|deserto dei tartari]]. Si palesano quindi le caratteristiche fondamentali dell'antica via romana: la tortuosità e le strettoie, anche in pianura, anche se non ce n'è affatto bisogno! Ma si sa, gli antichi romani erano dei giuocherelloni. Numerose possono essere le auto parcheggiate dei romani fuori porta, sopratutto d'estate, caratteristica che aumenta notevolmente l'incazzatura di chi deve transitare.
L'Aurelia lascia Roma Capitale ed entra definitivamente in [[Burino|''Burinia'']] oltrepassando il [[Grande Raccordo Anulare|Grande Parcheggio Anulare]] e l'[[Autostrada A12|autostrada Roma-Civitavecchia]]. A Torrimpietra terminano le quattro corsie Peg-Pèrego e si torna alla carreggiata unica: in questo tratto, la segnaletica è il pezzo forte perché prima di arrivare a ''Ladispoli'' sembra di vagare nell'area del [[Il deserto dei Tartari|deserto dei tartari]]. Si palesano quindi le caratteristiche fondamentali dell'antica via romana: la tortuosità e le strettoie, anche in pianura, anche se non ce n'è affatto bisogno! Ma si sa, gli antichi romani erano dei giuocherelloni. Numerose possono essere le auto parcheggiate dei romani fuori porta, sopratutto d'estate, caratteristica che aumenta notevolmente l'incazzatura di chi deve transitare.


Nella zona portuale di ''Civitavecchia'', tratto vecchio e tratto nuovo riappaiono come un fiume carsico. La nuova variante è quella a carreggiate separate, quella che è sempre bella, quella che non paghi mai, quella degli [[autovelox]] a go-go. Per ragioni sconosciute ai più, il nome ufficiale di questo tratto è ''raccordo Civitavecchia-[[Viterbo]]'', anche se questa superstrada finisce in realtà con un mega incrocio a raso dopo due chilometri e dieci ''angstrom''<ref>Per andare a Viterbo, in realtà, bisogna utilizzare la [[#Strada_statale 1 bis Via Aurelia|strada statale Aurelia bis]] che piega verso l'entroterra. Non sperate di vederlo scritto sui cartelli a Civitavecchia. Ora l'ANAS ti deve pure avvertire e ti deve pure dimostrare che l'unicorno esiste. Ma via!</ref>. Qui arrivano anche la vecchia Aurelia e l'autostrada tirrenica, che ricomincia duecento chilometri più a nord, così, perché era bello. La strada assume l'utilissima denominazione europea ''E80'' e oltrepassa il confine tra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Ora sono affari vostri.
A Civitavecchia ci si avventura nella zona del [[porto]], dopo adeguata deviazione e altrettanta perdita di tempo. All'altezza dei moli di imbarco è possibile trovare un cartello bilingue [[itagliano|italiano]]-[[lingua francese|francese]] con la scritta "DOGANA/DOUANE". In realtà, quella dogana funziona solamente per quelli che intraprendono viaggi internazionali via nave; però, come [[Troll informatico|trollata]], ammetto che è veramente ben riuscitaa!!1!!1

Dopo la zona portuale, tratto vecchio e tratto nuovo riappaiono come un fiume carsico. La nuova variante è quella a carreggiate separate, quella che è sempre bella, quella che non paghi mai, quella degli [[autovelox]] a go-go. Per ragioni sconosciute ai più, il nome ufficiale di questo tratto è ''raccordo Civitavecchia-[[Viterbo]]'', anche se questa superstrada finisce in realtà con un mega incrocio a raso dopo due chilometri e dieci ''angstrom''<ref>Per andare a Viterbo, in realtà, bisogna utilizzare la [[#Strada_statale 1 bis Via Aurelia|strada statale Aurelia bis]] che piega verso l'entroterra. Non sperate di vederlo scritto sui cartelli a Civitavecchia. Ora l'ANAS ti deve pure avvertire e ti deve pure dimostrare che l'unicorno esiste. Ma via!</ref>. Qui arrivano anche la vecchia Aurelia e l'autostrada tirrenica, che ricomincia duecento chilometri più a nord, così, perché era bello. La strada assume l'utilissima denominazione europea ''E80'' e oltrepassa il confine tra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Ora sono affari vostri.


==== Civitavecchia - Grosseto sud ====
==== Civitavecchia - Grosseto sud ====

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia sono presenti ben due articoli in proposito: Via Aurelia e Strada statale 1 Via Aurelia Vergognatevi, wikipediani. Imparate a riassumere!
L'Aurelia Antica, nel tratto che attraversa il parco di Villa Pamphilij a Roma. Riuscite a distinguere le differenze tra il moderno asfalto e l'antica pavimentazione romana?

La Via Aurelia o SS n° 1 è una strada statale italiana che ripercorre l'odissea dell'antica strada romana omonima, da Roma alla frontiera francese di Ventimiglia. Il numero 1 nella denominazione ufficiale ANAS corrisponde al numero civico del Palazzo residenziale del Papa, anche se, rispetto a questa, sta dalla parte destra; ci sono diverse ipotesi per questa stranezza toponomastica singolare: la prima e, forse, più attendibile, è il motivo politico.

Il termine della strada si trova dopo i "Balzi Rossi", amena località comunista del comune di Ventimiglia, a ridosso ridosso, ma proprio ridosso con la Francia; anche qui la stranezza si potrebbe spiegare, per un motivo profondamente diverso: il motivo politico. Ecco il perché di cotanta distanza tra il Vatikan e il confine francese.

La storia

Cecina: le "Pietre Miliari", che con le "miglia" non c'entrano un cazzo.

L'Aurelia fu inaugurata al grido di "Albintimilium!", che in latino significa: "Porco D.O., mancano ancora 20 miglia al Confine!" Il Centurione architetto nonché capo cantiere replicò: "Che cazzo vi lamentate, dobbiamo rientrare subito a Roma. Occorre costruire in fretta la Cazzia, l'Emilia, la Flaminia, la Nina, la Pinta, la Santa Maria e le altre famose lunghe vie del nostro amato territorio nazionale!" Eh, sì, a quei tempi le Grandi Opere[1] si facevano in fretta, senza maneggi di appalti truccati, mica come oggi.

Particolari interessanti sono le pietre miliari lasciate dagli antichi romani, con suindicata la distanza dalla Capitale[2]: le riconoscerete subito perché sono dotate di segni incomprensibili, tipo MCDXLVFNQLOLLLXXXII + I[3]. No, lo so che cosa state pensando, non sono stati gli extraterrestri.

L'antica Aurelia romana è stata supercazzolata negli ultimi decenni da comode autostrade e superstrade, tranne che per il tratto che va da Civitavecchia allo svincolo di Grosseto sud. Dopo anni di discorsi sterili, i lavori della nuova autostrada tirrenica sono finalmente partiti. Nonostante non ci sia di mezzo il treno, l'ostacolo peggiore potrebbe essere l'apparizione dei No Tav. È allo studio la possibilità di scavalcarli con un ponte.

Percorso



E80 SS 1 Aurelia

Turchia

A DESTRA

dopo il carciofaro

Sintesi: La moderna via Aurelia ha origine a Roma e termina alla frontiera di Ventimiglia toccando le città di Civitavecchia, Grosseto, Livorno, Pisa, Viareggio, Massa, Carrara, probabilmente Massacarrara, La Spezia, Genova, Savona e Imperia sempre in quest'ordine.

Il tratto tra Civitavecchia e Rosignano Marittimo fa parte della strada europea E80, che congiunge Lisbona con la frontiera tra la Turchia e l'Iran. Questo itinerario internazionale è stato istituito dall'Unione Europea per alleviare i disagi dei pendolari che quotidianamente si recano dal Portogallo a Teheran con l'automobile per motivi di lavoro.

Nel seguito, descriveremo il percorso di un automobilista che parte dalla Capitale ed arriva al confine di Ventimiglia. Chi vuole seguire l'itinerario contrario, legga la pagina da destra verso sinistra.

Roma - Pisa

Roma centro - GRA

Partendo dalle vicinanze del Vatikan, è possibile uscire da Roma percorrendo sia il moderno tracciato sia l'Aurelia antica, un viottolo percorribile dai muli, dai pedoni in fila indiana e dai tossicodipendenti di notte (ma anche di giorno) che fa allegramente a zigzag tra i prati di villa Pamphilij e il caos cittadino de Trastevere senza manco un cartello che ti faccia capire dove cazzo stai andando. L'Aurelia Antica è citata solamente da Gianni Rodari e si suppone che esista nello stesso modo in cui esiste il Molise.

Il nuovo percorso, invece, prevede il passaggio per piazza Pio XI e via Gregorio VII: all'incrocio fra queste due vie, ci sono tre cartelli con le scritte: GROSS.TO, LIV.RNO e G.NOVA, installati quando Ersilio Tonini era un bimbo piccino. Dopo aver attraversato piazza Irnerio, la strada è a carreggiata unica, con conseguente aumento delle bestemmie dei viaggiatori. Dall'altezza della stazione FS Roma Aurelia e fino a Torrimpietra, invece, la SS 1 ha un layout simile a quello di un'ordinaria autostrada, con rampe, svincoli e barriera spartitraffico; tuttavia le quattro corsie così ricavate sono adatte al massimo al transito dei Ténéré Peg Pèrego, se si sa guidarli bene. Sulle corsie d'accelerazione e di decelerazione, c'è passata la Morte con la falce a mozzarne la lunghezza. Sono inoltre presenti virtuosismi come fermate dell'autobus in corsia e incroci con stradine non asfaltate. Da queste ultime può sbucare il proverbiale trattore che va a venti all'ora, guidato da un anziano col cappello. Il guidatore che avvisti in lontananza qualcosa di simile ad una corsia d'emergenza rimane spesso deluso quando scopre che quel qualcosa è in realtà una Micropiazzola Non Asfaltata col Brecciolino Nero.

GRA - Civitavecchia

L'Aurelia lascia Roma Capitale ed entra definitivamente in Burinia oltrepassando il Grande Parcheggio Anulare e l'autostrada Roma-Civitavecchia. A Torrimpietra terminano le quattro corsie Peg-Pèrego e si torna alla carreggiata unica: in questo tratto, la segnaletica è il pezzo forte perché prima di arrivare a Ladispoli sembra di vagare nell'area del deserto dei tartari. Si palesano quindi le caratteristiche fondamentali dell'antica via romana: la tortuosità e le strettoie, anche in pianura, anche se non ce n'è affatto bisogno! Ma si sa, gli antichi romani erano dei giuocherelloni. Numerose possono essere le auto parcheggiate dei romani fuori porta, sopratutto d'estate, caratteristica che aumenta notevolmente l'incazzatura di chi deve transitare.

Nella zona portuale di Civitavecchia, tratto vecchio e tratto nuovo riappaiono come un fiume carsico. La nuova variante è quella a carreggiate separate, quella che è sempre bella, quella che non paghi mai, quella degli autovelox a go-go. Per ragioni sconosciute ai più, il nome ufficiale di questo tratto è raccordo Civitavecchia-Viterbo, anche se questa superstrada finisce in realtà con un mega incrocio a raso dopo due chilometri e dieci angstrom[4]. Qui arrivano anche la vecchia Aurelia e l'autostrada tirrenica, che ricomincia duecento chilometri più a nord, così, perché era bello. La strada assume l'utilissima denominazione europea E80 e oltrepassa il confine tra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Ora sono affari vostri.

Civitavecchia - Grosseto sud

Allagamento di dimensioni medio-piccole ad Orbetello Scalo

È il tratto più pericoloso e bastardo dell'intero itinerario. L'Aurelia si addentra nella Maremma (maiala) laziale, poi toscana col Buttero e raggiunge Grosseto dopo circa cento chilometri. Questo tratto di strada non è affiancato da nessuna autostrada o superstrada. Bisogna farsela a passo di lumaca e rispettare i limiti[5]. Occhio agli allagamenti: nel caso in cui arrivi una pioggia un po' più forte del normale, in questo tratto di Aurelia le carreggiate riescono ad ospitare anche trenta centimetri d'acqua e numerose trote.

Arrivati allo svincolo con l'Aurelia bis per Viterbo, la strada diventa di nuovo a quattro corsie con larghezza Lego. Anche qui è possibile incontrare arzilli vecchietti col cappello che procedono in trattore, disprezzando ogni rischio. La zona di Tarquinia e Montalto Di Castro è famosa per i carciofi, le necropoli etrusche e le centrali nucleari. Nonostante viviamo nel terzo millennio, c'è ancora qualche conservatore che si ostina a dire che i tre fenomeni sono scorrelati.

Si entra in Toscana, dove l'Aurelia comincia a soffrire di trasformismo acuto passando ripetutamente da strada a quattro corsie a strada normale con le case ai bordi. Si raggiunge il mega svincolo di Capalbio, costruito come se già ci fosse l'autostrada Tirrenica, con rampe volanti nel cielo maremmano. Questo svincolo, di solito, scompare a ottobre per poi materializzarsi di nuovo ad aprile dell'anno successivo con l'arrivo del primo turista svizzero. A Orbetello Scalo avviene l'apoteosi: le due carreggiate dello stradone si trasformano in due normalissime vie cittadine a senso unico che attraversano tutto il paese. La nuova Aurelia riprende solo alla fine del centro abitato per un minuto e mezzo, interrompendosi di nuovo all'altezza di un ponte stretto sopra un fiume che non è mai stato modernizzato dall'epoca del DVCIE. La speranza è che i lavori dell'autostrada tirrenica si mangino rapidamente questo raro e meraviglioso angolo di Maremma, così poi il ponte viene rifatto bene. Oltrepassato l'ostacolo, l'Aurelia a quattro corsie ricomincia proprio nel punto dove c'è il più grosso campeggio della zona, con pineta, bungalow ed accesso direkt am Meer.

Grosseto sud - Cecina nord

Sulla superstrada Grosseto-Livorno, le stazioni di servizio non hanno l'obbligo di rimanere aperte 24 ore su 24, come testimonia questa foto dell'Autogrill Campiglia chiuso per pausa pranzo.

Addio Terronia, benvenuti al Nord!! Questo sembra dire l'Aurelia all'altezza dello svincolo di Grosseto sud, dove inizia la superstrada per Livorno. Questo tratto è una manna dal cielo: le corsie hanno la giusta larghezza, non ci sono accessi privati. A volte è addirittura presente uno sputo di corsia d'emergenza. Il limite di velocità sale: tra il cartello di "fine 90" e quello di "inizio 110", c'è un piccolo tratto di terra di nessuno dove si può andare a qualunque velocità, come in Germania. Il più grosso difetto della superstrada Grosseto-Livorno sta nel fatto che i locali di ristoro non aprono 24 ore su 24 come in autostrada, come potete vedere in figura.

All'altezza di Roselle, la superstrada incrocia con uno svincolo la moderna via Senese, indicata spesso sui segnali stradali con il nome di Strada europea E78 Grosseto-Fano. Come i più svegli avranno sicuramente intuito, detta superstrada europea non riesce nemmeno ad uscire dalla provincia di Grosseto, terminando in un punto random nell'entroterra. La doppia beffa carpiata consiste nella presenza di cartelli grossi così con l'indicazione "GROSSETO" nella città marchigiana di Fano. La via Senese viene percorsa dai grossetani per fare tutto[6].

Proseguendo verso il nord, sia l'Aurelia vecchia sia la nuova sia allontanano dal mare, per poi riavvicinarsi al Tirreno all'altezza di Follonica. Prima di entrare nel centro abitato, la vecchia Aurelia incrocia sul lato mare la strada provinciale 106 Cassarello: è la strada del Saitta, signori, siete in un luogo considerato mitologico fino ad un'epoca molto recente!!

L'uscita di Cecina nord è l'ultimo svincolo utile per poter continuare sull'Aurelia senza pedaggio, senza percorrere nemmeno un metro del nuovo tratto di autostrada tirrenica, inaugurato nel 2011. Pertanto, se volete continuare sull'Aurelia, dovete uscire dall'Aurelia.

Cecina nord - Livorno

Già. Fino al 2011, l'autostrada A12 Genova-Rosignano cominciava a Rosignano (ma no).
Invece ora, chi proviene da Roma e si scorda di uscire a Cecina nord, viene catapultato direttamente sull'autostrada senza svoltare sulle rampe di ingresso. Attenti perciò a non sbagliare strada. Produce bestemmie supplementari.

A causa di questo caos generale, tra Cecina nord e Rosignano ora esiste solo la vecchia Aurelia. Che però dà l'emozione di ammirare la famosa fabbrica "Solvay" e le famose spiagge bianche di Vada! Gli accessi al mare sono proprio sul bordo dell'Aurelia. Il colore della sabbia è bianco abbagliante. Potete andare lì col windsurf, filmare un video e pubblicarlo su Youtube scrivendoci sotto 'Barbados': ci crederanno. Tuttavia, uno sguardo più attento noterà che anche l'acqua del mare è bianca, così come sono bianchi anche i ramoscelli portati a riva dalle correnti. Se avete paura di non uscire più dal mare con la pelle che ancora avvolge le vostre delicate interiora, andatevele a vedere per lo meno su Gogol Maps.[7] In questa zona, il rischio di sbagliare strada è alto per l'elevata presenza di nuove rotonde che, con lo scorrere degli anni, spuntano come funghi velenosi.

Alla Quercianella, la superstrada Grosseto-Livorno termina, incrociandosi con la vecchia strada; siccome le due varianti hanno lunghezze diverse, all'incrocio tra le due, il chilometro 300 appare artisticamente due volte in due punti distinti[8]. L'Aurelia diventa quindi il lungomare ufficiale di Livorno tra ponti, curve, scogli a precipizio sul mare e baracchine per i bagnanti piazzate strategicamente nelle piazzole a rischio investimento pedoni. Lo scoglio di Calafuria è famoso per essere il luogo dove è stata girata l'ultima scena del film Il sorpasso. Purtroppo, il successo del film non ha spinto gli spettatori ad imitare le gesta dei protagonisti buttandosi giù dalla scogliera con l'automobile[9]. L'Aurelia storica si mescola quindi nelle vie della città "labrònia"[10]. Esiste tuttavia una lunga galleria ad Antignano che permette di evitare le case e di finire sulla variante, detta anche tangenziale dai forestieri: si tratta di un'opera d'arte che simboleggia allegoricamente il ritorno alla Civiltà.

Livorno - Pisa

« "Merda!" "Che succede? non siamo ancora a Pisa!" »
(Sfogo del guidatore sulle rampe di Calambrone, seguito da pronta risposta del passeggero livornese.)

Il vecchio tracciato gioca a Pac-Man per le vie del quartiere Ardenza, del centro di Livorno e della zona del porto. La variante Aurelia sfiora invece la zona dello stadio, la stazione centrale e la moderna zona commerciale della Porta a Terra[11]. In questa zona sono presenti grattacieli della CGIL che se la giocano in altezza con certe bandiere propagandistiche nordcoreane. In entrambi i casi, si finisce allo svincolo del porto. Tramite una nuvola di rampe, si può scegliere se continuare sull'Aurelia per Pisa, andare verso il porto, imboccare il ramo livornese della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno oppure un tratto di autostrada declassata, con la segnaletica turistica installata sotto il governo Tambroni. Se si sceglie la SS 1 per Pisa, si oltrepassa la zona portuale, lo scalo merci FS di Livorno Calambrone ed una raffineria in stile piattaforma nel Golfo del Messico, lasciando la provincia labronica.

Cartello del confine provinciale. Ricostruzione realistica.

L'Aurelia, nella piana pisana, torna una delizia. Conscia, nel suo profondo (la perfida...) che l'autostrada è ricominciata da un bel pezzo, è lieta di ripresentarsi a unica carreggiata, con segnaletica sempre più chiara e convincente. Entrando in centro, l'Aurelia ripete l'esperienza livornese e inizia a giocare a Frogger per le vie della città. Se avete fretta o siete di Livorno, seguite i cartelli VIAREGGIO e uscite da Pisa alla svelta. Se potete permettervi una gita turistica, passate davanti al famoso Campo de' Miracoli, dove Gesù in persona vi farà ammirare come una torre possa essere fatta cadere con la semplice imposizione delle mani, ma questa è un'altra storia. Vedete pure Pisa, se v'interessa, se no, andate pure qui[12].

Pisa - Genova

Pisa - La Spezia

All'altezza di Migliarino Pisano, la SS 1 incrocia il tratto iniziale dell'autostrada A11 "Firenze-Mare". Quest'autostrada è stata appositamente costruita per creare nuovo traffico durante il mese di agosto. La Firenze-Mare termina il suo percorso incrociando l'Aurelia con uno stop tra capo e collo.

Il tratto che attraversa la Versilia è il più frequentato da battone, d'Italia e dell'universo intero, fin dall'epoca della sua costruzione. Si narra, infatti, che gli antichi romani, sulla via del ritorno, si fermarono a riposare a Viareggio e... sapete com'è in questi casi, no? ... Noooooo? Non lo sapete? Ma in che mondo vivete? Beh, non lo so neppure io. Il tratto lucchese è comunque il primo in cui si comincia a respirare sana aria di Padania, forse per via dei turisti milanesi e torinesi che si fanno sentire sempre più forte neh. Dopo il lago di Massaciuccoli, dove le alluvioni possono essere ordinate su Internet, si attraversano le città di Massa e Carrara. Nonostante i locali sostengano l'esistenza di due città separate, guidando sull'Aurelia le due città non si distinguono e si ha proprio l'impressione di un'unica Massacarrara, come noi forestieri abbiamo sempre pronunciato in vita nostra[13]! La confusione aumenta quando si esce da Massacarrara città: la successiva città di dimensioni passabili è Sarzana[14]. Fra le due aree urbane esiste una zona che neanche Dio saprebbe classificare come città o come campagna, visto che le case e i campi sono mescolati tra loro come in un omogeneizzato. A Sarzana inizia la strada statale che conduce al passo della Cisa, amena località appenninica ai confini con l'Emilia-Romagna dove a luglio la temperatura è di ventordici gradi sotto sblero, e i ventordici gradi sotto sblero sono la temperatura massima di mezzogiorno!

Prima del capoluogo spezzino, si attraversa una zona industriale della madonna, con cantieri navali al seguito ed arditi viadotti dell'autostrada per Parma costruiti con i legnetti di Jenga; entrando alla Spezia, le architetture militari costringono il viaggiatore ad affrontare parecchie chicanes nei larghi viali cittadini.

La Spezia - Genova

Il tratto spezzino della via Aurelia è una vera e propria strada di montagna, come si può notare in questa fotografia scattata in loco

Dalla Spezia a Genova ci sono poco più di 100 chilometri, ma la nostra simpatica stradina ne conta almeno 300. È noto che in quella zona, i romani, per complicarsi la vita, e anche un po' per pararsi il culo dalle imboscate dei ribelli liguri, vollero a tutti i costi fare in modo che da un punto della strada si potesse sempre tenerne d'occhio un altro. Cosicché la tortuosità, indispensabile caratteristica della Via Aurelia, in questa zona è davvero entusiasmante. Se vi capitasse di doverla per disgrazia percorrere, aggiungete al tempo stimato di percorrenza da otto a dieci soste per vomitare. Da segnalare la scalata del passo del Bracco, un vero valico appenninico a pochi centimetri dal mare nel territorio di Deiva Marina, con salite di avvicinamento in stile Gran Sasso.

In provincia di Genova, la strada scende e si riavvicina al mare, toccando ancora una volta località di villeggiatura frequentate dai ricconi milanesi come Lavagna, Santa Margherita, Camogli e Portofino. Se volete fotografare il famoso skyline di quest'ultima località, consigliamo di parcheggiare sulle strisce blu pagando. È un'esperienza. Dopo aver sborsato dieci monete d'oro per venti minuti, impiegherete un po' di tempo per recuperare Nervi, entrando così nella megalopoli genovese.

L'attraversamento del capoluogo ligure è il tratto più appestato di scarico di gas e di automobilisti che bestemmiano. Qui gli antichi romani dovettero pagare pegno per poter andare avanti a tutti i costi.

Genova - Ventimiglia

Quasi giunti alla fine, gli antichi costruttori si trovarono di fronte la popolazione più isterica e avversa del loro lungo peregrinare. Qualcuno di loro disse "Ma che cazzo stiamo andando avanti a fare?" Non c'era scampo, nei progetti era d'obbligo giungere... In favore di questo tratto di Aurelia, spezziamo comunque un'arancia: il viaggiatore che arriva a questo punto del percorso ha già dribblato il traffico di Roma, bestemmiato nel fango in Maremma e sniffato puro petrolio vergine a Livorno. Ha infine giocato al garage delle Micro Machines con le rampe degli svincoli genovesi. Si gode pertanto l'ultimo rantolo di Aurelia in Italia. In fondo il mare è quasi sempre vicino e le curve non sono così devastanti come quelle del levante ligure. Viene così attraversata Savona dove, convenzionalmente, il viaggiatore dà il benvenuto alle Alpi mandando definitivamente affanculo l'Appennino.

L'ultima provincia italiana incontrata è quella di Imperia, con i suoi abitanti imperii. A San Remo, state attenti perché potreste incontrare Povia.

A Ventimiglia, in un tripudio di cartelli bilingui italo-francesi, potete deviare sulla strada statale 20 del Colle di Tenda. Tale strada ha la particolarità di uscire dal territorio imperioso dirigendosi a Torino, sconfinando per un lungo tratto in territorio francese. La frontiera fra i due paesi, infatti, fu spostata dopo il 1945 in seguito alla sconfitta del Ducie. È uno dei rari casi in cui l'esercito francese abbia vinto qualcosa.

Al confine

Mentone, Francia: Una riga bianca e... Fine della Via Aurelia! È proprio così.

Mo' se vogliono, se ne occupa Napoleone. Ma questi era Corso[15], per cui non gliene importava nulla. Piuttosto che entrare nella Francia metropolitana, avrebbe preferito che la strada si fosse gettata in mare. Ecco perché la strada finisce con un tuffo nel Mediterraneo, lì, nei pressi della frontiera. Così, nell'abisso, senza neanche un "grazie".

In Francia, esiste la Route Nationale 7, detta anche RN 7, oppure N 7, o ancora 7, oppure ancora più brevemente Sè ! Questa gemella malriuscita dell'Aurelia inizia a Parigi e, dopo un lunghissimo percorso, arriva alla frontiera di Mentone, dove oltrepassa una linea bianca e si butta in mare nelle vicinanze dell'Aurelia.

Strade grosse collegate all'Aurelia

Strade scarse collegate all'Aurelia

Personalità legate alla via Aurelia

Strada statale 1 bis Via Aurelia

La strada statale 1 bis è uno scherzo contenuto interamente in provincia di Viterbo. Inizia a Tarquinia sull'Aurelia propriamente detta e termina nell'entroterra a Vetralla sulla via Cassia. Da qui si può raggiungere Viterbo città, dove una superstrada munita di teletrasporto vi proietterà istantaneamente al casello autostradale di Orte sull'autostrada del Sole. Non segue il percorso dell'Aurelia e non meriterebbe nemmeno di essere inclusa in questa pagina, se non fosse che il nome ufficiale dell'A.NA.NA.S. è, udite udite, via Aurelia.

L'intento palese della strada dovrebbe essere quello di agevolare gli spostamenti dal porto di Civitavecchia verso il nord Italia e viceversa. L'obiettivo reale, neanche tanto mascherato, è invece quello di combinare uno scherzone agli allegri vacanzieri e agli allegri camionisti. Tali personaggi si ritrovano a transitare su una strada che sembra quella delle 1000 miglia[19], la famosa corsa automobilistica del secolo scorso. Si deve inoltre attraversare un piccolo paesino medievale dove, se si incontrano due moto che procedono in versi opposti, bisogna vedere chi ha la precedenza.

La parte difficile dello scherzo sta nel convincere i turisti e i camionisti provenienti dal Nord a percorrere l'Aurelia bis per andare a imbarcarsi a Civitavecchia, evitando strade alternative più comode. Sull'autostrada del Sole, a tale scopo, sono stati installati appositi segnali turistici sulla carreggiata che proviene dal Nord. Questi cartelli mostrano il pittogramma di una nave che galleggia; a lato, c'è una scritta che dice "SARDEGNA 130 km" o qualcosa di simile. Non significa che camminerete sull'acqua, ma che mancano 130 chilometri al casello di Orte. Come abbiamo visto, questo implica che per raggiungere Civitavecchia bisogna sfruttare dapprima il teletrasporto, poi l'Aurelia bis. Solo che il tipico viaggiatore settentrionale, di solito, è all'oscuro di tutto questo.

Il raccordo Civitavecchia-Viterbo sarebbe la soluzione utopistica. Accorcerebbe i tempi rispetto all'Aurelia bis, distruggerebbe l'ambiente viterbese e ridurrebbe l'inquinamento, tre desideri in una volta sola. Al momento, il raccordo risulta composto da due tronconi sconnessi. Il primo è cortissimo e si trova nella zona del porto di Civitavecchia, il secondo è ancora più corto, si trova nelle campagne viterbesi e termina su una strada osservabile al microscopio.

Voci NON correlate

Note

Template:Legginote

  1. ^ L'Aurelia è una grande opera a pieno titolo. In un recente episodio dello Show dei Record, la Via Aurelia è stata messa a confronto con le seguenti meraviglie: il Muro di Berlino, il Nilo, la Grande Muraglia Cinese, il Rio delle Amazzoni, la Transiberiana, la distanza tra la Terra e il Sole e la Nebulosa di Andromeda. Ha sempre vinto lei!
  2. ^ In origine, la strada doveva iniziare a Gerusalemme.
  3. ^ Il 'più uno' finale si riferisce alle centinaia di piedi. I metri dovevano ancora venire, motivo per cui gli antichi Romani ragionavano coi piedi.
  4. ^ Per andare a Viterbo, in realtà, bisogna utilizzare la strada statale Aurelia bis che piega verso l'entroterra. Non sperate di vederlo scritto sui cartelli a Civitavecchia. Ora l'ANAS ti deve pure avvertire e ti deve pure dimostrare che l'unicorno esiste. Ma via!
  5. ^ Ahahahah! I limiti! Ahahahahahahahahaha!!
  6. ^ Per maggiori informazioni sul ruolo della via Senese, si legga la voce Grosseto.
  7. ^ Sulla cartina geografica sembra un'esplosione nucleare, ne vale la pena.
  8. ^ Un virtuosismo del genere, se ben sfruttato, permetterebbe di dimostrare che uno è uguale a zero in modo metrico.
  9. ^ Ci doveva essere un modo per poter raccontare solo il finale del film, spoilerando come se fosse Antani.
  10. ^ Livornese.
  11. ^ Localmente denominata Ipercoppe.
  12. ^ TIME WARP!
  13. ^ Per scrivere questo pezzo su Massacarrara, ho barato guardando su Gogol Strit Viù.
  14. ^ Siamo entrati in territorio ligure, casomai non ve ne foste accorti.
  15. ^ nel senso che era Corso Via (haha, gioco di parole)
  16. ^ Incompiuta I è, ovviamente, il soprannome della Salerno-Reggio Calabria.
  17. ^ Non è uno scherzo. (link recuperato il 26 luglio 2013)
  18. ^ Il soprannnome discende dall'esigua lunghezza del tracciato e dal fatto che l'autostrada buca con gallerie l'unica montagna del circondario.
  19. ^ Una famiglia di strade rovinata dalle miglia. Quella con venti miglia, quest'altra con mille miglia.
  20. ^ Questa pagina contiene più informazioni sull'Aurelia di quante ne contengano cinque pagine di Wikipedia. Andate a quel paese voi e i vostri fini enciclopedici. Pfui!