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Divertiti a farmi girare i cogl migliorare il mio umorismo da cinque soldi e mezzo.

« Noi non siamo nemici, siamo amici, e in quanto amici non dobbiamo essere nemici. »
(Lincoln su cose ovvie rese ancor più ovvie)
«  La schiavitù è un’autentica piaga sociale, che lentamente sta minando la solidità di questa nostra nazione. Non dobbiamo essere violenti nei confronti dei nostri cari fratelli neri, viviamo insieme in pace ed uniti, muovendo piuttosto il nostro odio verso quei sudici messicani. Comunque ci tenevo a dire che… ma dov’è quel negro col mio caffè?! »
( Abramo Lincoln su schiavitù)
«  Ma vada a lavorar, terùn! »
(Lincoln al rappresentante degli stati confederati del sud, alla vigilia della Guerra civile)
« Allora, forse non ci siamo spiegati bene. »
( Presidente del partito repubblicano su abolizione della schiavitù)
« Un buon leader si riconosce perché è giusto, inflessibile, organizzato e con molti nemici. Beh, una su quattro non è poi tanto male. »
(Qualcuno o Qualcun altro su Lincoln)
Lincoln immortalato al congresso per l’abolizione degli abolizionisti della marijuana.

Abraham Moseham Lincoln, per gli amici Abramo, per i conoscenti il Cappellaio Matto, per i nemici quel mona che abolisce la schiavitù (A casa sua - Kentucky, Milleottocentoequalcosainpiù - Fuori casa sua - non nel Kentucky, parecchio dopo) è stato un benzinaio, postino, cantautore e fancazzista statunitense.

Nella sua età d’oro, quando si rese conto che la benzina provocava gravosi danni cerebrali, che il pony express funzionava meglio di lui, che gli studi di registrazione non erano stati inventati e che non potevi vivere semplicemente grattandoti gli zebedei tutto il giorno, riuscì ad ottenere la cattedra del Liceo delle Belle Ma Non Troppo Arti di Boston. Solo in seguito si rese conto che c’era stato un malinteso, e che in realtà era diventato presidente degli Stati Uniti. [1] Ovviamente fu abbastanza intelligente da non dire niente a nessuno, ma colui che sarebbe dovuto effettivamente essere presidente si trovò a passare il resto dei suoi giorni insegnando come funzionava il David di Michelangelo[2], pur continuando a credere che il bidello fosse il Ministro degli Esteri e la vicepreside la sua stagista personale.

Parlando di Lincoln, non si può evitare di citare la schiavitù, anche perché questi ebbe una vita così noiosa che cambiare argomento è l’unico modo per tenere viva l’attenzione della gente.

Gioventù sprecata

Intanto bisogna dire che nacque nel 1809 nel Kentucky, più o meno nella zona dell’odierno Kentucky, secondo alcune fonti, secondo altre invece non sarebbe nato, bensì sarebbe apparso dal suo grosso cappello a cilindro, allora appartenente a un mago che invece di un bambino, aveva esplicitamente chiesto un coniglio.

Figlio di un contadino, di un cassiere di un supermercato, di un assicuratore e di una non troppo fedele consorte, le storie che ruotano attorno al suo concepimento sono molteplici; la più accreditata, tuttavia, vuole che il padre fosse un accanito giocatore d’azzardo, e che durante una partita a poker abbia perso così tanti soldi che una vita sola non sarebbe mai bastata a ripagare tutti i debiti. Decise così di darsi da fare, affinché nascesse qualcuno a cui passare il problema il prima possibile.

L’infanzia del piccolo Lincoln fu molto triste e solitaria. I bambini lo isolavano o non gli rivolgevano la parola, e per anni lui non capì il perché, né capì che per farsi degli amici sarebbe bastato cambiarsi le mutande o lavarsi i denti di tanto in tanto. Ebbe numerose volte ripensamenti sulla via da seguire, tanto che fu tre volte emo, quattro truzzo e ben quindici volte si riscoprì metallaro. Suo nonno, ex-hippy ed inguaribile cannarolo, finiti i moti libertini del ’68 (intendo 1768), decise di trasferirsi a casa del figlio, con grande rammarico della di lui moglie, donna puritana al punto da schifare i tavolini di vetro perché secondo lei nascondevano un doppio senso a sfondo sessuale. Il nonno passava gran parte delle sue giornate ad insegnare al piccolo Abramo ciò che aveva imparato nell’arco della sua lunga vita. Quelle che più influenzarono il futuro del giovine sono:

Fu un periodo molto felice nella vita del giovane, ma si sa che la vita, quando vuole, sa proprio cosa ci vuole per mettertelo nel culo in due secondi. Nell’arco di due settimane si vide morire il nonno, affetto da una sconosciuta malattia che uccise anche il medico che lo curava, e il padre, soppresso dallo stesso male del progenitore, che in seguito si scoprì essere sifilide.[4]

Quando a sedici anni gli fu portava via anche la madre[5], Lincoln si ritrovò solo al mondo e, come era di moda in quegli anni, decise di iscriversi al partito repubblicano, sperando così di ricevere un’arma con la quale suicidarsi.

Il partito era però in un periodo di crisi nera, e aveva in mente progetti diversi per lui. Dato che all’epoca nessuno credeva che ci fosse differenza tra le parole “repubblicano” e “Ku Klux Klan[6], l’allora leader, di cui ci piace non ricordare il nome, vide nell’allegro contadinotto un po’ sfigato il testimonial giusto per la sua nuova campagna pubblicitar elettorale. Il piano era semplicissimo: avrebbero fatto laureare Lincoln, dopodiché avrebbero messo la sua faccia su uno di quei volantini pubblicitari che andavano tanto di moda nelle strade malfamate in cui, più che successo in campo politico, riscuotevano successo come surrogato della carta igienica.

Tuttavia all’università di allora vigeva l’assurda regola, totalmente diverso da oggi, secondo la quale se eri uno che non aveva mai terminato gli studi di quarta elementare, allora forse non eri idoneo ad essere ammesso ad un livello così avanzato di scuola. Fortunatamente i repubblicani avevano già pensato a questo, oliando la decisione del rettore con un abbondante dose di quattrini carisma. Abramo era diventato un universitario.

Gli studi e quel (poco) che venne dopo

Il nostro eroe ritratto nell’annuario dell’università, quando aveva diciotto anni.

All’università Lincoln incontrò numerose difficoltà dato che già l’esame di accettazione si presentò subito come un ostacolo insormontabile. Agli esaminatori risultò per l’appunto strano il dover ammettere qualcuno che incontrava serie difficoltà a scrivere correttamente persino il proprio nome, e che aveva risposto Vero a tutte le domande, anche a quelle a risposta aperta e nelle caselle dove era scritto di inserire il proprio nome, indirizzo, codice di avviamento postale e quello segreto del bancomat, ma siccome la tangente retta di un intero semestre era già stata sborsata si videro costretti ad accettarlo.

« Benvenuto signor Adremo Jingoln. Quali sono i suoi programmi futuri? »
(Rettore dell’università di Washington)
« Vero! »
(Lincoln al rettore.)

Conseguita la laurea in Scienze ed Economia Archeologica di Legge, con una tesi che spiegava l’importanza delle scope di saggina e delle scorze di anguria negli esperimenti di fisica quantistica di un allora non-nato Albert Einstein, Lincoln ottenne finalmente il rispetto che aveva sempre cercato di guadagnarsi lavorando duramente e, visto che non c’era riuscito così, se l’era guadagnato corrompendo le persone attorno a lui. Insomma, niente di strano alla fine. Credendo che la vita sarebbe stata tutta rose e fiori, si comprò un giardino bello ampio e tonnellate di concime di origine naturale, anzi naturalissima. Poi gli fu insegnato il significato delle parole “modo di dire” e a causa di ciò licenziò il suo nuovo giardiniere[7] e devolse il suo prezioso fertilizzante in beneficenza agli orfanelli che abitavano dall’altra parte della città.

Fu anche il periodo in cui Lincoln trovò l’amore. Stava passeggiando allegramente per le vie della città, quando si bloccò sulle strisce pedonali a vedere una bellissima fanciulla uscire dala biblioteca dall’altra parte della strada. Stando a quanto era riportato nella sua autobiografia, campione di incassi e best seller mai pubblicato, appena la vide provò un forte senso di torpore, la vista gli si appannò, la gola si fece subito secca, il cavallo dei pantaloni divenne improvvisamente rovente e sentì una fitta di dolore alla schiena prima di svenire. Stando a quanto gli dissero, una volta che si risvegliò in ospedale, non era stato l’amore a fargli provare queste sensazioni, ma un furgone della nettezza urbana che l’aveva sconsideratamente investito a 90 km/h in piena città, allora sprovvista di auto-velox o vigili urbani.

La (s)carriera politica

McDougal era un uomo pragmatico, così tanto che quando alla serata di galà gli chiesero se volesse un bicchiere d’acqua questi rispose No, grazie. Di solito bevo da quelli di vetro. Lincoln sfoderò il suo migliore sorriso falso per presentarsi, e gli disse che era un piacere conoscerlo. McDougal rispose che per lui non lo era e Lincoln dovette trattenersi dal menargli un calcio nelle palle, ricordandosi che dopo aver vinto alle elezioni avrebbe potuto farlo legalmente.

« Figuriamoci, non mi sognerei mai di parlare male di qualcuno che conosco a malapena e che stimo con tutto me stesso, soprattutto un vecchio ubriacone, donnaiolo, cornuto e strafatto di LSD quale è il mio avversario »
(Lincoln)

La sera del dibattito decisivo fu una delle più imbarazzanti per Lincoln, per il partito e per Giampiero Galeazzi. Lincoln, trovatosi sul palco, inciampò diverse volte, questo perché egli era venuto dalla dura realtà contadina e ben poco sapeva sulla complicata scienza dell’allacciarsi le scarpe; così come gli era sconosciuto l’uso della cerniera dei calzoni. O l’esistenza delle mutande. Dopo tre quarti d’ora di discorso, gli fecero rispettosamente notare che aveva avuto la patta abbassata per tutto il tempo. Egli preso dal panico iniziò ad armeggiare furiosamente davanti alla folla per cercare di chiudersi i pantaloni, ma finì con l’incastrarsi il batacchio nella lampo in un impeto di furia. Stando alle riviste scandalistiche del tempo, l’urlo di straziante dolore che seguì questo folle gesto durò circa due ore e venti bobine, senza stacchi pubblicitari e fu talmente spaventoso che lo stesso Leonida, segretario del partito socialista, rimase terrorizzato.

Lincoln dopo l’incoronazion elezione a presidente del mondo Stati Uniti.

Gli anni della guerr presidenza

Una dei terribili mezzi corazzati dei Confederati.

C’erano in quel periodo molte tensioni tra gli stati del Nord e quelli del Sud, anche se chiamarle tensioni è un eufemismo. Diciamo invece che alle frontiere della Louisiana, del Mississippi e del Missouri stazionavano doganieri che prima sparavano, poi chiedevano da dove veniva il malcapitato e se questi rispondeva che arrivava dal Nord, il doganiere era autorizzato a sparare di nuovo. Napoli a confronto sembra l’antica Alessandria culla della sapienza. Si capì che qualcosa non andava per il verso giusto quando da un rapporto del ministro delle finanze venne fuori che non c’erano doganieri lungo le frontiere tra Nord e Sud, ma le alte sfere del governo in quel momento giravano per altri motivi esteri.[8]

Comunque c’erano tensioni e tutti lo sapevano: il partito lo sapeva, McDougal lo sapeva, il lattaio del quartiere povero di Philadelphia lo sapeva, lo sapeva persino Ayrton Senna, il che è impossibile visto che non seguiva mai i telegiornali. Ah, già, non era neanche nato ora che ci penso. A quanto pare, però, qualcuno si dimenticò di accennare questo piccolo dettaglio a Lincoln, che quando incontrò il rappresentante della Confederazione gli portò in dono una saponetta, il fuoco e la ruota, gli spiegò come usarli a gesti perché era convinto che non parlasse la sua stessa lingua.

L’omicidio

Per certi versi le cose non andarono esattamente così.

John Wilkes Booth decise così di fare un piccola ed innocente burla a Lincoln proprio per quella sera a teatro, ben sapendo quanto il presidente amasse gli scherzi del ca… Si armò così di pistola giocattolo e quella fatidica sera gli apparve dietro sparando a salve e gridando “Sorpresa!”

Ora, nonostante sapesse del suo amore per la comicità, non era ben informato sul fatto che Lincoln aveva iniziato recentemente a soffrire di debolezza cardiaca, dovuta si pensa ad un eccessivo consumo di chili alla banana con panna da lui frequentemente mangiato alla Casa del chili alla banana con panna, uscita per Bergamo sulla Salerno-Reggio Calabria.[9][10]

L’arma che uccise Lincoln.

Inutile dire che per il neo omicida fu estremamente difficile giustificare il fatto di trovarsi di fianco al cadavere del presidente con l’unica arma da fuoco nel raggio di chilometri. E infatti non ci riuscì. Sebbene la pena per l’omicidio di primo grado fossero allora i trent’anni di reclusione, più la condanna ai lavori forzati e l’assenza di Tv via cavo, telefono e posacenere in cella, per onorare la memoria repubblicana di Lincoln si decise di cambiare all’ultimo secondo la punizione, trasformandola in condanna a morte. La sentenza fu eseguita da un boia di eccezione: un toro repubblicano autorizzato a scalciare quanto voleva sugli zebedei del povero condannato che, finita l’esecuzione, si scoprì essere divenuto donna.[11] Dopo il suo assassinio si sono perse le tracce di Lincoln che secondo le solite fonti attendibili si è dato alla macchia per non smentire la notizia della sua morte, ma c’è chi dice che viva ancora nei pressi del cimitero dove furono seppelliti, ancora vivi, anche tutti i suoi parenti. Luogo ove tutt’ora occupa un delizioso monolocale in mogano, il cui affitto è ovviamente pagato dai contribuenti di tutto il mondo civilizzato occidentale.

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Il padre di tutti i repubblicani.
  • Pare che Lincoln non sia mai stato accusato di essere un vampiro;

Note

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  1. ^ Sì, già allora facevano certi errori.
  2. ^ Ho scritto il verbo giusto non ti preoccupare
  3. ^ Rigorosamente in fiamme
  4. ^ Sono numerosi gli interrogativi su come medico e padre possano essersi presi il morbo dal vecchio.
  5. ^ Portata via da un body-builder portoricano con la quale si trasferì ad Acapulco.
  6. ^ Per non vedere le differenze dovevano essere tutti veramente analfabeti
  7. ^ Negro.
  8. ^ Pare che i rifornimenti da oltre mare di patate americane tardassero ad arrivare, causa un blocco dell’azienda produttrice che, curiosamente, aveva la sua sede in Florida.
  9. ^ Che si dice gli abbia anche causato forti attacchi di diarrea durati fin dopo la morte
  10. ^ Il coroner, per sua sfortuna, se ne accorto durante l’analisi rettale del cadavere
  11. ^ Il che fece partire un referendum sulla legittimità del giustiziare anche individui del sesso femminile, che si concluse con una netta maggioranza del Si. Le donne allora non potevano votare.