Quetzalcoatl
Quetzalcoatl, altresì conosciuto come Kokulkàn o "Quello strano serpente piumato di cui tutti hanno visto le statue ma di cui nessuno conosce il mito" era una divinità mesoamericana molto in voga soprattutto tra gli Aztechi e i Maya.
Mito
Quetzalcoatl sarebbe nato da una donna di nome Chimalman che, una volta durante una danza, venne sfiorata da una piuma di colibrì sacro e rimase incinta.
Miracolosamente Chimalman riusci a partorire pur rimanendo vergine, il che ha dell'incredibile dato che nessuno finora non aveva mai sentito parlare della cosa[citazione necessaria][1].
Queztalcoatl era un bambino felice e sereno[2] e cresce nell'ammirazione generale, al punto che un giorno se ne approfitta e decide di proclamare la fine dei sacrifici umani con parole che molto probilmente suonavano così:
Secondo alcune versione molto risicate[3] il mito si fermerebbe quì con la cacciata del povero dio che, a causa dell'odio generale, fu costretto a salpare con una nave di serpenti verso il gorgo del Maelstrom. Ma dato che noi non siamo sfaticati narreremo anche le altre versioni un po' più lunghe: Quetzalcoatl ottiene un po' di consensi, e gli viene concesso di vivere in quattro case (una per stagione), diventando così capitalista.
Pare che ogni giorno il dio vada ad un fiume, e parli come un ebete tra sè e sè. Per il resto della giornata predica cavolate sull'agricoltura e il fuoco a mezza Aztlan vestendo una tunica piena di croci e lasciandosi crescerela barba e i capelli[4].
Un brutto giorno il malvagio dio Tezcatlipocal, famoso per aver corrotto la creazione originale di Quetzaloatl, oltre ad avere un nome impronunciabile, inganna il povero dio convincendolo ad andare con i suoi amici[citazione necessaria] ad ubriacarsi. Ovviamente prima di fare ciò aveva lautamente pagato tali amici. Lo sporco giochetto di Tezcalipocal funziona e, durante la cena dello stesso giorno, Quetzalcoatl uscirà talmente sbronzo da farsi una sua possibile sorella[5] Quetzalpétatl, cosa che nei riti sancira l'assoluto celibato dei sacerdoti.
Quando Quetzalcoatl si risveglia si trova vicino al fiume con la sua stronza controparte che, per giocarci ancora un po', lo veste con una maschera e lo tinge di rosso, infine, lofa specchiare. Al che Quetzalcoatl esclama:
Detto ciò il povero dio, più abacchiato di un abacchio, scuoia un paio di serpenti e prepara una barca con le loro pelli. Partirà per la famosa terra di Tlapallan, detta anche "Terra del rosso e del bianco".... non chiedete!
Secondo un'altra versione Quetzalcoatl avrebbe seguito i preziosi consigli di Pino Scotto e si sarebbe dato fuoco su una pira, per poi trasformarsi in Tlahuixcalpantecuhtli, che poi non sarebbe altri che Venere, che a sua volta non sarebbe altri che suo gemello Xolotl che ha accompagnato il dio nell'oltretomba e poi al regno degli déi.
Morale della favola? Attenti alle piume di uccello vaganti, tira di più un gruzzolo d'oro che magnifici poteri soprannaturali e gli stronzi si divertono a vedervi fare cazzate.
Culto
Di solito la venerazione non comprendeva sacrifici umani, di solito sostituiti da incensi, fiori, latte e farfalle.
La cosa è molto insolita però perché privava i sacerdoti del famoso gioco della Grande Scalinata del Tempio, la cosa però si risolse quando questi studiarono più attentamente le stelle cercando un'interpretazione che giocassa e loro favore: così ampliarono il mito con la variante della pira di fuoco, con il cuore del dio (oppure tutto il dio stesso) che diventa un'Astro. Da allora i sacrifici si potevano fare a singhiozzi, per contro però i sacerdoi dovettero definitivamente rinunciare alla gnocca proclamando l'assoluto celibato. Cosa da allora sempre rispettata[l'ha detto Voyager!].
Non si conoscono con precisione le date delle feste di tale divinità, si sa per certa solo una festa chiamata Etzalcualiztli, dove si costruivano nuove stuoie, subito dopo aver scuoiato prigionieri, sacrificato bambini e fatto finte guerre durante le feste precedenti.
Nel culto di Quetzalcoatl era prevista l'assoluzione di tutti i peccati in saecula saeculorum amen, ma era reiterabile una sola volta.
Ovviamente quando Cortèz seppe del mito e del culto pensò che fosse arrivato lì il demonio a parodiare la storia di Maria e del caro buon Gesù. Ma ovviamente questi gli chiesero se si fosse fumato qualcosa[6].
Così scrive Herman Cortés su tale mito:
Col tempo però, tra uno sterminio di Indios e l'altro, Quetzalcoatl venne identificato con San Tommaso, che tutti sanno avere una storia pari pari a quella di Gesù.
Curiosità
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- C'è chi identifica Quetzalcoatl con un re-sacerdote veramente esistito che avrebbe dato il nome alla divinità. Probabilmente costoro sono più fumati degli indios
- Quetzalcoatl era di solito rappresentato come serpente piumato, forse per alludere al suo leggendario serpente
- Non è ancora chiaro in quale mercatino il dio abbia comprato quella sua strana veste piena di croci
- Quetzalcoatl era alto, bello e pure abbronzato[citazione necessaria]
- Miracolosamente l'autore di questo articolo è riuscito a scrivere tutte le volte Quetzalcoatl senza sbagliarne neppure una!
Note
- ^ Ah? Cosa? C'era prima Maria? Fa niente: non gli dispiacerà perdere il primato. Vero?
- ^ Sempre che si possa definire sereno un marmocchio che gioca ad un gioco simile al calcio dove la palla era una testa umana...
- ^ Evidentemente i sacerdoti non avevano molta voglia di lavorare
- ^ Sarà mica stato un Rasta?
- ^ Sorella? E questa da dov'è spuntata?
- ^ E detto da una popolazione che venera la Marijuana come erba sacra....
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Collegamenti esterni
La leggenda di Quetzalcoatl raccontato in modo sibillino da un indigeno visibilmente strafatto