Shiva

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libertina.
(Rimpallato da Šiva)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
«Salve, sono Shiva. Forse vi ricorderete di me per quella partecipazione come comparsa nel film "Una settimana da Dio"...»
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Shiva
« E il settimo giorno creò la limonata. »
(Una delle creazioni di Shiva)
« Là Shiva! »
(L'autore di questo articolo compensa la mancanza di citazioni con una battuta da quattro soldi)
« Attenzione, ho un terzo occhio che potrei usare per fottervi il codice della carta di credito »
(Shiva minaccia gli infedeli)
« Bubù Milano, questa è Milano. »
(Aspetta, quello era un altro Shiva…)

Shiva (indiano शिव शिव शिव शिव, inglese Sheeva, francese Cheval, italiano Scimunitu) è un'importantissima divinità indù, facente parte del magico trio comprendente Brahma e Vishnu, e conosciuta sia come Creatore di tutte le cose visibili e invisibili, ma anche come Distruttore di tutte le cose visibili e invisibili: e allora, vi chiederete voi, che cazzo creava a fare? Bella domanda.

नमस्कार यह मेरा प्यार मुझे है

Divine origini

Shiva in versione pucciosa.

Non si sa bene come e dove sia nato Shiva, è certo però che suo padre non praticava la sacra arte della falegnameria e che sua madre non era né vergine né si chiamava Maria. Secondo le sacre scritture:

« Egli scese in terra indiana con la sua 500 e si autoproclamò signore di tutte le cose: siccome nessuno aveva niente in contrario, e visto che un altro dio da adorare serviva proprio, Shiva divenne divinità amata e riverita. A lui vennero immediatamente sacrificate centotrentatré tigri bianche, causando la furia del Wwf che il dio provvide subito a declassare da potente associazione zoofila a misero club degli scacchi. »
(Tratto dalle sacre scrittura su carta igienica del Mar Morto.)

Da qualche tempo si sussurra invece che Shiva non sia mai esistito, e che sia tutta una copertura per un grande progetto del governo indiano: lanciare in orbita delle scimmie cappuccine adeguatamente addestrate per la conquista di pianeti abitabili. Ciò sarà presto possibile, grazie alle offerte che gli stolti fedeli fanno continuamente in moneta sonante al loro ipotetico dio, e quando la somma sarà raggiunta verranno costruite sonde spaziali e grattugie a pannelli solari e il mondo tremerà di fronte alla malvagità delle scimmie cappuccine. Cristo, cosa abbiamo fatto per meritarci questo?

I mille e uno nomi di Shiva

L’etimologia deriverebbe dal sanscrito dove Shi significa "colui che scende dalle montagne innevate usando degli sci" e va "colui che va e non torna per l’ora di pranzo", ma non solo; sono state ricavate altre notizie da lingue come il cirillico-kazako o il giappocinocoreano, ma, a causa, dell’incomprensibilità e della difficoltà di tali lingue, non ci è dato sapere quali fossero le altre interpretazioni del nome. Nel Veda secondo Ma Hat Theo, Shiva viene chiamato con molteplici nomi come: Bahva, Lahva, Schava, Vakkah, Shiamalaian[1] mentre nel capitolo III, comma 4 bis del testo apocrifo di Abu l-Qasim Muhammad ibn `Abd Allah ibn `Abd al-Muttalib al-Hashimi si fa riferimento alla figura di un certo Geenoh il divino, che i nostri esperti ginecologi tendono a identificare come Shiva.

Geenoh/Shiva[2] viene spesso e volentieri invocato per portare cibo, ricchezza e macchine di lusso, che puntualmente non arrivano mai, o a sposalizi vari per rendere la sposa prospera e sottomessa totalmente al marito. Ma non è finita qui: Shiva è anche conosciuto come Signore delle bestie, questo perché deve irrimediabilmente occuparsi della pastorizia del luogo e in particolar modo delle vacche, che, sfruttando il fatto di essere sotto il controllo del dio, hanno diritto a buoni pasto illimitati e a favolosi sconti su capi di abbigliamento. Mica male.

Simboli e affini

Trova anche tu i simboli nascosti! Hai 5 minuti di tempo. In palio un pratico taglia unghie a lame rotanti.

Shiva, oltre a essere un pezzo da novanta della religione indù, è anche farcito di simboli vari che andremo subito ad analizzare. Questi indiani hanno proprio una fantasia…

  • Terzo occhio: tutti credono che sia un occhio, ma non è altro che un enorme brufolo spuntato al dio dopo un’abbuffata di nutella. Visto che le divinità non possono avere imperfezioni, Shiva lo spaccia per un terzo occhio, simbolo della sua incontrastata onniscienza. Spesso e volentieri lo usa anche per sbirciare sotto i veli delle sue fedeli o per incenerire gli eretici col suo raggio laser: chiamalo fesso;
  • Capelli: i capelli acconciati sono simbolo di…ehm…sono simbolo…di stile: importante virtù che viene sempre più spesso predicata tra i fedeli di Shiva. Famosissimo è il taglio alla Shiva, fatto attraverso l’utilizzo di una cazzuola;
  • Cobra: siccome il pitone in piume di struzzo non si confà a una divinità, Shiva ha deciso di munirsi di un vero e proprio cobra reale. Il cobra non simboleggia un bel nulla, ma siccome non si vede tutti i giorni uno con un serpente vivo intorno al collo, mi sembrava doveroso dirlo;
  • Carnagione bluastra: il colore della pelle è dovuto alle varie volte che il cobra tenta di strozzarlo per gioco, e simboleggia la caducità della vita, i suoi problemi di circolazione e che il blu è il colore dell’anno e che sta bene con tutto.

Inoltre viene spesso raffigurato con in mano un tridente dalle triplici funzioni:

  • Arrostirci la carne più in fretta;
  • Punzecchiare gli infedeli;
  • Radersi. Shiva, a differenza dei comuni mortali, usa come mezzo di locomozione un toro bianco di nome Nando, e se te lo stai chiedendo, ebbene sì! anche Nando ha determinati valori simbolici, come il trionfo dei mezzi animali su quelli pubblici, il risparmio benzina, il rapporto qualità-prezzo, assicurazione furto-incendio illimitata e molto altro che solo un dio può permettersi.


Shiva e consorte

« La consorte di Shiva è Parvati, una forma di Devi, l’aspetto femminile e materno di Dio che si manifesta in aspetti differenti. In pratica, se Shiva rappresenta l’aspetto personale di Dio (Isvàra) immanifesto e trascendentale, Parvati è l’energia divina (detta anche Shakti) che da lui scaturisce, generando gli universi materiali e determinandone anche la trasformazione.  »
(Wikipedia tenta di spiegare qualcosa nel modo più elementare possibile: capito no?)

Nelle religioni indù la parola castità e castrazione non esistono, e quindi perché non approfittarne? Almeno finché il Vaticano non se ne accorge. Shiva infatti è felicemente ammogliato con Parvati (che significa non calpestare le aiuole, pena sanzione di euri 500), la dea della bellezza…ah no, quella è Venere…e allora non lo so di che è dea. Comunque, fatto sta che i due si conobbero in seguito al miracolo del vino operato da Shiva: esso consisteva nel far diventare un rosato, gusto corposo, in uno Chardonnay d’alta qualità, così, attraverso la semplice imposizione delle mani, il vino cambiò da così a così, cioè non cambiò affatto. Ma l’averci vanamente tentato fece innamorare comunque Parvati[3] e i due si amarono profondamente per tutta la vita. Molto spesso però Parvati viene confusa con Shiva, quindi si pensa che Shiva assuma le sembianze di un essere ermafrodita o che ami semplicemente travestirsi da donna: l’autore di questo articolo pensa invece che Parvati sia solo brutta.

I compiti di Parvati sono quelli di ogni normalissima donna cioè: stirare, cucinare, badare al piccolo Ganesha, il dio con la testa di elefante[4], simulare orgasmi, ingaggiare lotte contro le termiti e molto altro. E quando ha un po' di tempo libero, apparire miracolosamente in qualche grotta.

Shiva dance

Shiva agghindato per raggiungere il nirvana a suon di musica techno.

I balli praticati in India sono stati quasi tutti inventati da quel figlio di santa madre di Shiva. Dapprima essi avevano una funzione medica, cioè per prevenire eventuali diarree o malattie varie si praticava una specie di movimento convulso mediante scuotimento di braccia e gambe. Shiva, vedendo che la cosa non aveva alcun effetto curativo e che tutti sembravano un po’ deficienti ogni volta che sentivano un principio di cacarella, prese un po' di questo e di quel passo, e, con l’aiuto di Don Lurio, trasformò il tutto in danza e andò a trasmettere le sue coreografie ai discepoli[5]. I fedeli furono ovviamente grati a Shiva di questo dono e lo nominarono Signore della danza o Divino Michael Jackson : in men che non si dica, sorsero scuole di ballo, discoteche, centri danza per anziani e infatti l’economia indiana si basa su questa risorsa artistica. Ed è per questo che vivono tutti sotto i ponti.

आप कर रहे हैं हाँ तुम

Shivaismo

Anche se non sembra, codesti sono oggetti sacri.

Shiva è il fulcro di una famosissima religione: lo Shivaismo. Chi non ha mai sentito parlare dello Shivaismo? No davvero, chi? Perché io mai.

I seguaci di Shiva vengono chiamati Shivaiti o anche Shiatici, perché a forza di piegarsi ad adorare il dio prima o poi gli prende la sciatica, i quali, anziché appiccicarsi il santino di S.Shiva da Bombay alla testiera del letto o sul cruscotto della macchina, preferiscono adorare un simbolo di esso, ovvero il Lingam. Il Lingam è un oggetto, per dirla in termini metafisici, che rappresenta la via per il piacere assoluto trascendente e la virtù massima: insomma un pene. I fedeli adorando questo simulacro di Shiva, si sentirebbero elevati spiritualmente e con la mente più vicina al dio: e questa è la prova che i peni non sono monofunzionali. Inoltre il Lingam può fungere da oggetto d’arredamento, come porta carta igienica o come strumento di rilevazione di mine antiuomo a causa del materiale particolare di cui è fatto[6].

La religione shivatica è costituita da ferrei principi come: adorare il dio dopo e prima i pasti e tre ore dopo il dolce, non nominare il nome del dio Shiva se non ci si è lavati la bocca con il Dash, non entrare nei luoghi di culto del dio con pantaloni alla zuava o basette più lunghe del normale, accendere ceri all’essenza di cardamomo e varechina al dio dopo aver lungamente meditato nelle latrine. E chi non segue queste regole a letto senza cena!

Aneddoti

Ecco di seguito due tra i più importanti aneddoti del divino Shiva trasmessi per via orale nei peggiori bar di Caracas:

Shiva il punitore

Et voilà! Bello come un quadro!

Un giorno Parvati stava allegramente annoiandosi a filare la calzetta e decise bene di fare un bel bagno nell’olio extravergine Ponti. Così perché va di moda oggi. Per evitare che quel maniaco del suo vicino di casa la spiasse, decise di cercare sulle pagine gialle qualcuno disponibile a fare la guardia alla porta del bagno. Purtroppo non riuscì a trovare nessuno, così, memore delle puntate di Art Attack e dei saggi consigli di Giovanni Mucciaccia, decise di costruirsi da sola il suo personale guardiano da bagno. Grazie all'ausilio di colla vinilica, carta da cucina, forbici dall’ovvia punta arrotondata e arti umani riuscì a ottenere un perfetto essere umano: ok ok, aveva le gambe sulle schiena, ma questi sono dettagli.

In men che non si dica lo piazzò davanti alla porta e gli ordinò di non far passare nessuno, nemmeno quello lì che le doveva portare una pizza alle acciughe. Ma improvvisamente ecco Shiva rincasare dopo una giornata di estenuanti partite a calcetto e ritrovarsi quel tizio in casa, che tra l’altro gli sbarrava anche la via: quindi, per ovviare all'inconveniente, preso da incazzatura, decapitò in un nanosecondo il povero signor Tizio che Parvati aveva creato con amore. A causa di ciò dovette subirsi un cazziatone da parte della moglie e, per non sentirla più imprecare come uno scaricatore di porto, fu costretto a riparare al danno. Chiamò a sé le schiere celesti e ordinò loro di portargli la testa della prima creatura dormiente col capo rivolto a 95° nord-nord-est e con una bella chioma fluente che avessero trovato: le schiere alla fine gli portarono la testa di un elefante, probabilmente perché era la prima cosa che gli era capitata sotto mano. Così il giovane decapitato ebbe in dono una bellissima testa d’elefante e una fantastica proboscide in regalo di cui vantarsi con gli amici. Beh gli sarebbe potuta andare peggio.

Shiva stranamente generoso, nonostante sia un avaraccio che ieri non mi ha prestato manco un euro per le patatine, uffa!

Un giorno non meglio identificato di un anno imprecisato, Shiva gioca al gioco della bottiglia con il demone Gajasura: purtroppo gli toccherà la penitenza, nonostante desiderasse il bacio. Gajasura prima gli fa passare una giornata con sua nonna, una vecchia rincitrullita più acida dell'acido stesso, e poi gli impone di esaudire due suoi desideri: il primo è di concedergli un tutù rosa, visto che ha sempre adorato il balletto, e il secondo è che Shiva risieda nel suo stomaco, anche se era indeciso tra passare una notte con Sharon Stone e possedere una multinazionale. Shiva quindi non esita a eseguire ciò che il badrone comanda e di conseguenza si ritrova dentro lo stomaco del demone: e pensare che lui voleva giocare a Risiko.
Parvati si accorge immediatamente dell'assenza del marito visto che la tavoletta del cesso era ancora abbassata, e va immediatamente a chiedere aiuto al saggio Vishnu. Vishnu che tutto sa e tutto vede, sa già della stronzata del demone e rassicura la donna dicendole che c'avrebbe pensato lui a salvare Shiva: prende con sé il toro Nando e lo trasforma in una trota canterina, dopodiché si traveste da conturbante danzatrice. I due si dirigono da Gajasura e iniziano a sedurlo con canti e balli, finché il demone, totalmente rapito dal canto della trota e dai baffi della ballerina, concede loro la possibilità di esprimere un desiderio. Vishnu ci pensa su[7], effettivamente gli servirebbe proprio un nuovo video registratore, le puntate di Casa Vianello stanno diventando appassionanti, ma Shiva è più importante visto che gli deve ancora il suo dolce forno; quindi chiede a Gajasura di far uscire il dio dal suo stomaco. Immaginiamo come sia uscito da lì.

Voci correlate

Shiva ti osserva.Sempre!

Note

  1. ^ Shiamalaian in particolar modo è diffuso nella parte sud-orientoccidentale dell’India,
  2. ^ Gengiva per gli amici
  3. ^ che evidentemente è una donna che si accontenta
  4. ^ e qua sorgono numerosi dubbi circa la morigeratezza di Parvati
  5. ^ Di seguito una testimonianza di questa mistica danza
  6. ^ Maliziosi! Pensavate che dicessi anche come strumento di piacere femminile e invece no! Ops, l’ho detto ora...
  7. ^ che rima!




Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 13 dicembre 2009 con 86.7% di voti (su 15).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

Proponi un contenuto da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni